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Autore: Ezrebet    18/09/2010    1 recensioni
Rivisitazione della famigerata 6° Stagione. Che cosa sarebbe successo se Buffy avesse compreso la sofferenza di una sanguinario vampiro?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I

Il silenzio, nell’ufficio di Andrew, era assoluto.

Andrew era seduto alla scrivania, Spike di fronte a lui e Buffy in piedi, appoggiata alla vetrata con vista sulla notte di Los Angeles.

Spike stava sfogliando delle carte, e leggeva laddove qualcuno aveva sottolineato con una penna rossa o evidenziato con post it. Sul tavolo, c’era anche il medaglione dal cuore opalescente. Spike lo prese e lo rigirò tra le mani, osservandolo.

Buffy non aveva distolto lo sguardo un secondo. Forse perché aveva paura di svegliarsi da un sogno o di assistere alla reazione di lui di fronte a tutto questo..

Erano chiusi lì dentro da diverse ore. Nessuno li aveva disturbati, ma ovunque nel mondo, nelle varie sedi dell' organizzazione, erano tutti in attesa, quasi in preallarme.

Erano le quattro di mattina quando Spike alzò la testa dalle carte e posò gli occhi su Buffy e poi su Andrew. Per una frazione di secondo, la Cacciatrice riconobbe lo sguardo di ghiaccio di William Il Sanguinario, ma fu soltanto un attimo. Spike si accomodò meglio sulla sedia e guardò fisso davanti a sé, le braccia conserte.

“Non riesco a credere..quasi a niente di quanto leggo. Insomma..vampiri, apocalissi, bocche dell’inferno..anime recuperate..” sbuffò “Mio Dio, sono finito in un romanzo dell’orrore?” fece un sorrisetto, ma era chiaramente forzato.

Buffy capì che ciò che più lo sconvolgeva era la sua vera identità, ciò che era stato per più di un secolo, il demone che torturava ed uccideva le sue vittime per il puro piacere di farlo o per nutrirsi e sopravvivere. Lo capiva, certo, ma non riusciva neanche ad immaginare il marasma che lo stava travolgendo.

Tornò al presente quando sentì il suo sguardo su di sé “Tu..sei una Cacciatrice di vampiri. Quella che doveva uccidermi. Una prescelta..E io ho ucciso due di voi..”.

Improvvisamente, Buffy realizzò che lui non ricordava niente e quindi neanche il loro amore, tutto ciò che li aveva uniti, le promesse che si erano fatti reciprocamente.. E non ricordava nemmeno quell’ultimo momento insieme, che era così vivido nella sua memoria.

Spike si alzò dalla sedia, imbarazzato “Ora..ora io non sono più quella cosa..insomma..vivo sulla spiaggia..mi nutro normalmente..ho un’anima perché ho combattuto i demoni e ho salvato il mondo..” balbettò, sotto lo sguardo preoccupato di Andrew.

“Si” confermò Buffy “ Io so che cosa hai passato.. e l’hai fatto due volte. Ho creduto che fosse giusto che tu sapessi tutto..Spike..” s’interruppe e poi riprese “Insomma..tu l’avresti voluto sapere”.

Lui la scrutò “..mi conoscevi bene..”.

Andrew intervenne “Bene. Direi che per stanotte è già troppo. E’ ora di andare a fare una bella dormita” simulò uno sbadiglio “Allora, Buffy, una macchina ti accompagnerà all’hotel dove ti ho prenotato una camera..E lei..e tu, Spike” si corresse “Vuoi tornare a casa o una camera in albergo offerta dall’organizzazione va bene lo stesso?”.

“Ok. Forse è meglio che io rimanga qui. Non credo.. di aver finito di conoscermi” considerò imbarazzato.

“Giusto. Allora, l’automobile vi scorterà all’albergo e ci vediamo domani”.

Il tragitto in macchina fu molto pesante. Erano entrambi seduti dietro; Buffy guardava fuori dal finestrino, frastornata e impaurita, mentre Spike continuava a guardarsi le mani, evitando di alzare lo sguardo. Nessuno dei due disse niente. Scesero nella hall e si diressero all’ascensore, per salire al quinto piano.

Buffy si fermò davanti alla propria camera. Spike si fermò a sua volta “Allora.. buonanotte..Buffy” le disse abbozzando un sorriso “.. anche se è già mattina..”.

Lei annuì “Eh, si.. ti sei portato da leggere..” indicò la cartelletta che stringeva tra le mani.

