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Autore: Hell Girl    10/09/2010    2 recensioni
Niente di speciale, è solo il ricordo di una ragazza scelta da una malattia particolare...
" Perchè questa malattia ha scelto proprio me? Edward, per quale motivo sto vivendo? Riuscirò a sposarmi un giorno? Quando penso al mio futuro, le lacrime iniziano a scendere. "
E' strano come tutto piano piano può finire. La storia in cui credevi, è senza lieto fine.
Una storia che insegna a non dimenticare il proprio sorriso, una storia che glorifica tutti quei piccoli grandi eroi che passano inosservati, una storia di realtà che vengono ignorate.
Vale sicuramente la pena rivivere i momenti di Bella e Edward, facendo tesoro degli attimi più belli ed imparando a condividerli con gli altri, perché il tempo vola... E questa volta più veloce del solito...
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~Bella
Adesso, non sono più in grado di parlare.
Resto sempre seduta nel mio letto d'ospedale e c'è sempre qualcuno che viene a farmi visita.
Come in questo momento il dottor Carlisle. Lui era al mio fianco e teneva in mano la tabella in vetro molto grande in cui c'erano tutte le lettere dell'alfabeto in nero. Io con 
il mio in indice e un po' con movimenti lenti indicai ogni lettera dell'alfabeto che mi serviva per dire:"La prego, voglio scrivere."
Il dottore guardandomi un po' sorpreso acconsentì, dandomi un mio diario e porgendomi il grosso pennarello nero.
Me lo mise in mano, ma dopo qualche secondo cadde.
Allora il dottore me lo rimise in mano e io con l'altra lo tenni stretto e cercai di scrivere qualcosa, anche se era quasi impossibile ed era molto difficile. Ma il dottor 
Carlisle rimase al mio fianco.
Verso sera, ebbi una visita da parte di Edward.
Aveva in mano un mazzo di fiori rossi. Lì appoggiò nel tavolo e mi venne incontro. Alzò quel grande quadrato di vetro con scritto le lettere dell'alfabeto.
Formulai le parole:"Leggi i diari"
Lui vide una busta con dentro un sacco di diari.
<< Posso? >> mi chiese cortesemente.
Io con un piccolo cenno della testa gli dissi di sì.
Lasciò andare il quadrato di vetro nel tavolo e prese il primo diario in quella pila di quaderni.
Lo aprì in una pagina qualunque e vidi la mia calligrafia grande un po' maldestra, ma Edward non disse nulla e si mise a leggere:<< "Non sono impaziente, non sono egoista, non 
mi arrendo. Tutti fanno le cose passo dopo passo." L'hai scritto tu? >> mi chiese meravigliato.
Io sempre un cenno della testa dissi di sì.
Lui cambiò pagina ed andò ad un altra: << "Non sono l'unica a soffrire. Non sono l'unica a non essere compresa. Non sono l'unica a non capire gli altri. Queste sono cose 
terribili.
Se fossi un fiore sarei un bocciolo. Devo fare tesoro dell'inizio della mia giovinezza senza alcun rimpianto.
Papà, in fondo al cuore ci sei tu che credi sempre in me. D'ora in avanti, per favore, continua a starmi a fianco. Scusa per tutti i problemi che ti sto dando." >>
Edward prese un altro diario.
Quel diario era uno dei primi. La mia calligrafia era ordinata, si trovava al posto giusto, cioè all'interno di quelle righe segnate. 
