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Autore: Dark Magic    22/09/2010    4 recensioni
Altra one-shot. Questa è incentrata sui pensieri di Jane, quando arrivano nella radura ed uccidono Bree.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Eclipse
- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti'
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«Non può essere…» mormoro, incapace di trattenere quelle parole.

Come può essere possibile che siano ancora vivi? Erano circa venti.

«Benvenuta, Jane» saluta quel ragazzo. Il suo tono da bravo soldato ubbidiente non gli si addice. È una mina vagante, e quell’umana ne è la causa. Come si può amare del cibo?

Inconcepibile!

Persino mio fratello è rimasto sorpreso, anche se mantiene uno sguardo fiero e distaccato. Lo conosco da sempre, non ha segreti per me.

Eppure questa famiglia ci ha lasciato stupefatti. Come può un clan del genere rimanere indenne di fronte a un’offensiva simile?

Quali altri poteri avranno? Di certo, Aro vuole un resoconto dettagliato, e non sarà contento del fatto che siano ancora tutti vivi.

Forse riesco a farli parlare, anche se cercheranno di negare, come risulta ovvio.

Mi tolgo il cappuccio del mantello e gli altri fanno altrettanto. Sono io a comandare quando Aro non c’è, è un vero onore servirlo e compiacerlo. È un padre, per me, che mi ha salvato da morte certa.

Contano solo lui e Alec, gli altri sono spazzatura per me.

Rivolgo a tutti loro un’occhiata di disprezzo mista a disgusto. Il loro stile di vita è contro ogni logica; non sono umani, perché fingere di essere ciò che non sono? Dovrebbero essere fieri di essere dei vampiri, specialmente quello che legge nella mente.

Amare un’insulsa umana…

Non è neanche bella, non capisco perché anche Felix la trova “carina”. Persino Demetri ha espresso un giudizio alquanto ambiguo su di lei. Pensano che appena sarà una vampira, supererà anche Heidi in bellezza. Che sciocchezze! Per quanto possa acquistare una bellezza dovuta alla sua natura, non sarà mai alla mia altezza. Prima o poi riuscirò anche a vendicarmi della brutta figura che mi ha fatto fare qualche mese fa.

Il mio sguardo si posa su una figura dietro i Cullen.

Una neonata che avrà all’incirca la mia età. Perché non è morta anche lei?

«Non capisco» sono costretta ad ammettere.

«Si è arresa» dice il giovane Cullen, leggendo la perplessità nella mia mente. Quanto è odioso il suo potere! Non posso neanche riflettere che interviene senza essere interpellato da me e, soprattutto, ha l’aria spavalda per celare la paura che prova per noi.

Lo fulmino con lo sguardo facendogli capire che non tollero le sue intromissioni.

Arresa…

«Arresa?» non penseranno davvero che io dia loro la possibilità di ingrandire il clan?

Sento i miei compagni irrigidirsi, proprio come me.

Lui, Edward, fa spallucce, come se la cosa sia normale.

«Carlisle le ha dato una possibilità» peccato che non sia lui a decidere chi può vivere e chi no. Sono io.

«Chi infrange le regole non merita possibilità» dico impassibile. Non mi smuoveranno dalla mia decisione.

«Sta a voi decidere. Ha rinunciato ad attaccarci, perciò non mi è sembrato il caso di eliminarla. Nessuno le ha mai insegnato niente» e con questo? Sperano di commuovermi? Con chi credono di avere a che a fare? Io sono la temibile e fredda Jane e, al contrario di Aro, non do neanche una possibilità.

«Ciò è irrilevante» affermo senza inflessione nella voce. La voce di un’assassina.

«Come credi» la sua voce e il suo volto, terribilmente umani nei loro lineamenti, mi irritano parecchio, ma devo mantenere una certa compostezza. Ciò che dice Aro su di lui è del tutto vero: è diverso dagli altri vampiri, troppo debole.

