Titolo:
look in my eyes, you're
killing me.
Genere: Generale,
Sentimentale,
Drammatico.
Autrice: Railen
Rating: Verde.
Capitolo: first chapter ~ bacio rubato.
Personaggi: Shannon Leto // Remy (Personaggio inventato)
Note dell’autrice: Finalmente arrivo con una Long
Fiction! Vi avverto
che probabilmente non sarò velocissima. Ho anche un'altra
Fan Fiction da
portare avanti, poi a volte c'è Photoshop che mi chiama, poi
Facebook,
Twitter... I MARS hanno bisogno del mio contributo
ù.ù
Però per
fortuna ho già scritto quattro capitoli!
L’ispirazione quando c’è si fa sentire
prepotente!
Anyway,
vi lascio il primo capitolo, sperando vi piaccia ♥
PS= Nel caso non si
fosse capito, adoro mettere delle immagini per ogni capitolo (come
vedete qui
sotto) e anche creare copertine vere e proprie. Perciò
lascio qui sotto il link
per la copertina di cui sono stranamente
soddisfatta xD Chissà se anche voi – come me
– trovate odiosa l’ultima immagine
in basso che ho usato. La odio con tutto il cuore – e ho i
miei validi motivi e
tra questi non c’è la gelosia, giuro. E’
proprio la… BOT, come la chiamo io
(Bionda Oca Tetesca)
a starmi sulle balls – però nel contesto della
copertina
mi piaceva da inserire xD
Copertina look in my eyes, you're killing me.
Detto ciò,
buona lettura!
you're killing me
Remy ripercorse lentamente ogni singolo istante passato al concerto,
studiandone i particolari.
Non era
riuscita a staccare gli occhi dalla figura di Shannon, che scatenato
aveva
suonato la batteria come se avesse il diavolo in corpo. Nemmeno il
fratello - nonché
frontman della band - era riuscito a catturare la sua attenzione,
benché
andasse avanti e indietro per il palco, correndo, saltando e incitando
il
pubblico a cantare con lui.
A volte c’era Tim, il bassista non ufficiale della band a
impedirle la vista,
ma erano giusto pochi attimi, perché poi i suoi occhi chiari
tornavano alla
figura di Shannon.
Adorava ogni singolo movimento che facevano le bacchette, tanto rapide
da
ingannare la forza di gravità a suo parere. Oltretutto era
convinta che ogni
colpo dato da quelle bacchette corrispondesse al battito del suo cuore.
Era perciò vitale ed essenziale.
Gli occhi di Shannon erano attenti e curiosi e vagano su tutti quei
visi,
osservando le tipiche espressioni da pesce lesso delle ragazze
lì intorno.
Sentiva il desiderio sessuale pulsare nell’aria, tanto
intenso da sfiorargli la
pelle e fargliela accapponare. Ma continuava a sorridere e a rispondere
alle
loro domande, senza smettere di firmare autografi su autografi.
Amava i fans – soprattutto le
fans -,
li considerava come una famiglia. Però si chiedeva quante di
quelle ragazze
fosse lì solo per la loro musica. A volte gli capitava di
dover sentire solo
lodi a Jared, il suo adorato fratellino, e purtroppo sapeva
perfettamente che
ai concerti c’erano persone che venivano solo per lui.
Aveva quel genere di pensieri solo perché non si era accorto
di uno sguardo
concentrato su di lui, uno sguardo in cui non c’era traccia
di lussuria e
desiderio. Nelle iridi chiare si rifletteva soltanto lui.
La ragazza
fu spinta in avanti da una massa di ragazzine, così si
voltò ad affrontarle e a
fulminarle con lo sguardo.
«Non c’è bisogno di spingere, se magari
state calme riusciamo tutte ad avere il
nostro autografo», disse con calma e sfoderando il miglior
sorriso angelico che
aveva nel repertorio; era uno di quei sorrisi che ti disarmavano per la
loro
facilità, uno di quei sorrisi che di solito ti facevano star
bene senza un
motivo logico.
Nessuno si aspettava qualcosa di diverso da una persona del genere, da
quel
viso da bambolina. Nessuno sapeva giudicarla veramente. Lei sapeva
perfettamente che nessuno avrebbe visto la sua vera natura dietro a
quei
boccoli biondi e al viso carino, e per fortuna sapeva come sfruttarlo a
proprio
vantaggio.
Venne spinta di nuovo in avanti e non se ne stupì: chi
prendeva in considerazione
la parola di una che non arrivava nemmeno al metro e sessanta e aveva
un’aria
fragile? Era molto più semplice prendersela con lei.
Si ritrovò davanti e quando gli occhi di Shannon –
che quella sera erano di un
semplice nocciola senza alcuna sfumatura – incontrarono i
suoi, non vide alcuna
consapevolezza.
