In Dreams
Dudley
Dursley fece capolino da dietro l’angolo per
spiare suo cugino e suoi amici. Erano tipi strani e molto probabilmente stavano
facendo cose strane. Poteva solo immaginare che tipo di cose stessero facendo.
L’anno prima aveva visto un film in cui delle ragazze americane erano
delle streghe e si lanciavano incantesimi terrificanti tra di loro. Sua madre
non sapeva che lui l’aveva visto. E lui non gliel’avrebbe neanche
detto. Piers sicuramente non avrebbe capito il motivo
per cui Big D non voleva vedere un film con delle belle ragazze americane che
facevano tante cose sporche, quindi ci era andato. Così ora lui sapeva
cosa erano capaci di fare.
«Harry?» disse quello alto
con un sorriso. Dudley lo stavo fissando.
«Sì,
Ron?»
«Ho
fatto un sogno stranissimo quando ero in Infermeria. Pensi di potermi aiutare a
capire che vuol dire?»
Suo
cugino si sedette su una sedia e sorrise. «Certo Ron. Ti aiuterò a
decifrarlo»
«Ma
per favore.» borbottò la ragazza.
Non
stava andando bene. Harry si era portato a casa una ragazza. Non bastava che
avesse fatto entrare la sua gente in casa, ma una di loro era addirittura una
ragazza. La mamma ci era andata troppo leggera con lui.
«Non
era uno dei tuoi sogni, certo, ma è stato strano.» disse il rosso
facendo l’occhiolino. Perché ha fatto l’occhiolino?! Magari
era tipo una roba da mostri che facevano prima di decifrare i sogni? «Non
so se è stato per via del veleno o per l’antidoto o altro. Ero nella
Foresta Proibita. Solo che non era la Foresta Proibita. Non ci assomigliava per
niente. Tutti gli alberi erano morti e c’era un sentiero.»
Veleno? Pensò
Dudley, qualcuno ha cercato di avvelenare
il…ehm Ron. Sicuramente è stata
colpa di suo cugino. Erano successe brutte cose a Dudley l’anno prima per
colpa di Harry e ora brutte cose stavano succedendo ai suoi amici strani. Ben
gli sta.
«Ci
sono sentieri nella Foresta Proibita.»
«Non
come questo. E poi gli alberi morti. Non c’è una macchia tanto
grande di alberi morti lì dentro. Niente che io abbia mai visto
comunque. Era molto più pauroso di quella volta in cui ci entrammo per
trovare l’acromantula.»
Dudley
ora era certo che avesse cominciato ad inventarsi anche le parole.
«Sì,
beh, sto camminando lungo questo sentiero e comincio a sentire qualcuno che
canta. All’inizio non riesco a capire cosa sia, ma poi capisco che
è una ragazza che canta “Weasley
è il nostro Re”. Lo so, lo so. Allora arrivo ad un bivio e
c’è Romilda Vane e lei ha addosso questo…questo…tipo un vestito solo che fa
vedere più pelle. Non c’era quella signora al supermercato che ne
indossava uno ieri?»
«Un sari?» chiese la ragazza.
«Onestamente, Ron.»
«Che
c’è?»
«Adesso
trasformi anche le donne in strane creature esotiche nella tua testa. Quante volte
hai mai visto delle donne con addosso un sari?»
«Abbastanza
da farmi visualizzare Romilda con addosso uno di quei
cosi in un sogno. Un sari rosso sangue. Comunque, lei comincia a ballare tutta
sensuale mentre mangia Cioccocalderoni e mi invita a
unirsi a lei. Ne morde uno e si lecca le labbra e…»
«È
un sogno sconcio?» chiese Harry.
«Solo
un po’.» Dudley si eccitò un po’. Dopo tutto era un
maschio adolescente. «A quel punto da dietro di lei arriva Lavanda…passa un dito lungo il braccio di Romilda e la circonda. È stato davvero…beh,
comunque, lei si inginocchia davanti a Romilda.»
la ragazza sbuffò. «Oh, anche lei indossa uno di quei cosi
indiani. Il suo però è rosa acceso.»
«Rosa
acceso?»
«Rosa
acceso. Beh, Lavanda è inginocchiata e Romilda
le mette in bocca un Cioccocalderone e poi tutte e
due iniziano a ballare e si muovono verso di me e muovono I fianchi e mi
guardano come se fossi l’ultimo cioccolatino ed è davvero…ma è inquietante.»
