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Autore: shaina_hiwatari    14/09/2010    0 recensioni
In una terra popolata da nemici stranieri, fredda ed inospitale il viaggio di tre ragazzi verso Asgard per chiedere l'aiuto dell'essere più potente, ovvero Odino in persona.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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VERSO ASGARD:

 

Era calata la notte. La luna piena illuminava tutta la pianura siberiana, e un vento freddo spazzava il terreno. Nell’immobilità del paesaggio una carrozza solitaria si era appena avventurata nella taiga. L’uomo alla sua guida era preoccupato. Continuava a guardarsi intorno circospetto. Sapeva bene che era da sciocchi addentrarsi nei boschi di quella zone, specie di notte. Eppure doveva farlo. Infatti la carrozza trasportava merci, molto preziose, che dovevano assolutamente giungere in tempo alla villa del suo signore. In caso contrario nessuno lo avrebbe salvato da qualche frustata.
Non passò molto che cominciò a pentirsi della sua azione. Sarebbe stato meglio aspettare il giorno forse…ma che cambiava…quel tratto di strada era pericoloso in qualsiasi ora del giorno. Era difatti abitato da uomini che si davano al furto, chiamati perciò predoni; ma soprattutto in quella macchia, abitavano due predoni particolarmente pericolosi.

“magari a quest’ora dormono…sono umani anche loro, devono pur riposare…e la carrozza è silenziosa, i cavalli non hanno ancora nitrito....forse passerò inosservato…” – pensò il cocchiere cercando di convincersene. In effetti i rumori prodotti dal suo mezzo erano ben misera cosa rispetto ai rumori che si udivano lì dentro: ululati di lupi, scalpiccii di ungulati, scuotimento di ali, versi non identificabili…qualche rametto spezzato dalle ruote non poteva certo mettere qualcuno in allarme.

Passarono le ore…non mancavano che pochi metri all’uscita.
“ tra non molto sarò fuori…che sia ringraziato il cielo”

Ma il sollievo non durò molto. Diversi rametti di pino caddero a terra e rumori di passi si udirono provenire dai rami più bassi. Il sangue gelò le ossa dell’uomo. No, non potevano averlo trovato, non a così poco dalla salvezza. Senza neanche pensare frustò i cavalli e li spronò ad un galoppo folle attraverso il sentiero dissestato. C’era la possibilità che su quel terreno gli animali inciampassero, o che si rompessero qualche osso, ma non gli importava…la priorità assoluta era uscire di lì, andarsene da quel luogo infernale, prima di essere rintracciato.
Una sottile luce lunare gli accarezzò il volto segnato dall’ansia e dalla paura…era fuori, si ormai lo era quasi, mancavano si e no dieci metri…era salvo!!!

“fermo dove sei!!!!” – tuonò una voce, e subito uno sconosciuto, completamente avvolto nell’oscurità gli sbarrò il cammino.

Si impietrì completamente. Gli sembrava di non sentire più la circolazione. Solo il cuore batteva a mille. Lì, a due passi dalla fine dell’incubo,lì era stato fermato. Avrebbe potuto travolgere la figura che gli si parava davanti, ma sapeva che quella non sarebbe stata una buona scelta. I predoni non giravano mai soli…una sola azione temeraria ed una freccia gli avrebbe fermato il cuore per sempre. Arrestò quindi  i cavalli.

“ottimo, vedo che ci tieni alla vita” – continuò la voce – “ora, non ho intenzioni di ucciderti se farai quello che ti ordino.”

Il cocchiere annuì…forse non era finita del tutto.

“ora scendi da quella carrozza, svuota il suo contenuto ai piedi di quell’albero e vattene di qui….ah e un’ultima cosa…riferisci al tuo signore che il passaggio in questo bosco è vietato!!!”

“posso obbedire, ma vi pregò non fatemi tornare dal mio padrone…si arrabbierà moltissimo sapendo che ho perso la merce…” – pregò l’uomo…Della stupida merce non gliene poteva importare di meno. La sua vita valeva molto di più di qualche ortaggio o di qualche tessuto, ma non era sicuro che il suo signore la pensasse uguale…non poteva tornare da lui a mani vuote!

“No! L’ordine è questo!!! Se preferisci morire non hai che da declinare la mia offerta!” – continuò lo sconosciuto facendo qualche passo in avanti. Nel punto in cui si posizionò, la luce lunare penetrava con maggiore intensità tra i rami, così da illuminare la figura. Il cocchiere si stupì nel vedere chi aveva davanti. Il predone misterioso era una ragazza sui vent’anni, alta e muscolosa di corporatura, con lunghi capelli castani che le ricadevano sulle spalle, fino a raggiungere il ginocchio. Aveva la pelle chiara, come di chi vive nascosto nell’ombra,anche se era sporca di terra e di resina. Gli occhi erano spenti. Sembrava non provare nessuna emozione di fronte a lui. Era vestita di pelli, tranne sul petto, dove portava una protezione di ferro; la pancia e le gambe erano nude e lasciavano intravedere i muscoli scolpiti. Nell’insieme era molto carina.

“allora vuoi eseguire??? O preferisci tenermi gli occhi addosso tutta la sera???” – domando bruscamente la giovane, scotendolo dai suoi pensieri, ben poco consoni alla situazione.

“si…signora…la prego, abbia pietà!!! Non posso ritornare!!!” – la scongiurò mettendosi sulle ginocchia.

“pietà??? Conoscete questa parola???” –  esclamò una seconda voce. Pochi secondi e la ragazza fu affiancata da un giovane dai lunghi capelli biondi e gli occhi di ghiaccio. Sembrava la reincarnazione del dio Baldur.

“vo…voi siete…shaice e heiszeit???!” – domandò con un filo di voce lo sventurato.

“wow hai sentito sorella??? Siamo famosi tra i nobili…quale onore!!!” – commentò sarcasticamente il ragazzo.
“i vostri saccheggi stanno dando molte noie…per questo conosco i vostri nomi...ma vi immaginavo diversi” – ammise sbirciandoli da sotto i ciuffi di capelli che gli ricadevano a causa del capo piegato.

“non mi interessano le storielle che girano da voi su di noi o sul nostro aspetto…consegnaci la merce e riferisci quanto ti ho detto!!! Se lo farai potrai ancora sentirne molte di storie…altrimenti ti troveranno con una freccia nel cuore….non lavoriamo solo nella foresta!!! “ – lo zittì la donna. Quel dialogo stava andando troppo per le lunghe.

Ormai era il tempo di fare la scelta…morire immediatamente o portare un messaggio e rischiarla solo la morte….A rigor di logica la seconda gli apparve la più conveniente.

“accetto…eseguirò i vostri ordini!”

“umpf sapevo che avresti accettato” – disse malignamente Shaice…aveva notato subito che in quell’individuo non c’era una grande coraggio.

In pochi minuti la carrozza fu svuotata e l’uomo risalì su di essa.
“il vostro messaggio arriverà tra qualche ora a palazzo…Sapete che ciò provocherà le ire del mio signore??!”

“….tu esegui…a quello ci penseremo in seguito” – tagliò corto la ragazza.

“buon viaggio messere e attento alle frustate…so che da voi non le lesinano ahahaha” – ridacchiò heiszeit.

Così la carrozza si avviò tornando vuota verso la città, mentre i due predoni tornarono nell’oscurità della foresta.

  
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