Cap 17 : Jinchuuriki
riuniti
Passarono diversi mesi e la calma sembrava essere tornata nel paese
del fuoco, ma era solo apparenza e questo era ben chiaro all’hokage e chiunque sapesse dell’Akatsuki.
Nell’ultimo periodo però sia Tsunade che Naruto, ricevettero diverse missive, che li informarono
della cattura di numerosi bijuu.
Sei in totale.
Entrambi erano molto preoccupati.
Naruto cercava di fingere che
tutto andasse bene, ma i messaggi che riceveva dai suoi amici
dell’organizzazione, non erano molto confortanti. Il fatto che già sei dei
demoni codati erano stati catturati, faceva temere il
ragazzo per la sua incolumità e per quella dei suoi amici.
Tsunade invece era preoccupato
per il figlio e per l’intero villaggio. Sapeva che Naruto
nell’Akatsuki aveva degli alleati, ma i membri che
gli erano contro, non le presagivano niente di buono.
In circolazione erano rimasti il Kyuubi, l’Hachibi e lo Shikaku e i tre
paesi che li costudivano, avrebbero dovuto
collaborare affinchè non accadesse niente ai loro jinchuuriki.
Tsunade chiese di fare in modo
di riunire tutte e tre le forze portanti sotto la protezione di un unico
villaggio, dove avrebbero potuto aver maggior garanzie di sicurezza, dato che
l’Akatsuki avrebbe trovato difficoltoso combattere
con tre jinchuuriki contemporaneamente, più i vari
ninja che avrebbero messo a repentaglio le loro vite pur di proteggere i tre.
Il raikage non fu d’accordo con l’iniziativa
di Tsunade, dato che riteneva che il fratello, l’otto
code, fosse benissimo in grado di difendersi da solo e che il suo villaggio
bastava per annientare tutte le minacce che si sarebbero messe contro suo
fratello.
L’hokage provò a convincerlo di non
sottovalutare il nemico. Da quello che Naruto le
raccontava, l’Akatsuki nascondeva molto di più di
quello che aveva fatto sapere nei loro fugaci incontri nelle varie missioni.
Inoltre, il fatto che non si avevano informazioni su alcuni di loro, rendeva
ancor più pericolosa la situazione.
Il raikage rimase fermo sulla sua posizione,
ma Tsunade non si arrese. Sapeva che l’otto code era un jinchuuriki
in gamba e quindi la sua assenza, avrebbe garantito meno protezione per gli
altri due Jinchuuriki, ma fece la sua proposta anche
al Kazekage. Esso fu d’accordo, ma non si volle
prendere la responsabilità di quanto sarebbe accaduto se i due bijuu fossero stati catturati.
Tsunade non disdegnò l’idea di
dover ospitare a Konoha il secondo Jinchuuriki, dato che così non avrebbe dovuto perder di
vista il figlio, ma gli dispiaceva il fatto che il Kazekage,
l’avesse appoggiata solo per togliersi dai piedi un problema. Infatti, lo Shukaku, nonché “figlio” del capo villaggio, era alquanto
pericoloso e impossibile da eliminare.
Il ragazzo aveva la stessa età di Naruto e
non poteva credere che un ragazzo potesse compiere le atrocità che il Kazekage le aveva descritto in una sua lettera.
Naruto e Sakura stavano
tornando alle proprie abitazioni, dopo essersi abbuffati all’Ichiraku ramen.
“Sai, comincio ad adorare quel posto. Il ramen
è buonissimo. Comunico ufficialmente che è il mio piatto preferito!”
Sakura rise “Quando eri all’akatsuki cosa
mangiavate?”
“Per di più cibi precotti. Nessuno sapeva cucinare…forse
Konan sapeva fare qual cosina, dato che una volta lo
beccata preparere qualcosa per Pain,
ma non c’era un bel legame tra lei e il mio gruppo, quindi dovevamo
arrangiarci. Se poi metti in questione che la spesa la dovevo fare io, in
quanto non ricercato da tutto il mondo, puoi solo immaginare cosa compravo!”
disse Naruto divertito. “Ogni singola cosa che mi
capitava sotto il naso pur di fare in fretta. Odiavo svolgere quella mansione.
