~Fuoco che Brucia.
I segni dei
suoi baci sembrano ancora ardere come macchie rosse sul tuo collo.
Le tocchi,
le sfiori con le tue mani chiare. Puoi sentire ancora il tocco delle
sue labbra esperte che ti accarezzano con curiosità e dolcezza.
Appoggi la
fronte contro lo specchio davanti a te. Il contatto con la
superficie fredda sembra schiarirti un po' le idee.
Il disgusto
ti smuove lo stomaco. Hai voglia di vomitare, di rigettare alla terra
tutto ciò che ti fa male, tutto il biasimo che provi per te stesso.
Come ti sei ridotto, Maxxie?
Un
artista senza amore non vale un cazzo.
È il detto
più conosciuto su questo schifo di pianeta. Eppure, per te, una vita
senza amore, una vita senza un amore vero, di quelli che ti brucia,
che ti tiene sveglio la notte, di quelli che ti fanno trastullare nel
letto con la testa invasa da pensieri tutt'altro che innocenti...
ecco, una vita senza questo fottuto tipo di amore sarebbe
fantastica.
Senti la
sua voce chiamarti.
«Maxxie?».
Apri gli
occhi di scatto. Lo vedi, in piedi davanti alla soglia. Ha sul viso
stampato quel suo solito ghigno. Quel cazzo di ghigno che gli fa
credere di essere incredibilmente figo. Che lo rende anche ai tuoi
occhi maledettamente sexy.
Ti guarda.
«Perché sei nudo?».
Se non
fosse Tony, il Tony che ti ha fatto un pompino a sedici anni, il Tony
con cui ti sei fatto canne su canne, se non fosse il Tony che conosci
da una vita, allora, forse, ti saresti sentito in imbarazzo.
Invece il pensiero che ti veda con nient'altro addosso che un paio di
mutande ti eccita, ti eccita da morire. Ti eccita tanto da
farti provare una fitta di dolore.
«Dormivo»
rispondi semplicemente. «Non vedi?».
Ride,
sarcastico e divertito: «Vedo benissimo».
Non capisci
il significato di quelle parole finché non segui la traiettoria del
suo sguardo, posato senza inibizioni sul tuo membro.
«Oh» dici
semplicemente. Afferri un cuscino per cercare l'erezione e conservare
un minimo di dignità. Ti vien da ridere solo a pensarlo. Dignità?
Tu?
«A volte
succede, quando si dorme».
A volte
succede, quando si pensa alla tua bocca.
«E'
ora di cena?». Cerchi di sviare argomento. Puoi controllarti. Lo
puoi fare. Lo hai sempre fatto. È stato solo uno stupido gioco,
e lo sai. Mettiti il cuore in pace, Maxxie.
Tony
avanza di qualche passo. Si avvicina a te, al letto che così poco
distante dalla porta.
«L'ora
di cena è passata da un pezzo» ti dice. «Tu dormivi».
«E
perché cazzo non mi avete svegliato?».
Tony
si limita a scrollare le spalle con disinteresse. Avanza ancora di
qualche passo, e tu di butti nuovamente la tua testa sul cuscino. Un
piccolo tonfo nel momento dell'atterraggio. Un altro piccolo tonfo
quando Tony si siede accanto a te.
Riesci
a sentire il suo profumo, quello che Michelle gli ha regalato a
Natale sotto tuo suggerimento. Con la coda dell'occhio guardi il
profilo delle sue braccia. Senti l'erezione farsi più forte.
Maledici i tuoi istinti.
«Ti
ricordi la gita in Russia, Maxxie?».
Ti
si stringe lo stomaco, il ritmo del cuore accelera. Non lo hai mai
odiato così tanto.
Non
ne avete mai parlato. Erano questi i patti. Quello che era successo
in Russia era rimasto in Russia. E nell'aula di Psicologia di Angie.
«Fottiti,
Tony» dici con voce sommessa.
«Su,
amico» ti risponde con la solita voce scanzonata. «Perché fai
tanto il timido? E poi non posso certo farlo da solo».
Lo
fulmini con lo sguardo, ma la realtà è che un po' ti viene da
sorridere.
«Non
puoi far da solo cosa?» gli chiedi. Sai già che te ne pentirai.
Alza
gli occhi al cielo. «Hai bisogno di un disegnino, Maxxie?».
Te
ne sei già pentito.
«Fottiti,
Tony» ripeti tornando a sedere. Hai intenzione di alzarti, di andare
a fare quattro chiacchiere con Anwar. Oppure di andare a prenderti
una bottiglia di qualsiasi cosa e di attaccartici, così come un
neonato si attacca al seno della madre.
