Una ragazza dai capelli lunghi castani stava fuori
la porta di casa. Osservava le nuvole che venivano portate via dal vento. Erano
passati sette anni da quando avevano sconfitto il re delle tenebre. Da quel
giorno si era allontanata sempre più dal valoroso guerriero, non perché lo
volesse lei, ma perché lui, troppo preso dalla sua fama e dal fatto che poteva
avere qualunque ragazza, non aveva più tempo per lei. Così, decise di prendere
tutte le sue cose e di trasferirsi lontano. Disse di questa cosa solamente a
Juju e alla sorellina delle tenebre. Adesso Kokori viveva in una piccola
casetta in prossimità del mare, la quale amava con tutta se stessa soprattutto
di notte. Aveva rifiutato l’amore di Reid per lui… Il Guruguru è la magia del
cuore, un miscuglio della magia della luce e delle tenebre. Ma lei che non
credeva più nell’amore? Il suo batticuore è finito tanti anni fa…
Da un’altra parte, in una città lontana, il valoroso
guerriero era nella sua lussuosa villa. Di tanto in tanto ripensava a Kokori,
quando non era asseddiato dalle fanciulle. Si sentiva in colpa, era per colpa
sua che Kokori se ne era andata senza dirgli nulla. Gli mancava, quello non lo
metteva in dubbio, e per colpa del suo comportamento troppo tardi si rese conto
che per lei provava qualcosa. Sapeva bene che sia Juju che la sorellina delle
tenebre non gli avrebbero mai detto dove si trovasse Kokori, a meno che… Da
quel giorno non volle più vedere nessuna ragazza, si finse malato. Chiamò Juju,
che, preoccupata, si prese cura di lui.
“ Si può sapere che cosa hai ancora?” chiese Juju
alzando la voce.
“ La verità è che mi manca” disse il valoroso
guerriero.
“ Chi?” chiese Juju.
“ Mi manca Kokori… Juju, aiutami a farmi perdonare,
a farmi stare con lei. Dimmi dove si trova” le chiese quasi implorandola.
“ Non ne ho la minima intenzione. L’hai fatta
soffrire una volta, basta e avanza” rispose Juju.
“ Sono cambiato, davvero. Dammi una possibilità” le
chiese il valoroso guerriero.
Juju non rispose, si limitò semplicemente ad andare
dalla sorellina delle tenebre, alla quale raccontò tutto.
“ Secondo te dobbiamo dargli una seconda
possibilità? E se fa soffrire di nuovo Kokori?” chiese Juju.
“ In quel caso se la dovrà vedere con la nostra ira”
rispose la sorellina delle tenebre.
Tutte e due andarono dal valoroso guerriero e gli dissero
che quella mattina Kokori si sarebbe recata in città per fare provviste. L’avrebbe
riconosciuta dal mantello nero.
“ Non so come ringraziarvi” disse il valoroso
guerriero.
“ Se la farai soffrire te la faremo pagare cara”
disse Runrun.
“ Non lo farò sorellina delle tenebre.”
Uscì dopo dieci minuti e andò alla ricerca di
Kokori. Incontrò molte facce conosciute, fra le quale Edvarg che non si
stancava mai di ballare la danza Kita Kita.
“ Che ci fate qui?” chiese Edvarg.
“ Faccio un giro, perché?” chiese il valoroso
guerriero.
“ Così” rispose Edvarg rimanendo sul vago. Ad un
tratto si avvicinò correndo Toma, il quale gridò “ Edvard ho appena finito con
le commissioni di Kokori, sta andando via.”
Il sangue gli si raggelò non appena vide Nike.
“ Dove è andata Kokori?” chiese il valoroso
guerriero.
“ Non conviene dirtelo Nike, e poi che cosa le devi
dire dopo tutti questi anni?” chiese Toma.
“ Voglio rimediare al mio errore. Juju e Runrun
vogliono darmi una possibilità” rispose il valoroso guerriero.
“ Se corri la dovresti ancora vedere all’uscita
della città” rispose Toma.
Il valoroso guerriero sfrecciò come una saetta in
prossimità dell’uscita. Vide una persona che portava un mantello nero. Si avvicinò
di soppiattò e non appena fu vicino disse solo una parola.
“ Kokori.”
La persona si girò e per lo stupore le caddero le
provviste dalle mani.
“ Nike…”
“ Non ti sei scordata di me allora” disse con un
sorriso.
Per tutta risposta Kokori prese le provviste e
incominciò a correre.
“ Hey Kokori, aspetta!” disse Nike prendendo le
provviste che cadevano a Kokori e inseguendola. “ Caspita! E’ veloce.”
Arrivarono in prossimità del mare dopo una bella
corsa. Kokori raggiunse la casetta e si barricò dentro. Nike guardò la casetta.
“ Kokori aprimi. Voglio parlare con te, chiarire
questa situazione. In più vorrei darti le provviste che ti sono cadute durante
la corsa.”
Per tutta
risposta Kokori uscì di casa, prese le provviste a forza ed entrò dentro.
“ Kokori aprimi! Non ho intenzione di muovermi da
qui, finchè non avremmo chiarito la faccenda!”
