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Autore: vampirettafolle    27/09/2010    9 recensioni
Voi, donne e ragazzine, che avete sempre pensato che Edward Cullen fosse l’uomo dei vostri sogni, il tanto agognato uomo perfetto, dovrete ricredervi. L’ormai famoso attore hollywoodiano, infatti, non è altro che uno dei tanti uomini infami, traditori ed egoisti che popolano il nostro mondo. Sappiamo da fonti attendibilissime che Edward Cullen è solito illudere qualsiasi ragazza gli capiti a tiro, farle credere di essere interessato a lei, solo ed esclusivamente per portarsela a letto, per poi abbandonarla alla prima occasione. E per “prima occasione” intendo “il mattino dopo”.
...
Sicuramente molte di voi avranno incontrato “uomini” come lui, che vi hanno illuse, sfruttate e poi abbandonate senza troppi complimenti. Saremmo liete di raccogliere le vostre testimonianze ed eventualmente pubblicarle nei prossimi numeri, perché no, facendo anche nome e cognome del bastardo di turno, infangando in questo modo la sua reputazione, così che le donne stiano ben attente a girare al largo. Perché, alla fine, si è solo un… bastardo senza gloria!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Bastardo 2 Siamo tornate vampirettafolle e LadyC!
Cercheremo di postare una volta a settimana per farvi contente perciò oggi siamo in perfetto orario ...anzi abbiamo postato con un giorno di anticipo. Ringraziamo tutti coloro che hanno commentato e vorrei precisare una cosa : la storia è un Edward/Bella quindi non vi preoccupate....XD
Questa volta abbiamo avuto ben 8 commenti e speriamo proprio che aumenteranno sempre più perchè questa è una storia piena di sorprese!!! Buona lettura a tutte e soprattutto commentate!!!

Bastardo in trappola




Capitolo 2  La verità è che non gli piaci abbastanza

La mia famosa carne al cartoccio è quasi pronta.
Gli stuzzichini sono già sul tavolino del soggiorno.
La cucina è uno splendore, come il resto della casa. È tutto il pomeriggio che spolvero e rassetto casa, facendo sparire tutti gli indumenti che Alice sparge per l’appartamento. Ha una stanza tutta per sé adibita ad armadio, ma i suoi vestiti continuano a dimorare dappertutto.
Ma oggi finalmente riuscirò ad ottenere l’attenzione di Alice. L’ho minacciata per il disordine, costringendola a riporre gli abiti nel suo armadio a patto che stasera fossi riuscita a sorprenderla. Pensa di avere la vittoria in pugno ,ma ancora non sa che l’ospite speciale non è Jacob.
Sarà una serata perfetta a partire dal mio fantastico vestito nero stile mogliettina americana con una fantastica e vaporosa gonna. I complimenti che Mike mi rivolge ogni giorno a lavoro mi hanno fatto rivalutare il mio corpo.
Alle otto in punto suonano al campanello. Tolgo il grembiule, spengo il forno e corro per quanto i miei unici tacchi dodici me lo permettono  ad aprire prima di Alice.
“Salve ragazzi…è stato facile trovare l’appartamento?”domando educatamente.
“Ehi piccola donna”mi saluta a gran voce Emmett.
“Non è stato difficile abbiamo semplicemente seguito Jake”risponde cordialmente Edward alla mia ovvia domanda.
“Ehm ragazzi, vi avevo detto che abito con una ragazza giusto? Be lei non sa che siete voi gli ospiti perciò se sviene o urla-cosa più probabile- non vi spaventate” è il discorso più lungo che io abbia mai fatto.”Alice?”
“Eccomi…perché non mi hai detto prima che erano già saliti e…”
“Oh mio Dio, oh mio Dio Edward Cullen !!”inizia a trillare e saltellare raggiungendolo e slogandogli un polso.
“E tu invece chi sei?”chiede sempre tutta euforica ad Emmet che scoppia in una grassa risata.

