Ritorneremo...
«Non può
essere…» mormoro, incapace di trattenere quelle parole.
Come può essere
possibile che siano ancora vivi? Erano circa venti.
«Benvenuta,
Jane» saluta quel ragazzo. Il suo tono da bravo soldato ubbidiente non gli si
addice. È una mina vagante, e quell’umana ne è la causa. Come si può amare del
cibo?
Inconcepibile!
Persino mio
fratello è rimasto sorpreso, anche se mantiene uno sguardo fiero e distaccato.
Lo conosco da sempre, non ha segreti per me.
Eppure questa
famiglia ci ha lasciato stupefatti. Come può un clan del genere rimanere
indenne di fronte a un’offensiva simile?
Quali altri
poteri avranno? Di certo, Aro vuole un resoconto dettagliato, e non sarà
contento del fatto che siano ancora tutti vivi.
Forse riesco a
farli parlare, anche se cercheranno di negare, come risulta ovvio.
Mi tolgo il
cappuccio del mantello e gli altri fanno altrettanto. Sono io a comandare
quando Aro non c’è, è un vero onore servirlo e compiacerlo. È un padre, per me,
che mi ha salvato da morte certa.
Contano solo
lui e Alec, gli altri sono spazzatura per me.
Rivolgo a tutti
loro un’occhiata di disprezzo mista a disgusto. Il loro stile di vita è contro
ogni logica; non sono umani, perché fingere di essere ciò che non sono?
Dovrebbero essere fieri di essere dei vampiri, specialmente quello che legge
nella mente.
Amare un’insulsa
umana…
Non è neanche
bella, non capisco perché anche Felix la trova “carina”. Persino Demetri ha
espresso un giudizio alquanto ambiguo su di lei. Pensano che appena sarà una
vampira, supererà anche Heidi in bellezza. Che sciocchezze! Per quanto possa
acquistare una bellezza dovuta alla sua natura, non sarà mai alla mia altezza.
Prima o poi riuscirò anche a vendicarmi della brutta figura che mi ha fatto
fare qualche mese fa.
Il mio sguardo
si posa su una figura dietro i Cullen.
Una neonata che
avrà all’incirca la mia età. Perché non è morta anche lei?
«Non capisco»
sono costretta ad ammettere.
«Si è arresa»
dice il giovane Cullen, leggendo la perplessità nella mia mente. Quanto è
odioso il suo potere! Non posso neanche riflettere che interviene senza essere
interpellato da me e, soprattutto, ha l’aria spavalda per celare la paura che
prova per noi.
Lo fulmino con
lo sguardo facendogli capire che non tollero le sue intromissioni.
Arresa…
«Arresa?» non
penseranno davvero che io dia loro la possibilità di ingrandire il clan?
Sento i miei
compagni irrigidirsi, proprio come me.
Lui, Edward, fa
spallucce, come se la cosa sia normale.
«Carlisle le ha
dato una possibilità» peccato che non sia lui a decidere chi può vivere e chi
no. Sono io.
«Chi infrange
le regole non merita possibilità» dico impassibile. Non mi smuoveranno dalla
mia decisione.
«Sta a voi
decidere. Ha rinunciato ad attaccarci, perciò non mi è sembrato il caso di
eliminarla. Nessuno le ha mai insegnato niente» e con questo? Sperano di
commuovermi? Con chi credono di avere a che a fare? Io sono la temibile e
fredda Jane e, al contrario di Aro, non do neanche una possibilità.
«Ciò è
irrilevante» affermo senza inflessione nella voce. La voce di un’assassina.
«Come credi» la
sua voce e il suo volto, terribilmente umani nei loro lineamenti, mi irritano
parecchio, ma devo mantenere una certa compostezza. Ciò che dice Aro su di lui
è del tutto vero: è diverso dagli altri vampiri, troppo debole.
«Aro sperava
che ci spingessimo a occidente tanto da riuscire a vederti, Carlisle. Ti manda
i suoi saluti» e Caius vuole sapere se hanno rispettato l’accordo. Mi senti, Edward? Immagino di sì.