«Aro sperava che ci spingessimo a occidente tanto da riuscire a vederti, Carlisle. Ti manda i suoi saluti» e Caius vuole sapere se hanno rispettato l’accordo. Mi senti, Edward? Immagino di sì.

Noto Carlisle annuire.

«Ti prego di portare i miei a lui» e sul mio volto si distende un sorriso sarcastico.

«Certamente» e il mio sguardo si sposta sulla nuvola di fumo. È ora delle domande.

«A quanto pare ci avete risparmiato del lavoro, oggi… almeno la maggior parte» e volto lo sguardo sulla neonata in questione, che a sua insaputa ha il destino segnato.

«Per curiosità statistica, sapete dirci quanti erano? Hanno seminato un bel terrore, a Seattle» ma naturalmente io già so il numero. Voglio sapere quale scusa inventeranno.

«Diciotto, lei compresa» conferma Carlisle. Non cerca di mentire, perciò non mi resta che fare una faccia oltremodo sorpresa.

Strabuzzando gli occhi, mi volto ad osservare di nuovo il fuoco, incapace di dire qualunque cosa. In fondo, nessuno, a parte noi, potrebbe riuscire in questa impresa. Come hanno fatto?

«Diciotto?» mormoro a voce meno alta di prima.

«Tutti neonati… tutt’altro che esperti».

Ne ho affrontato tanti di neonati. Non raccontarmi che si tratta di essere più esperti. Per quanto tu sia più vecchio, eravate in minoranza numerica. Era impossibile vincere per qualsiasi altro clan.

«Tutti?»

Ci deve essere per forza un vampiro più vecchio ed esperto ad averli trasformati. Per esempio Victoria. È servita allo scopo, anche se non è morto nessuno stranamente.

«E chi è stato a trasformarli?»

Vediamo cosa si escogitano.

«Si chiamava Victoria» dice Edward, rientrando nella discussione. Perché si è intromesso lui?

«Chiamava?» distogliendo lo sguardo da Carlisle e puntandolo sul ragazzo.

Lui china il capo verso oriente, e in lontananza scorgo un’altra nuvola di fumo. Perciò si erano separati, ancora più sospetti albergano nella mia mente.

«Questa Victoria… era in compagnia dei diciotto, qui?»

Se c’era anche lei, la lotta sarà stata ancora più difficile. Eppure…

«Sì. Con lei ce n’era uno solo. Non era giovane come questa, ma penso avesse meno di un anno»

Bene, lui conosce di più questa vampira, e sapeva che c’era Riley con lei. Perciò lui…

«Venti… chi si è occupato della creatrice?»

Ecco la fatidica domanda, di cui forse conosco già la risposta.

«Io» proprio come ho sospettato. Per quanto il suo potere gli sia stato utile, come ha potuto tenere testa a due vampiri più grandi? Insomma, due anziani!?

Mi volto verso la neonata, sicuramente otterrò le informazioni che cerco.

«Tu… dimmi come ti chiami» lei in risposta, mi lancia uno sguardo cupo. Sciocca ragazzina! Allora vediamo se riesco ad insegnarti le buone maniere…

Uno strillo acuto si infrange nella radura, spezzando la tensione e il silenzio che si è creato. È questo che mi piace sentire, le urla dei condannati a morte. Un suono davvero dolce nella sua crudeltà. Ciò che più mi diverte quando uso il mio potere. Far provare dolore al mio avversario, un dolore incredibile. L’unico che non ha urlato, da quando sono vampira, è stato quel Cullen. Si è dimostrato forte e orgoglioso, forse troppo, per darmi la soddisfazione di sentirlo gridare in preda alla disperazione.

«Dimmi come ti chiami».

Le espressioni dei Cullen sono impagabili. Prive di qualsiasi emozione, ma avverto il loro terrore. E questo mi aggrada maggiormente.

«Bree» mi rispose in preda a singhiozzi violenti. Ma la mia soddisfazione non è ancora stata raggiunta. Le urla riprendono con un ritmo più incalzante.

«Ti dirà tutto ciò che vuoi sapere» dice fra i denti, il giovane Cullen. Poi continua.

