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Autore: Laureen Snape    27/09/2010    8 recensioni
Quando l'amore ci fa soffrire, crediamo che l'unica via di uscita sia chiudere il nostro cuore. Allora smettiamo di porci domande, smettiamo di pensare alla temutissima "cosa giusta", smettiamo di pensare agli altri per salvare ciò che rimane di noi stessi. La vendetta diventa qualcosa di assolutamente irresistibile, e nasce in noi il desiderio di ripagare chi ci ha fatto del male con la stessa moneta. E quale miglior modo di farlo, se non rivolgersi al suo peggior nemico, che guardacaso è anche il nostro? Chiedere aiuto alla persona che odiamo di più al mondo, solo per far dispetto a colui a cui tenevamo più di noi stessi. E l'errore più grande, probabilmente, è proprio questo: nel tentativo di fuggire dall'amore, ci tuffiamo senza protezione nell'odio più efferrato, senza considerare che la linea che divide amore e odio è estremamente sottile, ed estremamente fragile.
Eccomi qui, con la mia prima FanFiction su Draco e Hermione! ^^ Siate clementi, e fatemi sapere che ne pensate!
Laureen.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti! Mi presento, sono Laureen Snape, ho 18 anni e adoro Harry Potter e tutto ciò che fa parte del suo magico mondo ^^ Per tutta la durata della saga, però, ho sognato questa coppia fantastica: Draco e Hermione. Nei loro battibecchi, nel loro velato odiarsi, ho sempre sognato qualcosa di più, che purtroppo non c'è stato.
Allora ho scoperto questo sito e ho pensato.. perchè non inventare io ciò che non è accaduto? ^^ questo racconto tiene conto di tutti e sette i libri, e comincia qualche mese dopo la fine della guerra, prima dell'epilogo ^^
Spero che vi piacerà e che vorrete lasciarmi un commentino per sapere se posso continuare o se è meglio che mi dia all'ippica ^^ buona lettura!


Prologo
Tre anni prima

La stradina buia dalle mattonelle sconnesse si stendeva davanti a me. Era difficile camminare senza inciampare: un avvertimento, probabilmente, che sarebbe stato meglio voltarsi e tornare indietro.
Ma ormai avevo deciso, e volevo andare avanti.
Nonostante la guerra fosse finita da mesi, quella parte di mondo magico sembrava trovarsi ancora sotto le imperie: boschi bruciati, terra arida, case cadenti a pezzi, stradine sconnesse. Avevo fatto in modo di non materializzarmi troppo lontana da Malfoy Manor, ma non ero certa di aver saputo calcolare bene le distanze.
Il mantello scuro mi copriva interamente, e sistemai per bene il cappuccio sopra la testa, quando finalmente raggiunsi l'alto cancello nero. Con l'indice tremante, suonai il campanello, che sentii risuonare nell'imponente villa.
Non sapevo cosa aspettarmi, ma presi un grosso respiro e mi imposi di stare calma; ero li per una buona ragione, e li sarei rimasta. Una donna dai lunghi capelli biondi apparve all'improvviso sulla soglia di casa. La riconobbi al volo, e tremai: Narcissa Malfoy. Era presente, quando fui torturata, all'interno di casa sua.
*Calma, Hermione.*
"Chi sei?" domandò la bellissima donna, che indossava una vestaglia da notte. Tempo qualche secondo, e fu raggiunta dal marito, che con un calcio spedì l'elfo domestico verso il cancello. Lucius Malfoy.
"Aprile" gli ordinò, sguainando la bacchetta.
Istintivamente, portai la mano destra a sfiorare il sottile bastoncino di legno che avevo nella tasca posteriore dei jeans.
*Non fare la stupida. Non sei qui per questo. Non sei qui per loro*
L'elfo domestico, che indossava una sporca tunica bianca e mi guardava con occhi supplichevoli, toccò appena il cancello - probabilmente protetto da un incanto - e questo si aprì. Lui si fece da parte, invitandomi ad entrare.
"Grazie" mormorai. E quasi non riconobbi la mia voce, tanto era insicura e tremante. Me la schiarii, percorrendo il vialetto. Non mi guardai intorno, e non guardai la coppia, finchè non fui a pochi passi dalla soglia.
"Togliti il cappuccio" mi impose allora Lucius Malfoy.
"Sono qui per vedere Draco" suonai decisa, nonostante tutto.
La risata del mangiamorte mi gelò il sangue nelle vene. Pensai che mi avrebbe fatto volare il mantello di dosso a forza, e mi chiesi perchè fossi tanto stupida da non ubbidire semplicemente. Avevo difficoltà a controllare il mio modo di essere, quella era la verità. Invece, l'uomo si limitò a puntarmi contro il petto la bacchetta e si voltò verso casa.
"Draco? Ti spiace venire qui un secondo?"
Incredula, alzai il viso e incontrai gli occhi azzurri di Narcissa Malfoy. Occhi insicuri, sottomessi, come mi era sempre sembrata lei. Occhi che conoscevo bene, perchè li aveva tramandati al figlio, Draco. Figlio che ci raggiunse dopo soli pochi secondi.
"Si, padre?" domandò, estraendo la bacchetta non appena mi vide.
"Questa giovane donna chiede di te" ribadì Lucius, facendosi leggermente da parte per far passare il figlio.
Draco avanzò di un solo passo, e quando fu di fronte a me mi tolsi il cappuccio. I suoi occhi si sgranarono dallo stupore. "Granger?"
"Ho bisogno di parlarti, Malfoy"

