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Autore: sonia1977    11/09/2010    2 recensioni
Settimo anno,c'è la guerra a Hogwarts, ma se Hogwarts si schierasse con Piton che cosa può succedere? Se Harry si fidasse di lui?
Genere: Avventura, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti questa è una shot campata per aria senza senso, l'ho scritta ad Agosto, mentre teoricamente dovevo dormire, ma continuavo a chiedermi se Harry si fosse fidato, se lo avesse 'protetto' cosa sarebbe cambiato?

La mia ipotetica idea delle ore due di notte. XD

Buona Lettura XD

“Tu non lo avrai mai!”

 

La sera era cala sul castello di Hogwarts, la battaglia stava per infuriare, ma il suo Signore lo aveva chiamato a se e Severus Piton si stava dirigendo verso quello che con molta probabilità era l’ultima passeggiata, se così si poteva definire, in questo mondo.

Una volta al portone di quercia si accorse che intorno a se nessun suono esisteva il silenzio, sospirò e apri il portone con un colpo della bacchetta, quello che gli si parò davanti era uno schieramento di Mangiamorte e al centro c’era lui, alto, emaciato, bianco come la morte con due occhi a fessura iniettati di sangue che lo guardavano e un brivido di paura corse lungo la sua schiena uno diverso ai quali era abituato, hai lati erano schierati i ‘suoi’ ragazzi, c’era tutta Hogwarts e l’Ordine della Fenice, ma i loro sguardi erano strani non c’era odio, cercò Potter e lo trovò, lui con le sue iridi verdi, gli occhi di Lily, la sua Lily, la migliore amica che avesse mai avuto, vide qualche ragazzo di Serpeverde e se ne compiacque, un raro sorriso coperto dalle ombre del portone increspò il suo viso, guardò gli occhi di Potter ancora una volta, come ad accumulare il coraggio necessario per varcare quelle porte, ma il secondo passò rapido e scese le scale di pietra, avanzò nel parco poi verso la metà del tragitto che lo portava nella cerchia dei Mangiamorte una voce parlò, ma non fu quella che si era aspettato

“Severus tu mi hai tradito” non era una domanda era un’affermazione, si bloccò e strinse la bacchetta nel pugno della mano, com’era in grado saperlo, chi poteva averglielo detto e lui gli aveva creduto senza battere ciglio, non emise una parola e guardò la figura davanti a lui che irradiava morte, come la luna lo illuminava in una pozza di luce fredda

“sai chi me lo ha detto? Sei curioso è Severus? Me lo ha detto Harry Potter, sì me lo ha urlato e sai perché…… perché ti vuole salvare, come se fosse capace di impedirmi di ucciderti o di consegnarti a Bellatrix che è molto felice di poterti istruire alle sue regole” sibilò tranquillo il Lord oscuro, un leggero vento si stava alzando che muoveva i mantelli dei maghi e streghe presenti, Severus si limitò a guardarlo con aria di sfida, negare oramai era inutile, probabilmente in un duello leale poteva farcela, ma contro il lord oscuro non esistevano duelli leali

“bene Severus, nel tuo silenzio hai decretato la tua morte” disse il lord alzando la bacchetta che era appartenuta al preside e si preparò a scagliare la maledizione finale

“no, tu non lo avrai!” urlarono due voci una femminile e una maschile

“chi tra voi vuole morire al posto di chi ha ucciso il vostro amato Preside?” chiese

“noi” urlarono i due ragazzi correndo in avanti sotto gli occhi stupefatti di tutti i presenti; erano Serpeverde: Barbara Ocean e Draco Malfoy

“Draco” la voce del padre

“no, padre questo è il mio posto, io non sono voi, io sono Draco e solo leale a Potter e all’Ordine della Fenice oltre che al Mio Preside” rispose il ragazzo calcando sulle due ultime parole imponendo la maiuscola, mentre alzava la bacchetta davanti a se

“bene un altro traditore, ma che bella serata, preparatevi a morire” soffiò l’Oscuro, Severus dietro di loro si mosse per spostarli, ma loro restarono a fargli da scudo

