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Autore: Haibara Stark    26/09/2010    8 recensioni
" Metto in moto e parto a tavoletta. Stringo il volante con una forza tale da avere le nocche bianche. Non sono sicuro di sapere dove sto andando. L’idea era a casa,ma non voglio tornare da Susan. No. Non ancora. Chiudo gli occhi.[..] Quando li riapro,stai sorridendo,nonostante i tuoi occhi siano pieni di tristezza. « E’ questo che volevo ricordare di te » "
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disperato.

 

 

Metto in moto e parto a tavoletta.
Stringo il volante con una forza tale da avere le nocche bianche.
Non sono sicuro di sapere dove sto andando.
L’idea era a casa,ma non voglio tornare da Susan.
No. Non ancora.
Chiudo gli occhi. Posso distintamente vedere lo specchio andare in frantumi.
Li ri apro di scatto,evitando al volo una Citroen blu.
Sono alquanto scosso,forse non avrei dovuto mettermi alla guida.
Ma era il mezzo più veloce che avessi a mia disposizione per scappare da te.

Mi scoppia la testa. Il labbro inferiore non lo sento quasi più da quanto lo sto mordendo e il sapore ferroso del sangue ormai è parte integrante della mia bocca.
Dove sto andando? Dove voglio andare?
L’unico posto in cui vorrei stare non è più accessibile.
Premo con più forza sull’acceleratore.
Mi sfiora la mente l’idea che potrebbero arrestarmi,ma l’accantono subito in un angolo remoto del subconscio.
Tremo. Per la rabbia. Per il dolore. Per il rimorso.

Percorro ancora una decina di kilometri,per poi inchiodare sul bordo della strada.
Una parte di me,ancora lucida,mi ha spinto a fermarmi.
Rischio di ammazzarmi.
Non sarebbe una cattiva idea… No,no. Sarebbe una pessima idea.
Ho troppe responsabilità sulle spalle per permettermi questo lusso.
Poggio la testa al volante,non lasciando la presa,e chiudo gli occhi.

Lo specchio va in frantumi.
I vetri cadono tintinnando al suolo,mentre la tua mano comincia a sanguinare copiosamente.
Le tue urla mi rimbombano nella testa,non riesco a ragionare.
Come puoi credere che sia una scelta dettata dalla mia volontà?
Come puoi lontanamente pensare che non voglia più stare con te?
Giro su me stesso e me ne vado.
Non riesco a sostenere il tuo sguardo.
Non riesco a sostenere la tua rabbia.
Non riesco a sostenere la tua tristezza.
Salgo in macchina e scappo.
Scappo verso la mia vita.
Scappo verso mia
moglie.

Mi faccio pena.

Piango.
I singhiozzi mi scuotono le spalle.
Quando ho deciso che era il momento di finirla,non ho immaginato che sarebbe stato così difficile.

Tu mi hai reso le cose difficili.
Non potevi accettare la cosa e basta? Lasciarmi andare. Lasciare che finisse tutto come era iniziato?
Stupido io a pensarlo. Eppure lo so come sei fatto.
Ora sono qui,in un luogo imprecisato,che non riesco a smettere di piangere.
Non riuscirò a liberarmi di te. Di quello che provo.

Non c’è una via d’uscita. Lo so che non ce n’è.*

Perché ci si innamora sempre della persona sbagliata?
O,nel mio caso,perché ci si innamora della persona giusta nel momento sbagliato?
Non avrei potuto incontrarti cinque anni fa?
Sarebbe stato tutto troppo semplice.

Mi sento in colpa per averti lasciato lì,da solo,ferito. Fisicamente ed emotivamente.
Forse dovrei tornare indietro.
No. Il danno ormai è fatto. Non si torna più indietro.
Cerco di riprendermi e ri metto in moto.
Devo tornare a casa. Susan sarà preoccupata.
Purtroppo me ne importa veramente poco.

