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Autore: meggie681    17/09/2010    2 recensioni
La serata del 13/09/2010 Los Angeles MTV EMA AWARDS.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONESHOTLIFEONMARS1 One Shot - Life on Mars


Jared Leto saltellava per il corridoio, ondeggiando tra le pareti, stringendo tra le mani quello strano astronauta argentato, simbolo degli Mtv Awards Ema 2010.
Erano mesi che vagava per il pianeta, insieme al fratello Shan ed al chitarrista Tomo, la sua band, i 30 seconds to Mars ce l'aveva fatta, dopo un lungo tour, migliaia di persone, che li avevano osannati e poi votati.
In molti dicevano che era un bravo attore, ma in quel settore, forse, la concorrenza era troppo forte per arrivare ad un riconoscimento importante, ma quella suonava come una giustificazione ridicola, perché sapeva quanto valeva e quanto poteva esprimere.
La veritá era un'altra: il cinema gli aveva portato tante gioie, ma anche tanti, anzi, troppi dolori e dispiaceri personali.
Ora, peró, non voleva pensarci.
Un bel party, pochi alcolici, una miriade di abbracci e complimenti, telefonate, anche Brad Pitt lo aveva cercato per congratularsi, insieme alla compagna, con la quale Jared aveva lavorato in Alexander the Great, ma erano ricordi archiviati in una scatola, che aveva chiuso con un lucchetto dorato: come quel cuore bucato nel mezzo, spezzato, che aveva lasciato nel cassetto del comodino.
In quello scrigno, invece, era finito il pendente con una ciocca di capelli bionda, diverse foto, che nel mondo nessuno avrebbe mai visto e poi delle lettere, scritte a mano, con una grafia allegra, ridondante e vitale.
Strizzó le palpebre, poi il bberry vibró: era solo Shan che gli dava la buona notte.
Lui sorrise, anche se era l'ennesima piccola delusione: =Ok.. non pensiamoci piú..=
Quel "Bravo, sono orgoglioso di te.." - non voleva proprio arrivare.
Pazienza. Dio questa parola lo aveva ormai nauseato, voleva cancellarla dal vocabolario, dopo che ne aveva abusato dal 2004 al 2009, in cinque anni di vero tormento.
Certo sembrava anche patetico, ma questo era ció che sentiva.
Un nodo alla gola si era riaffacciato, ma lui lo sciolse, riguardando il suo astronauta.
Come un bambino, il suo sguardo era di nuovo di quel colore, quel taglio trepidante davanti a qualcosa che lo aveva di nuovo emozionato, dopo tanto, troppo tempo.
Aprí la porta, il sensore accese le luci del breve corridoio, anche nel piccolo linving una piantana illuminó la stanza, si era concesso una suite da favola, se lo poteva permettere e se lo meritava.
Il profumo di centinaia di fiori inebrió le sue narici, mentre le iridi si spalancarono.
"Ma cosa..?!"
In decine di corbeilles erano stati appuntati tanti di quei loghi di Mtv, con il soldato spaziale, come lo aveva apostrofato Tomo ed altri cartoncini sempre argentati, con la scritta "bravo, tu sei il migliore per me".
Anche la tv era accesa, il volume basso, qualcuno la stava guardando, seduto sul divano, dandogli le spalle, ma con la testa inclinata verso i cuscini, in realtá stava dormendo.
Jared non si spaventó, quella testa di capelli scuri,  scalati corti, con qualche ciuffo liscio, ma non poteva essere davvero lui: se lo chiese, poi si avvicinó, inginocchiandosi davanti alle sue ginocchia, toccandole piano, per svegliarlo.
"..Colin... Cole..?"
Prima una smorfia, poi quel quarzo screziato e scuro, che si illuminó.
"Jared.. Jay amore.. scusa.."
Quella parola, come una piuma, posandosi sul suo cuore, frantumó il velo di pietra che lo aveva ricoperto ed intrappolato.
Colin Farrell allungó istintivamente la mano sinistra, mentre lo salutava in quel modo, accarezzandogli il viso, con una dolcezza, che gli apparteneva da sempre.
"Dio.. ho guidato un giorno ed una notte dal New Mexico, ho anche bucato una gomma.. É successo un casino e..."
Tanto che parlava, nervoso ed impacciato si era messo in ginocchio anche lui, davanti a Jared, che si bagnó l'indice destro, pulendogli un baffo di unto rimasto sulla fronte di Colin - "Vedo.." - sorrise - "Sei ancora capace di cambiare un pneumatico..?"