Quindi le volte in cui si mangiava decentemente erano poche!”
“Più che una banda di criminali, l’akatsuki
sembra quasi una normale famiglia!” disse Sakura divertita.
“Bhe per certi aspetti lo è…ovviamente quando non vanno in giro a uccidere qualcuno!”
Sakura si rabbugliò “Senti Naruto. A te è mai capitato di dover uccidere qualcuno per
un loro ordine?”
Naruto la guardò sorpreso della
domanda. Scosse la testa “No, ne ho
visti uccidere molti però, a volte anche in modo alquanto crudele!”
Sakura sgranò gli occhi per la leggerezza con cui l’aveva detto.
Il ragazzo non ci aveva fatto caso, era talmente abituato a vedere
omicidi, che gli sembrava quasi una cosa normale.
Continuarono a camminare, quando sentirono delle voci conosciute e
sentendo un po’ di caos decisero di andare a dare un’occhiata.
“Ehi Shikamaru, cosa succede?” chiese il
biondo raggiungendo l’amico, che era alquanto seccato.
“Chouji si è scontrato per caso con quel
tizio e ora non vuole lasciarlo andare!” disse il Nara,
indicando un tipo vestito di nero con un trucco pesante in faccia e una
marionetta dietro la schiena.
Non era solo, accanto a lui si trovava anche una ragazza da quattro
codini biondi.
“Dai Kankuro, non perdere tempo con quel
grassone. Lascialo andare, voglio andare a farmi un bagno rinfrescante!” disse
la ragazza.
“Accidenti a te Temari. Questo moccioso mi è
venuto addosso e deve pagare!” disse Kankuro
spingendo a terra Chouji.
Naruto si avvicinò al compagno
tranquillamente “Ehi, ti sei visto allo specchio stamattina? Sei tutto sporco
in faccia!” disse guardandolo negli
occhi.
“Babbeo è trucco!” disse Temari innervosita.
“Oh scusa, non credevo che il tuo amico avessi certe tendenze, o
dovrei dire amica?” disse bleffandosi di lui sogghignando.
Kankuro lo afferrò per la tuta,
alzandolo da terra.
“Come ti permetti moccioso!”
“Mi permetto, come tu ti permetti
di fare il bullo con i miei amici!” disse per niente intimorito dalla
situazione.
“bhe direi che mi divertirò di più a giocare
con te!” disse Kankuro ghignando.
“Che schifo! Sai parlare senza sputare? Sai, mi sono giò fatto la doccia stamattina!” disse Naruto, facendo
arrabbiare maggiormente Kankuro, il quale caricò un
pugno per colpirlo.
“Fermati Kankuro!” disse una voce
proveniente da un albero.
Il ragazzo si gelò sul posto e lentamente voltò lo sguardo guardando il fratello minore.
“Gaara” disse con voce tremante.
Il ragazzo dai capelli rossi, con una grossa giara sulle spalle, scese
dal suo nascondiglio, mostrandosi ai presenti.
Tutti, tranne Naruto, sussultarono a vedere
lo sguardo gelido e carico d’odio del ragazzo.
“Se pensi che fissandomi in quel modo, tu mi faccia paura, hai scelto
la persona sbagliata!” disse Naruto.
Kankuro fece un passo avanti e
disse “Tu moccioso, non ti conviene giocare con il fuoco. Tu non sai chi hai
davanti!”
“Nemmeno voi! Quindi state attenti a quello che fate.” Disse
minaccioso, fissando Gaara per poi sospirare “Non
sono io che ho cominciato a fare il prepotente e non ho nessun interesse a
continuare a perdere tempo con voi!” disse girandosi e raggiungendo i suoi
amici “Quindi se non vi dispiace noi ce ne andiamo!”
“Naruto, i tuoi piedi!” disse Sakura
spaventata.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, per vedere della sabbia circondarlo
lentamente.
“Interessante. Controlli la sabbia!” disse Naruto
voltando il capo verso Gaara.
