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Autore: Yuaki    10/09/2010    2 recensioni
- Tutti, o almeno quasi tutti, sono contenti della scelta fatta da Sennar nel Mondo Sommerso, cioè Nihal invece che Ondine, per farla breve. Però non ci siamo mai chiesti come la prese Ondine… -
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stata una giornata faticosa e per questo andai a letto presto.
Inizialmente comparve un’oscurità penetrante, e un senso di desolazione mi invase.
Poco dopo uno sbandamento e poi fu come cadere, essere risucchiati nel vuoto.
Non mi era mai capitato in vita mia. Chiusi gli occhi.
Poi, all’improvviso da sotto le palpebre intravidi la luce che filtrava e mi decisi ad aprirli; quello che vidi mi riempì di gioia pura.
Ero circondata da alberi, il canto degli uccellini mi travolser portando con se un senso di pacatezza e tranquillità e, in lontananza, udivo il rumore  di un ruscello. Ero finita, con ogni probabilità in un bosco.
La magia venne spezzata da un clangore di spade e io pensai “Spade nel ventunesimo secolo?”
La risposta non si fece attendere. 
Due briganti all’improvviso si avventarono su di me e io, per la prima volta, ebbi davvero paura.
Due netti e precisi colpi di spada fendettero l’aria e con un sibilio trapasso da parte a parte i due uomini. Non avevo mai visto nessuno morire, e così mi portai la mano alla bocca per non urlare.
Per intenderci, non sono per niente una persona debole, anzi, spesso mi stupisco di quanto mi secchi mostrarmi debole difronte ad altri, ma capitemi, è una situazione particolare…
Guardai il volto del mio salvatore: era altro e senello, il fisico slanciato e muscoloso.
Aveva dei capelli biondi, anzi biondissimi, quasi bianchi, e occhi profondi e intensi, verdi.
Lo riconobbi subito, dopotutto come potevo non farlo, era lui: Learco.
 «  Tutto bene? » mi chiese  «  Si » risposi timidamente io.
La sua voce era proprio come me l’ero immaginata: calda, profonda, ma allo stesso tempo fredda e gentile, molto molto gentile, cosa che mi metteva in imbarazzo.
Notai che mi guardava e arrosii all’istante: che stava pensando?
I miei dubbi non dovettero attendere molto  « Ma come sei vestita? » mi chiese infatti.
La consapevolezza di quello che era successo mi colpì come una doccia fredda: ero “entrata” nel mondo delle mie fantasie, il mondo dei miei libri preferiti, e il caso aveva voluto farmi incontrare proprio lui, il bel Learco, che io amavo soprannominare “Il Principe che mai sarà Re”.
Raccontai tutto a Lerco, e la sua espressione fu prima confusa, poi stupita, ma alla fine disse di credermi.
Parlammo per ore del più e del meno per ore, e io sprizzavo gioia da tutti i pori.
Learco mi sembrava ancora superiore all’idea che mi ero già fatta di lui (già altissima).
Poi mi disse  «  Devi andare, devi tornare nel tuo mondo, ma sappi che mi ha fatto piacere conoscerti. » e io risposi, improvvisamente triste  «  Ok, lo so, e anche se questo molto probabilmente è stato solo un sogno, lo ricorderò per sempre, grazie di tutto » Detto questo ci abbracciamo e poco dopo mi ritrovai nel mio letto che era già mattina…
Non so, forse è stato tutto un sogno, ma lo ricorderò per sempre come un dolce ricordo…
Scusate se vi ho annoiato, ma abbiate pasienza è la mia prima fan fiction è allora ho voluto dimostrare l’amore che provo per il personaggio di Learco… Dai le prossime volte non vi deluderò xD 
Ondine era chiusa in camera sua da ormai tre giorni quasi, ma non voleva ancora uscire, non era pronta a riaffrontare la vita.
Il dolore la dilaniava e, per quanto si ripetesse che troverà qualcun altro, in fondo nemmeno lei ci credeva. Avrebbe dovuto odiare Sennar, per quello che le aveva fatto, per l’illusione che le aveva dato. Ma non ci riusciva. Lei, in fondo, lo amava ancora, ed era questa la cosa più dolorosa.
E poi c’era quell’ultima promessa che gli aveva strappato poco prima che partisse: avrebbe dovuto essere felice con la sua Nihal.
Come le era venuta in mente quella stupida promessa? Lei voleva solo la felicità di Sennar, anche a costo della sua.
Fino a qualche giorno fa pensava che Sennar sarebbe stato suo per sempre e invece lui adesso apparteneva a Nihal, era sempre stato suo.
Ma quell’affermazione le faceva male, forse troppo.
Lei, lei che era sempre stata una serva, lei che era una nuova e aveva sofferto tanto, si meritava ancora quell’enorme dolore? Evidentemente si.
Forse crogiolarsi nel dolore era stata una scelta un po’ masochista, ma le aveva fatto bene.
Adesso era più forte, era pronta per ricominciare. Decise di uscire a prendere una boccata d’aria, ma quello che vide le rimase impresso nella mente per sempre. Un’uomo stava urlando contro una ragazza con i capelli leggermente più scuri del normale. Una nuova, senza ombra di dubbio, proprio come lei. La ragazza aveva il labbro inferiore confio e il viso leggermente sporco di sangue. Piangeva, lacrime di dolore fisico ma soprattutto lacrime di dolore emotivo. 
L’uomo intnto sbraitava contro di lei. Da quanto ondine capì la donna era una serva e l’uomo l’aveva punita per aver abbracciato suo figlio in pubblico, disonorando la propria famiglia. 
Ondine andò ad aiutare la ragazza e si scoprì a pensare che lei avrebbe dovuto combattere quelle ingiustizie, avrebbe dovuto aiutare quelli come lei. Così dimenticare Sennar sarebbe stato più facile e menbo doloroso. 
Decise di chiedere udienza al conte Varen quella stessa sera.


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