Nella mente ci sei solo te. Perché?
Perché mi manchi?
Perché desidero sentire ancora le tue dita che graffiano la schiena*?
Perché…? Perché,Jude…?

Mi si appanna la vista.
Ripenso a tutte le volte in cui mi sei mancato da morire e in cui mi sollevava l’idea che ti avrei rivisto di li a poco.
Ora non ho nessuna consolazione.

Lo specchio va in frantumi.

Sono quasi arrivato,quando vedo un auto simile alla tua posteggiata lungo la strada.
Mi correggo: quando vedo la tua auto posteggiata lungo la strada.
Inchiodo anche questa volta,meritandomi il suono di qualche clacson seguito dal tipico insulto,e faccio retromarcia,fino a parcheggiare di fronte a te.
Rimango fermo per un tempo che pare interminabile,indeciso sul da farsi,finché non ti vedo scendere dallo specchietto retrovisore.
Prendo un respiro profondo e ti imito.
Sosto un attimo con la mano sullo sportello aperto. Posso ancora scappare.
Sarebbe troppo vigliacco da parte mia. Confermerei la tua teoria che sono un bastardo senza cuore.
Chiudo la portiera e ti raggiungo.

Ho paura. Sono veramente spaventato da quello che potrai dirmi.
Lo sguardo mi cade sulla tua mano destra,fasciata alla bene meglio.
Ho un deja vue.

Susan piange ed urla,non capendo come abbia potuto accidentalmente distruggere lo specchio di un albergo,mentre cerco di medicarmi da solo.

Che scusa inventerai,questa volta?
Finiranno per non accettarci più negli hotel se ogni volta uno di noi due spacca uno specchio.
Che stupido. Non c’è più un noi.

Ingoio a vuoto.

« Cosa ci fai qui? »
« Non avevamo finito di parlare »
« Perché,stavamo parlando? »

La sottointesa allusione al fatto che mi stavi letteralmente distruggendo a suon di urla non sembra piacerti.
Stringi gli occhi.
Poi sospiri e stacchi lo sguardo da me.

« Se proprio deve finire,voglio almeno avere un ultimo ricordo positivo di te »

Pianta gli occhi nei miei.

Non puoi dirmi così. Sai che non riuscirò a lasciarti andare una seconda volta.
Forse è proprio per questo che ti trovi qui.

« Il nostro ultimo addio era più che accettabile »
« Non per me »
« Perché vuoi farti del male? »

La domanda mi è sfuggita dalle labbra ancora prima di pensarla.
Sorridi amaramente.

« Perché ti amo »

Risposta sbagliata.
Tu non mi ami. Tu non mi ami. Tu non mi ami.
Non puoi amarmi.
Cazzo,Jude!
Non puoi amarmi perché io non posso amarti!
Non posso… Non posso…

Mi viene da piangere.
Vorrei buttarmi ai tuoi piedi ed implorare perdono,per poi scappare a Londra con te.
No,non a Londra. Molto,molto più lontano.

 « Io no invece »

Egoista? Può darsi.

« Bugiardo »

Lo sapevo. Avrei dovuto tirare dritto per la mia strada e non fermarmi mai,mai a guardare indietro.

Avrei dovuto fare tante altre cose…

Quella sera sarei dovuto andare alla cena con gli altri.
Non sarei dovuto rimanere solo in camera per un mal di stomaco inesistente.
Non avrei dovuto farti entrare.
Avrei dovuto pensare di più a Susan e al mio matrimonio.
Avrei dovuto impedirmi di affezionarmi tanto a te.
Non avrei dovuto innamorarmi…

No,nessun ripensamento.
Quelli sono stati gli sbagli più belli della mia vita.
Se si posso considerare sbagli.

Rimango in silenzio.
Non ho la forza di controbattere. Non più.
Stringo le labbra e continuo a guardarti negli occhi.