“Gaara calmati!” disse Temari
impaurita “Lascia perdere quel moccioso, non ne vale la pena!”
“Taci. Ho voglia di uccidere e se non lui, sceglierò te!” disse il
ragazzo gelando con uno sguardo la sorella.
“Ehi, calma” disse Chouji muovendo le mani
“Ci siamo solo scontrati, che bisogno c’è di arrivare ad uccidere” disse Chouji preoccupato, vedendo che la sabbia aveva quasi
interamente ricoperto Naruto.
Shikamaru provò ad attuare la sua
tecnica dell’imprigionamento dell’ombra, ma Gaara era
ancora sotto l’ombra dell’albero, facendo sì che la sua ombra fosse
irraggiungibile.
“Accidenti, non posso fare niente!” disse il Nara
mordendosi il labbro.
“Naruto!” gridò Sakura cercando di liberare
l’amico dalla sabbia.
Il ragazzo sorrise “Non vi preoccupate. Non mi farà assolutamente
niente!” disse prima di venire completamente inghiottito dalla sabbia.
Gaara guardò con aria
indifferente il corpo intrappolato del biondo e cominciando a stringere il
pugno disse “Funerale del deserto!”
Kaknguro e Temari
girarono la testa per non osservare la terribile scena che si sarebbe
susseguita, a causa della tecnica attuata dal fratello.
“Funerale del deserto!” ripetè Gaara, stringendo nuovamente il pugno.
“Cosa succede?” chiese Kankuro.
Il rosso allentò la presa e richiamò a sé la sabbia.
“Naruto, tutto bene?” chiese Sakura, prima
di notare che il compagno era completamente avvolto dal chakra
del Kyuubi.
“Ma che diavolo…”cominciò Shikamaru sorpreso da quello che gli comparve davanti gli
occhi.
Naruto aveva gli occhi rossi, i
graffi delle guance inspessiti, i canini allungati e uno sguardo cattivo.
“Doveva forse succedere qualcosa?” chiese Naruto
a Gaara sogghignando, il quale non si era scomposto a
vederlo in quelle condizioni.
“Chi è quello? Un mostro?” dissero Temari e Kankuro all’unisono, beccandosi un occhiataccia sia dal
fratello che dal biondo.
“Ripetetelo ancora un volta e vi faccio fuori!” disse Naruto, il quale, a causa del potere che aveva richiamato a
se, aveva cambiato nuovamente personalità.
Naruto in una mossa veloce,
lanciò uno shuriken verso Gaara,
il quale non venne minimamente scalfito grazie alla sua barriera di sabbia.
Il biondo sorrise “Interessante, sarebbe divertente lottare contro di
te... Gaara!” disse per tornare alle sue sembianze
normali “Ma direi che uno scontro tra due jinchuuriki
creerebbe non pochi danni!”
“Sai quanto me ne importa. Per me questo villaggio è solo un luogo
pieno di gente da uccidere!” disse incrociando le braccia.
“Wow, carattere difficile il tuo! Indovino, infanzia difficile e odio
costante da parte di tutti. Giusto?”
disse Naruto avvicinandosi a lui e fissandolo
negli occhi.
Gaara non si scompose “A
quanto pare tu no!” disse spostando il suo sguardo verso gli amici del biondo.
Naruto scrollò le spalle “So
cosa significa sentirsi solo e odiato da tutti, ma io ho trovato persone che mi
hanno voluto bene e che nonostante la mia condizione, non mi hanno visto come
un mostro da eliminare!” disse, guardando principalmente Kankuro
e Temari.
I ragazzi si sentirono interpellati e non ebbero coraggio di sostenere
il suo sguardo.
“Non mi interessa avere amici!” disse Gaara.
“Si, è più semplice odiare e sterminare chiunque ti capiti a tiro.
L’ho pensato molte volte. Ma se vuoi qualcosa di più dalla vita, questo tuo
atteggiamento non ti è di aiuto!” gli disse Naruto.
