Film > V per Vendetta
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Autore: katerine89    23/09/2010    1 recensioni
Qui ci sono i pensieri di Eavy su V, i ricordi e le giornate passate insieme a lui. La paura di perderlo e infine la morte.. Buona lettura
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Dove vai?- gli chiedo piena d’angoscia e preoccupazione
-Per me è giunto il momento di incontrare il mio creatore e di ripagarlo per quello che ha fatto- mi risponde voltandosi e guardandomi con quella sua maschera bianca sorridente. Mi si stringe il cuore, ho un nodo alla gola. Vorrei trattenerlo, vorrei che non se ne andasse. Ho paura di perderlo…
-V aspetta! Non devi farlo per forza! Potresti lasciar perdere, potremmo andarcene da qui, insieme- ho il cuore che batte come un tamburo impazzito dentro il petto. Le lacrime stanno per uscire, ma le trattengo a stento. Non so se si è accorto del mio dolore
-No… avevi ragione rispetto a chi sono io… io non ho un albero che mi aspetta. Tutto quello che voglio, tutto quello che merito è alla fine di quel tunnel- lo dice seguendo la direzione del tunnel con gli occhi
Il dolore che provo al petto si fa ancora più doloroso. So che anche lui, dietro a quella maschera, starà soffrendo. Non so perché, ma penso di essermi innamorata di lui. E’ stato lui ad aiutarmi, ad accudirmi, a starmi vicino. E’ sempre stato gentile nei miei confronti e io non l’ho mai saputo ricambiare veramente. Gli prendo il viso tra le mani e gli schiocco un bacio sulle labbra. Le sue mani mi cingono i fianchi. Mi sento così protetta. Quel bacio è durato poco, ma ha provocato in me tante emozioni che non riesco nemmeno a descrivere. Stacco le labbra dalle sue. E lui, che cosa avrà provato durante il bacio? Lo guardo dritta negli occhi cercando una risposta che però non riesco a trovare. Le sue mani, prima sui miei fianchi, ora non ci sono più.
-Non posso- è stata l’unica risposta che ha saputo darmi. L’ho visto andarsene e poi scomparire nel buio. Mi siedo sulla panchina della stazione aspettando con ansia il suo ritorno. Ho la testa che mi gira e le lacrime hanno cominciato ad inondare i miei occhi. Mi rigano le guance e finiscono a terra. Tremo come una foglia. Stanotte lo perderò. V non morire. Tu sei troppo importante per me. Come farò senza di te? Non voglio nemmeno pensarci. Il solo pensiero mi provoca un dolore lancinante.
Ripenso alla prima volta che l’ho conosciuto. E’ stato il 5 novembre dell’anno scorso. Alcune persone avevano cercato di aggredirmi ma lui era arrivato in mio soccorso. All’inizio quella maschera mi aveva causato terrore, ma poi mi ci sono abituata. E quando mi ha fatto sentire quella musica facendo esplodere il palazzo con sopra la statua della Giustizia, sono rimasta senza parole. Mi ha anche portata in casa sua dopo che avevo perso i sensi a causa di una botta che un poliziotto mi aveva inferto sulla fronte. Quelle mani ustionate. Dietro a quella maschera si nasconde un uomo triste, un uomo solo, un uomo sofferente, un uomo pieno di vendetta. E quando mi ha fatto vedere la videocassetta sul “Conte di Monte Cristo” , Edmond Dantes. E poi le varie uccisioni. Ora so perché l’ha fatto e comprendo il suo stato d’animo. E quando abbiamo ballato insieme. Io sembravo Cenerentola e lui il mio Principe. Quando mi ha rinchiuso in quella cella buia e piena di topi. Quando mi ha fatto leggere quella lettera toccante di Valerie prima di morire. E’ successo così in fretta. Non posso credere che domani sia già il 5 novembre. V torna. Torna da me.
Improvvisamente i miei pensieri sono interrotti dall’arrivo di qualcuno. Ho paura di essere scoperta. All’improvviso vedo V coperto di sangue, che cammina trascinandosi. Si regge a fatica. I battiti del cuore accelerano. Che cosa gli è successo? Lo hanno ferito… gli corro incontro, ma lui cade tra le mie braccia.
-V! Dobbiamo fermare il sangue!- grido spaventata
-Ti prego, non farlo… sono finito e sono felice di esserlo…- come può dire una cosa simile? Felice di morire? Lo guardo inorridita
-Ti prego, non dire così…- lo imploro. Quelle parole mi fanno male. Non voglio perderlo
-Te l’ho detto, solo la verità… da vent’anni non ho fatto altro che desiderare questo giorno… non esisteva nient’altro… finché non ho visto te… allora è cambiato tutto… io mi sono innamorato di te Eavy come non credevo che potesse più accadere…- un altro colpo. Ormai V è giunto al capolinea. Lo amo anch’io, con tutta me stessa. Ma ora è impossibile dirglielo. Il nodo alla gola si fa sempre più pressante. Le lacrime ricominciano a scendermi sul volto
-V io non voglio che tu muoia… -E’ la cosa più bella che tu potessi darmi…- e poi più nulla. Ha chiuso gli occhi. Scoppio i singhiozzi e appoggio la testa sul suo petto. V è morto e non esisterà mai più un uomo del suo calibro. Era unico…
Lo metto sopra il treno, ricoprendolo di fiori rossi, quelli che lui lasciava dopo aver ucciso le sue vittime. Lo guardo. V addio.
Arriva il capo della polizia che mi dice di non tirare la leva. Ma io non posso non farlo, è stato l’ultimo regalo di V. Voglio esaudire il suo ultimo desiderio. Il 5 novembre è alle porte. Tiro la leva, gli sportelli si chiudono e il treno parte e con lui anche V. Io e il commissario usciamo. Vediamo tantissima gente con la stessa maschera di V. Sono li per lui. Poi si vedono i fuochi d’artificio. E’ tutto finito. Riposa in pace mio caro V.
V non l’ho mai dimenticato. E’ sempre rimasto nel mio cuore. Lui era i miei genitori, mio fratello, me, il capo della polizia… lui ha rappresentato tutti quanti. E’ l’uomo che ho amato e che amerò sempre.
Allora: devo dire che il film “V per Vendetta” mi è piaciuta tantissimo, soprattutto il finale tra lui ed Eavy, mi ha commosso moltissimo. L’ho scritta a getto, ma spero che piaccia lo stesso. Ho usato le stesse parole del film. Buona lettura
  
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