“Asfe” Chiama la McGrannitt con voce severa, più del solito, più di quando ha nominato altri studenti.
Non è affatto giusto: è piena di pregiudizi, quella donna. Solo perché io e i miei nuovi amici ci siamo buttati in acqua dalle barche, non è detto che saremo alunni negligenti. Io, James e Sirius volevamo gareggiare a suon di tuffi: cosa c’è di male in questo?
Raddrizzo leggermente le spalle e mi dirigo allo sgabello di legno scuro, dov’è posato un cappellaccio dall’aria piuttosto consumata. Mi siede e la McGrannitt mi posiziona quell’orrendo copricapo sulla testa; la stoffa logora mi copre gli occhi e arriva quasi al naso, quest’ultimo perfettamente conscio dell’origine del cattivo odore che sente.
Qui dentro si suda. Merlino, mi sono fatta lo shampoo ieri!
“Bene, bene” Mormora una vocina al mio orecchio.
Che cazz…?
“Nulla di cui preoccuparsi, Asfe. Io sono il Cappello Parlante” Continua quello che evidentemente dev’essere il Cappello.
Io sono il Cappello Parlante ed ho una voce irritante. Che poetessa che sono!
Il Cappello mi ignora, parlando palesemente a sé stesso, “Corvonero, sì, ha cervello ma non è detto che lo utilizzi... Tassorosso? No, fedele solo con chi le piace… forse per questo un po’ Serpeverde, la vedo anche piuttosto cattiva...”
Stop. Cappello, io voglio andare dove sono andati James e Sirius.
Il Cappellaccio fa uno strano verso, a metà fra uno sbuffo divertito e un sospiro di chi la sa lunga.
“Hai coraggio, ragazza, ma forse...”
Non ci siamo capiti. Io andrò a Grifondoro, perché ci sono James e Sirius e perché sicuramente è la Casa migliore. Punto.
“Hai audacia, sì, p...”
Credimi, ne avrò abbastanza da bruciarti con l’accendino che ho in tasca appena finirà il mio Smistamento.
“Sicura di sé. Ma a volte sei un po’ troppo indecisa, però certamente sei quella in prima fila sempre e comunque, ma sei anche piuttosto furba, però in certe occasioni leggermente ingenua il che propende a Tass…”
Cappello. Non so se quello che ho emesso nella mia mente sia un ringhio d’un cane rabbioso o un ruggito esasperato d’un leone. Leone... vedi, riporta tutto a Grifondoro.
E soprattutto, non sono sicura che sia accaduto esattamente nella mia mente.
“Sì, hai effettivamente ragione. GRIFONDORO!”
Finalmente.
E mentre cammino verso James e Sirius – devono essere ancora Smistati, be’, ma è ovvio che finiranno nella mia stessa Casa –, e guardo prima gli occhi nocciola e poi quelli grigi, mi sento infondere di una nuova forza vitale.
La stessa con la quale spezzerò le gambe a quella biondina che sta fissando James. E a tutta la parte femminile che sta guardando Sirius.









Note dell’Autrice
Muhahah. Non ho null’altro da dire.
Sinceramente mi piace questo nuova comicità demenziale e questo stile, penso farò altre one-shot del genere, se piace questa. In particolare, questa storia l’ho scritta come auto-regalo di compleanno (il 31 Agosto), perché mi andava di premiarmi per essere un’Asfe di tutto rispetto. D’altronde di Asfe ce n’è una u.u L’ho scritta in quel giorno e la porto adesso, be’, che volete farci XD
Infine posso solo dire che la dedico interamente a malandrina4ever, che è in vacanza e spero torni presto, perché senza il nostro odiarci <3 la vita perde senso (tra l’altro la biondina è un minuscolo riferimento a Lizzie Carson, un nuovo personaggio della sua fanfiction Choose A Star sui Malandrini, la quale vi consiglio vivamente di leggere); ed anche ed ovviamente a Lellas92, perché è frustrata dalla scuola e non ha quasi più tempo per demenziare.
Insomma, a loro due, alle mie due amiche più dementi, con cui faccio parte del nostro amabilissimo Trio Demente.
Al dente :D
Su con la demenza, ragazze!