Noto Carlisle
annuire.
«Ti prego di
portare i miei a lui» e sul mio volto si distende un sorriso sarcastico.
«Certamente» e
il mio sguardo si sposta sulla nuvola di fumo. È ora delle domande.
«A quanto pare
ci avete risparmiato del lavoro, oggi… almeno la maggior parte» e volto lo
sguardo sulla neonata in questione, che a sua insaputa ha il destino segnato.
«Per curiosità
statistica, sapete dirci quanti erano? Hanno seminato un bel terrore, a
Seattle» ma naturalmente io già so il numero. Voglio sapere quale scusa
inventeranno.
«Diciotto, lei
compresa» conferma Carlisle. Non cerca di mentire, perciò non mi resta che fare
una faccia oltremodo sorpresa.
Strabuzzando
gli occhi, mi volto ad osservare di nuovo il fuoco, incapace di dire qualunque
cosa. In fondo, nessuno, a parte noi, potrebbe riuscire in questa impresa. Come
hanno fatto?
«Diciotto?» mormoro
a voce meno alta di prima.
«Tutti neonati…
tutt’altro che esperti».
Ne ho
affrontato tanti di neonati. Non raccontarmi che si tratta di essere più
esperti. Per quanto tu sia più vecchio, eravate in minoranza numerica. Era
impossibile vincere per qualsiasi altro clan.
«Tutti?»
Ci deve essere
per forza un vampiro più vecchio ed esperto ad averli trasformati. Per esempio
Victoria. È servita allo scopo, anche se non è morto nessuno stranamente.
«E chi è stato
a trasformarli?»
Vediamo cosa si
escogitano.
«Si chiamava
Victoria» dice Edward, rientrando nella discussione. Perché si è intromesso
lui?
«Chiamava?»
distogliendo lo sguardo da Carlisle e puntandolo sul ragazzo.
Lui china il
capo verso oriente, e in lontananza scorgo un’altra nuvola di fumo. Perciò si
erano separati, ancora più sospetti albergano nella mia mente.
«Questa
Victoria… era in compagnia dei diciotto, qui?»
Se c’era anche
lei, la lotta sarà stata ancora più difficile. Eppure…
«Sì. Con lei ce
n’era uno solo. Non era giovane come questa, ma penso avesse meno di un anno»
Bene, lui
conosce di più questa vampira, e sapeva che c’era Riley con lei. Perciò lui…
«Venti… chi si
è occupato della creatrice?»
Ecco la
fatidica domanda, di cui forse conosco già la risposta.
«Io» proprio
come ho sospettato. Per quanto il suo potere gli sia stato utile, come ha
potuto tenere testa a due vampiri più grandi? Insomma, due anziani!?
Mi volto verso
la neonata, sicuramente otterrò le informazioni che cerco.
«Tu… dimmi come
ti chiami» lei in risposta, mi lancia uno sguardo cupo. Sciocca ragazzina!
Allora vediamo se riesco ad insegnarti le buone maniere…
Uno strillo
acuto si infrange nella radura, spezzando la tensione e il silenzio che si è
creato. È questo che mi piace sentire, le urla dei condannati a morte. Un suono
davvero dolce nella sua crudeltà. Ciò che più mi diverte quando uso il mio
potere. Far provare dolore al mio avversario, un dolore incredibile. L’unico
che non ha urlato, da quando sono vampira, è stato quel Cullen. Si è dimostrato
forte e orgoglioso, forse troppo, per darmi la soddisfazione di sentirlo
gridare in preda alla disperazione.
«Dimmi come ti
chiami».
Le espressioni
dei Cullen sono impagabili. Prive di qualsiasi emozione, ma avverto il loro
terrore. E questo mi aggrada maggiormente.
«Bree» mi
rispose in preda a singhiozzi violenti. Ma la mia soddisfazione non è ancora
stata raggiunta. Le urla riprendono con un ritmo più incalzante.
«Ti dirà tutto
ciò che vuoi sapere» dice fra i denti, il giovane Cullen. Poi continua.
«Non è
necessario trattarla così».