La
ragazza alzò gli occhi al cielo.
«E
io volevo andarmene via, ma loro non me lo permettevano. Poi loro hanno
cominciato a ballare intorno a me e poi è comparsa una nebbia grigia
dietro di loro e sono pronto a giurare di aver sentito Lumacorno
ridere.»
«Beh,
probabilmente è perché ti ha avvelenato senza volerlo.» disse
Harry.
«Ma
io non sapevo che l’ha fatto inavvertitamente, no? Ero tutto intossicato
con Romilda e poi ho cominciato a sentire tanto
dolore e ho pensato che sarei morto.»
Dudley
fece un sorrisetto.
«Oh,
Ron.» mormorò la ragazza.
«E
poi mi ricordo che ero in una gabbia in quello che sembrava uno zoo di maghi.
Neville mi stava di fronte. Mi ha salutato. E il posto era tutto nero, ma
illuminato da luci gialle. Pensate che la sala comune Tassorosso
sia qualcosa di simile?»
Cos’è un Tassorosso? Probabilmente una diavoleria come Harry.
«Non
penso che li tengano nelle gabbie, amico»
«Già,
giusto. Che cosa stupida. Beh, comunque Lumacorno era
lì e stava dando del vino a Romilda e Lavanda.
Ridevano tutti. Poi sento dei passi avvicinarsi e capisco che è Hermione e che non è contenta.»
«Quindi
sono nel tuo sogno adesso? Immagino che indossassi un burka.»
«Cos’è
un burka?»
«È
come un…oh, non importa. Non è bel
vestito, comunque. Opprime le donne che sono obbligate a indossarlo in parti
del mondo meno sviluppate delle nostre.»
«Solo
perché devono indossare abiti strani, non vuol dire che siano meno
sviluppati, Hermione. Magari a loro piace.»
«È
la stessa cosa che hai detto a proposito degli elfi domestici e anche allora
avevi torto, Ronald. Come tu riesca ad essere così ottuso e
inconsapevole parlando delle sofferenze di altri essere umani senzienti,
proprio non riesco a capirlo.»
«Che
vuol dire ‘senziente’?»
«No,
abbiamo promesso a Harry che non avremmo litigato. Quindi sto camminando nel
corridoio nero e giallo?»
«Beh,
all’inizio non ti vedevo.» il rosso strano arrossì.
«ho riconosciuto la tua camminata. Si riconosce, lo sai?»
«Davvero?»
«Sì.
Nessuno cammina come te. Beh, a un certo punto ti vedo. Hai addosso questi
vestiti color pesca e viola. È tipo l’uniforme scolastica, solo
che è pesca e viola.»
«Come
fai anche solo a sapere che colore è il pesca?» chiese Harry.
«Nel
corso degli anni ho passato un sacco di tempo con Ginny,
sai.»
«E
cosa ti fa pensare che indosserei mai pesca o viola?»
«Era
un sogno. Non lo so. Siete voi a dovermi dire il significato del pesca e del
viola.»
«Beh,
il viola è regale.»
«Quindi
magari Hermione diventerà una regina o
qualcosa di simile.»
«Sì,
infatti sono fidanzata in segreto con il Principe William.»
Il…Ron borbottò
qualcosa e poi riprese. «Allora, come camminavi, la stanza intorno a te
diventava color avorio.»
«Avorio?
Perché non bianco? Perché avorio?» chiese suo cugino.
La
ragazza sembrò un po’ ferita nel sentirlo.
«Sta
zitto. Hermione, tu a questo punto lanci a Lavanda, Romilda e Lumacorno uno sguardo
acido, poi ti avvicini e mi metti un limone in bocca. Poi alzi la bacchetta e
compare quest’onda blu enorme che lava tutto via. Quest’onda
trascina via anche me e cerco di nuotare e di raggiungere la superficie, ma non
ci riesco e so che sto per affogare. Riesco ad afferrare qualcosa e poi tutta
l’acqua sgorga via e io sono appeso a una scogliera. Hai usato uno
incantesimo di levitazione e mi hai sollevato e poi siamo in un giardino di
fiori vicino al castello.»
Harry
sembrò confuso. «Non c’è nessun giardino di fiori
vicino al castello.»
