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Autore: Beliar    18/09/2010    1 recensioni
Le sensazioni di Sirius appena uscito dal carcere, e tutto ciò che accadde in quella misteriosa notte ai Marauders.
Autrice: Beesp
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Redenzione

[Prompt #56 – Felicità]


Redenzione. È così che si chiama… ripulire la propria anima di tutti i peccati.

La si può raffigurare con una colomba bianca che riesca, finalmente, a fuggire via dalla gabbia in cui è intrappolata. La gabbia sporca di fuliggine e menzogna del proprio spirito.

Quella notte, un’estate del ’93… non era un animale bianco a fuggire… un enorme cane nero, che nuotava attraverso l’Oceano. Nuotava con le zampe frettolose, affannato. Respirava…

Per dodici anni aveva annusato in forma umana odori di morte e follia; non provenivano da nessun altro. Era Sirius Black che puzzava di dolore… Davanti gli occhi l’immagine del suo figlioccio tra le braccia sbagliate, la casa a Godric’s Hollow silenziosa. Rubeus Hagrid, la sua barba cespugliosa, alzarsi in volo sulla moto magicamente modificata… e poi sparire, tra le nuvole.

Correre da Peter Pettigrew e trovare la propria fine. La risata l’aveva ascoltata anche lui, non c’entrava nulla con la sua esistenza. Non era suo quel ghigno. Da quali profondità del cognome Black sbucava fuori? Non seppe dirlo mai.

Dodici anni. Peter Pettigrew, James e Lily… Peter Pettigrew, il traditore.

Poi fuggire, scappare, nuotare fino a una nuova vita.

Libertà, redenzione la chiamano.

Forse non l’avrebbe posseduto mai il perdono – di Sirius Black, di Remus Lupin, di James, Lily e Harry Potter; a portarlo ad Azkaban fu la sua avventatezza… a uccidere i Potter la sua fiducia in un topo viscido più d’un serpente.

Libertà, redenzione la chiamano.

Quella notte evase dalla prigione. Evase urlando i nomi dei Marauders, anche quello di Peter, di quello che era stato prima di diventare l’assassino dei Potter.

Urlò il nome del suo figlioccio, urlò con quanto fiato aveva in gola; ridendo – era di nuovo al suo posto la risata…

Libertà. Redenzione la chiamano.

Dodici anni… c’era aria, lì. Nel mare. C’erano le onde, il sapore del sale; c’era lo stancare il proprio corpo immobile per mesi, mesi, mesi… e una luna piena. Da qualche parte, i Marauders – ne era certo, e quasi li intravide attraverso le ombre proiettate dall’oscurità in una distesa d’acqua salata immensa – correvano veloci alla luce del satellite, ululando, raspando il terreno, squittendo e abbaiando.

I Marauders, finalmente, tornarono alla vita.


Remus Lupin, in quella direzione, si produsse in un lamento più intenso, sentendo dentro di sé che qualcosa tornava al suo posto.


Corsero come matti, in due corpi di passaggio, che chiedevano perdono a loro stessi, al mondo, all’intero Universo.

Lo ricevvero, figli dello stesso Cielo.


Tornarono alla vita.
















Angolo dell’autrice: Ispirata a cupi pensieri, a una libertà che si sente raramente nella vita, che io compresi volando verso un’orizzonte infinito su un gommone grigio.

I personaggi da me citati sono coperti dal copyright di J.K. Rowling che li ha creati, assieme alle loro storie e il contesto in cui vivono (e vivranno per sempre). Non è infranto alcun copyright, poiché questa storia non è scritta a scopo di lucro.

  
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