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Autore: Little white angel    09/09/2010    2 recensioni
Dunque, una piccola shot tutta pazza nata dalla mia mente malata! Una villa messa a nuovo, un fidanzato psicopatico dalle richieste impossibili, ragni sfortunati che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato e un'organizzazione che vuole vendetta alle costole... riuscirà Axel a sopportare tutto questo senza finire in manicomio? xD Leggete e scopritelo!
{Piccolo omaggio per Dark Roku e la sua passione per Roxas armato di mitra xD}
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Naminè, Roxas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts II
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Salve gente! Eccomi tornata con una nuova shot AkuRoku! Dunque l'idea mi è venuta in mente ascoltando una pubblicità alla radio e di lì il mio cervello ha iniziato a macchinare cose senza senso. Ad ogni modo, diciamo che è un piccolo omaggio a Dark Roxas (Ricordi la shot che ti avevo promesso per il compleanno? Bene, NON è questa ma siccome non so quando riuscirò a finire l'altra allora...).
Bhè, che altro dire? Non so se farà ridere qualcuno (e non so perchè continuo a scrivere shot Comico-Demenziali se sono negata ma che ci volete fare, dovete sopportarmi u.u) ma mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate perciò me lo lasciate un commentino? Aspettando le vostre recensioni vi lascio alla shot, perciò...
Buona lettura!