«Non è necessario trattarla così».

Allora ricordi il dolore che ti ho inflitto? E sicuramente riesci a sentire il suo. Non è divertente?

«Ah, lo so» e con un sorriso, torno ad osservare il volto della ragazza.

«È vera questa storia? Eravate in venti?» chiedo con tono freddo.

«Diciannove o venti, forse di più. Non lo so!» e si ritrae dietro un altro membro dei Cullen, in preda al terrore che il dolore ricominci.

«Sara e quella che non ci ha detto il suo nome hanno litigato, durante il tragitto…» continua. È normale che tra neonati ci siano incomprensioni e, a volte, lotte per il dominio. Perciò il suo racconto risulta ammissibile.

«E questa Victoria? È stata lei a trasformarti?»

Solo lei aveva la facoltà e l’esperienza per farlo.

«Non lo so… Riley non me ne ha mai parlato. Quella notte non vidi niente… era così buio… e faceva male… voleva che fosse impossibile pensare a lei. Diceva che i nostri pensieri non erano al sicuro…».

Questo significa che i Cullen conoscevano già Victoria, altrimenti non si spiegherebbe tanto accanimento e soprattutto il fatto che conoscesse il potere del giovane Cullen. Il mio sguardo, inevitabilmente, si incrocia proprio con il suo.

«Raccontami di Riley… perché vi ha condotto qui?»

Così, forse otterrò altre notizie altrettanto interessanti.

«Riley ci ha detto che dovevamo distruggere gli strani occhi gialli che abitano qui. Ha detto che sarebbe stato facile. Ha detto che la città era loro, e prima o poi sarebbero venuti a riprenderla. Ha detto che dovevamo sbarazzarcene, così il sangue sarebbe stato tutto nostro. Ci ha fatto sentire il suo odore» dice indicando con un dito la ragazza umana.

«Ha detto che avremmo riconosciuto il clan perché lei stava con loro. Ha detto che il primo che la trovava avrebbe potuto averla per sé» conclude il suo lungo racconto.

Già, per sé. Magari la potrei avere io, così mi rifaccio dell’umiliazione di mesi fa. Intanto vedo la mascella di Cullen indurirsi per i miei pensieri macabri.

«A quanto pare Riley si è illuso che fosse davvero facile» deduco dal suo sguardo, mentre lei annuisce.

«Non so cos’è successo. Ci siamo divisi in due gruppi, ma gli altri non ci hanno mai raggiunti. Poi Riley ci ha abbandonati, senza tornare ad aiutarci come aveva promesso. Poi c’è stata solo confusione, e tutti sono finiti a pezzi. Avevo paura. Volevo scappare. Lui… ha detto che se avessi smesso di combattere non mi avrebbero fatto del male» dice indicando Carlisle. Il mio sguardo si trasforma in una maschera di crudeltà, al pari di Aro.

«Ah, ma non toccava a lui farti un dono del genere, ragazza… chi infrange le regole merita il castigo».

Lei assume uno sguardo perplesso, evidentemente non ha capito il significato delle mie parole. Lo capirà presto.

Mi volto verso Carlisle.

«Siete sicuri di averli presi tutti? Anche l’altro gruppo?» chiedo, e lui annuisce.

«Anche noi ci siamo divisi».

E allora perché siete ancora vivi? Accenno un sorriso cattivo.

«Non posso negare di esserne colpita. Non ho mai visto nessuna famiglia uscire illesa da un’offensiva così potente. Sapete cos’è stato a scatenarla? Sembra un comportamento estremo, visto e considerato come vivete quaggiù. E perché la chiave di tutto era la ragazza?»

E per un breve attimo, i nostri occhi s’incrociano. Sempre protagonista degli eventi deve essere?

«Victoria aveva un conto in sospeso con Bella» risponde il suo vampiro senza tradire emozioni. Vediamo se riesco a fartele provare le emozioni.