« Sai,Robert? Dovrebbero darti un premio per gli occhi più belli esistenti sulla faccia della Terra »

Che idiozia dicesti. Gli occhi più belli sono i tuoi.

Ti vedo avanzare.
Vorrei scappare. Ma le gambe non rispondono.
Ti prego. Ti prego fermati…
Sei ad un passo da me ed io desidero ardentemente toccarti.
Chiudo gli occhi e quando li riapro ci divide un respiro.

« Dillo »

Non respiro.

« Che cosa? »
« Lo sai »

Il tuo odore mi inebria.

« No,non lo so »

Ti lecchi le labbra e ti fai leggermente più vicino.

« Si che lo sai »

Maledetto inglesino da strapazzo!

« Ti odio »

Sorridi.

« Ti piacerebbe »

Si. Mi piacerebbe davvero tanto odiarti.

Non so resisterti.
Ti metto una mano dietro la nuca e ti spingo verso di me,premendo le labbra sulle tue.

Ho fatto una litigata furibonda in un albergo.
Ho rischiato di uccidermi.
Ho pianto come un bambino.
Ho sofferto come un cane… Per poi finire col ricadere nella tentazione.
Sei diventato peggio di una droga.
Ed io,purtroppo,me ne intendo.

Ci stacchiamo,per riprendere aria.

« Sto ancora aspettando »

Mi accarezzi uno zigomo.

« Lo sai,vero,che qualsiasi cosa dirò,è comunque finita? »

Sussurro quasi,tradendo un’enorme angoscia.
Fan culo l’orgoglio. Non me ne frega più un cazzo da un pezzo.

« Si »

Cerchi di sorridere,ma fallisci.
Prendo un respiro profondo e chiudo gli occhi.

« Ti amo »

Quando li riapro,stai sorridendo,nonostante i tuoi occhi siano pieni di tristezza.

« E’ questo che volevo ricordare di te »

Mi baci lievemente sulle labbra. E’ un bacio dolce e carico di ricordi.
Poi ti allontani,continuando a guardarmi,finché non ti giri e sali sulla tua macchia.
Faccio altrettanto,ma resto li immobile,aspettando di vederti andare via. Molto masochistico da parte mia.
Guardo dallo specchietto e ti vedo fare la stessa cosa che stavo facendo io prima.
Piangere stando aggrappato al volante.

Stringo occhi e denti e metto in moto.

E’ la cosa giusta da fare.
E’ così che deve andare.

Me ne vado,come avevo deciso in principio.
Non cambio idea.

Anche se non posso pensarti in questo stato disperato.
Disperato.

Come me,che muoio senza te.*

 

 

 

 

 

 

 

Harold usa il tuo potere inusitato per salvarmi da questo stato disperato!

Se ve lo state chiedendo: si,sono pazza ù__u
Ma tutte le volte mi viene in mente questa battuta di Kiss Kiss Bang Bang.
Va bo…

Dite che questa one shot è angst? Naaaa,cosa ve lo fa pensare? ù_u

Tutto è nato perché in questi giorni ho ricominciato a sfondarmi con Masini,e Disperato è in assoluto una delle sue canzoni più belle!
Per ascoltarla andate here -> http://www.youtube.com/watch?v=BVlmQ-pyAeY

Ho anche citato alcune frasi di questa song,che,naturalmente,sono quelle contrassegnate dall’asterisco [*]


Devo scusarmi con Barbara: sapevo che sarebbe finita male fin dal principio,I’m sorry U.U


Spero che tutto ciò che ho scritto abbia un senso o.O


Ah,ovviamente – sfortunatamente:
Robert Downey Jr e Jude Law non mi appartengono. ©
Tutto ciò che ho scritto è frutto di fantasia.

 

Chi vuole può trovarmi qui -> http://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/erica.giannetti.91
Se mi aggiungete,lasciatemi scritto chi siete,please.

 

Vi saluto!
Baciii ~ ♥

  
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