Note: Mi è venuta in mente subito dopo aver visto per la prima volta Moulin Rouge, per questo non mi è stato troppo difficile collegare l'introspezione di Alois a quella un ballerino di tango che si esibisce proprio al Molin Rouge; Buona lettura :)
Moulin
Rouge
Uno
due tre quattro cinque sei sette otto.
Tutti
i ballerini degni di nota conoscono questi passi, gli otto passi
principali del tango.
E tu? Sei un bravo ballerino?
E'
freddo e buio fuori, reggi tra le braccia il corpo esanime del tuo
fratellino. Lui è morto, come tutti
quegli stolti degli
abitanti del villaggio, e tu? Tu respiri ancora, tu sei ancora vivo,
e non ne sei mai stato tanto consapevole quanto ora; ora che il
freddo ti penetra nelle ossa e l'aria pungente della sera autunnale
ti pizzica fastidiosamente il naso. Vieni assalito da un orrore quasi
del tutto sconosciuto, e da un dolore che ti piega in due. Adesso non
sei più nessuno, non esiste più nulla di quella
che avevi
cominciato a considerare la tua vita.
Eppure
per qualche strana e misteriosa ragione, ti alzi in piedi senza
alcuna esitazione e cominci il tuo spettacolo. La pista è
libera
adesso, ed il tuo tango può cominciare.
[uno.]
[due, tre.]
[quattro, cinque.]
[sei, sette.]
Decidi
di combattere; allora impugni la spada, affondi ed eppure sei tu a
rimaner colpito. Il sangue caldo ti impregna i vestiti e il dolore
quasi accecante ti lascia accasciato a terra, incapace di far altro
se non implorare Claude di salvarti. Per questa volta non morirai,
eppure si avvicina il tempo in cui il tuo spettacolo volgerà
al
termine.
Troppe
immagini si susseguono in poco tempo, uno shinigami scarlatto, Hanna:
uno dei demoni al tuo servizio, ed infine Claude, accorso a salvarti
di nuovo. Ti rendi conto che lui è
sempre stato l'unico su
cui hai potuto fare affidamento, l'unico di cui hai davvero bramato
di essere desiderato. La ferita ti fa male, eppure senti solo il
dolore lancinante provocatoti dalla mancanza del suo sguardo su di
te, ti mancano quegli occhi, quelli che vedesti al vostro primo
incontro, quelli che non cercavano altri che te.
«
Ci sei solo tu nel mio mondo. Non abbandarmi Claude, non abbandonarmi
mai. Tu stesso sei il mio Highness. »
Senti
le sua mani calde sul viso, avvolte dai guanti ancora insanguinati
per il duello con il lupo dal quale ti ha salvato, il suo volto a
pochi centimetri dal tuo, i suoi occhi scrutano i tuoi, dai quali
sgorgano calde lacrime di commozione e pura adorazione. La notte
è
tranquilla e insolitamente silenziosa, così nel bosco
risuona il
sussurro di Claude, che soffia sul tuo viso:
«
Per un semplice maggiordomo, fare così tanto... »
E
poi tutto finisce, con i tuoi vestiti che si impregnano
inevitabilmente del tuo stesso sangue, che cola copiosamente su di
te, non un momento di agonia, non uno di pietà.
Sei
stato uno sciocco, Alois Trancy.
Così
il ballo finisce, insieme a te; cala il lungo sipario senza darti il
tempo di togliere le scarpe da ballo, nè di ringraziare il
tuo
pubblico.
D'altronde
si sa, il tango è un ballo pericoloso.
[otto.]