Salve a tutti! Questa idea mi è venuta
mentre scrivevo uno dei capitolo di “L’ultima magia di Lily Evans Potter” la mia
long-fic, volevo inserirla da qualche parte ma rallentava troppo la storia
quindi ho preferito inserirla come One Shot….
Per capire meglio il contesto in qui si svolgono le scene
vi consigli di leggere la sopra citata long-fic, “L’ultima magia di Lily Evans
Potter”, che potrete trovare nel mio account.
Che dire di altro? Spero di farvi divertire…è
il mio primo tentativo, quindi siate clementi ok? Spero di poter ricevere i
vostri consigli o le vostre critiche così da potermi migliorare.
Un bacio,
Ika90
Ps: scusate per eventuali errori o orrori! XD
16
febbraio – Casa Marauders
Era
una tranquilla mattina febbraio, il cielo era ancora nuvoloso e il vento freddo
ghiacciava le strade.
In
un’anonima casa del centro di Londra i membri di una famigli speciale erano
stati appena svegliati da un terremoto
di nome Harry.
“Papà!Papà!
Papà! Svegliati! Svegliati! Oggi è Carnevale!” disse il bambino saltando sul
letto del padre per farlo svegliare.
“Carnecale?”
disse il padre cercando di mettere a fuoco il figlio.
“Carnevale,
papà! Te ne avevo parlato ieri! Su alzati! Vado a svegliare Sir e Remus!” gli
rispose il bambino prima di scomparire dietro la porta.
“Sir
svegliati! Rem anche tu presto!” disse aprendo le porte delle stanze e
cominciando a saltare sui loro letti fino a che non si alzavano.
Dopo
un po’ si trovarono tutti giù in cucina con le facce addormentare e con l’umore
sotto i piedi.
“Ramoso
ringrazia che sia tuo figlio e mio figlioccio se no di quell’uragano di tuo
figlio non rimaneva niente.” Disse Sirius sbadigliando.
“Harry
perché ci hai svegliato a quest’ora? Non mi sembra sia la mattina di Natale!”
disse Remus cominciando a preparare la colazione per tutti.
“Ieri
mi sono addormentato subito dopo cena e mi sono d-dimenticato di dirvi una
c-cosa…” disse abbassando gli occhi sul pavimento.
“Cosa?”
dissero insieme i tre malandrini, guardandolo sospettosi.
“Ehm
oggi pomeriggio ci sarà qui la festa di carnevale” disse sfoggiando il suo più
bel sorriso.
“Harry
cos’è questa novità? È uno scherzo vero?” chiese Sirius.
“Le
case dove si devono fare le feste sono date dalla maestra e a me è capitato carnevale,
non è bello!”
“Harry”
era stato James a parlare “ la festa non si può fare! Potrebbero scoprirci, e
tu non vuoi andartene in un'altra casa vero?” disse con tono autoritario.
“Dai carnevale è una festa babbana in
maschera! Possiamo mascherarci fare le magie tanto non se ne accorgono! Dai zio
Rem, Sir convincilo anche tu!” disse saltellando sul posto eccitato per
l’imminente festa.
“Ragazzi
non provateci! Oggi abbiamo anche la riunione con l’Ordine dopo pranzo!”
ribatte lui, gli dispiaceva fare così ma doveva fare capire alla piccola peste
chi era il capo.
“Ma
la feste è dopo la riunione! Dai papi!” implorò Harry guardandolo con gli occhi
lucidi di un cucciolo di cervo finito in una tagliola.
Sia
Rem sia Sirius non riuscirono a resiste più di minuto guardando quei occhi
tristi.
“Dai
siamo maghi, ce la possiamo fare! E poi noi malandrini non ci tiriamo indietro
mai davanti una festa” disse allegro Sirius.
“Si
può anche fare, basta prendere alcune precauzioni, e poi è una festa in
maschera e se ci sarà qualche effetto speciale non se ne accorgeranno.” diede
manforte Moony.
James
non riuscì proprio a resistere a quegli occhi verdi che sin dal suo primo anno
a Hogwarts l’avevano fatto innamorare e che ora lo guardavano supplichevoli.
“Va
bene! Ma niente magia! Chiaro Harry? È ora finisci la colazione che devi andare
a scuola” gli disse un piccolo sorrisino.
“Si
papà “ disse facendo ridere tutti.
La
mattinata passò in un baleno tra lavoro e scuola e tutti si trovarono nella
grande sala da pranzo a riunirsi per la riunione settimanale dell’Ordine,
dimentichi della festa.