Poi riprese a leggere: << "Questa malattia perchp ha scelto proprio me? Non la posso accettare solo per la semplice parola [destino]." >> Edward per un attimo si fermò di 
leggere, poi riprese: << "Voglio costruire una macchina del tempo e modificare il passato. Se non avessi avuto questo male, adesso sarei fidanzata. Vorrei tanto avere qualcuno 
da abbracciare. 
Non voglio assolutamente dire cose come [Voglio che tutto torni come prima] ho accetato la Bella di adesso e voglio andare avanti. 
Anche se tutti quegli sguardi mi hanno fatto star male, mi hanno aiutato a capire che alcuni di essi sono sinceri. Nonostante tutto, voglio restare qui. Perchè questo è il luogo 
in cui mi trovo.
Che importa se cadi? Puoi sempre rialzarti. Se guardi il cielo dopo essere caduto, ti accorgerai di quanto anche oggi è immenso e di come ti sorrida. 
La gente non deve vivere nel passato. Bisogna dare il massimo in ciò che si sta facendo ora.
Papà riuscirò... a sposarmi un gorno?" >> Edward smise di leggere e come se stesse per piangere mi disse: << Ce la stai mettendo davvero tutta. Sii forte e continua a vivere >> 
lo disse come se mi stesse supplicando.
Io con gli occhi un po' umidi, tentai di prendere il quadrato di vetro per poter comunicare con lui.
Appena capì, me lo tenne lui e io con il dito indice indicale le parolo per formulare una frase.
"Credo di sì" formulai.
Edward con un sorriso divertito mi disse: << Non fare la sbruffona. >>
Io gli sorrisi a mia volta, ma poi il sorriso scomparve. Le lacrime giacevano ancora nei miei occhi, ma poi una prepotente cadde e mi misi di nuovo a indicare le lettere:"Vivere 
per sempre." 
Guardai Edward e lui aveva uno sguardo molto triste e mi disse: << Ho capito >> e si sedette nel letto accanto al mio riprendendo il diario e continuando a leggere.
Sfogliò il diario fino ad arrivere all'ultima pagina, quella che avevo scritto questa mattina.
"Grazie" e appena lo lesse rimase a capo chino, non osando guardarmi.
Poi, quando sentì che alzò la testa, mi osservò.
Avevo gli occhi chiusi, un piccolo sorriso sulle labbra, ma continuavo a sentire lo sguardo di Edward verso il mio.
<< Ti sei addormentata. Stai sorridento >> disse notando il piccolo sorriso sulle labbra.
Lui mi mise le coperte e io senza accorgermene avevo due lacrime che scendevano dai miei occhi chiusi.
Sognai.
Ero in un campo da basket, correvo alla ricerca della palla in modo da non farla arrivare alla squadra avversaria, i miei compagni di gioco appena mi smarvavo mi passavano il 
pallone arancione e io correvo liberamente verso il canesto, segnando il punto della vittoria.
Enerme di felicità feci un enorme sorriso mostrando i miei denti.
L'albitro segnò la fine della partita e le mie compagne di gioco corsero al mio fianco abbracciandomi e ridendo. Tutte insieme gioivamo dalla felicità.
Un forte rumore mi ridestò dal mio sogno.
Sentivo alcune grida, il dottor Carlisle urlò: << Defibrillatore >>
Ma non capii che stette succcedendo.
I forti passi di infermiere che correvano e prendevano oggetti.
Poi non sentì niente.
Mi ero addormentata per sempre, almeno così credevo.