-Di case da verniciare, ragni e scommesse-


-Neh, Axel, stavo pensando… che ne dici se ridipingessimo la casa? Questo colore inizia a stufarmi-
A quelle parole il rosso fissò con sguardo sorpreso il suo ragazzo, decisamente non si aspettava una domanda del genere. Lui e Roxas stavano insieme da un anno ormai ma da un mesetto a quella parte avevano deciso di lasciare il castello del Mondo che Non Esiste per cercare un appartamentino a Twilight Town (che poi, in realtà, erano stati sbattuti fuori da Xemnas perché tutti gli altri si lamentavano dei rumori acuti e abbastanza ambigui provenienti dalla loro stanza erano dettagli).
Perciò, dopo aver ‘preso in prestito’ una ‘piccola’ parte dei fondi dell’Organizzazione (gli avevano dimezzato i risparmi u.u ndA)  avevano iniziato a cercare un piccolo appartamento da trasformare nel loro nuovo nido d’amore finendo poi per trasferirsi in una (a detta loro) ‘piccola e modesta’ villetta in periferia con tanto di giardino, 2° piano e mansarda.
La villa in realtà era enorme e per niente modesta, anzi probabilmente era una delle costruzioni più antiche e sfarzose della città… tuttavia, per loro fortuna, era anche disabitata visto che in città erano tutti convinti che fosse infestata dai fantasmi e quindi non avevano dovuto spendere un centesimo per l’acquisto. Diverso era il discorso per la sistemazione… insomma… lì dentro sembrava fosse passata una massa di Heartless centauri! Perciò avevano dovuto metter mano al portafogli per comprare dei mobili nuovi e qualcosa per convincere gli addetti hai trasporti a portare in quella villa i mobili acquistati. Un’odissea in pratica, ma alla fine erano riusciti a rimettere tutto in ordine. E ora, Roxas se ne usciva con quella richiesta alquanto bislacca. In fin dei conti quella casa se la stavano godendo davvero solo da circa una settimana visto tutti i problemi che avevano avuto in precedenza e, a dirla tutta, a lui quel marroncino chiaro delle pareti non dispiaceva.
-Allora?- lo richiamò il biondino.
-Ma, tesoro, non ti sembra un po’ presto? Voglio dire… abbiamo finito i lavori di sistemazione solo una settimana fa e poi questo colore non è poi così male, no?- tentò di persuaderlo il più grande.
-Ma Akuuuuu, è monotono e sempre uguale! Daaaaaaiiiiiii- disse con gli occhioni grandi grandi da cucciolo bisognoso d’affetto e, lo sapeva, a quello sguardo Axel sarebbe capitolato.
Il rosso dal canto suo era estremamente combattuto… da un lato voleva far felice l’unica persona che gli faceva sentire di avere un cuore (e alla cui espressione non sapeva ancora resistere) dall’altro la sola idea di rimettersi al lavoro riempiendo nuovamente tutti i mobili di cellophane e ridipingere tutta la villa lo demoralizzava… insomma, quella casa era enorme e chiamare un imbianchino era inutile vista la paura che tutti provavano verso quella villa! Decise dunque di sondare il terreno evitando di dare risposte immediate.
-Ehm… tanto per cominciare di che colore pensavi di ridipingerla?-
-Bhè io pensavo alle bellissime tonalità del tramonto!- gli rispose esaltato il biondino e lasciando lievemente perplesso Axel.
-Intendi una stanza arancione, una rossa, una gialla e così via?- voleva trasformare la loro abitazione in un agglomerato di colori?
-Ma no! Che hai capito?!- esclamò Roxas facendo sospirare di sollievo il suo ragazzo -intendevo che ogni parete dovrebbe avere le sfumature del tramonto partendo da un rosso scuro vicino al pavimento e poi mischiare e sfumare i colori man mano che si sale, fino a raggiungere un delicato arancione e poi, magari, potremmo fare anche qualche sfumatura azzurra che termina sul soffitto con un intenso blu notte! Oh Axel sarebbe meraviglioso! Sarebbe come avere il tramonto in casa e non stuferebbe mai perché i colori sarebbero diversi- finì il biondino sognante mentre il rosso ormai non dava più segni di vita rimasto scioccato dalle intenzioni del fidanzato e pensando che per fare quel lavoro immane avrebbe avuto bisogno di passare mesi a lavorare sulle pareti di quella casa.
-E-ecco Roxy forse dovremmo aspettare ancora un po’, voglio dire ormai ci sono rimasti pochi munny e dovremmo anche cercare un buon imbianchino non credi?- disse speranzoso.
-Ma noooo, non c’è alcun bisogno dell’imbianchino, basti tu! So benissimo che in queste cose sei bravissimo e le vernici e gli attrezzi li compriamo chiedendo un altro ‘piccolo prestito’ al capo-
-Sai, penso che il capo abbia messo un bel po’ di allarmi alla cassaforte dopo la nostra ultima ‘richiesta’- rispose Axel ripensando a quando avevano attinto di nascosto alle riserve dell’Organizzazione per poi scappare saltando dalla finestra… salvo poi ricordarsi che erano al 13° piano e che forse era meglio usare i varchi oscuri (giusto per evitare di spezzarsi l’osso del collo, eh).
-Uffa e va bene vorrà dire che andrò a cercare qualche lavoretto giù in città e a vedere i costi delle vernici già che ci sono. Ma tu vieni con me.- esordì minaccioso il biondino per poi avviarsi verso la porta.
-M-ma Roxas, dai, abbiamo finito da poco i lavori per sistemare la casa, perché hai tanta fretta di ridipingerla? Magari potemmo riparlarne tra un meset…- le sue parole, però, vennero interrotte da un urlo spaventato.
-Aaaaaah-
-Roxy, tesoro, che succede?- chiese il rosso avvicinandosi velocemente al suo ragazzo.
-Un ragno enorme- rispose il biondino con voce tremante indicando il muro.
-Oh, ma è minuscolo. Guarda basta avvicinarsi piano e prenderlo cos…-
SLAP!
-M-ma l-lo hai ucciso!-
-Già… così sembra… ora saremo costretti a ridipingere la parete per eliminare quella brutta macchia- disse il più piccolo mentre si puliva con fare indifferente la mano sulla maglietta.
-Ma-ma-ma-ma-ma-ma-ma-ma… tu e… e il… il ragno… e il muro… e… e…-
-Già. Bene, io vado in città a vedere quanto costano le vernici, tu vieni?-
-…- Axel lo fissava ancora sotto shock e a quel punto Roxas iniziò ad innervosirsi.
-Axel…- disse  tirando fuori da dietro le spalle un mitra dall’aspetto piuttosto minaccioso e puntandolo contro il rosso -tu vieni… vero?- chiese con voce bassa e spettrale e, a quel punto, Axel non potè fare a meno di raddrizzare la schiena ed esibirsi in un enorme sorriso avvicinandosi al suo ragazzo chiedendo
-Allora, che colori pensi che ci serviranno per una riproduzione perfetta del tramonto?-