“Ci sono tante cose che..devo sapere..anche se..” s’interruppe, poi “Anche se non so se voglio sapere proprio tutto. Non penso che sarò fiero di un sacco di cose che ho fatto..se ho capito bene”.

“Spike..cioè, tu, eri un killer, è vero” gli disse “Eri un vampiro, sanguinario e senza scrupoli. Eri un vampiro, senz’anima” la voce le morì in gola “ Ma alla fine..insomma..eri cambiato. Avevi il chip..”non riusciva a non guardarlo. Ricordava il suo sguardo quando la abbracciava e baciava, quando le diceva di amarla..

Si voltò per aprire la porta “Beh, adesso è tardi.. Ne parliamo più tardi, se vuoi”.

Spike rimase ancora un po’ davanti alla sua porta, scombussolato e insicuro, molto più di prima.

II

A svegliarla, fu un leggero bussare alla porta. Si alzò dal letto ed indossò la vestaglia.

Era Spike. Lo trovò ancora vestito sulla soglia.

“Mi chiedevo..se potevamo fare colazione insieme..” le indicò il carrello che aveva accanto “E’ tutto pronto”.

Buffy lo fece entrare. Lo guardò apparecchiare la tavola e ripensò alla mattina che si era svegliata nella sua cripta e lui aveva preparato la colazione. Ma ora non era più la stessa cosa. Aveva davanti un uomo, non un vampiro che nel frigo non aveva altro che sangue e alcool. Spike si accorse del suo sguardo e si bloccò “Ho fatto qualcosa di sbagliato..?Forse volevi stare da sola..”.

Ma lei scosse la testa “No..” gli sorrise “E’ che..sono contenta che tu sia..sia vivo..” riuscì a dire.

La fissò turbato “Beh., è l’ultima cosa che ci si aspetterebbe da una Cacciatrice..” scherzò.

“Tu non eri..oh, si, eri un killer..ma sei cambiato, prima..prima dell’apocalisse”.

“Per il chip” disse serio.

“Anche per quello. Si. Non ti permetteva di colpire né di mordere gli esseri umani e così..” sospirò.

“Un cane rabbioso con una museruola” fece Spike “Ero questo, non è vero?”.

Buffy lo guardò. Aveva un’anima, ma era sempre così istintivo, risoluto, andava dritto al punto. La miglior difesa è l’attacco anche per questo nuovo Spike. Gli sorrise “L’idea era che il tuo comportamento potesse essere modellato e costretto a modificarsi. E credo che l’esperimento sia riuscito. Hai combattuto al mio fianco tante volte, hai difeso Dawn quando io..non c’ero, abbiamo formato una buona squadra, nonostante tutto”.

“..e ho deciso di morire sulla bocca dell’inferno” sorrise sedendosi al tavolo.

“Si, è andata proprio così” fece Buffy, ricordando le ultime ore che avevano passato insieme. Stupita, lo osservò bere il caffè, servirsi di biscotti e marmellata.. Mio Dio, c’era riuscito a diventare un uomo. Il suo pensiero corse ad Angel, morto sul campo.

“Che cosa vuole da me, adesso, l’organizzazione?” le domandò subito dopo.

“Precisamente, non lo so. Ma per come lavoriamo noi, in modo ufficioso, tu saresti un’ottima risorsa, ovunque decidessi di andare”.

“Ma non so combattere, né conosco alcun che sulle scienze occulte”.

“Non si dimentica la tecnica del combattimento” gli rispose, ricordando i loro duelli all’ultimo sangue “Sai combattere, Spike.. va bene se ti chiamo così?”.

“E’ il mio nome” fece lui.

“E’ come andare in bicicletta, credo. Basterà un pò di allenamento, se deciderai di stare con noi”.

Spike appoggiò la tazzina sul tavolo e disse, esitante “Ma da quanto ho letto sono conosciuto. I vampiri mi conoscono. .potrei essere una mina vagante..un facile bersaglio..”.

“Tu non sei più un vampiro. Sei vivo. E sei unico. E’ cambiato tutto” gli rispose decisa. Poi, si alzò “Mi vado a vestire. Andrew si chiederà dove siamo finiti”.

III

Il Consiglio aveva ascoltato attentamente il racconto di Andrew. Tra i consiglieri c’era anche Giles, che rimase profondamente colpito dalle novità. La decisione fu quella di offrire a Spike un ruolo nell’organizzazione e lasciar decidere a Buffy quale fosse la posizione più consona a lui. A questo proposito, Giles fu perplesso e chiese ad Andrew di conferire con lui privatamente. Così, tolta la seduta, si sentirono in video chat.

