Amnesia
Cap.1:
“Chi sono io?”
Gli uccellini cinguettavano allegri, il sole splendeva e
come al solito Roderich si esercitava al piano, ogni tanto per noia,
ogni tanto
per provare nuove melodie.
La fedele Elizàbeta gli portava un paio di strudel e buona
tazza di tè, in caso facesse una pausa, gesto ricambiato da
un sorriso da parte
dell’austriaco.
Non c’era nulla da dire, niente avrebbe turbato quella
deliziosa ed elegante atmosfera.
O così almeno pensavano...
Nel pomeriggio, mentre Roderich era uscito per delle compere, lasciando sola la ragazza, intenta a pulire casa, un piccolo pulcino giallo entrò planando da una finestra vicina, preannunciando pigolando l’arrivo di una “certa conoscenza”.
Una conoscenza alquanto sgradita a dire il vero...
“Ehi, ehi, ehi!” esordì la
“certa conoscenza”, entrando in
modo acrobatico dalla finestra “Gilbert “The
Awesomest” è arrivato per voi,
kesesesese!” aggiunse, sorridendo.
“Pio, Pio, Pio!” pigolò il pulcino,
l'irriconoscibile
Gilbird.
“Gilbert… lo sai benissimo che la tua presenza non
è gradita
qui”
“Oh, rilassati, bellezza, la mia presenza è sempre
una cosa
gradita, ovunque io vada!”
“Te l’ho già detto, io starò
mai con te, quindi sei pregato di andartene se non
vuoi ricevere una bella padellata nelle tue preziose “parti
vitali””
“Oh, andiamo, Lizzie…lo sanno tutti che ormai fra
te e
quella scopa in culo non c’è più nulla,
adesso sei libera di andare con chi
vuoi, me compreso, kesesesese!”
“Non provocarmi, Gil…oggi non è nemmeno
giornata!”
“Perché, hai forse le tue cose?”
“GIIIILBEEEEEERT!”
“Uh-oh, forse non dovevo dirlo...”
Anche se, ripensandoci, con una come Elizàbeta, detta “La Signora delle Padelle”, non c’era per nulla da stupirsi.
“Oh, suvvia, Liz…che ti costa passare almeno una
giornata
con me? Potresti divertirti!”
“Sì, come no, nei tuoi sogni, perché
non succederà mai una
cosa del genere!”
Purtroppo per il prussiano con c’era tempo per perdersi in pensieri così poco “awesome”, dato che Liz stava per avvicinarsi a lui.
“Beh, consolati, Gil…almeno questa volta imparerai
a non
fare l'idiota come sempre...”
“Non posso neanche avere l’ultimo
desiderio?”
“Fammi pensare…dunque...NO!”
Cosa alquanto improbabile, dato che in Prussia la parola
“delicatezza” non esisteva neanche sul dizionario e
lui era universalmente
conosciuto come il tipo più rozzo e sgraziato mai esistito
finora. Sorvolando
allegramente su questi dettagli insignificanti (in fondo lui era la
Magnificenza in persona, kesesese!), Gilbert cominciò a
darsi da fare: toltole il
grembiule, cominciò a sbottonare la camicetta della ragazza,
con la viva
speranza che la ragazza non si svegliasse nel momento sbagliato.
“Pio, pio!”pigolò Gilbird, d'accordo col
padrone.
“Mmmh?” mugolò lei, aprendo stancamente
gli occhi “Che c’è?
È già mattina?!”
Merda, si è svegliata! Oh, beh, almeno ho avuto l’occasione per toccargli le tette
“Uh? Che succede, signore,
qualcosa che non va?”
“Eh?!” possibile che...la padellata?!
“Sul serio, c’è qualcosa che non va? Oh,
cielo, ma chi è
stato a farle tutti quei lividi in faccia?”
“Ma come, Liz, non ti ricordi? Sei stata tu a
farmeli!”
Gilbert sempre più stupito fissava la ragazza.
“Io? Ma figuriamoci, io non farei mai una cosa del
genere…e
poi, chi è questa Liz? La conosco?”
“Dovresti, perché è il tuo nome, ed
è diminutivo di
“Elizàbetha””
“Davvero? Oh, non me lo ricordavo…ad essere
sinceri, non
ricordo nulla...”
“Nemmeno chi sono io?”
Gilbert, lentamente, iniziava a capire...
Non è che la padellata le avesse...danneggiato la memoria?
“No, è come se avessi dimenticato tutto…mi sento come se mi avessero colpito duramente con qualcosa di duro e molto solido, tipo una padella”
Si, era proprio come pensava il ragazzo.
“Oh, capisco…e
quindi, non ti ricordi proprio nulla? Nulla,
niente? Neanche di Roderich?”
“Roderich...chi sarebbe?”
“Ma come? È il tuo ex-marito, quello che adori
tanto persino
quando suona il piano!”
“Davvero? Io ero sposata? Con uno che suona il pianoforte?
Sembra un tipo noioso...”
Lo stupore di Gilbert si tramutò in una sorta di gioia folle: a quanto pare Lizzie si era scordata completamente del suo noioso ex-marito, poteva farle credere di tutto!
“Mi scusi, signore,
è tutto apposto?” probabilmente doveva
aver notato il lampo di vendetta che saettava negli occhi del ragazzo.
“Eh? oh, si, non preoccuparti, Liz, stavo solo
pensando…Comunque, io sono Gilbert, e questo piccoletto
sulla mia spalla è
Gilbird”
“Oh, allora piacere di conoscervi, Gilbert e Gilbird. Sai,
hai un animaletto molto carino!”
“Beh, non dovresti stupirti, visto che siamo fidanzati,
tesoro. Tu probabilmente non te lo ricorderai, ma io e te ci amiamo
follemente,
baby”
“Come? Siamo fidanzati? E da quando?”
“Da quando hai lasciato Roderich, ovviamente!”
“Oh, ma non mi dire…e dimmi,
c’è altro che dovrei sapere?”
“Credimi, mia cara, ciò che ti ho detto
è solo l’inizio,
kesesesese…”
Fine Cap.1