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Autore: Polka    15/09/2010    5 recensioni
Dopotutto il tango è anche recitazione, se vuoi essere il migliore devi metterci tutto il tuo impegno, e solo quando le tribune si svuoteranno avrai il tuo momento di gloria; per ora continuerai a ballare fin quando non ti reggerai in piedi, e forse anche dopo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alois Trancy, Claude Faustas
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Mi è venuta in mente subito dopo aver visto per la prima volta Moulin Rouge, per questo non mi è stato troppo difficile collegare l'introspezione di Alois a quella un ballerino di tango che si esibisce proprio al Molin Rouge; Buona lettura :)




 Moulin Rouge
Uno due tre quattro cinque sei sette otto.
Tutti i ballerini degni di nota conoscono questi passi, gli otto passi principali del tango.

E tu? Sei un bravo ballerino?





E' freddo e buio fuori, reggi tra le braccia il corpo esanime del tuo fratellino. Lui è morto, come tutti quegli stolti degli abitanti del villaggio, e tu? Tu respiri ancora, tu sei ancora vivo, e non ne sei mai stato tanto consapevole quanto ora; ora che il freddo ti penetra nelle ossa e l'aria pungente della sera autunnale ti pizzica fastidiosamente il naso. Vieni assalito da un orrore quasi del tutto sconosciuto, e da un dolore che ti piega in due. Adesso non sei più nessuno, non esiste più nulla di quella che avevi cominciato a considerare la tua vita.
Eppure per qualche strana e misteriosa ragione, ti alzi in piedi senza alcuna esitazione e cominci il tuo spettacolo. La pista è libera adesso, ed il tuo tango può cominciare.



[uno.]



Vestito con quegli abiti setosi e ricamati elegantemente, con la pelle profumata da un'aroma lieve ma incisivo, sei ormai irriconoscibile dal ragazzino vestito di stracci e dall'aria sperduta che eri al vecchio villaggio. Ora ti muovi con consapevolezza, conosci le mosse che ti aiuteranno a raggiungere ciò che desideri, e allora ti muovi lentamente, con un'andatura quasi felina, ora scopri una gamba, ora ti inumidisci le labbra ed il gioco è fatto. Quella pelle liscia e diafana, gli occhi di ghiaccio e il viso sprezzante e malizioso non fanno che renderti irresistibile soprattutto nella mente perversa e lussuriosa del vecchio i cui occhi ti stanno addosso e non sembrano voler abbandonare la tua figura sottile e provocante. Dopotutto il tango è anche recitazione, se vuoi essere il migliore devi metterci tutto il tuo impegno, e solo quando le tribune si svuoteranno avrai il tuo momento di gloria; per ora continuerai a ballare fin quando non ti reggerai in piedi, e forse anche dopo.



[due, tre.]



Una casa enorme, una tenuta in puro stile inglese con tanto di scalinate interminabili e antichità d'ogni genere; ed è tutta unicamente tua, finalmente sei tu il padrone e mai più peretterai di sottometterti a qualcun'altro. Ti appare tutto un enorme palcoscenico da calcare, e non potrebbe esistere nessuno più capace di te ad essere il protagonista assoluto. Sei capriccioso, ribelle e malizioso e tutti lì sono pronti ad eseguire ogni tuo ordine senza discutere. Sì, adesso sei potente e tutte le luci sono puntate su di te; allora balla, sbattendo più forte i tacchi sul palco, balla sbattendo le mani tra loro fino a farle spellare, balla con tutto te stesso, vivi.




[quattro, cinque.]



Ciel Phantomhive, hai sentito parlare spesso di lui, ed anche Claude sembra esserne in qualche modo affascinato; molto più di quanto non lo sia da te. Sei follemente geloso, ma per quanto tu possa darti da fare stavolta non c'è scampo: c'è qualcuno superiore a te. Poi ti accorgi, che per quanto tu debba odiarlo, anche tu sei soggetto a subire il suo charme; ed allora se tu non puoi essere come lui, lui dovrà essere tuo. Cominciano ad abbassarsi i riflettori, non sei più solo adesso, ed il pubblico non ti ama più come prima.


[sei, sette.]


Decidi di combattere; allora impugni la spada, affondi ed eppure sei tu a rimaner colpito. Il sangue caldo ti impregna i vestiti e il dolore quasi accecante ti lascia accasciato a terra, incapace di far altro se non implorare Claude di salvarti. Per questa volta non morirai, eppure si avvicina il tempo in cui il tuo spettacolo volgerà al termine.
Troppe immagini si susseguono in poco tempo, uno shinigami scarlatto, Hanna: uno dei demoni al tuo servizio, ed infine Claude, accorso a salvarti di nuovo. Ti rendi conto che lui è sempre stato l'unico su cui hai potuto fare affidamento, l'unico di cui hai davvero bramato di essere desiderato. La ferita ti fa male, eppure senti solo il dolore lancinante provocatoti dalla mancanza del suo sguardo su di te, ti mancano quegli occhi, quelli che vedesti al vostro primo incontro, quelli che non cercavano altri che te.
« Ci sei solo tu nel mio mondo. Non abbandarmi Claude, non abbandonarmi mai. Tu stesso sei il mio Highness. »
Senti le sua mani calde sul viso, avvolte dai guanti ancora insanguinati per il duello con il lupo dal quale ti ha salvato, il suo volto a pochi centimetri dal tuo, i suoi occhi scrutano i tuoi, dai quali sgorgano calde lacrime di commozione e pura adorazione. La notte è tranquilla e insolitamente silenziosa, così nel bosco risuona il sussurro di Claude, che soffia sul tuo viso:
«
Per un semplice maggiordomo, fare così tanto... »
E poi tutto finisce, con i tuoi vestiti che si impregnano inevitabilmente del tuo stesso sangue, che cola copiosamente su di te, non un momento di agonia, non uno di pietà.

Sei stato uno sciocco, Alois Trancy.
Così il ballo finisce, insieme a te; cala il lungo sipario senza darti il tempo di togliere le scarpe da ballo, nè di ringraziare il tuo pubblico.
D'altronde si sa, il tango è un ballo
pericoloso.


[otto.]

   
 
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