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Autore: minimelania    12/09/2010    2 recensioni
Dall'Incipit: 'Il sole galleggiava immobile quando giunse la nave della peste. Si chiusero i cancelli del porto, e si aspettò di vedere che passava. Ne capitavano spesso in quei giorni di navi piene di gente, stracci marci e gemiti simili al verso dei gabbiani. Sfilavano all'orizzonte nel tetro ronzio delle api. Erano tempi in cui la disgrazia d'altri costituiva già da sola una fortuna...'
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primavera

Trovarono Luìs davanti al muro, sullo sfondo scuro del melagrano. Imbruniva e lui teneva in mano la sua scure. Cèsar se lo era aspettato.
- Lasciaci andare, Luìs - disse. Aveva indosso un fagotto di stracci e il bastone che usava per camminare. Con una mano strinse il braccio di Occhi Verdi, e sentì che il suo polso non tremava.  Strana ragazza, pensò, come lo aveva pensato il giorno che l'aveva tratta fuori dalla sua nave. Una ragazza in cui la paura era solo una crosta sottile sopra un cuore di statua.
Luìs, con le nocche bianche dal peso sottile della scure, non si mosse.
- Perché la stai portando via, Cèsar?
Cèsar sapeva che ci sarebbe stato ancora qualche peso da spostare, qualche lungo stelo da spezzare prima che tutti loro potessero essere liberi. Lui stesso, che aspettava la morte ormai da muti decenni, lo sapeva: subito prima della fine, non appena qualcosa inizia dietro il velo della morte, tutto comincia a muoversi, tutto comincia la sua danza frenetica. Anche adesso, negli occhi vuoti e immobili di Luìs, lui quella nuova foga la vedeva. Era il segnale di qualcosa di nuovo.
- Lasciaci andare, Luìs. Lo sai che devi.
- Io non devo proprio niente.
- E invece sì.
Fece un passo in avanti. Allungò il braccio, come quando a un bambino che piange si mette una mano sulla nuca.
Conosceva quella sensazione, l'odioso vuoto che precede la nascita. L'aveva visto negli occhi dei morenti quando sapevano che stavano per andarsene, lo aveva visto sopra i banchi delle navi quando gli uomini si aggrappano agli schianti e sanno che non ne usciranno vivi. Sapeva che prima della morte c'è un istante di terrore: come un feto, immaginava, serra gli occhi e crede di morire quando nasce.
- Hanno scoperto che lei è qui - sillabò piano - E' tutto pronto, è meglio che ritorni da dove è venuta, Luìs.
Luìs lo guardò come non capisse. Poi mosse un piede per terra, nella polvere.
- Pensi ancora che la barca possa reggerla? Adesso lei è entrata tra i morti, adesso pesa, non è viva, lei …
Cèsar sorrise e avanzò di un altro passo.
- La barca potrà reggere il suo peso. Non sarebbe giusto altrimenti. La barca reggerà il suo peso come prima ha retto quello degli altri.
- Quali altri, vecchio?
- Tutti quelli che sono tornati e poi partiti.
Ci fu un lungo silenzio, in cui Luìs non fece altro che fissare sulla scure i barbagli che faceva la luce. Poi riprese, sorridendo, e adesso aveva gli occhi alla polvere per terra.
- Dici davvero che avremo un'altra peste?
- L'ultima. E dopo tutto giungerà a conclusione. Stanotte saremo in pace anche noi.
Occhi Verdi vide Luìs oscillare. Non mosse un muscolo, ma vide che i suoi occhi sembravano accendersi di brama, che il vecchio aveva toccato qualcosa di profondo nel suo cuore. Trasse un respiro, perché non capiva. Intorno a loro tutto si era gelato.
- Allora? - fece Cèsar - Ci lascerai andare?
- Tu non mi hai mai lasciato andare.
- Non potevo. E poi eri tu che non volevi.
- Non è vero.
- Se fossi morto che cosa avresti fatto? E ora invece moriremo insieme. Questa è la nostra ultima peste.
Luìs fissò al di là della sua spalla, nella luce oscura di Occhi Verdi.
- Lo sai dove ti sta portando, il vecchio?
Occhi Verdi scosse piano la testa. Sulla bocca di Luìs comparve un sorriso che era come una crepa, un sorriso da animale dissepolto prima che il vento e i brandelli di carne ne abbiano fatto uno scheletro.
- Ti sta portando dove sono i morti. Sono sott'acqua. Nuotano. Raschiano il fondo delle navi, bisbigliano strani sogni alle orecchie. Mai, mai una volta dicono il vero. Sono falsi come tutti i sogni. E sempre conducono alla morte. Tu vuoi andarci davvero, da quei morti?
Occhi Verdi strizzò le palpebre. Il sole che tramontava contro l'orizzonte le ferì gli occhi. Un uccello che se ne stava rannicchiato sopra un ramo alto del melagrano sbatté le ali e frullò via in un soffio. Ogni cosa era detta.
- Li vuoi vedere, i morti? - ripeté Luìs.
- Già li vedo - disse lei. E di un soffio era già passata oltre.
Luìs rimase immobile ancora per molto tempo quando furono andati. La lama della scure ora era fredda e non faceva più male alle dita. Si rannicchiò per terra. La notte era quieta e non faceva rumore. E adesso che lei se n'era andata, poteva infine vivere per sempre.

 

  
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