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Autore: Hayley Black    26/09/2010    8 recensioni
«Ancora una volta abbiamo visite, signorina Granger.» trillò, sedendosi, mostrando che, ancora una volta, Fred Weasley era stato messo in punizione con lei.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Neutron star collision ~ '
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A pochi minuti dalle cinque, Hermione si precipitò alla Torre di Difesa, e prima di entrare si lisciò la gonna scozzese che le arrivava alle ginocchia, e si tolse un pelo di gatto dalla manica del maglione. Bussò tre volte e attese, quindi la porta si aprì.
-Buonasera signorina Granger- disse mielosa la Umbridge
-Ciao, Granger-. Ok, quella non era la Umbridge. Spostò lo sguardo e incontrò i capelli rosso fuoco di Fred Weasley, seduto accanto a un altro tavolino, la piuma in mano e la ferita sulla mano che grondava sangue. Ma lui sorrideva, e anche lei trovò un modo per sorridere, ma lo guardò preoccupata.
-Si sieda. Non faccia caso al signor Weasley, ormai lui sarà qui per un bel po’ di sere- trillò la Umbridge contenta, e le porse la piuma –Voglio che lei scriva: non devo contestare il libro-, sorrise smielata, e Hermione si sedette, e prese la piuma. Proprio quando stava per posare la piuma sul foglio ed incominciare a scrivere, Gazza si precipitò in classe
-Signora Preside, deve venire subito! Quell’odioso Pix sta mettendo a soqquadro tutto!- gridò, e la Umbridge lo guardò quasi orripilata
-Certo, signor Gazza- si alzò, e guardò severamente i due –Se uscite da questa classe, verrete immediatamente espulsi- disse, quindi seguì Gazza fuori e chiuse la porta, e la sentirono mormorare un incantesimo che evidentemente serviva a bloccare la porta.
-Fred, che ci fai qui!?- esclamò Hermione, quando i passi dei due furono lontani
-Eh sai, ormai io sono di casa qui- sorrise lui, continuando a scrivere.
-E non t’importa?-
-No, in realtà no-. Continuò a scrivere imperterrito, mentre sulla mano la cicatrice si faceva più vivida. Hermione fissò la sua mano, liscia e perfetta, e con un sospiro posò la penna sul foglio, e tracciò la prima parola. Sentì il dorso della mano pizzicare, ma senza curarsene tracciò la seconda parola, e poi la terza. Sul dorso della sua mano incominciarono a tracciarsi quelle tre parole, prima come un sottile filo sbiadito, e poi, man mano che lei riscriveva la frase, incominciò a farsi più marcato, e con un gemito vide che aveva incominciato ad uscirne il sangue, che macchiò il foglio.
-Ma tu non senti dolore?- chiese, vedendo che Fred continuava a scrivere. Si bloccò, e la guardò preoccupato
-Ci ho fatto l’abitudine- sorrise tristemente, e continuò a scrivere –Tu è meglio che la prossima volta non “contesti il libro”, o la tua bella mano sarà tracciata da quella cicatrice- aggiunse, gli occhi puntati sulle ormai venti frasi che aveva scritto, mentre la ferita sulla mano continuava a sanguinare copiosamente.
-Dopo quando torniamo in Sala Comune mettila nell’essenza di Purvincolo, risana le ferite- disse lei sorridente, e riprese a scrivere. La ferita sulla mano prese a sanguinare più gravemente, e il foglio ora era macchiato di sangue, e a tratti le parole non si leggevano bene. Ma Hermione continuò a scrivere, sebbene il dolore la dilaniava e ormai il sangue le macchiava anche le calze bianche, dato che stava colando dal banco.
-Oh ma tu stai sanguinando troppo!- esclamò Fred all’improvviso, guardando la mano della ragazza, che sorrise amaramente. Quindi il rosso cacciò dalla tasca una benda scura, e le avvolse con cura il dorso della mano.
-Ma continuerà a sanguinare, intelligentone- ghignò lei, e lui rise, e di nuovo un brivido risalì la sua colonna vertebrale.
-La smetti di ridere? Io non ci trovo niente di divertente in tutto questo!- fece irritata, riprendendo a scrivere.
-Bisogna sempre trovare qualcosa di divertente nella vita, altrimenti ci sembrerà troppo noiosa- disse lui solenne, quindi sghignazzò, e lei sorrise. Continuò a scrivere, il sangue che si espandeva sulla benda, quando all’improvviso si ritirò tutto nella sua ferita.
-Ma cos…?!- esclamò, stupita
-Benda Succhiasangue, l’abbiamo inventata io e George.- sorrise Fred compiaciuto –Però questa è la prima che abbiamo fatto- aggiunse.
-Allora non darla a me, imbecille! La tua ferita è messa molto peggio della mia- disse Hermione, si sfilò la benda e la avvolse attorno alla mano di Fred, che si oppose
