E dopo 5 mesi dalla sua stesura, finalmente mi sono decisa a postarla!
Spero vi piaccia. ^^ Io ho sempre amato il modo in cui Bankotzu trattava Banryu, quindi questo è un piccolo omaggio a loro due! =)
Sorrido. I miei occhi possono di nuovo vedere, la mia lingua parlare, le mie orecchie sentire, e, sia ringraziato il cielo, mi posso muovere come e dove voglio! Quasi mi viene da ridere.
Me ne sto in piedi, ad osservare dopo tanto tempo il palazzo di quel signore che ci ha trattati così scortesemente. Sono molto contrariato. Quel tizio ha ancora la mia compagna. L’unica degna di stare nelle mie mani. Chissà quanta gente all’infuori di me l’avrà toccata, mi viene il voltastomaco. E se ci trovo anche solo un graffio… vedranno come glielo riduco quel castello da strapazzo! Sospiro. Bene, mi siedo a gambe incrociate sull’erba, ora arriva il difficile: com’è che si scriveva? Sbuffo prendendo in una mano un pennello e nell’altra un foglio di carta. Ecco, dunque… proviamoci. Beh, alla fine non è servita a molto la mia lettera di avvertimento. C’erano tanti soldati da uccidere fuori e dentro il castello, sì, ma il signore non l’aveva mica preparato il collo! Anzi, voleva perfino avermi al suo servizio. Forse non sapeva leggere, poverino. Peggio per lui alla fine. Spero che non avesse pensato che solo perché aveva tenuto in buono stato – ottimo anzi, era perfino tutta lucidata, uno splendore! Mai vista così bella la mia compagna! – la mia Banryu, io l’avrei lasciato andare via vivo. C’era scritto nella lettera. Gli avevo espressamente detto di preparare il collo, per rendergli il favore che aveva fatto a me, mica per altro. Finalmente ho potuto ucciderlo, quel traditore. Per me e per la mia compagna è stata la millesima vittima umana! Fantastico. Il mio voto è per metà compiuto. Ora devo arrivare a mille demoni, e me ne mancano solo nove. Dopo io e lei, insieme, potremmo fare ogni cosa, non che ora non possiamo, intendiamoci, ma dopo saremo ancora più forti ed imbattibili. Prima di uscire dal castello mi fermo un attimo a guardarla meglio, ora che ho ucciso tutti lì dentro posso prendermi una pausa. La tengo con la mano destra, mentre con la sinistra ne tasto la consistenza, la levigatezza. E’ fredda al tatto, nonostante tutto il sangue che nel tempo gli è passato sopra. Seguo il contorno del filo con l’indice. La mia lama. L’unica che mi abbia mai conosciuto in ogni mio momento, da vivo, da morto e da risorto. Lei. Lei c’è sempre stata. E’ stata la prima vera lama che ho impugnato, e l’unica. Non potevano essercene altre dopo di lei, e mi sarei contrariato anche ad averne avute altre prima, dopo che l’ho impugnata. Sorrido. “Sei di nuovo con me.” Le sussurro piano. ‘E ti giuro che non ti avrà nessun altro.’ Aggiungo mentalmente. Già troppi hanno osato tenermela lontana. Non succederà più. Le do un ultimo sguardo, per poi rimetterla nel suo fodero di stoffa viola. E’ perfetto per lei, si intona perfettamente alla mia armatura e al mio kimono. Perfetta. Lo era prima, ma lo è ancora di più ora che è di nuovo legata alla mia schiena. Di nuovo con me. Nessun fratello potrà mai prendere il suo posto. Per quanto voglia bene a tutti loro, in particolare a Jakotsu, è così. Loro lo sanno e lo accettano, senza lamentarsi ne fare domande. Mi basta. Ora sono pronto. Con Banryu al mio fianco posso andare ovunque. E così, un passo dopo l’altro, mi avvio verso l’esterno. E’ l’ora di far ricordare al mondo cosa vuol dire saper combattere bastando a se stessi, essere un tutt’uno: io e Banryu.