Penoso è il bisogno che m’opprime,
in vita e morte egli leggiadro sfrangia ,
e sibili cremisi, alle danze, legando
con fatue fiamme,la legna scalda.
Col dolore le membra sfianca, mentre crudele
Piangente e oppresso,il cuor mio si dispera;
sin quando,ricolmo di supplizio, in fosche luci,
del plenilunio la notte invoca ansante,
Ma Haimé!,mio cuor,
al pari del Romeo morente
l’amore infattibile hai patito,
e verità crudele,col nettare vitale,
hai sofferto.