Tre mesi.
Tre. Mesi.
Tre, dannatissimi, mesi che lui dormiva male a causa della puzza della vernice. Tre mesi che rischiava l’osso del collo da altezze impensabili per riuscire a dipingere il soffitto. Tre mesi che aveva il polso praticamente slogato a causa del continuo movimento del pennello. Tre mesi che aveva il pavimento ingombro di fogli di giornale e cellophane. TRE MESI che lui sgobbava da una parte all’altra della villa per riprodurre il tramonto perfetto sui muri di casa e che Roxas se ne stava tranquillamente sul divano a guardare la tv o a giocare alla Play Station, ignorando DEL TUTTO lui che lavorava e limitandosi solo a commentare qualche pezzo che magari aveva dipinto di una sfumatura un po’ troppo scura.
In quei tre mesi si era anche chiesto perché facesse tutto quello ed era giunto alla conclusione che, no, non lo faceva per amore e, no, nemmeno per mettersi alla prova… lui lo faceva per istinto di sopravvivenza, perchè alla sua vita lui ci teneva davvero e l’idea di diventare il bersaglio del mitra del suo ragazzo proprio non lo attirava, quando poi ripensava allo sguardo sadico e al sorriso folle che gli aveva visto sul viso in alcuni momenti allora ricominciava a dipingere più velocemente e attentamente di prima con la ferma convinzione che prima o poi avrebbe dovuto portare Roxas da uno psicanalista… un bravo psicanalista.
Ma, finalmente, dopo quei tre, maledettissimi, mesi, lui aveva completato il suo capolavoro. TUTTE le pareti della villa erano ora di un soffuso arancione dalle sfumature rosee che diventava rosso verso il pavimento e assumeva tonalità azzurre verso il soffitto dipinto con un intenso blu notte costellato di piccoli puntini bianchi, simili a stelle (e quanto ci aveva messo per fare tutti quei puntini!!!).
Mentre osservava il suo operato sentì due piccole braccia circondargli mollemente la vita e il naso del suo biondino iniziare a fare su e giù sulla schiena nuda (aveva, infatti, tolto la maglia per evitare di sporcarla di vernice) seguendo la linea della spina dorsale e causandogli piccoli brividi in tutto il corpo. Si rigirò nell’abbraccio, ricambiandolo, e immerse il viso in quei soffici e profumati capelli biondi… la fragranza di grano e sole gli arrivò al naso e lui adorava quell’odore… il suo odore.
-Allora, che ne pensi?- chiese avvicinando il viso a quello di Roxas, i nasi che si sfioravano e i respiri che si infrangevano sulle labbra dell’altro.
-Sai Axel, non puoi nemmeno immaginare quanto questo mi abbia reso ricc… ehm felice, si felice! Estremamente felice!- disse facendo congiungere le labbra con quelle del rosso che, dopo l’iniziale smarrimento dovuto alle parole del suo ragazzo, ricambio il bacio mettendo da parte ogni pensiero.
-Oh, ma che bello qui!- un urletto esaltato li fece sobbalzare.
-Avete fatto davvero un ottimo lavoro, ora ha tutt’un’altra atmosfera!- davanti a loro c’era una Naminè che saltellava di qua e di là osservando i muri e parlando a raffica su come era diventata bella quella casa e come il tramonto sembrasse essere vero. Si accorse dello sguardo scioccato dei due ragazzi solo quando gli passò davanti e, notando che erano ancora abbracciati e lievemente rossi chiese
-Oh, scusate, ho per caso interrotto qualcosa?- a quella domanda Axel e Roxas si staccarono immediatamente come se avessero preso la scossa e arrossendo come pomodori maturi iniziarono a fissare insistentemente il pavimento. Vedendoli in quello stato Naminè ridacchiò per poi congedarsi velocemente e sparire nel nulla così com’era arrivata.
I due poveri ragazzi si guardarono con la stessa espressione sconvolta sul viso rimanendo in silenzio per qualche secondo e formulando pensieri molto simili. Roxas stava infatti pensando di prendere in considerazione l’idea di andare da quello psicanalista che Axel gli aveva proposto innumerevoli volte mentre il rosso iniziava a credere che forse, per la sua salute mentale, sarebbe stato meglio passare meno tempo col biondino… non che non lo amasse più (figurarsi!) ma forse ci passava un po’ troppo tempo insieme e questo non giovava ai suoi neuroni stressati. Poi una domanda gli sorse spontanea e decise di parlarne a Roxas
-Ehi, Ro, stavo pensando… è possibile che sia lei il fantasma di cui parlano in città?- a quella semplice ma spaventosa ipotesi Roxas non potè fare altro che scrollare le spalle sperando di non ricevere altre visite turbolente da Naminè mentre lui e Axel erano in… dolci attività, ecco.