"Sí.. ma era anche piovuto ed un tizio mi ha lavato con il suo Hammer.. sai.. sai, c'era una pozzanghera che sembrava il lago Michigan.."
Scoppiarono a ridere; poi si abbracciarono.
Forte.
"Non dovevi.. questi fiori.."
"Spero ti piacciano ancora.. ti ho aspettato finché ho resistito.. Poi sono crollato.."
Lo fissava, senza staccarsi da lui.
Avrebbe voluto baciarlo, ma non voleva fare nulla che Jared non volesse, mentre a qualsiasi sua richiesta, Colin era pronto a dire sí, anche se gli avesse chiesto di andarsene.
Lo avrebbe ucciso, cacciandolo, ma sarebbe stato giusto.
Jared era emozionato, ma anche arrabbiato.
Come l'ultima volta che si erano visti, a gennaio dell'anno prima, al pre party dei Golden Globe. Un vero disastro. Tutto da dimenticare.
Colin che era lì con la nuova compagna, un'altra donna, tra di loro, in fondo non sarebbe stata né una novitá e tanto meno un problema per Leto, se non fosse per un piccolo dettaglio.
"Aspetta un bambino.. Jared.. senti.."
"No, non é il caso di.. Tu almeno sei felice?" - gli chiese duramente.
"Felice..? Io.. io so soltanto che non voglio perderti.."
"Vai.. al diavolo.. vacci sul serio, non meriti altro!"
In fondo non pensava niente di quello che gli aveva vomitato in faccia, ma da quella notte lui si buttó completamente nel lavoro, nel comporre quell'album, This is war, dove scaricó tutte le tensioni, il dolore, la morte di quell'amore, che non sarebbe mai svanito, come le stelle, anche quando non le vedi, ci sono, glielo diceva sempre Colin, parlando del loro legame, di quei sentimenti, che non davano tregua ai loro respiri, ai loro corpi, che tremanti, anche adesso avrebbero voluto consumarsi e bruciare, certo, all'inferno, pur di stare insieme, ovunque.
"Hai l'aria stanca.. se vuoi dormire c'é il mio letto.. Io faccio.. faccio una doccia.."
"Ok.. grazie.."
Jared si alzó, quasi bruscamente, lasciandolo lì da solo.
Colin si faceva mille domande, alla fine si spoglió, restando solo con i boxer neri.
Controlló poi se ci fosse un letto soltanto, nella stanza dove Jared era entrato, per poi passare nel bagno adiacente.
Colin sentí l'acqua scorrere.
Passó le mani nei capelli e poi si avvicinó al lavabo.
"Jared scusa, mi lavo solo i denti e mi.. Cazzo che faccia che ho.."
"Fai pure..!" - disse a voce alta dalla doccia, mentre appoggiava le mani sui mosaici blu, godendosi i getti bollenti, che abbassó subito, la sua pelle era delicata, come quella di un vampiro diceva Shannon.
Colin si sentiva come un idiota, avrebbe voluto farsi la doccia a propria volta, non era il massimo dopo quel pomeriggio allucinante.
Vinse le proprie esitazioni e tiró fuori il fiato.
"Jay ne avrei bisogno anch'io.."
"Di cosa..? Ah sí.. perdonami, non ci pensavo, qui c'é posto per due.." - disse ridacchiando tra sé, in fondo poteva essere tutto magico oppure semplicemente scontato, ma di certo era qualcosa che apparteneva a loro ed era unico.
Un minuto dopo Jared gli stava insaponando la schiena, poi lo fece girare e passó le mani sul petto di Colin, che non smetteva di guardarlo.
"Sei.. ingrassato..? No, no, non sei grasso, sei.. ma hai fatto palestra?"
"Sí, mangio e faccio pesi come.. un ossesso.. per la parte.." - replicó balbettando.
"Stai bene.. il tuo viso sembra piú giovane, eri un po' tirato qualche mese fa a Miami.. o Los Angeles, ho visto delle foto.. anzi, c'é sempre qualcuno su Twitter che mi posta le tue immagini, i video dove ci sei, chiedendo.. delle cose.." - alzó le spalle, fissandolo a propria volta, dopo che i suoi occhi avevano accarezzato il corpo di Colin, ammirandolo.
"Quali cose Jared..?"
"Su di noi.. sul perché non siamo piú amici.."
