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Autore: Rei Murai    10/09/2010    2 recensioni
Sua madre diceva sempre, che nella soffitta di casa sua, si trovava un libro nero – lo stesso che teneva tra le mani – che raccontava favole crudeli, di principesse esistite realmente, che avevano fatto del male agli abitanti del loro regno. La quindicenne si sedette in un angolo della stanza, con il libro tra le mani, aprendolo e fissando le incisioni in oro sulle pagine bianche.
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Cominciamo con lo spendere due piccole parole su questa raccolta di non so ancora bene quante oneshot (probabilmente solo due).

Tanto per cominciare l’idea delle storie non è mia.

Sono rifacimenti in racconti di alcune canzoni che ho ascoltato in questo ultimo periodo e di cui mi sono innamorata (Fanno parte di alcuni video sulle Vocaloid e le storie erano così terribilmente angst che non ho potuto fare a meno di riproporle come fic su Naruto).

Ovviamente i personaggi sono OOC (Anche se nemmeno troppo presi in questo contesto) e i diritti non sono miei su NULLA, nemmeno sulla trama.

Al massimo posso prendermi il merito per averle adattate ecco…

Quindi qualsiasi commento non sarà rivolto a me.

La canzone da cui è stata presa la storia è: Aku no Musume (Rin Kagamine).

Il video con la traduzione del testo e la storia “originale” (Anche se non ne sono sicura, credo sia un Amv) la trovate al seguente link: http://www.youtube.com/user/Camicarlot#p/u/11/smPdbJx1ohE.

I personaggi sono di Kishimoto Sensei e io non ci guadagno nulla a muoverli se non il piacere nel farlo.

In sintesi tutte cose che sapete XD

 

I fiori del male.

                 

Allora, vogliamo cominciare?

 

Sakura prese il grande libro nero che si trovava in cima allo scaffale, respirando affannosamente.

La camera era piena di polvere, dalle finestre filtrava pochissima luce.

Era andata a vedere i resti di un castello, qualche giorno prima.

La guida aveva detto che molte principesse erano vissute tra quelle mura ma due, che in particolare si somigliavano, avevano regnato in modo sgradevole su quella piccola contea vivendo due finali simili, anche se differenti.

Sua madre diceva sempre, che nella soffitta di casa sua, si trovava un libro nero – lo stesso che teneva tra le mani – che raccontava favole crudeli, di principesse esistite realmente, che avevano fatto del male agli abitanti del loro regno.

La quindicenne si sedette in un angolo della stanza, con il libro tra le mani, aprendolo e fissando le incisioni in oro sulle pagine bianche.

 

I fiori del male

Aku no Musume.*

 

 

C’è stato un tempo, in un altro luogo

Un regno del male che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare.

E il sovrano era, come dire,

Una piccola giovane principessa di soli quattordici anni.

 

Moltissimi abiti disseminano la sua dimora

Il suo fedele servitore che aveva un volto leggermente simile a lei,

Il suo cavallo si chiamava Josephin

Tutte le ricchezze del mondo era ciò che lei aveva rivendicato.

 

- Naruto, fa entrare il prossimo –

Ino si riavviò una ciocca dei lunghi capelli biondi, sistemandosi meglio sul suo trono di legno, sventolandosi il viso con il ventaglio di piume, ultimo regalo di sua madre prima che morisse.

Il biondo servitore fece qualche passo verso l’enorme porta della sala, ordinando alle guardie che lasciassero entrare la paesana arrivata dal villaggio, con la sua richiesta.

Tornò accanto alla propria sovrana fissando con pena, la donna dai capelli neri e gli occhi lucidi che, inginocchiata di fronte a loro, tratteneva a stento le lacrime.

- Che succede ora, Yoshino? –

Chiese con voce annoiata la bionda, rigirandosi una ciocca tra le dita.

- Mia sovrana. Il villaggio sta soffrendo, manca il cibo, i soldi… -.

- Se sei a corto di soldi, non è una cosa tremenda, basta prenderne da chi è nullafacente. –

Rispose la sovrana annoiata, trattenendo uno sbadiglio.

Naruto chiuse gli occhi per qualche istante, sospirando, prima di avvicinarsi alla regina.

- Per quanto riguarda coloro che mi si oppongono, devono semplicemente riordinarmi l’abito –

Aggiunse lei poi, lisciandosi la gonna con aria divertita, dando ordine alle guardie di avvicinarsi.

La paesana non fece in tempo nemmeno a ribattere, prima che esse l’afferrassero per le braccia e la portassero via.

 

- Ora inchinati a me, Naruto -

 

Fiori del male,

In costante fioritura

Con una serie di coloratissime condanne

E anche se le erbacce vogliono rimanere

Non potranno fare altro che morire e alimentarmi comunque.

 

Era passato poco più di un mese da quell’episodio.

La sovrana, che abitava da sola in quel grande castello, chiese un giorno a Naruto di accompagnarla a fare compere nella contea vicina.

Passeggiando tra le bancarelle, si soffermò a fissare i passanti che, oltrepassandola, sembravano non riconoscerla nemmeno.

Tra la folla incontrò un paio di svogliati occhi castani.

Il ragazzo, seduto su una panchina, la fissava con aria annoiata, non accennando minimante a un sorriso per la sua bellezza o per il semplice fatto che lei gli avesse mostrato interesse.

Ino sentì di essersi innamorata di lui a prima vista.

Tornata al castello, la principessa diede ordine alle sue guardie di indagare su di lui e, quando queste rientrarono a palazzo, corse verso di loro ricolma di speranza.