In quel momento era solo una fan, una delle tantissime fan che lo
accerchiavano
e desideravano un pezzetto di lui, un pezzetto della sua maglietta, del
suo
cappello e ancora peggio, un pezzetto della sua anima.
Ma lei non voleva essere solo una semplice fan. Voleva che Shannon si
ricordasse di lei come lei ricordava quell’unica volta che si
erano incontrati.
Era lì solo per quel motivo.
«Ciao». L’uomo le sorrise e lei si perse
proprio. Il sorriso era bello e
spontaneo, mentre la voce era bassa e roca, ipnotica.
Remy ne
studiò rapidamente i lineamenti, beandosi del suo viso. I
capelli castani erano
corti, con un piccolo ciuffo che gli cadeva sulla fronte. Aveva un
accenno di
barba, che di solito teneva più lunga. Forse il naso era un
po’ grosso, ma sul
suo viso era perfetto, niente di lui stonava.
Shannon
disse qualcos’altro che lei non capì, troppo presa
a seguire il movimento delle
sue labbra. Il batterista aveva una bocca carnosa, una di quelle bocche
che
vorresti baciare all’istante, con il labbro inferiore pieno e
quello superiore
un po’ più sottile ma con una tenera forma a cuore.
Oltretutto quell’accenno di barba intorno ad esse dava loro
quel tocco sexy in
più.
La ragazza tornò sulla Terra, lasciando da parte le proprie
elucubrazioni
mentali. Si accorse della sua stessa mano che gli porgeva
l’ultimo CD dei Thirty
Seconds To Mars, This Is War.
Shannon fissò la ragazza per qualche istante, senza
però perdersi in troppi
preamboli. Non aveva molto tempo, doveva firmare altre decine di
autografi.
Afferrò il CD e gli sorrise, umettandosi le labbra.
«Come
va?», continuò lui come se niente fosse successo.
Evidentemente capiva la
situazione della ragazza che aveva davanti, perché non era
la prima volta che
qualcuno – o meglio, qualcuna – lo fissava
sconvolto.
Remy si
riprese del tutto e sorrise a sua volta. «Sto bene.
E’ tutto perfetto!».
Non si stupì nel vedere Shannon che era scoppiato a ridere,
autografando la
copertina del suo CD con un grosso indelebile nero. La sua risata era
incredibile, forte e divertente allo stesso tempo, una tipica risata
che
scatenava poi una reazione a catena.
Continuando a ridacchiare, le porse il CD. «Ti è
piaciuto il concerto?».
Remy annuì fissandolo negli occhi. «Certo che
sì. Credo proprio che mi farò
tutto il tour americano».
La guardò quasi incredulo, spalancando gli occhi. «Beh,
allora buona fortuna».
Lei sapeva di aver a disposizione ancora pochi secondi prima
di essere
congedata, lasciando che lui concedesse lo stesso sorriso e le stesse
domande a
qualcun altro. Perciò si avvicinò maggiormente e
si allungò per prendere il CD,
ma fu solo una manovra per afferrargli il polso. Scattò
veloce e si alzò in
punta di piedi per arrivare alle sue labbra.
Shannon fu preso completamente in contropiede ed era talmente sorpreso
che non
capì cosa gli stava succedendo finché le labbra
della ragazza non toccarono le
sue.
Fu un bacio lieve, per niente pretenzioso. Le labbra calde e morbide
della
ragazza si modellarono perfettamente su quelle dell’uomo, che
non seppe quasi
rispondere al bacio.
Remy affondò la mano sinistra tra i suoi capelli, mentre con
la destra
continuava a tenergli il polso. La mano libera di Shannon percorse il
braccio
sinistro di lei fino al fianco, dove si posò.
Intorno a loro era calato il silenzio, un silenzio carico di tensione e
di
istinti omicidi.
Quando si allontanò da Shannon e lo guardò, Remy
gli accarezzò la barbetta
incolta e gli sfilò il CD dalla mano.
«Grazie», sussurrò lei, guardando il
viso di lui ancora sconvolto.
Shannon tornò in sé e lasciò scivolare
la mano dal fianco, sorridendo
malizioso. «Grazie a te, baby».
All’improvviso Remy venne trascinata via da Shannon. Fu presa
dai fianchi e
sollevata, per poi essere scaraventata a terra. Non fu per niente
difficile,
dato che era magra come un chiodo.
Si ritrovò sdraiata a fissare le stelle sullo sfondo nero
del cielo. Si alzò
sui gomiti rendendosi conto che bruciavano e pulsavano, così
li guardò: da
entrambe le parti si era sbucciata e la pelle tendeva ad un colore
scarlatto,
merito del sangue che colava fino ai polsi.