"Ma noi.. cioé tu cosa rispondi..?"
"Nulla, assolutamente nulla e proibisco a chiunque di chiedermi qualcosa.. nelle interviste.. ad esempio da Chatty Man.."
"Sí l'ho vista.. stavi bene, ma ti preferisco con i capelli.. cosí.." - rise - "In compenso sei magrissimo.. ma le tue braccia sono.. insomma, qualche chilo, non ti farebbe male.."
"Credi?"
"Sei.. bellissimo comunque.. Jared.."
Chiuse l'acqua, respirando forte.
Colin pensava che avrebbe tenuto sotto controllo tutta la propria vita.
Da quel pomeriggio, dopo il girato su quel balcone, che sarebbe diventato storicamente il dialogo migliore tra due innamorati, almeno per gli estimatori, tornando verso i camerini, tra le quinte poco illuminate, Colin rincorse il giovane americano - "Jared.. Ja.. Jared.. aspetta..!"
"Colin..? Dimmi, che succede?" - sorrise, fermandosi contro ad una parete coperta da tendaggi porpora ed avorio.
"Grazie per avermi sostenuto.."
"Mi.. sembrava il minimo.. Detesto quando ti criticano Colin.."
"Era importante che.. lo facessi tu.." - mormoró, abbracciandolo.
Erano ancora in costume di scena, due vestaglie, aperte sul davanti, la loro pelle di nuovo vicina.
Il volto di Farrell affondato nel collo di Jared - "Stiamo qui.. solo cinque minuti Jared.."
"Quanto vuoi.. non ho impegni.." - rispose divertito, erano quasi nel buio, i riflettori rimasti in funzione erano pochi e distanti da quel punto.
"Adoro.. le coccole.. soprattutto dopo il lavoro Jay.."
"E.. come mai hai scelto me per fartele dare questa sera Cole..?"- chiese ridendo.
"Mi.. andava.. e poi siamo o no fidanzati..?"
"Sí.. magari ahahah.."
Farrell lo fissó, ma Jared non si aspettava quella reazione - "Dici sul serio?"
"Cosa.. cosa Colin..?"
Niente piú parole.
Colin lo bació con una passione quasi convulsa.
Avrebbero fatto l'amore per tutto il resto di quella notte, la prima volta per entrambi in quel modo: "Questo.. é il modo migliore.. tu.. tu ed io.. sará per sempre Jared.."
Farrell era un assolutista.
Le mezze misure lo angosciavano.
Cercava sempre la soluzione estrema per risolvere problemi od imprevisti.
Il dolore per un figlio "speciale", ubriacarsi e drogarsi, fuggire.. Poi Jared Leto, un mondo che non conosceva, di cui aveva paura, ma che non riusciva ad abbandonare.
Lui era diventato tutto, tutto ció che avrebbe amato, da cui sarebbe fuggito, che avrebbe tradito, per poi tornare, farsi perdonare, fargli ancora del male e poi ancora ed ancora, per guarire, aiutato da lui e la gratitudine, quella cos'era? Cos'era..? Jared valeva oro per ogni molecola del suo corpo, per ogni attimo della sua vita, lo amava, lui adorava quel ragazzo, per lui era come morire e poi risorgere, tra le sue braccia, le sue gambe.
Erano di nuovo lí, Jared aveva posto fine a quella tensione "Facciamo l'amore?" - la domanda fu quasi come dire - "Ehi Colin, mi dici che ore sono?"
Tutto era incredibile, tutto incomprensibile.
Colin Farrell amava la vita, era sensuale, quando sniffava emanava sesso da ogni sguardo, da ogni movimento, insieme a donne o uomini, colleghi od amici, non era importante, ma con Jared, almeno in pubblico, si era trattenuto, lo aveva rispettato.
Un'altra banale scusa: tutti avrebbero capito quanto lo amasse e lo desiderasse, sarebbe stata la fine di una carriera, che stava per esplodere.. ed implodere.
Si muoveva dentro di lui, scivolando con il proprio sesso e la propria bocca, lo baciava, la cosa a cui teneva maggiormente, baciarlo e poi baciarlo ancora.
"Ti amo.. ti amo Jared.." - glielo ripeteva, sperando di porre rimedio a tutte le stronzate che aveva fatto.
Jared teneva gli occhi chiusi, stringendolo a sé piú che poteva.