Al
termine di questa i membri si trattennero a giocare o coccolare, nel caso della
signora Weasley, il piccolo Harry.
Alle
cinque l’orologio del salone suonò e fu in quel momento il piccolo Potter si
ricordò della festa che di lì a mezzora avrebbe riempito la sua casa di babbani
vestiti in maschera.
“Zio
Rem! Zio Sirius! Papà! La festa di carnevale!” urlò correndogli incontro.
“Quale
festa Harry?” disse il signor Weasley tutto eccitato di scoprire un’altra cosa
babbana.
“Tra
mezzora i miei compagni di scuola verranno qua a festeggiare il carnevale, una
festa babbana in maschera!” disse allegro “vuole partecipare signor Arthur?”
“Oh
mi farebbe piacere piccolo! E cosa si fa in questa festa? Chiese curioso.
Il
bimbo non ebbe tempo di rispondere che la signora Weasley, captato il discorso
con il suo super udito da mamma, trascinò via il marito ricordandogli che
doveva andare a lavorare e che non aveva tempo per partecipare a una festa
babbana.
Man mano
tutti i membri dell’Ordine cominciarono a sparire tra le fiamme smeraldine del
camino, gli ultimi rimasti, Silente e la McGranitt, diedero una mano a mettere
gli arredi per la festa sotto consiglio del piccolo Harry e fecero portare
dagli elfi domestici dei pasti pronti.
Con
l’aiuto di Silente e dalla McGranitt la casa fu pronta per le cinque e un
quarto e per ringraziarli dell’aiuto i malandrini si offrirono di preparare un The,
si erano appena rilassati bevendo la loro bevanda quando il campanello suonò.
“Vado
io saranno sicuramente i vicini” disse
Appena
aprì la porta, rimase sconvolto: ad attenderlo c’era la nuova maestra di Harry
e sua collega, una bellissima ragazza di appena venticinque anni con lunghi
capelli castani e occhi blu cobalto, vestita da lupa, con tanto di coda, che
cercava di far star calmi una ventina di bambini.
Il
malandrino nascosto in lui si risvegliò, sfoderò il suo miglior sorriso e con
un gesto galante, che la fece arrossire, la invitò a entrare, dimenticandosi degli
ospiti che ancora lo aspettavano in salone.
“Prego
entrate, io mi chiamo Remus, ci siamo incontrati a scuola quando è arrivata, si
ricorda?” disse il malandrino facendo entrare l’orda di bambini in casa.
“Ehm
sì, ma non ci siamo presentati professore, io mi chiamo Mary Shoot piacere di
conoscerla” disse la ragazza porgendo la mano imbarazzata.
“Non
mi dare del lei abbiamo più o meno la stessa età! Complimenti per il vestito,
molto originale” disse sorridendo.
“G-grazie
Remus, l’ho fatto io, adoro i lupi” disse arrossendo, incantata da quegli occhi
di giada.
Quando
arrivarono in salotto, il sorriso gli morì sulle labbra, la Mcgranitt lo guardava
mandandogli fulmini dalle sue iridi chiare mentre Silente sorridente si trovava
accerchiato dai bambini che volevano toccare la sua veste e la sua barba.
“oh
mamma! Certo che avete fatto proprio tutto per bene! Vi siete tutti vestiti da
maghi….complimenti!”
“Maestra
Mary!” disse Harry facendosi largo tra i suoi compagni per andare ad abbracciare
la sua maestra.
“Che
bello questo vestito piccola peste!” “Sembri proprio un maghetto, ti manca solo
la bacchetta!” disse scompigliandogli i capelli.
“La
bacchetta l’avrò a undici anni quando andrò a Hogwarts maestra” disse il
bambino, vestito con la divisa di Hogwarts rimpicciolita per quell’occasione,
facendo irrigidire Remus; fortunatamente non l’aveva sentito nessuno a parte loro.
“Mary
ti presento i miei fratelli, ti va?” disse spingendo la maestra verso gli altri
malandrini e lontana da Harry.
“Moony,
non ci potevi avvertire che erano arrivati…” disse Sirius venendogli incontro
ma interrompendosi vedendo l’ospite con cui stava arrivando Remus, anche lui si
sarebbe distratto se fosse andato ad aprire alla porta, anzi avrebbe lasciato i
bambini fuori.