Rimase fuori la porta per tutto il giorno, Kokori
non gli aprì. Era già l’ora di cena. Nike aveva una fame da lupi, il suo
stomaco brontolava. Ad un tratto sentì la porta aprirsi. Si ci fiondò. Trovò due
ciotole una dell e quali era quasi finita da Kokori. Nike si mise seduto e
incominciò a mangiare. Kokori non era cambiata molto, a parte che aveva i
capelli lunghissimi e si era trasformata in donna. Nike non aveva mai visto
ragazza più bella. Lei non lo guardava, appena finito di mangiare andò a lavare
la sua ciotola e uscì di casa. Nike finì di fretta e furia e andò fuori. La trovò
seduta sulla spiaggia a guardare il mare. Si sedette vicino a lei e incominciò
a parlare.
“ Kokori...”
La ragazza si girò a guardarlo per la prima volta. Lui
rimase meragliato dai suoi occhi nocciola. Poteva annegarci…
“ Vorrei chiederti scusa per come mi sono comportato
tempo fa e per il fatto che non mi sono fatto sentire tutti questi anni. Ero troppo
impegnato a fare il cascamorto con le altre ragazze che non mi accorgevo che l’unica
per cui provavo qualcosa eri tu.”
Kokori scoppiò a ridere, rideva come non mai.
“ Cosa ci trovi di tanto buffo? Ti sto dicendo delle
cose importanti!”
“ Ma davvero? E quello che provavo io non era
importante? Lo sapevi benissimo che mi piacevi e tu cosa hai fatto? Sei andato
a fare il cascamorto con le altre ragazze. Capiscimi non credo alle tue parole,
non per come ti sei comportato nei miei confronti. Hai fatto un viaggio a vuoto
venendo qui. Spero tanto che non ti aspettavi che ti perdonassi.” E con queste
parole si alzò ed entrò dentro casa.
Se lo doveva aspettare nike. Ma allora perché faceva
così male? “ Mi farò perdonare da te Kokori. Non me ne andrò da qui finchè tu
non mi avrai perdonato!”
Passarono diversi giorni prima che Kokori
ricominciasse a parlare con Nike. Nike ringraziava che Kokori non lo lasciava
morto di fame. Quel giorno dovette andare a raccogliere delle erbe, quindi si
alzò presto. Arrivata nel luogo incominciò a raccogliere le erbe, ma non si
accorse che qualcuno era li che la stava guardando. Si avvicinò a lei.
“ Reid, che ci fai qui?” chiese Kokori.
“ Ero qui di passaggio” rispose evasivo.
A Kokori venne in mente un’idea! “ Reid, mi aiuti a
raccogliere le erbe?” chiese Kokori.
Reid non se lo fece ripetere due volte. Chiacchierarono
del più e del meno e al ritorno Reid l’accompagnò a casa. Nike, vedendoli
arrivare insieme, si ingelosì da morire. Ma le cose non poterono andare peggio perché
per riconoscenza Kokori gli diede un bacio in guancia.
“ Hey tu! Lascia stare la mia Kokori. Sparisci!”
disse Nike.
“ Ma guarda Luckystar che si rifà vivo dopo tanti
anni. Mi dispiace Luckystar ma conquisterò io la piccola Kokori” disse Reid.
Nike arrabbiato si scaraventò contro Reid e incominciarono a combattere, ma
furono messi ko da un colpo ben assestato di bastone da parte di Kokori. Aveva colpito
entrambi.
“ Siete due bambini” detto questo se ne entrò in
casa. Reid se ne andò e Nike entrò dentro casa.
“ DA QUANDO HAI UNA RELAZIONE CON REID? TU NON PUOI
AVERLA CON QUELLO. E’ UN DEFICIENTE PRESUNTUOSO. TU MERITI DI MEGLIO!”
“ Tipo te? Non siete tanto diversi alla fine, sai? E
poi non ho mai detto che sto con lui. Per quale motivo ti stai ingelosendo
tanto?”
“ Perché ti voglio bene!”
Kokori sorrise e gli si avvicinò. “ Come ci si sente
a provare questa cosa?”
“ Mi ha fatto male vederti baciare Reid, e mi fa
male il pensiero che tu possa essere di un altro.”
“ Adesso sai che cosa ho provato io per tutti questi
anni.”
“ Mi dispiace Kokori.” L’abbracciò forte, la strinse
a sé. Le prese il viso fra le mani e la baciò. Il suo era un bacio prepotente,
come se non volesse farla andare via. Le sensazioni che stavano provando
stavano annebbiando il cervello a tutti e due.
“ Fermani Nike, io non voglio farlo. E poi te lo
dovresti meritare.”
Nike la guardava tra lo stravolto e il deluso.
“ Dimostrami che ci tieni a me. Mi interessa
solamente che tu mi voglia bene.”
“ Io te ne voglio Kokori, e tanto credimi.” La baciava.
“ Domani vado a prendermi tutte le mie cose e vengo
qua. Vendo la casa e con il ricavato potremmo vivere in pace.” …
2 anni dopo…
“ Mammaaaaaaaaaaa.” Un bambino di quasi due anni cercava
di correre nella sua direzione. Dietro Nike stava attento affinchè non cadesse.
Kokori sorrise. Finì di scrivere di scrivere il suo diario.
“ Siamo noi artefici del nostro destino. Io e il
valoroso guerriero.”
Prese il suo bambino e si avvicinò a Nike. Si sorrisero.
Si, erano davvero loro gli artefici del loro destino.