Cinque giorni dopo, nel giardino retrostante la villa…
-I soldi-
-Ma…-
-Ho vinto la scommessa perciò ora voglio i miei soldi-
-Uffa, e va bene, ecco tieni! Certo che hai proprio un’enorme ascendente su quel povero ragazzo. Sai, Roxas, sei davvero perfido a volte- disse ridacchiando Naminè.
-Può darsi- rispose semplicemente il biondino facendo spallucce e iniziando a contare i soldi che aveva vinto. Infondo, scommettere che Axel avrebbe ridipinto la loro villa in quel modo assurdo se solo Roxas glielo avrebbe chiesto, non era stata una cattiva idea: Axel aveva effettivamente fatto un ottimo lavoro e lui ora aveva 5 mazzette da dieci mila munny nel portafogli… decisamente era stata una bella idea. Finiti di contare i propri soldi portò nuovamente l’attenzione su Naminè
-Sai, il tutto è finito abbastanza bene infondo… posso farti solo una domanda? Dove hai preso tutti i soldi?-
-Bhèèè, diciamo solo che modificando qualche piccolo ricordo non ho avuto problemi… ah! Prima che mi dimentichi, forse è meglio se per un po’ restate nascosti qui e non veniate al castello-
-E perché scusa-
-Diciamo che Xemnas non ha preso bene la scoperta del vostro piccolo prelievo dai fondi dell’organizzazione e ha ordinato a Xaldin e Xigbar di spararvi a vista se tornate al castello- a quelle parole un brivido di paura gli percorse la spina dorsale.
-Bene, ora io vado. Ci vediamo, ciao ciao.- salutò la biondina prima di sparire nuovamente lasciando Roxas tutto solo in giardino intento a cercare un modo per dire ad Axel che non potevano più presentarsi al castello per un po’. Pensandoci però era strano, insomma loro avevano solo preso un piccolo prestito e, se vogliamo dirla tutta, Vexen una volta aveva praticamente prosciugato i fondi dell’organizzazione per un esperimento di clonazione (mal riuscito tra l’altro) eppure dopo una bella strigliata di capo da parte del Superiore tutto era tornato tranquillo, perciò perché contro di loro aveva addirittura sguinzagliato Xigbar e Xaldin? Fisso le mazzette che aveva in mano pensieroso finché qualcosa che aveva detto Naminè prima non lo colpì.

-Diciamo solo che modificando qualche piccolo ricordo non ho avuto problemi-

Ah! Quella… quella… quella strega! Aveva sicuramente modificato i ricordi del Superiore facendo in modo che loro risultassero colpevoli della scomparsa di quell’ulteriore somma di denaro! Erano rovinati! Xemnas li avrebbe perseguitati a vita!
Sconfortato e con l’umore sotto i piedi rientrò in casa pronto a raccontare la situazione ad Axel. Di certo non avrebbe preso bene la notizia della scommessa ma poteva sempre sperare che avrebbe sorvolato sulla cosa sapendo che Xemnas ora li cercava per avere la sua vendetta.

   
 
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