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Autore: Paolez    21/09/2010    2 recensioni
ciao a tutti! è la prima ff che scrivo su mj..spero vi piaccia!
-Non ci posso credere! Finalmente sono in California!!-
Tutta la gente che si trovava intorno a me si girò a guardarmi.
Ops! Non mi ero accorta di aver gridato come una pazza in mezzo all’aeroporto di Los Angeles..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL DESTINO HA LA SUA PUNTUALITA’

 

-Non ci posso credere! Finalmente sono in California!!-

Tutta la gente che si trovava intorno a me si girò a guardarmi.

Ops! Non mi ero accorta di aver gridato come una pazza in mezzo all’aeroporto di Los Angeles..

Cercando di mimetizzarmi, andai a recuperare le mie valige ed uscii a respirare l’aria americana.

Che sbadata, non mi sono nemmeno presentata! Mi chiamo Aileen, ho 21 anni, i capelli lunghi biondi e gli occhi verde-acqua. Vivo in Italia, ma oggi ho realizzato il sogno della mia vita: andare negli Stati Uniti!

Erano anni che volevo organizzare questo viaggio, ma ogni volta c’era stato un intoppo: chi non aveva ferie, chi stava male, chi non voleva andare così lontano..così un giorno ho mandato al diavolo tutti quanti, ho prenotato un biglietto last minute e sono partita.

Non ho avvertito nessuno, tanto li avevo avvisati che prima o poi lo avrei fatto. Mi sono limitata a lasciare un foglio sul tavolo della cucina per dire ai miei di non preoccuparsi e che non sapevo quando sarei tornata.

Non mi sembrava vero di averlo fatto..

Mi affrettai a prendere un taxi e mi feci portare di fronte al piccolo hotel che avevo prenotato alla velocità della luce. Non era niente di che, ma per dormire andava più che bene.

In fretta e furia misi a posto due cose, mi feci una doccia, mi cambiai e ripartii. Ero impaziente di visitare la città e non volevo sprecare un solo minuto! Hollywood, Beverly Hills, Rodeo Drive..volevo vedere tutto!

 

Mi sembrava di essere in paradiso. I giorni passavano veloci ed in men che non si dica era trascorsa una settimana.

Erano le 5 del pomeriggio di un caldo venerdì d’estate e stavo attraversando Downtown, quando, improvvisamente, mi si parò davanti un uomo. Era alto, muscoloso, completamente pelato, con una maglietta a maniche corte, un paio di jeans strappati ed una catenella d’oro appesa al collo con la scritta “JayMax”. Mi guardava in modo strano e sulla sua bocca era disegnato un ghigno per nulla rassicurante.

Cercai di superarlo, ma mi blocco un braccio e con l’altra mano estrasse un coltello.

-Adesso tu fai la brava e vieni con me-

Non avevo il coraggio di fiatare. Mi guardavo intorno in cerca d’aiuto, ma nessuno sembrava far caso alla situazione. 

Mi sentii trascinare in un vicolo e mi ritrovai intrappolata tra il muro ed il corpo di quell’uomo. Non si preoccupava che qualcuno ci vedesse (da lì, infatti, era visibilissima la strada) e la cosa mi spaventò ancora di più.

-Che cosa vuoi da me?- la mia voce tremava, perché avevo già capito le sue intenzioni.

-Sei davvero sexy, piccola-

Con una mano mi prese il mento e si passò la lingua sulle labbra.

“Dio, Dio..ti prego, aiutami!”

Cercai di allontanarlo spingendo con entrambe le mani sul suo petto, ma lui era troppo forte ed il mio vano tentativo di fuga lo fece ridere.

-E’ inutile che ti ribelli, non ti lascerò andare..almeno finchè non avrò finito con te-

La sua voce era roca ed il suo alito puzzava di fumo.

-Lasciami stare! Mi fai schifo!-

Allontanai il mio viso dal suo e per tutta risposta prese le mie mani e le sollevò sopra la mia testa, bloccandole contro il muro con una delle sue.

Sentii la punta del coltello contro il mio fianco fare più pressione ed una goccia di sudore freddo mi scese lungo il collo.

-Non ti agitare, o sarà peggio per te-

Iniziò a mordermi l’orecchio e sentii le sue labbra ruvide avvicinarsi sempre di più alla mia bocca. No! Non potevo permetterlo! Cominciai a divincolarmi, finché non riuscii con una ginocchiata a colpirlo là dove non batte il sole.

“JayMax” gemette e dal dolore allentò la presa alle mie braccia e la pressione del coltello diminuì. Approfittando immediatamente della situazione, mi liberai ed iniziai a correre verso la strada affollata.

Purtroppo, però, lui si riprese subito e riuscì nuovamente a bloccarmi contro il muro afferrandomi per i capelli.

-Sei solo una maledetta puttana!-

I suoi occhi erano pieni d’ira ed una sua mano mi si strinse attorno al collo.

Ero disperata e cominciavo a pensare che non me la sarei cavata, quando…

-Ehi, tu! Lasciala stare!-

Qualcuno si era accorto di noi e si stava avvicinando!

Non ci potevo credere, ero salva!

Vidi il mio rapitore agitarsi ed allentare la presa al mio collo, preparandosi alla fuga, ma prima di andarsene mi guardò negli occhi con odio e..

-NO!-

Sentì un dolore lancinante al fianco e, prima di accasciarmi a terra, vidi JayMax scappare con il coltello insanguinato in mano.

Guardai in basso e vidi una macchia di sangue allargarsi sulla mia maglietta e sporcarmi le mani.

Subito gli corsero dietro due uomini ed un terzo si inginocchiò accanto a me.

-Fatti forza, fra poco arriverà l’ambulanza!-

Avevo la vista offuscata dal dolore e riuscii appena a vedere il suo viso. Mi colpirono i suoi bellissimi occhi marroni e notai alcuni riccioli neri cadergli sulle spalle.

Mi sorreggeva dolcemente e, intanto, mi accarezzava il viso.

-Adesso sei al sicuro, è tutto finito-

La sua voce era melodiosa e, nonostante la situazione, mi sentii bene tra le sue braccia.

-I…io…- cercavo di parlare, ma non era mai stato così difficile.

Mi pose due dita sulle labbra e mi sorrise.

-Non ti devi sforzare-

Un angelo, ecco che cos’era!

Non riuscivo a mettere bene a fuoco i suoi lineamenti, ma mi sembrava di averlo già visto.

“Impossibile! Non conosco nessuno qui!”

Una fitta più forte delle altre mi fece gemere ed il mio angelo, prontamente, mi strinse a sé, facendomi nascondere il viso contro il suo collo.

-Andrà tutto bene, tutto bene..-

Mi accarezzo i capelli e subito mi sentii meglio.

Poi si fece tutto nero.

 

  
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