 

 

Sonno per sempre


~Bella 

Adesso, non sono più in grado di parlare.
Resto sempre seduta nel mio letto d'ospedale e c'è sempre qualcuno che viene a farmi visita.
Come in questo momento il dottor Carlisle. Lui era al mio fianco e teneva in mano la tabella in vetro molto grande in cui c'erano tutte le lettere dell'alfabeto in nero. Io con il mio in indice e un po' con movimenti lenti indicai ogni lettera dell'alfabeto che mi serviva per dire:"La prego, voglio scrivere."
Il dottore guardandomi un po' sorpreso acconsentì, dandomi un mio diario e porgendomi il grosso pennarello nero.
Me lo mise in mano, ma dopo qualche secondo cadde.
Allora il dottore me lo rimise in mano e io con entrambe le mani lo tenni stretto e cercai di scrivere qualcosa, anche se era quasi impossibile ed era molto difficile. Ma il dottor Carlisle rimase al mio fianco.

Verso sera, ebbi una visita da parte di Edward.
Aveva in mano un mazzo di fiori rossi. Lì appoggiò nel tavolo e mi venne incontro. Alzò quel grande quadrato di vetro con scritto le lettere dell'alfabeto.
Formulai le parole:"Leggi i diari"
Lui vide una busta con dentro un sacco di diari.
<< Posso? >> mi chiese cortesemente.
Io con un piccolo cenno della testa gli dissi di sì.
Lasciò andare il quadrato di vetro nel tavolo e prese il primo diario in quella pila di quaderni.
Lo aprì in una pagina qualunque e vidi la mia calligrafia grande e un po' maldestra, ma Edward non disse nulla e si mise a leggere:<< "Non sono impaziente, non sono egoista, non mi arrendo. Tutti fanno le cose passo dopo passo." L'hai scritto tu? >> mi chiese meravigliato.
Io sempre un cenno della testa dissi di sì.
Lui cambiò pagina ed andò ad un altra: << "Non sono l'unica a soffrire. Non sono l'unica a non essere compresa. Non sono l'unica a non capire gli altri. Queste sono cose terribili.
Se fossi un fiore sarei un bocciolo. Devo fare tesoro dell'inizio della mia giovinezza senza alcun rimpianto.
Papà, in fondo al mio cuore ci sei tu che credi sempre in me. D'ora in avanti, per favore, continua a starmi a fianco. Scusa per tutti i problemi che ti sto dando.
"
>>
Edward prese un altro diario.
Quel diario era uno dei primi. La mia calligrafia era ordinata, si trovava al posto giusto, cioè all'interno di quelle righe segnate. 
Poi riprese a leggere: << "Questa malattia perché ha scelto proprio me? Non la posso accettare solo per la semplice parola destino." >> Edward per un attimo si fermò di leggere, poi riprese: << "Voglio costruire una macchina del tempo e modificare il passato. Se non avessi avuto questo male, adesso sarei fidanzata. Vorrei tanto avere qualcuno da abbracciare. 
Non voglio assolutamente dire cose come
Voglio che tutto torni come prima ho accetato la Bella di adesso e voglio andare avanti. 
Anche se tutti quegli sguardi mi hanno fatto star male, mi hanno aiutato a capire che alcuni di essi sono sinceri. Nonostante tutto, voglio restare qui. Perchè questo è il luogo in cui mi trovo.
Che importa se cadi? Puoi sempre rialzarti. Se guardi il cielo dopo essere caduto, ti accorgerai di quanto anche oggi è immenso e di come ti sorrida. 
La gente non deve vivere nel passato. Bisogna dare il massimo in ciò che si sta facendo ora.
Papà riuscirò... a sposarmi un gorno?
"
>> Edward smise di leggere e come se stesse per piangere mi disse: << Ce la stai mettendo davvero tutta. Sii forte e continua a vivere >> lo disse come se mi stesse supplicando.
Io con gli occhi un po' umidi, tentai di prendere il quadrato di vetro per poter comunicare con lui.
Appena capì, me lo tenne lui e io con il dito indice indicai le parole per formulare una frase.
"Credo di sì" formulai.
Edward con un sorriso divertito mi disse: << Non fare la sbruffona. >>
Io gli sorrisi a mia volta, ma poi il sorriso scomparve. Le lacrime giacevano ancora nei miei occhi, ma poi una prepotente cadde e mi misi di nuovo a indicare le lettere:"Vivere per sempre.
Guardai Edward e lui aveva uno sguardo molto triste e mi disse: << Ho capito >> e si sedette nel letto accanto al mio riprendendo il diario e continuando a leggere.
Sfogliò il diario fino ad arrivere all'ultima pagina, quella che avevo scritto questa mattina.
"Grazie" e appena lo lesse rimase a capo chino, non osando guardarmi.
Poi, quando sentì che alzò la testa, mi osservò.
Avevo gli occhi chiusi, un piccolo sorriso sulle labbra, ma continuavo a sentire lo sguardo di Edward verso il mio.
<< Ti sei addormentata. Stai sorridento >> disse notando il piccolo sorriso sulle labbra.
Lui mi mise le coperte e io senza accorgermene avevo due lacrime che scendevano dai miei occhi chiusi.
Sognai.
Ero in un campo da basket, correvo alla ricerca della palla in modo da non farla arrivare alla squadra avversaria, i miei compagni di gioco appena mi smarcavo mi passavano il pallone arancione e io correvo liberamente verso il canestro, segnando il punto della vittoria.
Inerme di felicità feci un enorme sorriso mostrando i miei denti.
L'arbitro segnò la fine della partita e le mie compagne di gioco corsero al mio fianco abbracciandomi e ridendo. Tutte insieme gioivamo dalla felicità.