Gaara si girò “Non conosco
altri modi di vivere. L’unico modo che ho di sentirmi vivo, è appropriarmi
della vita di qualcun altro!” disse facendo sussultare i presenti.
“Oh bhe, allora buon divertimento. Vedi solo
di non uccidere i miei amici, se no è la volta buona che sarai tu a morire!”
disse Naruto voltandosi di spalle anch’esso.
Quando i due gruppi si separarono, nessuno dei due fiatò per lungo
tempo.
“Ragazzi, evitate quanto più potete quel tizio dai capelli rossi, mi
sono spiegato?” disse Naruto serio.
Chouji annuì “Io non ho capito
molto di quanto accaduto!”
“è successo che Naruto e quel tizio, sono
due Jinchuuriki!” disse Shikamaru
con aria annoiata.
“Non sembra preoccuparti!” disse Naruto
sorpreso.
“Basta che la tua cara volpe, non mi venga a mordere e possiamo essere
ottimi amici!” disse il Nara con un sorriso abozzato.
“Non sai quanto vorrei che anche la gente del villaggio, la pensasse
come te!” disse Naruto sospirando.
“Bhe se fossi pericoloso, il villaggio
sarebbe già distrutto a mio parere! Ehi, a Kyuubi non
piacciono le patatine vero? Posso stare tranquillo e mangiarmele io?”
Naruto lo guardò confuso,
cercando di capire se Chouji dicesse davvero o se
stesse scherzando, ma vedendolo difendere il pacchetto di snack da Shikamaru, disse “Tranquillo, nessuno te le tocca!” disse
sorridendo.
Sakura camminava affianco ai ragazzi, ma il suo pensiero era al trove.
“Sakura, cos’hai? Qualcosa ti preoccupa’” chiese Naruto,
dopo essersi accorta del suo turbamento.
“Stavo pensado a quanto successo. Secondo te
Gaara ora si divertirà ad uccidere gli abitanti di Konoha?”
Naruto sospirò “Forse. Se
uccidere è la sua unica ragione di vita, difficilmente lo si riuscirà a
fermare!”
“Ma dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo permetterlo. Naruto, dobbiamo avvertire qualcuno!” disse Sakura
stringendo i pugni.
Naruto scosse la testa
“Calmati. Mia madre mi aveva detto del suo arrivo e che sarebbe stato un
ragazzo difficile. Lo terrò d’occhio, non preoccuparti!”
Sakura sgranò gli occhi “Ma quello potrebbe fare del male anche a te!”
Naruto sorrise a trentadue
denti “Non ti preoccupare. Hai visto prima no? Non ha potuto scalfirmi e io non
ho potuto scalfire lui. I nostri Bijuu ci proteggono,
per il solo fatto che se muoriamo noi, anche loro ci
accompagnano nella tomba! Se Kyuubi si sentirà
minacciato,ricorrerà al suo chakra!”
Sakura sussultò “Ma non ti ha protetto quando Sai ti ha trafitto!”
Naruto alzò la mano e col dito
indice indicò un no “In realtà mi ha protetto anche in quel frangente. Il colpo
di Sai avrebbe dovuto colpirmi in un
punto vitale e uccidermi quasi all’istante, invece il chakra l’ha deviato in modo tale da garantirmi la soppravivenza. La differenza tra il mio bijuu e quello di Gaara e
che se lo Shukaku, impedisce alla sua forza portante
una qualsiasi ferita, Kyuubi evita solo danni
mortali, ma non mi protegge da qualsiasi cosa. La tecnica di Gaara non mi avrebbe lasciato scampo e per quello ha
formato una specie di barriera, ma Kyuubi non può
mica essere vigile 24h su 24h, stando dietro a un ragazzino che non fa altro
che ficcarsi nei guai!” disse Naruto divertito.
Sakura sorrise “Sai? Detto così sembra quasi che i bijuu
siano buoni!”
“Tutti siamo buoni, se c’è un torna conto!” disse Shikamaru
portandosi le mani dietro la testa “Ma dato che l’azione buona dei bijuu viene fatta proprio per proteggere se stessi, definirli
buoni non è esatto, direi egoisti!”
