Per le strade di Death City, già da tempo un individuo uccideva e catturava anime di Kishin lasciando senza alcun lavoro Kiddo, Black Star e Maka.

L'individuo in questione si chiamava Sayoko su questo non ci pioveva. Nessuno la conosceva, sapevano solo che andava alla Shibusen. Il problema è che nessuno la vedeva mai a scuola. Infatti Shinigami-sama la conosceva benissimo, era lui che le chiedeva di fare tutte quelle missioni. E lei ovviamente accettava perchè doveva far diventare la sua arma, Mei, una Death Scythe. Entrambe giovani quanto gli altri Maestri D'Armi andavano alla ricerca delle 99 anime di Kishin.

Sayoko era piuttosto alta, vestita con i suoi fedelissimi pantaloncini corti neri e la magliettina bianca coperta dalla solita maglia lunga che somigliava ad un cardigan. Dolce e timida, ma fredda e senza scrupoli in battaglia cambiava totalmente carattere.

Mei, l'arma, invece era sempre docile e timida. Obbediva sempre agli ordini della Maestra che la possedeva e le voleva bene. Non erano semplici partener ma anche amiche molto amiche.

Una notte, come le altre, Shingami-sama diede una missione piuttosto complessa alle due ragazze. Lo zombie da eliminare era Zakuto, davvero molto forte. Sayoko si diresse sul posto indicatole dal "capo", lì ci trovò solo un grosso mucchio di terra e nient'altro. Sembrava che qualcuno avesse fatto il lavoro prima di lei.

-Ma che diavolo?- Disse lei a bassa voce.

-Ehi Rei.. posso uscire?- Disse Mei.

-Eh? Sì esci pure.- Disse lei ritornando come sempre.

Alla vista di quella grossa desolazione in quel posto Mei rabbrividì dicendo all'amica che sentiva qualcuno.

-Reii.. Sento una presenza, conosciuta. Sembra quella di uno Shinigami..- Disse preoccupata Mei

-Cosa?? Shinigami? Che possa essere..- Continuò Sayoko. (Mei chiama Sayoko Rei perchè il è il suo secondo nome).

Da dietro al grosso cumulo di terra comparve una figura scura dagli occhi color ambra con vicino altre due ombre.

-Chi siete?!- Disse Mei mettendosi in posizione d'attacco.

-Ferma Mei.. Sono.. Maka Albarn, Balck Star e.. Death The Kid. Vero?- Disse rivolgendosi ai tre.

-Ma che brava la nostra sconosciuta. Sà pure come mi chiamo. Sono famoso dapper tutto ora! Anche le ragazzine mi conoscono!!- Urlò Black Star.

-A chi hai dato della ragazzina sottospecie di venditore ambulante? Senti smettila con queste arie di grandezza.. Non sei nessuno!- Rispose Sayoko con tono seccato.

-Ehm Rei.. Su lasciali perdere faremo tardi è meglio..- Disse Mei.

-Farete tardi per dove?- Chiese Kiddo curioso anche se la storia la sapeva benissimo.

I tre ragazzi decisero di scendere per guardare bene in faccia la ragazza e l'arma.

-Quindi siete voi le due ragazze che continuano a fregarci il lavoro...- Disse Maka scocciata.

-Non vi fraghiamo nulla noi, Mei trasformati arriva..- Disse vigile Sayoko spostando gli occhi sul vuoto della notte.

Mei si trasformò in una spada da Samurai, Sayoko la prese al volo e si mise in posizione d'attacco.

-Ma che diav..- Disse Black Star non potendo finire la frase per lo stupore che lo stava cogliendo.

Uno zombie attaccava, lì in quel momento, attaccava Mei e Sayoko, capacie benissimo di difendersi.

-Liz, Patty trasformatevi!- Gridò Kiddo.

-Soul!- Disse Maka.

-Tsubaki!- Disse Black Star.

Tutti si prepararono ma Sayoko non volle aiuto. Voleva mostrar loro che era capacie di far tutto, che era una ragazza in gamba.

Lo zombie era davvero forte, e Sayoko appena riusciva a tenergli testa. Kiddo, vedendola in difficoltà, corse ad aiutarla. Un impulso gli venne dal cuore e si diresse verso lo zombie scagliandogli due proiettili fortissimi, lasciando occasione a Say d'attaccare. Lei girò velocemente la spada e lo tagliò lasciando di lui solo l'anima. Kiddo,vedendo Sayoko a terra, l'aiutò ad alzarsi.

-L'anima è vostra!- Disse Sayoko.

-No, non abbiamo fatto nulla. Se mio padre dà tutti questi lavori a te ci sarà un motivo. Ma non capisco come mai non vieni mai alla Shibusen?- Chiese Kiddo.

-Non ci vengo già, questo perchè ho l'approvazione di Shinigami-sama... Diciamo che la mia è una lunga storia vero Mei?- Disse lei alzandosi.

-Vero. Pochi la conoscono veramente. Rei.. ehm Say è una persona.. Strana.- Disse Mei ridendo.

-Come sarebbe a dire strana, io sono solo.. un pò...- Disse lei insicura.

-Sei brava ecco cosa sei. Usi la tua arma in un modo davvero pratico, essendo anche molto pesante. Sei davvero brava. Ma non capisco.. L'hai costruita tu, perchè hai scelto una spada?- Chiese Maka.

-Ehm l'ho deciso perchè mio padre era un samurai.. Ma non importa, scusatemi ora ma vado a fare rapporto a Shinigami-sama!- Disse Sayoko imbarazzata. Riguardò un'altra volta Kiddo-Kun e se ne andò. Il cuore le batteva forte e i suoi pensieri erano dedicati solo a quell'azione di prima.

*Perchè l'ha fatto? Forse solo perchè ero in difficoltà, ma se non gli importo, se mi considera una che non lo fà lavorare.. Una che.. Perchè?* Pensò la ragazza.

La ragazza assieme all'inseparabile arma raggiunse la Shibusen nel bel mezzo della notte. Entrò e si diresse verso l'ufficio di Shinigami-sama. Non trovandolo, decise d'aspettarlo per la mattina, si sedette e chiuse gli occhi riimmaginando la scena di prima. Il cuore le batteva a mille, cercando di nascondere il rossore a se stessa si rinchiuse come in sè portando le ginocchia vicino al volto e affondandoci la faccia. Mei, notando che l'amica era molto strana, decise di lasciarla in pace. Sapeva bene che Sayoko era una persona fragile. La sua vita era scossa da tanti problemi, la perdita della madre e del padre, la sorella che la odiava, questi incarichi, anche lei. Aveva paura d'esser un peso per l'amica.

Nella notte buia e fredda che ormai si stava lasciando su Death City, Sayoko, presa dai suoi pensieri per Kiddo, s'addormentò. Mei invece decise d'andare un pò in giro per la scuola. Non la visitava mai, voleva conoscerla, vederla e saperne di più.

Decisa sul da farsi, Mei si diresse piano verso l'aula dove i tre Maestri d'Armi più conosciuti studiavano. Si sedette timidamente sulla sedia dove di solito "sedeva" Black Star, il venditore ambulante. Non sapeva il perchè ma quella sedia l'attirava. Quel posto in quel banco immenso. Quello!! Il cuore le batteva forte e il rossore si dipinse sul suo volto, come un senso d'imbarazzo fece capolineo nel suo cuore. Non capiva... Che le stava succedendo??