«A quanto pare, questa ragazza scatena reazioni fortissime e bizzarre in noi»

Come ad esempio, il mio odio sopra ogni limite. Accennando un sorriso maligno, la guardo intensamente. Lui, intuendo le mie intenzioni, si irrigidisce e la stringe fra le sue braccia.

«Non farlo, ti prego».

Finalmente avverto paura in lui. Peccato che non funzioni.

Scoppio a ridere in maniera giocosa.

«Stavo solo controllando. A quanto pare, non le ho torto un capello».

Non vorrei mai che Aro mi rimproveri per aver rovinato in partenza uno dei suoi nuovi acquisti, perché è intenzionato ad avere anche lei nella guardia.

Lui, sentendo i miei pensieri, la stringe più forte, convinto che nessuno gliela porterà via. Sciocco!

«Be’, a quanto pare non ci resta granché da fare. Strano… non capita spesso che la nostra presenza sia inutile. È proprio un peccato esserci persi il combattimento. A quanto pare sarebbe stato bello assistere».

Avremmo potuto contribuire ad aiutare i neonati e a scoprire come hanno fatto.

«Sì… e dire che eravate vicini. Peccato che non siate arrivati mezz’ora prima. Magari sareste riusciti a compiere la vostra missione»

È vero, ma vogliamo la vostra distruzione.

«Davvero un peccato che sia andata così, eh?»

Sei deluso perché non siamo arrivati prima? Dovresti essere contento, non ho scoperto come avete fatto, ma Aro prima o poi verrà qui.

«Felix?» rivolgendo uno sguardo annoiato alla neonata.

«Aspetta».

Il giovane Cullen volta lo sguardo verso Carlisle.

«Potremmo spiegare le regole alla giovane. Tutto sommato sembra desiderosa di imparare. Non sapeva cosa stava facendo».

Vuole salvarla? Pensa che cederò?

«Certo… saremmo ben disposti a dichiararci responsabili di Bree».

Patetico, Carlisle, davvero!

«Noi non facciamo eccezioni. E non concediamo seconde possibilità. Intacca la nostra reputazione. Il che mi ricorda…».

Guardo la ragazza umana per chiarire il concetto.

«A Caius farà molto piacere sapere che sei ancora umana, Bella. Magari deciderà di farvi visita».

Sarebbe davvero appagante per me poter bere il suo sangue, dato che non posso torturarla come mi piace.

«La data è decisa. Può darsi che tra qualche mese saremo noi a farvi visita» mi dice la vampira veggente.

Un altro futuro trofeo di Aro…

Come niente fosse alzo le spalle, indifferente alla notizia, anche se in realtà mi irrita molto, perché significa che prima o poi lei sarà una mia compagna. Se il suo potere persiste anche nella sua nuova natura, Aro metterà lei al mio posto. Sarà lei a comandare sulla guardia. Non posso permetterlo!

«È stato un piacere conoscerti, Carlisle. Pensavo che Aro avesse esagerato. Be’, alla prossima…»

Lui annuisce con espressione tormentata, perché sa che succederà fra poco.

«Occupatene tu, Felix… voglio andare a casa» e con un cenno della mano lo invito a svolgere il suo compito.

«Non guardare» dice il vampiro alla sua umana.

Perché non deve guardare? Quando sarà nella guardia, saranno normale routine questi smembramenti.

Mentre Felix fa a pezzi la neonata, le urla si espandono nel bosco, allontanando gli animali. I miei occhi si piantano sulla coppia da me tanto odiata e tanto temuta. Se Aro prenderà lei, anche lui verrà di sua spontanea volontà. Separarli risulterebbe impossibile. Se dovessimo convincere lui, sappiamo su quale leva agire. Basterà portare lei a Volterra per averli entrambi.

Felix ritorna dietro di me dopo aver svolto la faccenda.

«Venite» dico e, sollevando il cappuccio, ci allontaniamo non prima di riferire un messaggio a lui.

Aro verrà a prendere sia te che lei, e anche tua sorella. Ritorneremo per distruggervi una volta per tutte.

   
 
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