“E cosa volete? In fin dei conti sono sempre demoni!” disse Naruto alzando le spalle.
Calò la notte e tutto il villaggio era tranquillamente a dormire,
ignaro che sopra le loro case, qualcuno “vegliava” sul loro sonno.
“Dormite razza di poveri ingenui, mentre io mi diverto!”
Una grossa quantità di sabbia, cominciò a volteggiare sul cielo di Konoha, pronta a colpire. Poi un lampo rosso e la minaccia
si dissolve.
Naruto apparve dietro le spalle
di Gaara, che si trovava sul terrazzo dell’hokage.
“Forse nel tuo villaggio eri abituato a fare stragi, ma finchè sei nel mio, cerca di startene buono o ti metto la
museruola!” disse il biondo.
“Sei tremendamente fastidioso. Non sai quanta voglia avrei di
ucciderti!” disse Gaara guardando Naruto
con odio.
“bhe dato che non puoi, che ne diresti di
farci quattro chiacchiere?” cheise il biondo avvicinandosi
a lui e sedendosi a terra.
Gaara osservando la luna disse
“Non ho voglia di parlare con te! Voglio solo sentirmi vivo!”
“Lo sai che ci sono molti altri modi per divertirsi oltre ad uccidere?
Perché non vai a ballare o al cinema o ti alleni?”
“Questo lo trovi divertente?” chiese Gaara
spostando il suo sguardo sul ragazzo.
Naruto annuì “Hai mai provato a
fare una di queste cose?”
Il rosso scosse la testa.
“Oh ma dai. In che mondo sei vissuto!” disse il biondo alzando un
sopracciglio.
“In un mondo dove sono sempre stato disprezzato e ho sempre dovuto
lottare per sopravvivere!” disse Gaara con rabbia.
Naruto lo fissò, poi con un
movimento veloce di gambe, fece lo sgambetto a Gaara
facendolo cadere a terra. “Scusa amico, mi stava venendo il torcicollo a furia
di doverti guardare dal basso all’alto!”
Gaara ringhiò, per poi
sistemarsi meglio.
“Se vuoi possiamo provare a fare una di queste cose insieme. Tranne
ballare, in quel caso ci vorrebbe una ragazza!” disse Naruto
divertito.
Gaara sgranò gli occhi “Tu mi
stai invitando a fare qualcosa insieme? Perché?”
Naruto si rattristò “Perché so
cosa provi. So cosa vuol dire non sentirsi apprezzato, sentirsi insultare dalla gente e sentirsi dire che
devi morire. So cosa si prova a sentirsi solo ogni istante della tua giornata e
a desiderare la morte di tutti coloro che ti hanno fatto soffrire!”
“Tu non puoi saperlo. Non sei come me. Tu hai degli amici e dei
genitori che ti amano” fece una pausa “Amore, non ha significato per me questa
parola!”
“Pensi che io abbia sempre avuto tutto questo? Si, ho sempre avuto dei
genitori che mi hanno sempre amato, ma…a volte non
era sufficiente. Da bambino ero spesso da solo perché mio padre era in viaggio
e mia madre al lavoro. Quando uscivo per poter giocare con altri bambini, venivo
respinto e il villaggio se la prendeva sempre con me. Non ricordo un giorno in
cui sono tornato a casa e mia madre non abbia dovuto curarmi qualche ferita.
Quando poi ho scoperto di essere stato addottato…in
quel frangente ho odiato tutti, genitori compresi e ho desiderato di
distruggere tutto e tutti. Però ho
incontrato delle persone, che hanno visto in me qualcosa di buono, mi hanno
fatto vedere che anche un mostro può essere amato. Mi hanno spinto a tornare
qui, dove credetti di essere respinto anche da coloro
che chiamavo mamma e papà, invece sono stato accolto a braccia aperte, mi hanno
inserito in una squadra e mi sono fatti molti amici. Ancora oggi molti abitanti
ce l’hanno con me e non ti nascondo la voglia che ho di prenderli a calci, ma
non lo faccio e sai perché? Per amore di quelle persone. Loro amano il
villaggio e i suoi abitanti e rischierebbero la vita per proteggerlo e io
rispetto questa loro volontà. Un giorno un mio caro amico mi disse, se non vuoi
proteggere il tuo villaggio, allora proteggi coloro che ami. Ora Gaara ti chiedo, hai qualcuno che ti sta a cuore?”
