Era mattina, per la precisione le 6.00 di mattina.

La casa taceva, ma non tutti dormivano. Kurapika, seduto a gambe incrociate sul proprio letto, leggeva un'enciclopedia sulle tribù indiane (era l'ultima che gli era rimasta, poi avrebbe dovuto convincere Leorio a comprargliene un'altra).

Stava leggendo i riti Maya, quando un urlo perforò il silenzio dell'alba.

Killua! Era stato Killua a urlare!

Appena raggiunse la camera del ragazzino, che dormiva con Gon, Kurapika esclamò: " Che ti è successo Killua!? "

Leorio entrò di corsa nella stanza, mentre il mercenario saltava giù dal letto.

Gon, a fianco dell'amico, sembrava euforico, con gli occhi spalancati per il troppo ridere.

Kurapika, però, non capì cosa fosse successo, perchè in quel momento Leorio parve accorgersi di qualcosa, poi spinse fuori il Kuruta e gli sbattè la porta in faccia.

Il biondino rimase impassibile (aveva già capito tutto), ma decise di lasciare che gli amicisi rendessero conto che avevano bisogno di lui, così si sedette a terre e riprese a leggere, mentre all'interno della stanza dei ragazzi provenivano urla e strani rumori.

kurapika sorrise, appoggiando la schiena contro il muro, aspettando che Killua prendesse l'inevitabile decisione di chiamarlo.

Difatti dieci minuti dopo il raggazzino esclamò: " Ok, io lo chiamo! "

" No! " lo fermò Leorio: " Sai che basta poco per farlo arrabbiare! "

" Si, ma quel coso è una bestiaccia pericolosa! " ribattè Killua.

" Ragazzi, piantatela! E' un innocua bestiolina! " si intromise Gon.

" Sempre la stessa storia! " pensò Kurapika, ridendo, poi chiuse il libro, si rialzò e entrò nella stanza incriminata.

Leorio stava ripetendo per l'ennesima volta: " Basta poco per farlo uscire di testa! " ma quando vide il Kuruta si bloccò.

" Hai ragione, Leorio. " concordò il biondino, avvicinandosi alla scrivania: " basta poco per farmi arrabbiare, ma non ci vuole nemmeno molto per uccidere un ragnetto! "

Così dicendo Kurapika arrotolò una rivista, che usò per uccidere la bestiaccia pericolosa.

Ma, come al solito, ci mise troppa forza e del ragno rimase si e no una zampa.

" E dire che il ragno porta guadagno... " borbottò Gon, mentre gli occhi del Kuruta riprendevano il colore normale, abbandonando quello scarlatto.

Non poteva farci niente: sapeva cosa stava succedendo, ma ogni volta che vedeva un ragno, anche se minuscolo, perdeva il controllo: bastava veramente poco per farlo arrabbiare!

Tutti tornarono a dormire, Kurapika leggeva, come suo solito, ma il ragazzo non potè fare a meno di pensare: " E' sempre la stessa storia: Killua ha il terrore dei ragni, Gon non potrebbe mai fargli del male, Leorio non riesce mai a prenderlo e così a chi tocca ucciderlo se non ha me? Certo che basta poco per mettere fuori gioco quei tre... se non ci fossi io! "