Una bambina…una ragazzina…una donna…
Sheila aveva attraversato cosi’ velocemente queste fasi, che
ormai non sapeva più a quale delle tre
appartenesse… Pensava al suo passato…un uomo, un
mostro riaffiorava sempre nei suoi pensieri…suo
padre…Da sempre si ubriacava, picchiava sua
madre…le aveva fatto perdere anche un bambino…poi
questa era morta, e le conseguenze le aveva dovute pagare
lei…a dodici anni badava gia ad una bambina, sua sorella,
nata prematuramente, inaspettatamente… Si prendeva cura ,
senza replicare , della casa e della sua famiglia, se ancora
cosi’ poteva chiamarsi…
Ogni sera , il padre, la picchiava , le diceva che non era
responsabile; che non era una donna…ma in realtà
Sheila, una donna lo era diventata molto presto…Prima senza
opporsi, poi invece, ribellandosi…riuscendo finalmente a
fuggire da quella casa, che le aveva inflitto tanto dolore, e che aveva
fatto consumare precocemente la sua meschina adolescenza…
per un paio di mesi era andata da sua nonna…poi aveva
conosciuto un uomo…Richard Ryan ed erano scappati insieme,
verso mete sconosciute…
Sembrava che la sua vita andasse bene…marito di fama, vita
coniugale stabile, unione sodalizia dalla quale era nata anche una
figlia: Gemma, e un matrimonio che aveva portato dispiaceri, si, ma
sempre arginati da gioie che la sua famiglia, una vera famiglia
riusciva a darle quotidianamente.
Pensava a questi attimi della sua vita, sdraiata su una panchina della
stazione di Chatham, stringendo sul petto una bambina di circa cinque
anni, e accarezzandosi con una mano il grembo leggermente
gonfio…
Aveva per l’ennesima volta litigato con
Richard…questo era tornato a casa dopo due mesi, per il
ritiro estivo della squadra che allenava.
Richard era un uomo molto vivace…amava le feste e le
donne…
Sheila pensava che proprio in quel momento la sua casa era colma di
ragazze facili, pronte ad andarsene con il primo malcapitato di turno,
dopo essersela spassata a spese di altri…
Credeva che i soldi che il marito usava per lo svago personale
potessero essere investiti per dare qualche beneficio a sua figlia, o
almeno per la famiglia in genere…la loro unione era meno
salda di un tempo…non si vedevano
mai…probabilmente lui aveva un’altra donna, ma
Sheila non poteva lasciarlo, l’unica fonte di reddito
proveniva dal suo lavoro… Aveva cercato di lavorare anche
lei, ma Gemma , la piccolina, non la lasciava un minuto, e sinceramente
Sheila preferiva stare con la sua piccola, che in uno squallido ufficio
ad aspettare telefonate…
Telefonate che forse non sarebbero neanche arrivate…
Decise di alzarsi, quella posizione era scomoda. Sollevò il
busto per mettersi a sedere, cercando di fare meno rumore possibile per
evitare di svegliare Gemma… Osservò i
suoi soffici riccioli biondi che incorniciavano quel visino
da peluche, qualche lacrima di commozione le sfuggi’ e
andò a finire sui jeans rattoppati…
Sfiorò il delicato pancino scoperto della bambina, per poi
coprirlo con un lembo della sua giacca… Era uno spettacolo
affascinante…le poche luci presenti nella notte, si
riflettevano sulle due che , strette tra di loro, erano la
rappresentazione dell’affetto che solo una madre
può dare al proprio figlio…
Ad un tratto un leggero movimento nell’addome la distolse dai
suoi pensieri…
Si accarezzò il ventre sussurrando: Non preoccuparti non ti
ho mica dimenticato piccola…
Eh si, perché un'altra piccola creatura viveva in lei da
ormai due mesi… Era incerta su chi fosse il
padre…aveva avuto una relazione con un altro uomo , per
saldare un debito…una cosa di cui si era subito pentita,
anche se ne aveva pagato le conseguenze…ma lei amava i
bambini, e amava avere una famiglia…anche se non
c’e l’aveva mai avuta…ne da
bambina, ne da grande era stata capace di costruirsene
una…una vera famiglia, che immaginava giocando alle bambole,
impersonando quei ruoli che sapeva non sarebbero mai diventati suoi
nella vita…
SI girò dall’altra parte della panchina e dopo
qualche minuto si addormentò , cercando di non pensare,
almeno per qualche minuto, alla meschina vita che le era sempre
toccata, e che forse l’avrebbe accompagnata in
eterno…