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Autore: Caleb Lost    27/10/2005    7 recensioni
Severus Snape e il suo compleanno...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TITOLO: Happy Birthday to You

TITOLO: Happy Birthday to You

AUTRICE: Maria Ferrari

TRAD: Caleb Lost

BETA: Rejoice

PAIRING: Severus Snape

RATING: G

NOTE: Questa fanfic è tradotta dal francese. Per chi fosse interessato alla versione originale, è possibile trovarla a questo link http://site.voila.fr/refletsdelune/index.html , vale a dire sul sito dell’autrice.

NOTE2: I nomi dei personaggi sono in inglese. Per chi non li ricordasse o non li sapesse, alla fine della fic c’è la traduzione.

E adesso, buona lettura!

HAPPY BIRTHDAY TO YOU


Ecco qui.

Il giorno è arrivato.

Come ogni anno, Dumbledore gli posa una mano sulla spalla, gli dice "Buon Compleanno Severus", prima di far scivolare nella sua tasca un piccolo regalo, sempre accompagnato da un sacchetto di frutta candita in quanto, certo che lui ne andasse matto –come era entrato in possesso di questa informazione? Sicuramente non lo avrebbe mai saputo. Come ogni anno, Minerva gli offre un pacchetto rivestito di carta colorata e buone intenzioni, contenente un oggetto di prima necessità di cui lui ha inavvertitamente manifestato il bisogno.

Come ogni anno, Hagrid gli ha gridato un tuonante "FELICE COMPLEANNO" prima di baciarlo sulle guance senza lasciargli il tempo di reagire (di impedirglielo, per essere precisi). Gli ha proposto in seguito di prendersi un animale, cosa che lui ha rifiutato educatamente ma fermamente. Come ogni anno, Agnes Sinistra è venuta a vederlo per baciarlo calorosamente – e mettendogli un pacchetto di frutta candita in tasca. Forse, essendone a conoscenza il primo, aveva informato anche l’altro? Lei o Silente? – ricordando ad alta voce e con nostalgia del giorno in cui era sbarcato ad Hogwarts, goffo e timido…e quel modo che aveva di alzare la mano per dare la risposta esatta, come se avesse vergogna di saperla! Come credere che fosse passato così tanto tempo? Come aveva preso confidenza da allora!

Poi, come ogni anno, la Sprout ha interrotto il continuo eloquio di Agnes offrendogli una grossa scatola di cioccolatini o di gelatine di frutta, facendogli notare quanto fosse magro, ma quando si sarebbe deciso a mangiare a sazietà? Era proprio sicuro di non essere anoressico? Si, ne era sicuro. Davvero? Si!

Come ogni anno, è andato in Sala Grande, non senza aver prima fatto sparire i suoi regali farli ricomparire nei suoi alloggi – non aveva alcuna voglia di far sapere agli studenti che era stato coccolato dagli altri professori…. Questo sarebbe stato un colpo sufficiente a rovinare una reputazione! Degli studenti di Slytherin sono allora passati davanti al tavolo dicendogli semplicemente buongiorno come tutte le mattine.

Poi, come ogni anno, è arrivato Draco Malfoy che gli ha fatto un bel sorriso, non sapendo cosa gli avrebbe fatto piacere ricevere – a parte, ovviamente, l’aiutarlo a rendere impossibile la vita di Potter, ma questo lo faceva ogni volta che ne aveva l’occasione, non c’era bisogno che fosse il suo compleanno. Sempre sorridendo, gli ha detto "Buongiorno professor Snape…. E buon compleanno" perché lui non lo dimentica mai…. Come d’altronde non dimentica mai i compleanni dei suoi professori. Tuttavia, Severus sapeva che il suo era un caso particolare, lui era l’unico al quale Draco non faceva gli auguri in maniera interessata.

Come ogni anno, Crabbe e Goyle, sentendolo, si sono affrettati a ripetere le parole di Draco per non essere da meno.

Ne è seguita allora, come ogni anno, la sfilata dei restanti Slytherin – quelli che seguivano Draco e quelli che lo avevano sentito – augurandogli un piacevole compleanno, una lunga vita, piena di Gryffindor stupidi e da martirizzare e piena di altre buone cose, e così continuando fino all’ultimo studente in coda, che era stato informato da quelli che lo avevano preceduto.

Come ogni anno è poi arrivata Madama Hooch, le mani disperatamente vuote – non che Severus ne fosse urtato, era lei che si disperava perché non riusciva a trovargli un regalo ideale. Erano anni che lo cercava. Lo aveva trovato a Minerva, Flitwick, Hagrid. Ma la sua ispirazione era ferma per quel che riguardava Dumbledore, Sinistra…e lui. Qual era il problema? Se, di anno in anno, lei non avesse trovato niente, ci sarebbe stato qualcun altro ad occuparsene….

E, come ogni anno, un’aquila reale picchietta alla sua finestra precisamente alle venti e dieci: l’ora in cui è nato trentacinque anni fa. L’aquila entra per depositare un paco sulla scrivania prima di andarsene per la sua strada. Ogni volta, il pacchetto contiene un qualche regalo sontuoso che Severus non avrebbe neanche osato sognare.

Severus ignorava chi fosse il suo benefattore o cosa avesse fatto per meritare tanta attenzione.