Allora ricordi
il dolore che ti ho inflitto? E sicuramente riesci a sentire il suo. Non è
divertente?
«Ah, lo so» e
con un sorriso, torno ad osservare il volto della ragazza.
«È vera questa
storia? Eravate in venti?» chiedo con tono freddo.
«Diciannove o
venti, forse di più. Non lo so!» e si ritrae dietro un altro membro dei Cullen,
in preda al terrore che il dolore ricominci.
«Sara e quella
che non ci ha detto il suo nome hanno litigato, durante il tragitto…» continua.
È normale che tra neonati ci siano incomprensioni e, a volte, lotte per il
dominio. Perciò il suo racconto risulta ammissibile.
«E questa
Victoria? È stata lei a trasformarti?»
Solo lei aveva
la facoltà e l’esperienza per farlo.
«Non lo so…
Riley non me ne ha mai parlato. Quella notte non vidi niente… era così buio… e
faceva male… voleva che fosse impossibile pensare a lei. Diceva che i nostri pensieri
non erano al sicuro…».
Questo
significa che i Cullen conoscevano già Victoria, altrimenti non si spiegherebbe
tanto accanimento e soprattutto il fatto che conoscesse il potere del giovane
Cullen. Il mio sguardo, inevitabilmente, si incrocia proprio con il suo.
«Raccontami di
Riley… perché vi ha condotto qui?»
Così, forse
otterrò altre notizie altrettanto interessanti.
«Riley ci ha
detto che dovevamo distruggere gli strani occhi gialli che abitano qui. Ha
detto che sarebbe stato facile. Ha detto che la città era loro, e prima o poi
sarebbero venuti a riprenderla. Ha detto che dovevamo sbarazzarcene, così il
sangue sarebbe stato tutto nostro. Ci ha fatto sentire il suo odore» dice
indicando con un dito la ragazza umana.
«Ha detto che
avremmo riconosciuto il clan perché lei stava con loro. Ha detto che il primo
che la trovava avrebbe potuto averla per sé» conclude il suo lungo racconto.
Già, per sé. Magari
la potrei avere io, così mi rifaccio dell’umiliazione di mesi fa. Intanto vedo
la mascella di Cullen indurirsi per i miei pensieri macabri.
«A quanto pare
Riley si è illuso che fosse davvero facile» deduco dal suo sguardo, mentre lei
annuisce.
«Non so cos’è
successo. Ci siamo divisi in due gruppi, ma gli altri non ci hanno mai
raggiunti. Poi Riley ci ha abbandonati, senza tornare ad aiutarci come aveva
promesso. Poi c’è stata solo confusione, e tutti sono finiti a pezzi. Avevo
paura. Volevo scappare. Lui… ha detto che se avessi smesso di combattere non mi
avrebbero fatto del male» dice indicando Carlisle. Il mio sguardo si trasforma
in una maschera di crudeltà, al pari di Aro.
«Ah, ma non
toccava a lui farti un dono del genere, ragazza… chi infrange le regole merita
il castigo».
Lei assume uno
sguardo perplesso, evidentemente non ha capito il significato delle mie parole.
Lo capirà presto.
Mi volto verso
Carlisle.
«Siete sicuri
di averli presi tutti? Anche l’altro gruppo?» chiedo, e lui annuisce.
«Anche noi ci
siamo divisi».
E allora perché
siete ancora vivi? Accenno un sorriso cattivo.
«Non posso
negare di esserne colpita. Non ho mai visto nessuna famiglia uscire illesa da
un’offensiva così potente. Sapete cos’è stato a scatenarla? Sembra un
comportamento estremo, visto e considerato come vivete quaggiù. E perché la chiave
di tutto era la ragazza?»
E per un breve
attimo, i nostri occhi s’incrociano. Sempre protagonista degli eventi deve
essere?
«Victoria aveva
un conto in sospeso con Bella» risponde il suo vampiro senza tradire emozioni.
Vediamo se riesco a fartele provare le emozioni.
