"E se un giorno guardandoci negli occhi
sentiamo che non è più la stessa cosa ce lo diremo…."
Sono
andati tutti via e Monica si ritrova da sola nella stanza dell’ospedale dove
sole poche ore prima era nato suo figlio, dove Laura e Paolo si erano
finalmente sposati; intorno a lei in questo momento c’era tanto amore e come
diceva Paolo: “l’amore era nell’aria”.
Anche
lei in un primo momento si era sentita euforica felicità, trascinata dall’entusiasmo
collettivo, ora però, si sentiva esausta e scarica come se la fatica di tutti i
nove mesi della gravidanza si fossero scatenati su di lei in quel momento.
Lentamente
accarezzava suo figlio che se ne stava tranquillo, avvolto nell’abbraccio della
sua mamma, era fantastico tenerlo tra le braccia, mai aveva provato una
sensazione simile, iniziò a parlargli con un tono dolcissimo.
-
Amore della mamma, la mamma ti vuole tanto bene lo sai?- continuando ad
accarezzarlo.
-
Presto ce ne andremo a casa tu ed io dove ci aspettano tante persone che ci
amano tanto, ci sono le ragazze, si lo so, sono un po’ fuori però tanto
simpatiche, c’è Adriano, speriamo solo che non ti coinvolga con qualche
uccellaccio dei suoi, poi c’è Laura sulla quale possiamo sempre contare, c’è
Paolo con cui sicuramente mi toccherà discutere perché non ti farò giocare a
calcio, così lui ti farà fare tutti gli altri sport prima dei quattro anni, e
so che ti ama come un figlio. Si bloccò per un istante e poi proseguì - E poi tesoro mio c’è il tuo papà – pausa-
in realtà lui non c’è più, ma c’è stato e noi nostri cuori ci sarà sempre. Ci
amava tanto, ma purtroppo non ce l’ha fatta proprio a rimanere con noi, così ci
seguirà da lassù, ci proteggerà sempre con il suo amore, noi tutti ti parleremo
tanto di lui, sarebbe stato, anzi è molto fiero di te.
A quel
punto non poté più proseguire; adagiò dolcemente il bambino accanto a se e
continuò a coccolarlo ma non riusciva proprio a parlare.
Mentre
lo accarezzava, incapace di smettere, ripensò a quella notte di otto mesi
prima.
Era il
giorno prima del funerale di Michele e Laura rimase tutto il giorno e la notte
con lei.
"Dimmi che nella borsetta hai una droga
pesante oppure dammi una botta in testa e portami a letto perché io non ce la
faccio più, non ce la faccio più."
Laura
la stava abbracciando stretta, Monica ormai non si controllava più, si era
finalmente lasciata andare e iniziò a singhiozzare e piangendo tirò fuori tutto
il suo dolore.
– Non
ce la faccio, Laura non ce la faccio, io senza Michele non ce la faccio, non
voglio vivere senza di lui, non voglio più svegliarmi la mattina e sentire
tutto questo senso di vuoto, non voglio essere ancora sola.
Monica
era irrefrenabile ormai, come era prevedibile, una donna forte e per certi
versi chiusa come lei quando esplodeva non era in grado di gestire tutte quelle
emozioni, per questo Laura non era intenzionata a lasciarla da sola, temeva per
l’amica, temeva che potesse fare qualche sciocchezza.
Aveva
aspettato una vita quell’uomo, quell’amore, stava per avere finalmente la sua
famiglia, e ora che l’aveva persa così drammaticamente e soprattutto
ingiustamente, aveva seriamente paura per lei e per il bambino che aspettava,
un trauma del genere poteva essere fatale. Solo in quel momento si rese conto
che nonostante fosse rimasta con lei tutto il giorno Monica non aveva mai
parlato del bambino. Se ne chiese il motivo. Decise di affrontare lei
l’argomento. Prese coraggio e sempre mantenendo l’abbraccio iniziò a parlarle.
- Su
calmati, non sei sola, ci siamo tutti noi, lo sai quanto ti vogliamo bene, e
poi tesoro, ci sarà un amore più grande molto prima di quanto immagini, anzi
c’è già, ed è ora di pensare a lui. E’ un amore così grande da far sparire
tutti altri, Monica hai un bambino che cresce dentro di te, devi andare avanti
e pensare a lui, sono sicura che anche Michele vorrebbe così.
Improvvisamente
Monica si irrigidì nel suo abbraccio, Laura capì che forse aveva fatto breccia
nel suo cuore così provato, continuò
-
vedrai non avrai modo di sentirti sola, i bambini sono un’invenzione
fantastica, ti riempiono la vita, tutto cambia quando ci sono loro.
Monica
si sciolse dall’abbraccio di Laura appoggiò la schiena alla manona, non
parlava, ma e i suoi occhi chiari spaventosamente dolorosi da vedere dicevano
tutto.