“Questa è senz’altro una buona notizia ma..” iniziò Giles, ma Andrew intervenne “So quel che c’è stato tra loro, capo. Buffy non ha avuto bisogno di dirmelo, le si leggeva in faccia. Era innamorata del bel vampiro..e credo che anche lui..”.

“La loro relazione era molto complessa. Sai.. ma lui era cambiato e si fidavano, l’uno dell’altra..” considerò Giles “E’ comunque opportuno osservare l’evolvere della situazione..”.

“Ma se anche ci fosse un ritorno di fiamma, chiamiamolo così.. a questo punto, che male ci sarebbe? Lui non è più un vampiro. La profezia Shansu gli ha reso l’anima e non è morto nella lotta con i demoni..”.

“Non hai detto che si è dimenticato tutto?”.

“Certo, l’amnesia lo affligge. Ma l’amore, caro Giles, non è un fatto di cervello..o di memoria..è un’altra cosa, anche se per voi inglesi è dura da capire”.

“Intendi dire che potrebbe ricordare ciò che lo legava a Buffy? Ma non era certo amore..Lui non aveva anima!”.

“Si, si..” fece annoiato “Ma come ha fatto un essere senz’anima a sacrificare sé stesso per salvare il mondo dall’apocalisse targata Sunnydale? Ricordi?”.

In quel momento, Buffy e Spike entrarono nell’ufficio di Andrew ed egli tolse il collegamento istantaneamente. Li guardò. Lei, con jeans e camicetta bianca, era un po’ pallida, forse ancora troppo turbata, mentre lui, vestito più o meno come lei, aveva un’aria pensierosa. Decise di andar loro incontro con un bel sorriso “Ben tornati.. avete già fatto colazione?”.

Buffy annuì “Si… Dobbiamo decidere..”.

“Quanta fretta, cara. E Spike, che cosa dice?” lo guardò.

“Che ho saputo troppo e troppo in fretta..e malgrado questo..vorrei iniziare”.

“Iniziare..cosa?” li fissò sorpreso.

Pochi minuti dopo, Buffy e Spike erano nella palestra attrezzata della sede, in tenuta sportiva. Si fronteggiavano. Lui aveva un’aria un po’ smarrita e lei era tesa. Se lo colpiva troppo forte, magari gli rompeva qualche osso..Decise di essere cauta. Lo colpì senza troppa forza con un pugno sul mento e sebbene sbalordito, Spike si riprese e la colpì a sua volta, evitando l’altro gancio che Buffy fece partire. Subito, la lotta entrò nel vivo. Buffy lo colpì con un fulmineo calcio e lui, per tutta risposta, la trattenne e la rigirò, facendola cadere a terra.

La ragazza si voltò a guardarlo “Ben fatto”. E vide di nuovo quella luce nei suoi occhi, una luce fredda e decisa. C’è ancora William, là dentro, da qualche parte.. Questo pensiero la spinse a rialzarsi e a prendere la rincorsa, per sferrargli un colpo sul fianco che lo fece barcollare. Riuscendo a mantenersi in equilibrio, Spike si voltò di scatto e la colpì sulla schiena con due colpi, in sequenza. Buffy si allontanò rapidamente e disse “Ottimo..” e intanto ricordava quel che lui le diceva sempre, ogni volta che si erano battuti, per strada, in qualche cantina, al Bronze e anche in quella casa abbandonata, dove aveva avuto inizio tutto quanto.. “Vuoi ballare con me, Cacciatrice?..”. Questo ricordo improvviso la fece partire alla carica. Si gettò su di lui, a testa bassa e lo colpì allo stomaco, involontarie lacrime le offuscarono la vista. E Spike la bloccò prendendola per le braccia, facendole fare una piroetta e gettandola a terra, placcandola. Si trovò così sopra di lei, a pochi centimetri dal suo viso.

La fissò. Era evidentemente stupito della propria abilità e anche dei suoi occhi umidi.

“Che cosa.. ti succede?” sussurrò col fiatone. Buffy scosse la testa, senza dire niente.