Un forte rumore mi ridestò dal mio sogno. Tenevo ancora gli occhi chiusi, mi era impossibile aprirli. Il rumore dell'apparecchio che era collegato a me facevo un forte rumore.
Sentivo alcune grida, il dottor Carlisle urlò: << Defibrillatore >>
Ma non capii che stette succedendo. Tutti erano al mio fianco, cercando di rianimarmi.
Sentì i forti passi di infermiere che correvano e prendevano oggetti.
Poi non sentì niente.
Davanti a me vedevo il vuoto, il nulla. Sentivo la mia esistenza sparire. Tutto quel trambusto, tutti quei rumori era svaniti.
Avevo paura. Perché ero sola.? Perché mi ritrovavo nelle tenebre? Dove erano gli altri? 
Ma poi capì. 
Mi ero addormentata per sempre, almeno così credevo.

 

ok, scusatemi immensamente, ma non sono per il ritardo, anche perché il capitolo di oggi è cortissimo e nemmeno dei migliori, lo so, ne sono consapevole, ma ho intenzione di dare una conclusione alla storia nel prossimo capitolo. 
Se voi ancora invece volete vivere le immancabili emozioni di questa fan finc allora ditemelo in una recensione  e cercherò di allungarla di più, ma non vi posso garantire che aggiornerei molto perché tra due giorni inizia la scuola ed è per questo che ho intenzione di mettere una fine alla malattia della povera Bella.
Lo so di avervi fatti molto soffrire in questa storia e che aggiornavo sempre dopo tanto tempo e mi dispiace per questo, ma il prossimo capitolo o lo posterò domani oppure domenica, dipende dagli impegni che avrò.
Ma se voi volete che io continui a scrivere ditemelo pure e io cercherò di accontentare ogni lettore di questa storia anche se so che non ci sono molto recensioni e forse è perché non sono quel granché come scrittrice!! ^^"
Beh, ora cerco di farla breve, di sicuro non volete stare a leggere tutte le sciocchezze che scrivo. Quindi inizio a scrivere le risposte alle recensioni.


 

 

 Gattino Bianco: Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto!! Ed è un peccato che i cinema sia chiusi, ma tranquilla, tra poco di sicuro li riapriranno siccome l'estate sta per volgere al termine!! ^^
E noto con molto gioia che anche tu come me odi Jacob e ammiri molto di più Edward.
Grazie per il fatto che mi perdoni ogni volta che ritardo con il nuovo capitolo. E ti posso assicurare che non risulti affatto antipatica, anzi tutt'altro. 
PS: tranquilla, non ho intenzione di farti piangere anche all'ultimo capitolo che come ho scritto qui sopra la storia sta per volgere al termine.
Un grande bacio anche a te!! ^^ <3

 kandy_angel: Sono felice che ti è piaciuto il capitolo, spero anche che ti piaccia questo capitolo, fammi sapere se vuoi che termini la storia nel prossimo capitolo oppure la prolunghi! ^-^   

   
 
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