"Guardami.. Jay.. ti prego.." - si fermó, temendo che lui non volesse, per qualche strano rifiuto.
Jared spalancó gli zaffiri, erano sempre meravigliosi - "Ma.. allora sei davvero qui..?"
Quella luce, quel taglio, come un bambino, come a dire - "Anch'io valgo qualcosa." - quando lo premiarono, poche ore prima.
"Certo amore.."
"Credevo.. fosse un sogno.. aprendo gli occhi mi sarei svegliato.. Cole mi sei mancato cosí tanto.."
Le lacrime inondarono i loro visi, i petti, quando Colin lo sollevó, uscendo da lui, senza godere, per quello c'era tempo, almeno nelle sue intenzioni.
Seduti, incrociando le gambe, le braccia, intersecando sudore e respiri, tornando a baciarsi.
"Devo.. devo dirti delle cose.. ascoltami Jared.."
"No.. lo vorrei, ma.. non voglio piú soffrire.."
"Io ti capisco.. io.." - strinse il viso di Jared con le mani intrise dei reciproci umori.
Si erano fatti troppo male.
Colin gli aveva fatto troppo male.
Gli alberghi, le fughe, le botte.
In cinque anni ne erano successe davvero troppe.
Tre vite non sarebbero bastate per contenere tutte quelle emozioni, quelle tensioni, quelle veementi illusioni.
"Non c'é stato piú nessuno nella mia vita Colin.. Ho.. avuto decine di opporunitá, anche qualche ragazza che.. ma io.. Non ti aspettavo, mi convincevo che non fosse cosí, ma ora.. Ora che sei qui, era l'unica cosa che stessi facendo, aspettarti.. ma.. é cosí sbagliato, senza senso.."
Si liberó dal suo abbraccio, tornando a docciarsi.
Colin prese il cuscino ed una coperta, si risistemó sul divano e riaccese la tv, dopo avere preso una birra ed acceso una sigaretta.
Fissava quei quaranta pollici di pixel che lo bombardavano, ma erano vuoti come le sue speranze.
La riserva di scuse e di perdoni, si era probabilmente esaurita.
Jared tornó da lui, avvolto nell'accappatoio bianco.
I vapori avevano reso lucida e morbida la sua pelle, il sapone arrossato vagamente i suoi occhi.
Incroció le braccia, come ad aspettare che accadesse qualcosa.
"Ho.. ho firmato per sei film quest'anno.. Una follia.. Alicja, lei mi chiede sempre e solo una cosa, di sposarla.. A volte, sai Jared, a volte mi fermo a pensare a come sarebbe stata la mia vita da sposato, anche con la mia prima moglie.. sí insomma l'unica che ho avuto.. Poi penso a Kim, la madre di James, anche con lei avrei potuto.. Poi altre, anche quella pazza con cui ho girato quel sex tape.. Insomma, ce ne sono state tante, tu lo sai e non sto facendo questo discorso per ferirti, ma solo per aiutarti a ricordare che.. che sono sempre tornato da te, provando qualcosa che in loro non ho mai trovato.. Ti ho sempre deluso Jared, ma non ti ho mai mentito, questo mai.. Lavorare mi fa stare bene, mi fa pensare meno, essere da solo, fedele ad Alicja, lei cosí crede, ma.. non é affatto vero. É a te che ho deciso di esserlo e di.. di lavorare molto, per assicurarci un futuro insieme.. Certo, certo ho dato per scontato un milione di cose.. una su tutte, che tu mi volessi ancora.. Era.. era di questo che volevo parlarti, anche se quando mi hai chiesto di fare l'amore, il mio non poteva essere che un sí..  Io amo te Jared, la voce che me lo ripete arriverebbe anche in fondo all'universo, ammesso che io riuscissi ad arrivarci.." - sull'ultima frase si alzó, nudo e splendido, spegnendo la sigaretta, ancora un sorso di birra gelida.
Voleva vederlo bene, in quegli specchi caduti dal cielo.
Jared era immobile.
Lo speaker del programma scientifico in onda diede una news: "C'é vita su Marte? La risposta é sí, sono state rilevate alcune molecole di acqua."
Colin sorrise - "Credo.. credo che anche un oceano sia partito da una sola goccia d'acqua.."
Jared voló sul suo cuore, baciandolo, strappandogli anche la pelle, se solo avesse potuto.
Nessun orgoglio avrebbe ucciso il loro amore.
Mai piú.


                    E    N    D


jj
   
 
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