Un momento dopo, Spike si avvicinò di più e la baciò. Profondamente, come aveva sempre fatto, invadendo la sua bocca senza trovare alcuna resistenza.. Ma ad un tratto, Buffy lo allontanò e si rimise in piedi. Si guardarono per un istante che parve ad entrambi eterno. Poi, fu lei a mormorare “Per oggi..per oggi l’allenamento è finito..” e si diresse alla porta, rifugiandosi nello spogliatoio. Una volta dentro, si appoggiò alla porta e pianse. Era troppo..è quello che voglio? Lo rivoglio per me?

Si gettò sotto la doccia, e vi rimase a lungo. Lasciò che l’acqua calda le scivolasse addosso, mentre ripensava a tutto ciò che aveva condiviso con Spike, ai suoi baci, alle sue carezze.. Si sfiorò le labbra e si rese conto che davvero per lei non era cambiato niente.

Parlare con Dawn fu la cosa più difficile. Trovare le parole per spiegarle quanto accaduto. La ragazza l’ascoltò e poi disse “Sono felice..anche se non riesco ad immaginarmi Spike abbronzato..” considerò e poi venne al punto, con la sua solita franchezza “E fra di voi? Vi siete rimessi insieme?”.

Buffy soffocò un’esclamazione “Ma che cosa dici!” sospirò “Non si ricorda niente..non ricorda quel che..che c’è stato tra noi. E forse è meglio così” non le disse del bacio in palestra, anche perché doveva lei stessa rendersi ancora conto di quanto stava succedendo.

“Magari, questo se lo ricorderà, prima o poi” disse maliziosa.

Andrew la trovò in ufficio “Ehi..allora, come è andata? Come si comporta in palestra il nostro redivivo?”.

“E’ forte. Ha la stessa tecnica, mi ha steso.. tre volte” lo informò imbarazzata “Credo che se dovesse accettare di entrare nell’organizzazione, potrebbe andare bene ovunque e per qualsiasi missione”.

“E dove lo vorresti mandare?” le domandò sedendosi alla scrivania.

“Non lo so.. Decidete voi del Consiglio..”.

L’Osservatore le sorrise “Buffy. So a che cosa stai pensando”.

“No” obbiettò subito “E lascia perdere, Andrew, sennò ti mando ko”.

“Oh, che gentile..comunque, te lo dico seriamente, cacciatrice. Tu lo ami, come allora. Non è così? Guarda, ne sono certo come del sole che sorge ogni mattina” le strizzò l’occhio “E non hai tutti i torti. E’ affascinante, belloccio, si è sacrificato per il mondo intero..Certo, ti comprendo. Quindi..portalo con te”.

“Che cosa? Intendi, a Roma?” scattò in piedi “No. Le cose sono cambiate..per sua fortuna”.

“Buffy. I sentimenti non passano. Quasi mai. La verità del cuore è sempre la stessa. Fidati. Ho una certa esperienza..” sotto il suo sguardo scettico, mormorò “Non esperienza diretta, va bene. Ma so, perché come osservatore è questo il mio compito, so che è così. Se vi amavate prima, vi amerete anche adesso..è fuor di dubbio”.

“Ma non aveva l’anima..” tentò di obiettare.

“Oh, ancora questi discorsi..Ci puoi giurare?” la scrutò “Portalo con te. Magari supererà la sua amnesia e ricorderà ogni cosa. Anche quello che avrebbe voluto scordare e che non è nei nostri archivi..”.

Buffy non replicò. Si immerse nei propri pensieri e rimase lì, mentre Andrew cominciava a lavorare alle sue carte.

IV

Spike era seduto sugli scalini della hall. Buffy capì che la stava aspettando. Le andò incontro. Era così bello, così diverso e sempre uguale..

“Possiamo parlare?” le chiese tenendosi ad una certa distanza.

Queste parole le ricordarono quando lui la inseguiva ogni notte, tentando di parlarle del bacio che si erano scambiati al Bronze.. Non voleva ripetere ancora gli stessi errori di allora. Annuì e lo seguì fuori, nel giardino dell’hotel.

Si fermarono accanto alla fontana e Spike iniziò “Non voglio mentire..Sono confuso” sorrise imbarazzato “E non solo per quello che ho scoperto di me stesso e del mondo che mi circonda..Sono confuso anche da quanto è successo in palestra” la guardò “Ho tentato di convincermi che era il momento che mi ha ingannato..che mi ha spinto ad un’azione..istintiva ed inopportuna..ma non ha funzionato.. Volevo..volevo sapere da te se questo che sento..è reale o sto immaginando ogni cosa..Insomma..ti guardo e..non so” mormorò “Non so se è un fatto di stress..”.