“Mary
ti presento Sirius, mio fratello e padrino di Harry , James, suo padre lo
conosci già, vero”
“Piacere,
io sono la nuova maestra di Harry e anche collega di Remus dato che ho anche
due classi superiori, si James lo già conosciuto alla riunione.” disse
porgendogli la mano.
“Bambini
non fate stancare i Signori che gentilmente si sono vestiti per voi!” disse Mary
sgridando i bambini che si stavano accalcando attorno alla McGranitt e a Silente.
Sia
Remus, che Sirius e James stavano cercando di non ridere per la situazione, ma a
ogni minuto la cosa peggiorava soprattutto se si guardava l’espressione di
panico sulla faccia della loro ex-insegnate di trasfigurazione , che non sapeva
come rispondere alle domande che gli facevano i bambini, incuriositi dal suo
travestimento.
“Mi
dispiace per queste pesti, vi ringrazio di esservi vestiti per darci una mano!”
“ Ma li avete fatti voi? Sono stupendi! Oh perdonatemi non mi sono presentata
piacere Mary shoot, la maestra di Harry” Disse loro, avvicinandosi.
“Piacere
mio, Signorina Shoot, lei è Minerva McGranitt mentre io sono Albus S…”
“Ah,
si voi siete i nonni di Harry! Mi ricordo che mi ha parlato di voi quando gli
ho fatto fare il tema sulla sua famiglia” disse la maestra facendo diventare
rossi i due professori.
“Ci
credo che abbiate avuto dei così bei figli e un così bel nipotino, siete una
così bella coppia!” disse volendogli fare un complimento.
Dopo
questo Sirius si congedò di fretta, ormai al limite, per andare a ridere in
bagno;
Remus si morse il labbro e per non scoppiare a
ridacchiare se ne andò verso la cucina con la scusa che le bevande stavano per
terminare;
James, cominciò a sogghignare non sapendo se
guardare Silente, più rosso di un pomodoro, che non sapeva se reggere il gioco
o obbliviarla, o la McGranitt che, anche lei imbarazzatissima, si faceva aria
con un fazzoletto e guardava l’altro con il panico negli occhi.
Harry
li salvò in extremis, tirando la sua maestra per il braccio e invitandola a
giocare con loro bambini.
Dopo
l’imbarazzante situazione, non ce ne furono, fortunatamente, altre e la festa continuò
tranquilla.
Verso
le sei di pomeriggio, Mary accompagnò i
bambini dalle loro famiglie lasciando così liberi i malandrini e i due
professori, obbligati a dover restare giacché il camino non potevano usarlo e non
si potevano smaterializzare ne all’esterno e ne all’interno della casa,.
“Harry
Potter!” tuonò la professoressa McGranitt, appena l’orda di bambini se ne fu
andata da casa Marauders.
“Minerva
non faccia così, è solo un bambino!”cercò di calmarla il preside.
“Mai
in vita mia ho provato tanto imbarazzo, Albus”disse lei.
Harry
intanto, impaurito dalle urla, si era rifugiato dietro la schiena di suo padre
chiedendo spiegazioni.
“Papà
perché è arrabbiata?”
“L’hai
combinata grossa Harry!”disse lui non riuscendo a non sogghignare.
“Neanche’io
sono mai riuscito a far diventare la sua faccia di quel tipo di rosso” disse
abbandonandosi alla sua inimitabile risata.
“Harry
lo sai che le bugie non si dicono, vero?” gli chiese gentilmente Silente,
divertito e imbarazzato dalla situazione che si era venuta a creare.
Al
bambino gli si bagnarono gli occhi e con
voce piccola piccola disse: “Io sono l’unico a non avere i nonni tra i mie
compagni poi quando dovevo fare il tema e il disegno non sapevo cosa dovevo
scrivere e non potevo dire la verità quindi l’ho inventato…non mi volete più
bene ora?”
“Oh
scusami piccolo” disse abbracciandolo la professoressa commossa “ certo che ti
vogliamo bene!”
“Teniamo
a te piccolo, solo che siamo rimasti un po’ sorpresi” disse Silente
scompigliando i capelli del bambino.
“Sirius,
James mi sa che possiamo ritiraci, ormai è ufficiale Harry ci ha superato come
Malandrino” disse Remus con tono grave, facendo ridere tutti quanti.
Fine
Come vi è sembrata? Vi è piaciuta?
Se volete sapere di più sulla storia, seguite “L’ultima
Magia di Lily Evans Potter” J
Me lo lasciate un commentino? Please! ^^