«A quanto pare,
questa ragazza scatena reazioni fortissime e bizzarre in noi»
Come ad esempio,
il mio odio sopra ogni limite. Accennando un sorriso maligno, la guardo
intensamente. Lui, intuendo le mie intenzioni, si irrigidisce e la stringe fra
le sue braccia.
«Non farlo, ti
prego».
Finalmente
avverto paura in lui. Peccato che non funzioni.
Scoppio a
ridere in maniera giocosa.
«Stavo solo
controllando. A quanto pare, non le ho torto un capello».
Non vorrei
mai che Aro mi rimproveri per aver rovinato in partenza uno dei suoi nuovi
acquisti, perché è intenzionato ad avere anche lei nella guardia.
Lui, sentendo i
miei pensieri, la stringe più forte, convinto che nessuno gliela porterà via.
Sciocco!
«Be’, a quanto
pare non ci resta granché da fare. Strano… non capita spesso che la nostra
presenza sia inutile. È proprio un peccato esserci persi il combattimento. A
quanto pare sarebbe stato bello assistere».
Avremmo potuto
contribuire ad aiutare i neonati e a scoprire come hanno fatto.
«Sì… e dire che
eravate vicini. Peccato che non siate arrivati mezz’ora prima. Magari sareste
riusciti a compiere la vostra missione»
È vero, ma vogliamo
la vostra distruzione.
«Davvero un
peccato che sia andata così, eh?»
Sei deluso
perché non siamo arrivati prima? Dovresti essere contento, non ho scoperto come
avete fatto, ma Aro prima o poi verrà qui.
«Felix?»
rivolgendo uno sguardo annoiato alla neonata.
«Aspetta».
Il giovane
Cullen volta lo sguardo verso Carlisle.
«Potremmo
spiegare le regole alla giovane. Tutto sommato sembra desiderosa di imparare. Non
sapeva cosa stava facendo».
Vuole salvarla?
Pensa che cederò?
«Certo… saremmo
ben disposti a dichiararci responsabili di Bree».
Patetico,
Carlisle, davvero!
«Noi non
facciamo eccezioni. E non concediamo seconde possibilità. Intacca la nostra reputazione.
Il che mi ricorda…».
Guardo la
ragazza umana per chiarire il concetto.
«A Caius farà
molto piacere sapere che sei ancora umana, Bella. Magari deciderà di farvi
visita».
Sarebbe davvero
appagante per me poter bere il suo sangue, dato che non posso torturarla come mi
piace.
«La data è
decisa. Può darsi che tra qualche mese saremo noi a farvi visita» mi dice la
vampira veggente.
Un altro futuro
trofeo di Aro…
Come niente
fosse alzo le spalle, indifferente alla notizia, anche se in realtà mi irrita
molto, perché significa che prima o poi lei sarà una mia compagna. Se il suo
potere persiste anche nella sua nuova natura, Aro metterà lei al mio posto.
Sarà lei a comandare sulla guardia. Non posso permetterlo!
«È stato un
piacere conoscerti, Carlisle. Pensavo che Aro avesse esagerato. Be’, alla prossima…»
Lui annuisce
con espressione tormentata, perché sa che succederà fra poco.
«Occupatene tu,
Felix… voglio andare a casa» e con un cenno della mano lo invito a svolgere il
suo compito.
«Non guardare»
dice il vampiro alla sua umana.
Perché non
deve guardare? Quando sarà nella guardia, saranno normale routine questi
smembramenti.
Mentre Felix fa
a pezzi la neonata, le urla si espandono nel bosco, allontanando gli animali. I
miei occhi si piantano sulla coppia da me tanto odiata e tanto temuta. Se Aro
prenderà lei, anche lui verrà di sua spontanea volontà. Separarli risulterebbe
impossibile. Se dovessimo convincere lui, sappiamo su quale leva agire. Basterà
portare lei a Volterra per averli entrambi.
Felix ritorna
dietro di me dopo aver svolto la faccenda.
«Venite» dico
e, sollevando il cappuccio, ci allontaniamo non prima di riferire un messaggio
a lui.
Aro verrà a
prendere sia te che lei, e anche tua sorella. Ritorneremo per distruggervi una
volta per tutte.