- Si chiama Shikamaru Nara, è il figlio di Yoshino Nara, la donna che avete cacciato da palazzo qualche settimana fa –

La bionda si accigliò, ritornando nelle proprie stanze e pensando al da farsi.

Quando ebbe preso una decisione, convocò Naruto e, sorridendo, gli diede il suo ordine.

 

- Shikamaru, è arrivata una busta con il marchio reale indirizzata alla tua attenzione! –

Yoshino consegnò la lettera al figlio, con il timore che, qualcosa, stesse per cambiare.

Il ragazzo prese la lettera, sbiancando stupito quando, tra le sue mani, frusciarono soldi dall’insolito color lucido tanti quanti lui non aveva mai visto.

Il volto della donna si riempì quasi di gioia, che aumentava ogni volta che una lettera o un regalo arrivavano dalla villa reale, senza alcuna motivazione, e rimanendo ancora più sorpresa di come il figlio non se ne curasse, lasciandole i soldi e tornando alla sua vita di tutti i giorni.

 

La principessa continuava a spedire regali, raccontando al suo biondo servitore come quel ragazzo, ancora a lei sconosciuto, fosse bello e di quanto avrebbe voluto conoscere ogni singolo dettaglio della sua vita per farne il proprio Re.

Quando Naruto tornò con la notizia del giorno, lei si sedette sul suo trono di legno pronta ad ascoltarlo.

- Non ho buone informazioni, mia regina –

Il sorriso di Ino si mozzò sulle belle labbra rosse.

Gli occhi della ragazza si assottigliarono mentre, con un gesto della mano, lo intimò a parlare.

- Shikamaru ha una fidanzata ufficiale, tra pochi giorni ci sarà il loro matrimonio, lei…-

- Basta così! –

La bionda si tirò in piedi, sbattendo il tacco contro il pavimento di marmo e gettando a terra il ventaglio.

- Ho un compito per te. Distruggi quel villaggio, uccidi ogni suo singolo abitante. –

 

Le case del popolo vennero bruciate e rase al suolo.

Tante voci non avrebbero più emesso suono.

E il dolore delle persone che soffrivano non raggiunse mai la principessa…

 

- Oh, Naruto! È l’ora della merenda! –

 

Fiori del male,

In costante fioritura

Con una serie d’insanguinate condanne.

Anche se il fiore è molto raffinato

Le spine hanno guidato questo giardino al declino.

 

Dopo quell’episodio, nella contea si era sparsa la voce della crudeltà della regina.

I paesi vicini non aspettavano altro che attaccare il suo regno e arraffare quanto più oro possibile. Così, il primo gruppo di mercenari, mandati dal Re di un altro paese, si fece spazio nelle stradine del piccolo villaggio, diretti verso il castello.

Il servo della regina, che aveva fiutato da prima il pericolo, aveva ordinato alle guardie di appostarsi nei punti migliori per fermare l’attacco e, dato che all’esercito mancavano i soldati della contea che la principessa aveva precedentemente raso al suolo, non fu difficile per lui, fermare l’assalto e portare in salvo Ino.

 

Ma quando, qualche mese dopo, fu l’intero villaggio a ribellarsi alla crudeltà della ragazzina, nemmeno la sua intelligenza riuscì a salvarle la vita.

I servi scapparono a gambe levate non appena il portone principale fu buttato giù e, nella notte, la principessina fu catturata e imprigionata nelle segrete, al freddo e al buio.

 

 

Fiori del male,

In costante fioritura

Con una serie di funeree condanne

Come il paradiso che lei creò per se stessa.

Metti questa ormai rotta bambola dritto sulla piattaforma di legno.

 

C’è stato un tempo, in un altro luogo

Un regno del male che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare.

E il sovrano era, come dire,

Una piccola giovane principessa di soli quattordici anni.

 

Verrà punita alle tre del pomeriggio

Quando le campane della chiesa rintoccheranno.

La persona che una volta era reale,

Rimaneva annoiata, in carcere, senza fedeltà.

 

Le porte del carcere si aprirono con un cigolio sinistro.

Una delle guardie entrò all’interno della cella tirando in piedi la ragazza apatica che, seduta sul pavimento, fissava fuori dalle sbarre l’orologio del grande campanile prossimo alle tre.

Sospirando, la trascinò fino alla piazza.

Le piccole mani pallide, con quelle enormi manette di ferro, sembravano già morte.

La principessa camminava, guardando dritta di fronte a sé senza vedere realmente i visi del popolo che la indicavano aspettando la sua condanna.

Solo quando il suo capo fu infilato nella ghigliottina, si permise di alzare il volto verso la gente lì raccolta, puntando gli occhi azzurri dentro quelli di uno dei ragazzi incappucciati.

Riconoscendolo sorrise crudelmente, prima che la sua testa fosse mozzata in un solo colpo.

 

- Oh Naruto! È l’ora della merenda. -

 

Fiori del male,

In costante fioritura

Con una serie di coloratissime condanne.

Ora la gente parla di lei senza pensarci due volte.

La figlia del diavolo ha ricevuto quello che le spettava.

 

Sakura chiuse il libro con gli occhi pieni di lacrime.

Si alzò dalla scomoda posizione tra la polvere, lisciando la corta gonna e aprendo la porta della soffitta.

Scese i piccoli gradini a due a due, rientrando nella propria camera, stringendo il libro forte a sé.

Ogni storia aveva il suo lieto fine, o così le avevano insegnato.

Grazie a quei racconti avrebbe imparato che non sempre era così.

 

 

*La figlia del male.


Ci vediamo al prossimo capitolo (ItaSasuko).

Ja Nya!.

   
 
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