Il primo regalo che aveva ricevuto da questo misterioso sconosciuto non era un oggetto carissimo come poi lo sarebbero stati i seguenti: era un orso di peluche molto dolce con una faccia amichevole. Niente gli aveva fatto tanto piacere come quello: era la prima volta che riceveva un regalo. Aveva 11 anni. Era il suo primo anno ad Hogwarts. Aveva sviluppato tardi ed era il più piccolo di tutta la classe. Inoltre, era il più intelligente. Aveva una risposta quasi per tutto. Passava il suo tempo con la mano mezza alzata – solo mezza per non farsi notare troppo dai suoi compagni che sembravano messi in ombra dalla sua conoscenza. Gli altri studenti lo trattavano come un intellettuale, come il cocco dei professori e lo snobbavano. A questo c’era da aggiungere che alcuni Gryffindor che si facevano chiamare "Marauders", questo era il nome adatto, sembravano averlo preso di mira, lui non li trovava affatto interessanti, disprezzava quei mediocri che sembravano vivere solo per fare degli scherzi più o meno divertenti agli altri – per quanto lo riguardava meno piuttosto che più, avendone fatto le spese personalmente, e si considerava adatto a giudicarne la dubbia qualità - uno di loro sembrava essersi fissato con i suoi "capelli unticci" e non perdeva l’occasione di insultarlo quando lo incrociava per i corridoi e non era presente nessun professore.

In breve, la vita spesso non era rosea.

Passato un istante di stupore, e anche un po’ di diffidenza – volevano di nuovo prendersi gioco di lui? E servirsene per chiamarlo "bebè", fargli dei commenti che ne sarebbero scaturiti? – Severus aveva cacciato quei pensieri neri e si era riempito di gioia al pensiero che qualcuno avesse pensato a lui.

Questo orsacchiotto – sistematicamente camuffato agli occhi degli altri, non ci teneva proprio a dare agli altri, altri motivi per prenderlo in giro- non lo aveva mai lasciato. Era così diventato il suo confidente principale – il vantaggio era che lui sapeva mantenere un segreto.

La giornata si era svolta come aveva previsto. Arrivata la sera, Severus entra nei suoi alloggi, apre il suo armadio per fare una carezza al peluche che proprio oggi festeggia i suoi ventiquattro anni. Solo un cuscino, sul quale era religiosamente posato, aveva conosciuto l’insigne onore di condividere quel ripiano. È necessario che questo non venga scoperto da qualcuno: Severus ne morirebbe.

Si siede alla sua scrivania, si concede un po’ di frutta candita, getta un colpo d’occhio distratto ad una pergamena – un Ravenclaw dell’ultimo anno gli aveva chiesto a furia di convenevoli di poter inserire le sue opinioni sul suo progetto di memorie di pozioni. Severus lascia cadere velocemente la sua lettura, e guarda l’ora: venti e sei minuti, non è ancora il momento.

Le venti e sette, ci stimo avvicinando.

Le venti e otto, ancora uno sforzo!

Le venti e nove, ancora un minuto!

Tac_Tac_tac_

Precisa come un metronomo, l’aquila picchietta sul suo vetro. Severus apre la finestra dicendosi – come ogni anno – che molta gente accetterebbe con molta diffidenza il regalo di uno sconosciuto. Sicuramente se il primo regalo gli fosse arrivato in età adulta, avrebbe considerato questo regalo caduto così dal cielo in tutt’altro modo e non avrebbe mancato di segnalare questo fatto bizzarro a Dumbledore o di farlo analizzare.

Nondimeno, lo aveva ricevuto quando ancora era un bambino, in un momento della sua vita in cui aveva un estremo bisogno di sapere che qualcuno pensava a lui, questo faceva la differenza.

L’aquila posa il pacchetto, e poi se ne va.

Come ogni anno, Severus comincia dal leggere il biglietto scritto con inchiostro dorato da una mano esperta e accurata – Severus era stato tentato di far analizzare la scrittura ma poi si era sempre trattenuto: il lato misterioso della situazione aveva qualcosa di eccitante.

Il contenuto del biglietto era come sempre tanto laconico quanto invariato: "Buon Compleanno".

Prima di aprire il pacchetto, ha percorso la superficie con un dito, carezzandola. Il respiro gli si è mozzato in gola quando ha visto l’oggetto che, quest’anno, costituiva il suo regalo.

Era un libro. Ma non uno qualunque: il manoscritto originale de L’Alchimista scritto dalle mani di Salazar Slytherin. Il libro preferito di Severus. Inutile precisare che quest’opera, vecchia di molti secoli, valeva tanto oro quanto ne pesava. Severus accarezza la copertina in cuoio dicendosi che quest’oggetto starebbe meglio in un museo piuttosto che nella sua misera biblioteca…ma chi se ne sarebbe accorto!

Sontuoso…

Come ogni anno!

Come ogni anno, un uomo dai lunghi capelli biondo platino, vestito con degli abiti neri ben confezionati – dei più costosi, senza dubbio – seduto su un muretto, un’aquila appollaiata sulla spalla – totalmente indifferente a quello che stava succedendo – aveva osservato la scena dello scartamento con un binocolo.

Lucius Malfoy lascia comparire sulle sue labbra un sorriso soddisfatto e vagamente orgoglioso constatando che il suo regalo è stato molto apprezzato.

-FINE-

Nomi dei personaggi:

Dumbledore Silente

Snape Piton

Flitwick Vitious

Sprout Sprite

Hooch Bumb

Crabbe Tiger

Slytherin Serpeverde

Ravenclaw Corvonero

  
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