Buffy tremava, dentro. Cercava di mostrarsi fredda e padrona della situazione, ma lui la stava mettendo alle strette. Non sapeva che cosa rispondergli.

“Ti ho visto con le lacrime agli occhi e..non so perché..ma mi è parso naturale..agire” cercava le parole, era evidente. Incrociò ancora i suoi occhi “Che cosa c’era, tra noi? Perché qualsiasi cosa fosse..beh, mi confonde”.

La domanda rimase sospesa tra loro. Lei non voleva rispondere, non poteva rispondere e rovesciargli addosso sentimenti che non ricordava, conflitti che erano scomparsi dalla sua memoria..non poteva farlo.. ma lui riprese “Aiutami a capire, Buffy. Perché ciò che sento è confuso..e da quando ti ho incontrata e ho saputo del mio passato orribile..non so più chi sono io ma tu sei da qualche parte, dentro me..”.

E le parole le uscirono come una valanga. Mantenendo una freddezza che non sapeva di poter sostenere, gli disse del loro rapporto, del sentimento che li aveva uniti, del conflitto che l’aveva portata ad allontanarlo da sé e a ricercarlo.. Alla fine, si sentì meglio. Era come svuotata, leggera, incolpevole. Non era mai stata colpa sua, se si era innamorata dei un vampiro sanguinario, né era sua la responsabilità se, nonostante tutto, lui era riuscito a ricambiarla in modo così totale..

Lo guardò negli occhi. E’ lui, lo vedo, lo riconosco, è Spike..

Spike le si avvicinò e allungò una mano per accarezzarle il viso. Passò la mano intorno al suo collo e la attirò a sé. Cercò le sue labbra, proprio come quella mattina, e la strinse a sé, aderendo completamente al suo corpo. Poi, la guardò ancora. Nei suoi occhi blu, Buffy vide un uragano scatenato. E capì che da qualche parte anche se non a livello di coscienza, lei c’era.. Improvvisamente, sentì il suo desiderio e si lasciò trascinare nell’ombra, a terra, e lasciò che la spogliasse, e la accarezzasse ovunque. Fecero l’amore lì, nel buio del giardino deserto.  

Il silenzio tra loro cadde come una pietra. Spike era abbandonato sul corpo di lei, immobile, Buffy era sconvolta. Voleva alzarsi e scappare via.. Si mosse appena, e lui capì. Si scostò per lasciarla andare. Lei raccolse i propri abiti senza alzare lo sguardo.

“Buffy” la chiamò senza ricevere risposta. Allora le andò accanto e le toccò un braccio “Buffy”. La costrinse a guardarlo “Io..io non so che mi è preso..” ma l’espressione di lei lo ammutolì. Lo fissava disperata, gli occhi gonfi di pianto..Fece per dirle qualcosa, ma lo precedette “Io ti amo” gli disse “E non..non posso continuare a ignorarlo..non posso..”.

Spike non seppe risponderle. La lasciò andare via. E Buffy si rifugiò nella propria camera, chiudendosi dentro. Devo partire, devo tornare a casa. Via di qui.

Andrew la fissava arrabbiato “Non puoi andare via così, senza preavviso, nel bel mezzo di una missione”.

“Questa non è una missione” ribatté “Non è la mia missione. E’ lavoro tuo, qui a Los Angeles” gettava alla rinfusa gli abiti nella valigia “Io ho finito”.

“Dobbiamo ancora decidere per Spike”.

“Può decidere da solo. Per sé” rispose dura “Non è più un vampiro sanguinario, l’hai capito, Osservatore? E’ umano, come me e te, quindi..Ha diritto alla sua scelta”.

Andrew non disse altro. Scoraggiato, si diresse alla porta ma prima di uscire mormorò “Pensaci bene, Buffy. Spike è forte, è sempre stato legato a te, è cambiato..” ma lei non lo ascoltava più. Cercava di riempire la sua valigia senza badare alle lacrime che la accecavano e fu sollevata quando il ragazzo fu uscito.

Dieci minuti dopo, era fuori. Aveva chiamato un taxi, diretto all’aeroporto e fece un viaggio terribile. Avere ritrovato Spike come era accaduto la notte scorsa l’aveva distrutta. Sommersa di ricordi e conscia che per lui non era così.. Non poteva farcela, aveva già sofferto troppo.

Salì sull’aereo col cuore in tumulto. Di nuovo, via da lì, per sempre. Senza Spike.

 

 

 

   
 
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