“quello che dovrà morire sei tu Voldemort” ringhiò Harry mettendosi accanto a Draco a mano a mano, dopo che Harry si fu fatto avanti tutti si unirono Ron, Hermione, Neville, Blasie, Fred e George, Remus e Ninfadora, Minerva, Lumacorno, Pomona, Filius e tanti altri ragazzi alcuni appartenenti alle squadre di Quiddicht altri erano solo dei ragazzi e qualche altro membro dell’Ordine

“guarda non è commovente Piton, moriranno tutti per salvare te e poi io ti ucciderò” una risata orribile scaturì da quella bocca, alzammo le bacchette come in difesa, ma da esse fuoriuscirono i nostri scudi nient’altro che gli stemmi dalle nostre Case d’appartenenza; che si andarono ad unire a creare il simbolo di Hogwarts come un enorme scudo

“crucio” urlò l’uomo bianco, la maledizione s’infranse con un gong sullo scudo e tornò al mittente.

“Tom non imparerai mai” ronzò Harry con un ghigno di cui Malfoy e Piton sarebbero andati orgogliosi

“ragazzi fatevi da parte, per favore” ecco le prime parole che Piton disse Barbara con Harry, si girarono e incastrando il loro sguardo uno marrone scuro che al momento sembrava una carezza affettuosa e uno verde giada che al momento sembrava incastonare la speranza dissero

“no! Noi restiamo qui, Preside” guardarono in avanti verso i Mangiamorte, mentre nel cielo la luna creava strani giochi di luce era una luna quasi piena

“Hogwarts difendiamo il Preside” urlò la ragazza

“all’attacco” urlò Harry impugnammo tutti le bacchette come fossero spade, due mani chiuse intorno all’elsa e poggiata sul fianco destro o sinistro, spiccammo una corsa e superammo lo scudo investendo i Mangiamorte con la forza dell’amore, della speranza e della disperazione.

L’alba stava sorgendo i nostri nemici erano stati distrutti e ora contavamo i morti, molte volte avevamo salvato la vita al Preside e molte volte lui salvò la nostra.

“Preside, grazie” disse Harry avvicinandosi a Piton che lo guardò un attimo spaesato

“che vi ha detto la testa, vi poteva uccidere ve ne rendete conto” ecco era tornato normale, sorridemmo tutti

“si, che lo sapevamo Severus” rispose Draco

“non per questo gli avremmo permesso di portarci via il Nostro Preside” aggiunse Barbara

“Professor Piton noi tutti le dobbiamo delle scuse” disse la McGranitt “non potevamo minimamente immaginare una cosa del genere” disse

“siete stati molto rapidi a condannare” rispose “ma è stato normale in un certo senso la vostra condanna mi ha tenuto in vita, professoressa” rispose Severus guardando la donna che sorrideva, mentre ci allontanavano Harry rimase li

“Severus grazie per tutto quello che hai fatto per me, anche a nome di mia madre e devi sapere che lei non ti odia” disse Harry, mentre il docente trasaliva

“tu come lo sai?” Harry mise una mano in tasca e tirò fuori una piccola pietra verde il docente sgranò gli occhi

“le ho parlato e mi ha chiesto di dirti, che devi smetterla di torturarti che lei non ti odia che non lo ha mai fatto” disse Harry “neanche io ti odio, professore” affermò il ragazzo prima di abbracciare il docente, il quale dopo un istantaneo irrigidimento ricambiò l’abbraccio sentendosi stranamente più leggero.

Più in la guardando la scena da una collinetta, si vedeva due figure abbracciate

“sai Draco sono queste le cose per cui vale la pena di lottare” disse piano Barbara

“si, mi sa che hai ragione, noi abbiamo un motivo per cui lottare e sopravvivere” le rispose cingendole un fianco

“Malfoy se ci stai provando di do una pizza” sibilò

“no mi sto riposando” rispose sorridendo
“ah allora!” ribatté appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo, mentre il sole usciva allo scoperto ed illuminava il campo di battaglia ora deserto da tutto il dolore, ma pieno di speranza per il futuro di questa piccola grande comunità chiamata Hogwarts.

  
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