«È
un sogno. Chi se ne importa se questo dannato giardino di fiori
c’è o meno, ti pare? E comunque, non sei tu quello che dovrebbe
spiegarmi il significato del giardino? Tutto quello che so è che il
castello è di fronte a me e io sono in un giardino e Hermione
ha messo la colazione su un tavolo. Beh, tu non hai detto che era la colazione.
E non era mattina. Però era colazione, sapete com’è, no?
beh, comunque il tavolo era pieno di frutta e di dolci. C’erano le piume
di zucchero e ciliegie e mirtilli e banane e manghi e lamponi e cocomeri e
penso anche dei melograni. Ho mangiato un fico.
«Volevo
ringraziarti per la frutta e tutto, allora mi sono girato verso di te e ho detto
il tuo nome.»
«L’unica
volta che hai parlato quando ti hanno portato in Infermeria è stato per
dire il suo nome.»
«Davvero?»
gli occhi dello scemo alto si spalancarono guardando la ragazza e
arrossì. «Ma tu hai messo un dito sulle mie labbra e hai detto
‘sei, quarantaquattro’.»
«6:44?
Di mattina o di pomeriggio?» chiese Harry.
«Nessuno
dei due. I numeri, penso.»
«Se
uno dei due avesse mai fatto aritmanzia sapreste
quello che il 6 e il 44 vogliono dire.»
«Beh,
ma io non l’ho fatta. Sto facendo aritmanzia
inconscia nei miei sogni. A meno che io non stia guardando oltre o qualcosa del genere.»
La
ragazza fece una risatina.
Suo
cugino sorrise. «Ok, Ron. L’hai chiesto tu. Ora ti dico che vuol
dire il tuo sogno. Le donne vogliono catturarti e ucciderti. Quindi dovresti
star loro lontano, eccezion fatta per Hermione, che
ovviamente vuole nutrirti.»
«Io
non voglio nutrire proprio nessuno.»
«E
allora tutto quel cibo che significa?»
Lei
arrossì. «Non saprei.»
«Sì
che lo sai,» disse Ron «Sai qualcosa e non vuoi dircelo».
«Beh,»
disse lei «Magari dovresti andare a controllare il simbolismo di quei
frutti»
«Non
mi interessa così tanto»
«Hai
detto che sarebbe stato sconcio e non lo è» disse Harry.
«Romilda e Lavanda roteavano e praticamente stavano pomiciando.
Era sconcio.»
«Onestamente.
Perché ne stiamo ancora parlando se non ti interessa neanche tanto da
andare a controllare la frutta?»
Ron
sorrise, «Perché Dudley sta ascoltando dietro la porta e volevo
farlo impazzire con le nostre stranezze.»
Dudley
irruppe nella stanza. «Non era strano neanche un po’, invece. Hai
avuto solo uno stupido sogno. Tutti fanno dei sogni. Roba strana succede nei
sogni di tutti. L’ho imparato a psicologia.»
«Diddino, hai davvero imparato qualcosa?» rise Harry.
«Sta
zitto, Harry. È tutto Freudiano. E probabilmente tutto quello che
significa è che tu, brutto scherzo della natura arancione, vuoi avere
cinque milioni di bambini con la cugina Itt qui
presente.»
Dudley
si svegliò nella sua stanza tre ore dopo con delle strane pustole su
tutta la faccia.
Fine.
Attention PLEASE!
Salve a tutti! :D
Qualche tempo fa ho letto questa piccola fic
su LJ e me ne sono innamorata. Per quanto semplice possa sembrare il simbolismo
usato dall’autrice è strabiliante, così ho deciso di
tradurla per far divertire un po’ anche voi. Potete divertirvi trovare
tutti i simboli usati su questo sito http://www.dreemmoods.com/
. Se non avete dimestichezza con la lingua inglese, non esitate a contattarmi clikkando qui!
Ricordate di scrivere anche la vostra mail nel messaggio, altrimenti
dovrò ricontattarvi tramite EFP e vi tocca andare alla ricerca della mia
risposta nella Posta Indesiderata D:
I commenti sono sempre più che benvenuti; state certi
che tradurrò personalmente le vostre opinioni a Julie, che mi ha
gentilmente concesso di aprire una pagina a suo nome su EFP :)
In ultimo approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno
letto e commentato l’ultimo capitolo di Steamy Amortentia! GRAZIE INFINITE!
A presto,
Gaia