-Ma no! Devi usarla tu…- le prese il polso e si sfilò la benda, e Hermione rabbrividì di nuovo. Si capacitò della situazione in cui si trovava, e arrossì, vedendo che il rosso era intento a avvolgerle la benda attorno la mano.
-Ma la Umbridge quando torna?- borbottò poi, ritornando a scrivere.
-Mah… evidentemente sarà… sarà ancora occupata con Pix, si- mormorò lei, e continuò a scrivere, mentre la benda succhiasangue le rimandava il sangue nella ferita.
-Purtroppo è l’unica, e quando avremmo stabilizzato la formula ne creeremo di più e le metteremo in commercio- disse Fred, interrompendo il silenzio che era calato nell’ufficio, se non per i rivoltanti miagolii dei gattini nei piatti alle pareti.
-Almeno non è qualcosa che ti fa vomitare, o perdere sangue- sorrise lei, senza staccare gli occhi dal foglio. Non aveva voglia di incontrare gli occhi di Fred, quindi li tenne ben piantati sulle scritte, ormai aveva quasi finito il foglio, e aveva perso la cognizione del tempo.
Qualche ora dopo, la Umbridge ritornò nello stanzino, i capelli arruffati e la bacchetta sfoderata. Hermione si era prontamente sfilata la benda, e l’aveva nascosta nella tasca, e quando la professoressa guardò la sua ferita, sorrise.
-Credo che possiate andare, ci vediamo qui domani alle cinque in punto- disse, e riprese i loro fogli. I due si alzarono, e uscirono velocemente dall’ufficio.
-Fred, per cosa ti eri fatto mettere in punizione?- chiese Hermione, mentre percorrevano un corridoio deserto e buio
-Non è importante… tu non alterarti nelle ore con la Umbridge, lei non aspetta altro che mettere qualcuno in punizione- rispose lui vagamente, e si mise le mani in tasca.
-Troveremo qualcuno in sala comune?- chiese Hermione, il rosso scosse la testa –Credo di avere ancora dell’essenza di Purvincolo nel dormitorio, la tua mano sanguina spaventosamente- aggiunse la ragazza, quindi gli prese la mano e osservò la cicatrice, il sangue secco macchiava il dorso e alla luce della luna era terrificante. Gli passò leggermente l’indice sulla cicatrice
-Fa male?- chiese, lui scosse la testa divertito. Lei gli lasciò il polso e si passò le mani sulla gonna, imbarazzata.
-Allora anche domani dobbiamo stare da lei- borbottò Hermione, dopo qualche minuto di silenzio
-Eggià- fece lui, mentre salivano le scale della Torre di Grifondoro –Fortuna Maior- disse, davanti il ritratto della Signora Grassa, che sbadigliò e li lasciò passare. Come avevano previsto, la sala era vuota. Le poltrone erano ancora davanti al camino, e l’orologio segnava le due di notte passate.
-Vado a prenderti l’essenza, aspettami qui- disse Hermione, e corse nel dormitorio delle ragazze e ritornò dopo qualche secondo con tra le mani una ciotola piena di un liquido giallastro. Fred si era seduto su una poltrona, e osservava il camino con aria assonnata.
La ragazza si sedette su una poltrona accanto alla sua, e gli porse la ciotola
-Ecco- sorrise, e lo guardò mentre immergeva la mano nell’essenza di Purvincolo e faceva un sospiro di sollievo
-Sai, aveva cominciato a bruciare- fece il ragazzo ilare, poi la guardò -E tu? Neanche la tua ha un bell’aspetto- aggiunse, lei rise
-Oh suvvia Fred, alla mia ci ha pensato quella benda- disse. Lui sorrise di nuovo, poi fissò il camino.
-Hermione, promettimi che non ti farai mettere più in punizione da quella vecchia rospa- disse Fred serio, dopo qualche minuto di silenzio.
-Fred, non ti assicuro niente… Insomma, hai visto cosa scrivono su quei libri?- ribattè lei, ma non era né irritata né stava perdendo la calma. Proprio lui, Fred Weasley, con il record di punizioni, le diceva di non farsi mettere in punizione. La guardò severo
-Promettimelo- fece, fissandola intensamente. Non poteva non accettare, era la prima volta che quella testolina rossa si preoccupava per lei.
-Promesso-.


Heylààààà! *tutti la guardano con sguardo assassino* Ehm... scusate T__T ma il piccì era rotto e non ho potuto nè scrivere nè aggiornare. Quiindi perdonatemi. Ma ora il pc è di nuovo tra noiiii! alè alèèèè
Allora... ecco il capitolo con la fatidica punizione! :D Mi dispiace di aver deluso tutti quelli che si aspettavano sesso selvaggio sulla cattedra della Umbridge. Uno tra questi è la mia BFF Ella, la mia amata ninfomane. (nd Ella: senti chi parla v-v Và a farti fottere <3) (nd me: vacci anche tu *-* <3)
Il prossssssssssimo capitolo arriverà a breve, spero che questo capitoletto vi sia piaciuto e che recensirete in tanti :D
Chu :* <3

   
 
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