Gaara rimase silenzioso per un
po’ “Avevo una persona. Ha tentato di uccidermi e per difendermi io ho ucciso
lui!”
Naruto non si scompose “Qualcun
altro ancora in vita?”
Gaara scosse la testa.
“I tuoi fratelli?”
“Loro mi vedono solo come un mostro!” disse Gaara
freddo come il ghiaccio.
“Ok, da una prima apparenza, non sono sembrati simpatici nemmeno a me,
ma hai mai provato a non minacciarli di morte? A dialogare con loro, anche solo
a salutarli e chiedere loro come stavano?”
Gaara scosse la testa.
“Bhe prova e vedi cosa accade. Vedrai, se
fai entrare nel tuo cuore qualcuno e quel qualcuno fa entrare te nel suo cuore,
basta una sola persona e la tua vita cambia. Forse non subito, avrai molti
dubbi all’inizio, ma vedrai che è così! Poi se vuoi puoi essere mio amico!”
disse Naruto sorridendo.
“T-tuo amico?” chiese sgranando gli occhi.
Naruto annui “Chi meglio di un
mostro, può capire un altro mostro? Mi sembri un tipo simpatico, dalla scorza
dura, ma interessante. Poi non dimenticare che dobbiamo stare uniti in questo
periodo, ora che all’Akatsuki mancano solo più i
nostri bijuu. Non vorrai dargliela vinta spero?”
Gaara scosse la testa “Ovvio
che no. Se provano anche solo ad avvicinarsi li ammazzo tutti!”
“Anche su sto punto dobbiamo fare un discorsetto!”
Passarono altre due notti a parlare. Naruto
faceva di tutto pur di far desistere Gaara
dall’uccidere qualcuno e col tempo, sembrava che il rosso cominciasse ad avere
dei dubbi sul suo atteggiamento. Aveva anche provato ad avere un rapporto di
maggiore confidenza con i fratelli, i quali rimasero notevolmente sorpresi.
Naruto invitava Gaara ad ellenarsi con lui e il
suo gruppo e a causa della stanchezza, dato le notti in bianco, capitava che il
biondo si addormentasse di botto durante qualche combattimento.
Nonostante questo, Naruto, sapendo che il
rosso era costretto a notti insonni, stava con lui, sia perché sapeva che Gaara ne avesse bisogno, sia perché era lui stesso bisognoso
di qualcuno che lo comprendesse totalmente.
Gaara si sentiva come
rincuorato dalle lunghe chiacchierate con Naruto.
Un giorno Naruto decise di invitare Sakura, Sasuke e Sai ad andare a vedere un film di azione insieme a
lui e a Gaara.
Il rosso aveva accettato l’invito, più che altro incuriosito dal
provare nuove emozioni.
Sakura rimase un po’ sulle sue, spaventata da Gaara,
mentre Sasuke si infischiava di tutto quello che gli
accadeva intorno e Sai aveva rischiato più volte di farsi uccidere dal rosso,
per le sue battute fuori luogo.
Il film si mostrò avvincente e Gaara non
mostrando nessun sentimento in particolare, ammise che il film non era stato
male, soprattutto la parte dei vari combattimenti, dove la gente moriva come
niente.
Naruto scoppiò a ridere a
quella confessione, affermando che il rosso era fin troppo prevedibile.
“Ehi, vi va di andare a mangiare…” iniziò Naruto, ma un uccello che si era posato sulla sua testa, lo
interruppe.
“Guardate, ha un messaggio sulla zampa sinistra!” disse Sakura.
Naruto afferrò il volatile e
prese il bigliettino.
La sua preoccupazione era visibile sul volto di tutti e prendendo in
disparte Gaara, iniziò a leggere.
