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Autore: Hyperviolet Pixie    22/09/2010    3 recensioni
"Forse è meglio se non dico niente, d'altronde chi sono io per fare dei moralismi? Clarissa, la figlia del Sindaco di una cittadina in provincia di Varese abitata dalla bellezza di 15 mila abitanti e circondata da paesi che possono arrivare ad avere anche la bellezza di 200 abitanti tondi tondi. Magnifico. E pensare che poi per tutto il resto dell'Italia siamo montanari..."
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Bulletproof Heart"

I

Le situazioni di Lui e di Lei

 

LEI

Sarebbe tutto più semplice nella mia vita se io non mi chiamassi Clarissa Pisoni e non fossi la figlia del sindaco. La vita in provincia è assolutamente pessima, non saprei nemmeno come altro definirla. Già la mia esistenza era tragicamente segnata prima dell'avvento dei social network ora è addirittura peggio. Su Facebook sono nati gruppi di pettegolezzi e, guarda caso, ogni due per tre sono la protagonista di qualche nuovo scoop. Ma wow! Ok, lo ammetto: mi do il mio bel da fare. Saranno anni che non passo un sabato sera da sobria e non sono uno stinco di santo però se non fossi la figlia del sindaco probabilmente non accadrebbe niente e tutte le mie “pazzie” passerebbero inosservate. Inutile dire che ho una pessima reputazione, vero?
Nell'ultimo post in cui mi hanno taggata c'era scritto: “Ahi, ahi! La povera Clarissa Pisoni è stata di nuovo avvistata in discoteca completamente devastata mentre stava sui divanetti in atteggiamenti decisamente equivoci con il fidanzatissimo Mattia Landi. Cara C., fai attenzione alle persone con cui decidi di passare il sabato sera.”
E ora, domenica pomeriggio, mi trovo davanti al pc armata di buona pazienza per rispondere al carissimo gossipparo della zona.
Sto per inviare il commento quando mi accorgo che un bel po' di gente ha già commentato e tra di loro la tipa cornuta di Mattia Landi. Mi scappa un sorriso leggendo che, nonostante i testimoni della cosa, lei non ci creda. E pensare che ieri sera c'era pure lei in discoteca con noi, mi chiedo come abbia fatto a non vedere che il suo tipo mi è leggermente saltato addosso e io non avevo nemmeno la forza per scostarmelo di dosso.
Invio il solito commento scazzatissimo e mi dedico alla lettura del nuovo numero di Velvet pensando già di chiedere a mio padre la sua macchina in prestito per andare a fare shopping con qualche mia amica.
Alzo lo sguardo sullo schermo del pc e vedo che mi sono arrivate un po' di notifiche. Wow, qualcun altro che ha commentato lo stato del gossipparo. Corro a leggere velocemente i commenti. Due commenti sono sicuramente da parte di amiche della tipa di Landi dato che mi hanno ricoperto di insulti e mi hanno dato della vacca, un altro paio sono in mio favore, strano. Un commento mi lascia spiazzata però. Andrea Della Bianca, una sottospecie di gabber con tatuaggi e piercing in bella vista e l'unico delinquente di questa cittadina che i miei genitori adorano. Le nostre madri sono amiche da anni, ma noi due non ci siamo mai potuti soffrire. “Mattia Landi? Pisoni, se si molla con la tipa ti stimo!”. Commento assurdo, come lui e i suoi dannati piercing.
Non meriterebbe risposta, ma gli rispondo lo stesso: “Non te la darebbe mai, sfigato.”
Faccio per aprire la chat con lui per insultarlo un po' come facciamo ogni tanto, ma non faccio in tempo a scrivergli che è già offline. Peccato, dovrò rimandare il divertimento e dedicarmi un po' a qualcosa di serio come, per esempio, studiare Kant, ma chi ha voglia? Sbuffo e vado a scegliere cosa mettermi per andare a fare il solito aperitivo con il mio gruppo di amici.
Solitamente impiego più di mezz'ora per scegliere cosa mettermi solo che stavolta non ho sbattito di inventare nuove combinazioni a causa dei postumi che mi stanno uccidendo.
Amo vestire in modo strano e so di non essere affatto modesta dicendo che ho il fisico e me lo posso permettere al contrario di molta gente che gira per i miei stessi posti.