Non si poteva certo dire che casa Malfoy fosse accogliente; ma effettivamente, non mi interessava. Come avevo chiesto, ero stata lasciata sola con Draco, sebbene disarmata. Non mi importava: non ero li per far del male a nessuno. Perlomeno, a nessuno presente.
"Ti confido Granger, che la tua visita mi sorprende molto."
"Non ne dubito Malfoy." sospirai. Era difficile andare avanti. "Sono qui perchè ho bisogno del tuo aiuto"
Il ragazzo rise, divertito e quantomai sorpreso. "Tu hai bisogno del mio aiuto? Ma come.. l'eroina di tutto il mondo magico, la migliore amica di Harry Potter e la fidanzata di Ronald Weasley, ha bisogno del mio aiuto?"
A denti stretti, annuii. "Si" E lui si aprì in una risata ancora più grande che mi fece digrignare i denti.
"Pensi di ascoltarmi, o vuoi continuare a ridere come un idiota?" domandai.
Malfoy si accigliò. "Se vuoi che io ti aiuti devi cominciare a comportarti bene."
"Mi comporterò bene se ti degnerei di smetterla di prendermi in giro e ascoltarmi"
Alzò le mani in segno di resa. "Bene. Spiegami" Si sedette sulla poltrona, un bicchierino contenente quello che sembrava brandy in mano, e le gambe accavallate. Elegante in qualunque situazione, esattamente come lo ricordavo.
Sospirai, e mi morsi un labbro, indecisa su come cominciare. Alzando lo sguardo sulle sue sopracciglia alzate in segno di impazienza, decisi di andare subito al sodo.
"Sono incinta."
Un'espressione stupita gli gelò il suo stupido ghigno.
"E voglio che la gente pensi che il bambino sia tuo"
Mi ero preparata un lungo discorso, un discorso che comprendeva tutta la storia, tutte le motivazioni che mi avevano portato a questa decisione, ma non lo ricordavo più.
Draco tossicchiò, posando il bicchiere su un basso tavolino nero. Mi guardò seriamente, incredulo. "Mi prendi in giro?"
Scossi la testa. "Non scherzerei mai su una cosa del genere. Senti, ho i miei buoni motivi, d'accordo? tu dimmi solo se accetti o no" Dovette capire che ero disperata, perchè rimase in silenzio per due buoni motivi, e sembrò pensarci seriamente. "Come ti sono venuto in mente io, Granger?"
"Ho i miei buoni motivi anche per questa scelta"
"Motivi che io non posso sapere?"
"Li saprai quando mi dirai se accetti o no"
"Ti dirò se accetto o no quando avrò saputo l'intera storia"
Non ne avrei cavato un ragno da un buco, me lo sentivo. Mi alzai in piedi, nervosa e irritata. "Okay, ho capito. Fa finta che non ti abbia chiesto niente. Addio"
Mi voltai, ma mi sentii afferrare subito dopo per il polso. "Non così in fretta Granger. Mettiti seduta"
Ubbidii, e lo osservai misurare a grandi passi il salotto in cui ci trovavamo. Era chiaro che stava pensando a come sfruttare la situazione a suo vantaggio.
"Potrei accettare, sai? ma cosa ci guadagno, io?" domandò improvvisamente.
A questo, mi ero preparata. "Ti guadagni il rispetto di tutto il mondo magico. La gente non ti vedrà più come il figlio di Lucius Malfoy, il mangiamorte vinto dalla guerra. Ti conoscerà come Draco Malfoy, il fidanzato di Hermione Granger, padre di un bellissimo bambino. Potrebbe essere il tuo modo di riscattarti agli occhi della società, e questo potrebbe solo giovarti" mi guardai intorno, e indicai ciò che restava della bellissima tenuta. "State cadendo in rovina, è chiaro. Io potrei aiutarti a riprenderti ciò che ti spetta. E poi, sarebbe una bella rivincita su Harry e Ron, non ti pare?"
Aggrottò le sopracciglia, e poi sorrise. "Devi esserti preparata per bene, per venire qui a casa mia a dire una cosa del genere. E' per colpa di Weasley, non è vero? l'amore ha sempre monopolizzato l'intera vostra vita. Cosa ha combinato, ti ha messa incinta e poi è scappato?" Rise, e io sentii il sangue ribollire nelle vene. Ma mi trattenni.
"Non proprio. Per la cronaca, non sa che sono incinta. Ho semplicemente scoperto che stava con me e nel frattempo si scopava Lavanda Brown"
"Oh, che caduta di classe.." commentò Malfoy, sempre ridendo.
E io, raggiunsi il fondo. Mi alzai di botto, gli occhi furenti. "Fottiti, Malfoy"
Lui accompagnò la mia frase con una risata più pronunciata, io presi il mio mantello e mi avviai all'uscita. Ero praticamente sulla porta quando Draco mi fermò ancora una volta trattenendomi per il polso. Mi voltai a guardarlo, e stavolta dai suoi occhi capì che era serio, e soprattutto che aveva preso in considerazione ciò che gli avevo chiesto.
"E sia, Granger. Ma da questo momento, sia tu sia tuo figlio, mi apparterrete."
  
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