Si passò le mani sulle ferite fresche, lievemente, giusto
per togliere i
sassolini fastidiosi che le ricoprivano.
Quando alzò la testa, si ritrovò ad affrontare
una marea di occhiatacce. Erano
tutte inferocite e di certo non poteva biasimarle.
All’improvviso trovò che la cosa fosse buffissima;
quei visi deformati dalla
rabbia erano veramente divertenti, così sorrise e
scoppiò a ridere, facendole
incazzare ancora di più.
L’aria si riempì delle urla isteriche delle fan e
quelle più tonanti delle
guardie del corpo di Mr. Leto che tentavano di difenderlo da nuovi
possibili
assalti.
Remy continuò a ridacchiare e guardò brevemente
le persone che la circondavano.
«Si può sapere cosa volete?», chiese in
tono di sfida. «Cos’è che vi
dà tanto
fastidio? Che io l’abbia baciato o che ho avuto il coraggio
di fare qualcosa
che voi vi limitate a sognare?». Si alzò in piedi,
mettendo al riparo nella
tracolla il suo CD autografato. Era per quello che si era sbucciata i
gomiti e
non le mani, perché non aveva voluto appoggiarle col rischio
di rompere la
custodia di plastica o peggio, direttamente il CD.
Ancora a
testa bassa, non riuscì ad evitare quello che avvenne: fu
afferrata per la
maglietta e fu tirata con tanta forza da andare a sbattere contro la
persona
che la stava aggredendo. Tentò di liberarsi, ma si arrese
immediatamente perché
non aveva abbastanza forze per farlo. Certo, poteva diventare veramente
cattiva, ma in quel momento non voleva reagire.
Perciò
rimase ferma e si limitò semplicemente a fissare il viso
deformato dalla rabbia
di una donna della sua età ma con qualche problemino di acne.
«Aiutatela!», urlò una voce maschile.
Ci fu lo
stupore generale perché nessuno si aspettava che proprio
Shannon Leto corresse
in suo soccorso. Perfino Remy rimase a bocca aperta, perché
grazie a Shannon
Santo iddio, si
ritrovò a pensare, l’ho
appena baciato e lui mi aiuta!
Era stato
così facile che avrebbe potuto piantargli un coltello nello
stomaco senza
alcuno sforzo, se fosse stata una malintenzionata. Eppure lui supplicava perché
l’aiutassero. Dovevano
aiutare la ragazza che lo
aveva praticamente assalito.
Due grossi
omoni la separarono dalla ragazza con qualche problema cutaneo. Senza
alcuno
sforzo, uno di loro la sollevò portandola dietro al proprio
corpo, intuendo
immediatamente che non era lei quella che cercava la rissa.
«Forse è il caso che tu vada via», disse
l’omone in maniera sgarbata.
Remy lanciò un’occhiata alla ragazza trattenuta
dall’altro uomo della Security.
Annuì e sospirò. «Si, lo penso
anch’io».
Indietreggiò lentamente e i suoi occhi scattarono veloci
sulla folla, tenendo
d’occhio le espressioni inferocite delle fans. Non poteva
sapere se qualcun
altro avrebbe cercato di stenderla, però era veloce e poteva
fuggire
facilmente. Tutto stava nel precedere le mosse altrui.
In cerca di qualcosa di meno minaccioso, i suoi occhi si spostarono su
Shannon
che stava rientrando nell’edificio, sospinto da un paio di
bodyguard.
L’attenzione
dell’uomo non era sulla folla, ma solo su di lei. Gli occhi
nocciola studiavano
ogni movimento di Remy con un po’ di apprensione.
Quando si accorse dello sguardo della ragazza piantato su di lui,
sorrise
malizioso e la salutò con un breve gesto della mano prima di
sparire oltre la
porta.
La ragazza scosse la testa e sorrise a sua volta, per poi girarsi e
correre via
una volta rientrato.
Mentre correva lasciandosi tutto alle spalle, non poté fare
a meno di ripensare
a lui.
Alle sue labbra fresche e morbide che erano state in grado di accendere
un
incendio dentro di lei, a far battere il suo cuore con maggiore
intensità. Al
suo sguardo magnetico. E infine a quel sorriso malizioso che non aveva
alcun
senso nel contesto.
Correndo in mezzo alle persone, si trattenne dal ridere scuotendo la
testa.
Forse non era l’unica pazza in giro, quella sera.
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Detto ciò,
ringrazio tutte le persone che avranno il coraggio di scrivere questo
primo
capitolo e se lasciate una recensione, male non fa! Almeno a me xDDD
Un bacio a
tutte/i *Q*