Pain è entrato in possesso
dell’Hachibi, l’estazione
comincerà fra un paio di giorni e durerà all’incirca tre giorni. Ci è giunta
notizia che lo Shukaku si trova a Konoha
con te. Purtroppo non possiamo più fare molto, presto probabilmente ci vedrai
costretti ad attaccare il tuo villaggio.
Vai via se riesci e cerca un posto sicuro, dove puoi essere trovato
difficilmente. Arrivati a questo punto difficilmente riusciremo a ritardare
ancora il capo.
Stai attento.
Itachi
Naruto strinse con rabbia il
foglietto per poi recarsi subito da Tsunade.
La donna venne messa al corrente di quanto accaduto e sul suo volto si
potè leggere parecchia preoccupazione. Prese anche in
considerazione l’idea di Itachi di far allontanare i
due jinchuuriki dal villaggio per proteggerli, ma Naruto si oppose.
“Non se ne parla nemmeno, allontanarmi non cambierà le cose, ma le
ritarderebbe solamente. Il villaggio verrebbe comunque attaccato. Voglio
provare a combattere e evitare danni ingenti e niente di quello che potrei
dirmi potrà farmi cambiare idea” disse Naruto
determinato.
“Naruto, se anche Itachi
ti suggerisce di andartene, significa che Pain è
molto convinto su quello che sta facendo e se è riuscito ad acciufare
l’Hachibi, voi due non avete molte speranze!”
Naruto strinse i pugni “Mamma,
ti ricordo che ho vissuto con Pain per quattro anni e
per quanto non conosca tutti i suoi segreti, so di certo che è un ninja
estremamente potente, su cui difficilmente si può sperare di uscire vivi da uno
scontro con lui. Ma non permetterò mai che venga fatto del male a te e ai miei
amici, senza che abbia posto resistenza. Pain non
vuole solo acciuffare i bijuu, ma vuole anche
divertirsi a vedere il dolore sul volto delle persone, soprattutto sugli
abitanti di Konoha, il villaggio che lo ha reso
quello che è!” disse Naruto facendo sussultare Tsunade.
“Se come dici tu, i suoi genitori sono stati uccisi da dei ninja di Konoha, allora sia che tu ci sia, sia che tu sia nascosto,
attuerà la sua vendetta!”
“Esattamente!”
“Naruto, devi dirci tutto quello che sai sul
suo conto, in modo tale da poter preparare un piano di difesa!” disse Tsanade decisa.
“Come ho già detto, non so molto sui suoi poteri. So che non si fa mai
vedere, ma usa dei cadaveri per muoversi e comunicare, con l’ausilio del rinnegan!”
Tsunade sussultò “Il rinnegan? Non può essere…quell’arte
oculare è…è una leggenda!”
“Esiste e Itachi teme molto quell’occhio.
Infatti dubito chei suoi poteri si limiti al
controllo sui morti!” disse Naruto.
“Quindi con molta probabilità ci ritroveremo ad affrontare un nemico
di cui non sappiamo niente!” disse Gaara intervenendo
per la prima volta.
Naruto annuì “Esatto, comunque
sia, non ho paura. Posso contare sul tuo aiuto Gaara?”
Il rosso lo fisso stupito. Dagli occhi del biondo poteva leggere
fiducia nei suoi confronti.
Sentii qualcosa riscaldarsi all’altezza del petto e accennando un
sorriso e annuendo disse “Ti coprirò le spalle!”
************
Tadan! Eccomi di nuovo qua. Tengo a precisare che non ho abbandonato la fanfic, sono solo un po’ a corto di idee e quindi ci metterò un po’ ad aggiornare.
Chiedo scusa per l’attesa.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Inizialmente non avevo nessuna intenzione di inserire Gaara, poi non so come, scrivendo sto capitolo è saltato fuori.
Spero che vi vada bene.
Fatemi sapere. Recensite.
Ringrazio tutti coloro che mi seguono e che hanno espresso la loro opinione. Arigatou.
Ciao
Alla prossima
Neko =^_^=