Senti
la testa scoppiare. Non riesci a pensare, ad essere lucido anche solo
per il tempo necessario a scansarti da Tony, che si fa sempre più
vicino al tuo viso teso.
Chissà,
forse hai la febbre.
Le
sue labbra si posano sulle tue con decisione. Si muovono sicure,
lasciando una scia di fuoco che brucia. Devi spegnere quel fuoco.
Schiudi
la bocca. Ricambi il bacio con la stessa foga. Sai di sbagliare,
Maxxie. Forse dovresti fermarti, tornare indietro. Fallo, finché sei
in tempo. Non importa quanto tu abbia immaginato questo momento, non
importa quante volte questa scena si sia ripetuta nei tuoi sogni più
Sorridi
mentre trovi il contatto con la sua lingua. Hai sbagliato tante volte
nella tua vita, e mai sei tornato indietro. Sai che questa volta non
sarà diversoLa
lingua che hai tanto agognato passa bagna le tue labbra, mentre tu
armeggi con la sua cinta
Ti
spingi al suo corpo mentre i jeans di Tony si accasciano a terra.
Ti
tocca. Ti tocca come nessuno ha mai fatto. Fa scivolare le sua mani
sul tuo corpo, fra i tuoi capelli, sul tuo cazzo.
Ti
muovi frenetico sotto il suo corpo. Lo stringi, mentre le sue labbra
baciano il tuo collo. Il suo odore ti manda fuori di testa.
I
baci scendono, proprio come tre anni fa. Incredibile pensare quante
poche cose siano cambiate, in voi due. Siete ancora i soliti amici
spiantati che si ritrovano ogni tanto per ammazzarsi di canne e
porcherie varie. Siete sempre i soliti Tony e Maxxie.
Dalla
tua bocca esce un gemito di piacere. Cerchi di trattenerlo. Questa
soddisfazione... no, non gliela vuoi dare. Troppo tardi. Tony l'ha
sentito.
Sorride.
Forse è solo una tua impressione, ma un ghigno un po' diverso dal
solito gli ha acceso il volto. I movimenti si fanno sempre più
veloci.
Il
tuo corpo si sporge sempre più verso il suo. Lo cerca. Vuoi
sentirlo. Vuoi sentire i suoi baci, le sue carezze. Vuoi non poterli
dimenticare.
Vuoi
sentirlo dentro di te.
Maxxie.
Sussurra
il tuo nome mentre ti entra dentro. Affonda con l'irruenza tipica del
suo carattere.
Fa
male, da tremendamente male, ma ti eccita come non mai. Non sei un
santo, Maxxie, ma, per quanto patetica possa essere questa cosa, solo
con lui riesci a sentirti in quel modo.
Spinge,
senza paura o vergogna.
Stringi
il lenzuolo fra le dita. Chiudi gli occhi. Gemi. Ti senti scottare.
Il suo membro arde dentro di te. Puoi sentire il respiro di Tony
farsi sempre più affannoso, smorzato.
Urli,
gemi, godi. E quando cadi a pancia in giù sul letto, accanto a lui,
totalmente stremato, con ancora l'odore del suo sesso addosso, non
puoi fare altro che ridere.
«Tesoro»
gli dici. «Abbiamo
trovato un'altra cosa in cui eccelli».
«Fanculo,
Maxxie».
«Anche
io, Tony».
Note: Questa one shot è interamente dedicata a AliH, la
ragazza che mi ha convinto a scrivere questa prima slash. Probabilmente
mi hai aperto un mondo. E poi Dio solo sa quanto io ami questa coppia
v.v
Tornando alla FanFiction. Come ho detto è la prima slash che scrivo, e
non è stato per niente facile. Diciamo pure che non ne sono soddisfatta
e che, per qualche motivo, mi imbarazza un po'. Il che è strano, dato
che non sono mai stata pudica.
Comunque sia... bho. Ambientata tre anni dopo la fine della seconda
serie, mi sono immaginata alcuni ragazzi della prima generazione in una
rimpatriata e succede quel che succede. Spero di aver mantenuto i
personaggi IC. Povero Maxxie, uke al massimo è.è
Ah, l'ultima frase. Ci stava malissimo qualcosa di sdolcinato in bocca
a loro due v_v così ho optato per una cosa molto più implicita.
Spero che vi sia piaciuta! Commenti e
consigli bene accetti.
Grazie mille per aver letto, o per averci tentato.
Con affetto, Minnie