 

LUI

Che troia che è la Minnie. Solo ieri sera eravamo al parco del paese qua affianco a farci tranquillamente e oggi è già lì che ci prova spudoratamente con il mio migliore amico solo perché ha la macchina. Tredici anni buttati nella merda come i miei diciannove. Fuma, bestemmia e beve come una spugna. È da ieri che non faccio altro che chiedermi come ho fatto a farmela.
Ok, è carina, ma non si può definire una femmina solo perché ha un paio di tette. E poi rimane il fatto che è una zoccola che potrebbe benissimo fare la prostituta minorenne.
“Bìa!” mi chiama con la sua vocina stridula. “Ho finito le paglie, vieni con me a prenderle al tabaccaio?”
“Non ho sbatta, Minnie.” Chissà perché poi il suo soprannome. Mirko, il mio migliore amico, dice che la chiamano così perché è una bella topa, ma non ci credo.
Non ho idea di quando ho iniziato ad andare con le bambine, sinceramente. Questa tra pochi giorni inizia addirittura gli esami di terza media mentre io posso dire con fierezza di averli già passati e di aver anche già in mano un bel foglio di carta che attesta che ho finito la scuola lavoro in Svizzera e ora ho la specializzazione da elettricista. Peccato che ora lavoro come barman in un locale idiota al confine e quindi quel foglio non mi serve a un emerito cazzo.
“Dieci centesimi per i tuoi pensieri.” Mi sorride una tizia abbastanza familiare porgendomi una birra. Non sono convinto che i miei pensierino valgano così tanto. “Bìa, ti ricordi di me?”.
Uhm, dovrei smetterla di bere e fumare roba pesante. Non posso non ricordarmi di una bella ragazza bionda come lei...
“Dal tuo sguardo immagino di no.” Conclude senza dar segno di essersi minimamente offesa.
“Mh, per caso ci ho mai provato con te?” Tento di fare il simpatico dato che solitamente alle ragazze piace.
“Nah, non penso.”
D'un tratto realizzo: Lisa.
“Ma tu non sei mica la migliore amica della Pisoni?” La squadro dalla testa ai piedi. Effettivamente la cosa non mi tornava.
“Mh, forse quando avevamo ancora tredici anni e l'apparecchio ai denti.” Ok, ho fatto una mezza figura di merda, ma non posso conoscere tutti, no?
“Ti chiami Lisa?”
“Emozionante! Ti ricordi di me allora.” Replica quasi sarcasticamente.
“Ci facciamo un giro?” Le propongo. Questa ha al massimo un anno meno di me, meno male. Magari me la scopo.
Mh, sì, questa direi che è la mia classica giornata tipo. Ma dimenticavo, non mi sono ancora presentato. Bella, io sono Andrea Della Bianca, da tutti detto Bìa.

 


Quasi non ci credo! Dopo un anno esatto torno su EFP con una storiella leggera che spero di finire, sinceramente. L'intenzione iniziale di questa storia era di fungere solamente come mezzo per togliermi le ragnatele dato che è un anno esatto che non scrivo più niente di niente. Eh, maledetti esami che mi hanno tolto tempo :D
Il titolo del capitolo mi pare ovvio sia leggermente preso dall'omonimo cartone! Chissà perché l'ho provato perfetto per un prologo!
E' praticamente la prima volta che scrivo una long-fic completamente in prima persona quindi non sono per niente abituata e spero di cavarmela. Chiedo scusa per la scrittura ma non sono ancora capace ad usare l'editor per l'HTML o.o
Dai, fatemi sapere che ne pensate attraverso le recensioni!

Fay

 

   
 
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