“Questa volta hai superato te stessa Bella”mi fa i complimenti Jake.
“Complimenti, è la prima volta che mangio un piatto simile”si aggiunge ora anche Edward.
“Ci credo …non fai un pasto decente da quando te ne sei andato di casa”e Emmett scoppia nell’ennesima risata.
È una serata grandiosa. Alice è al settimo cielo e sicuramente domani mattina appena si sveglierà chiamerà Jasper e gli farà un resoconto dettagliato della serata.
E poi Edward è cosi dolce. È proprio un ragazzo serio. Non si è montato la testa. Mi ha detto che ha accettato di girare questo thriller al fianco di Jake per lasciarsi alle spalle la parte del classico bello e dannato nella quale era rimasto intrappolato a causa di film precedenti. Ho scoperto anche che abbiamo gli stessi gusti letterari e musicali, anche se abbiamo idee divergenti sui film. Siamo entrambi propensi per film impegnativi, ma quando si tratta di vedere qualcosa di leggero lui si butta su una bella commedia demenziale o un film dell’orrore io scelgo una commedia romantica o un bel musical.

“Ehi Bella, Jake mi ha detto che una sua intervista ti ha portato ad un aumento di stipendio”mi interrompe Emmett dalla mia lista dei pro e contro su Edward e per adesso la colonna dei contro è immacolata.
“Beh sì, ora sono responsabile di un settore tutto mio al giornale. E state attenti ogni parola che stasera direte potrà essere usata contro di voi sulla rivista”
“E dai Bella, avevi detto che quello che ci saremmo detti stasera sarebbe rimasto tra noi” piagnucola agitato Jake che ha appena confessato di aver mangiato a pranzo un hamburger e che il suo personal trainer non lo doveva venire a sapere.
“Eheheh allora non ti dirò che Edward ha la patente di don Giovanni” confessa Emmett tra le risa e sorseggiando il sorbetto al limone.
“Emmett”lo ammonisce Edward.
Mmm strano. A dire il vero da quando lavoro per quella rivista se ne sentono di tutti i colori per ogni tipo di celebrità ,ma sulla vita intima di Edward Cullen  niente…
Avrà esagerato Emmett, i giornali di gossip non mentono mai o per lo meno camuffano un po’ la verità.
“Vado a prendere qualcosa da bere” dico, dirigendomi in cucina per riprendere fiato.
Mi piace troppo ,mi piace troppo.
Calmati Bella, non crearti false speranze
Tornata in salotto e vedendo Emmett e Jake intenti a chiacchierare animatamente con Alice, mi accorgo che Edward non c’è più.
“Se ti stai chiedendo dov’è Edward è fuori al balcone a fumare”credo che Emmett legga nella mente.
“Alice l’ha sbattuto fuori perché non vuole che i suoi vestiti si impregnino di fumo”
Mi dirigo con due bicchieri di prosecco sul balcone.
“Ehi”mi faccio notare.
“Ehi”risponde . Mi ha notato.
“Pausa sigaretta?”
“Beh il brutto vizio di fumare non riesco ancora a togliermelo…anzi stasera ho resistito. Di solito tra un boccone e l’altro mi fumo una sigaretta”
“Strano…sulle riviste di gossip ti dipingono come il ventottenne…”
“Ancora ventisette grazie” mi corregge prontamente lui.
“Credevo che solo le donne ci tenessero all’età”lo schernisco.
“Comunque il punto è che ti hanno sempre dipinto come il ragazzo perfetto, che non fuma,non si droga,non beve…”
“Le riviste raccontano quello che i nostri manager vogliono. Lì sopra non ci troverai mai il vero Edward”
“Beh, potresti raccontarmelo tu chi è veramente Edward Cullen” lo incito ad aprirsi,ma il suo sopracciglio alzato mi suggerisce che non si è convinto.
“Chi mi dice che domani mattina non troverò un bell’articolo su di me?”
Eravamo affacciati al balcone,appoggiati alla ringhiera e Edward mi si era avvicinato pericolosamente per guardarmi dritto negli occhi. Abbasso lo sguardo imbarazzata e decido di farlo aprire un po’.
“Va bene, tu fammi un paio di domande sul mio passato, sulla mia vita e dopo che io ti avrò mostrato uno squarcio della mia vita toccherà a te” annuisce e subito si cimenta nelle domande.
“Quanti anni hai?”
“Ma non si può chiedere l’età ad una do…”
”Come faccio ad aprirmi se non vuoi dirmi la verità” risponde strafottente. Vuole incastrarmi.
“Ventiquattro compiuti a settembre”
“Perché ti sei allontanata così tanto da Forks?”
“È un piccolo paesino che non offre nessuna occasione sia lavorativa che affettiva”sospiro al ricordo.
“Ora sono curioso…che intendi con l’ultima frase?”
“Ecco, ho avuto un solo ragazzo a Forks, ci siamo incontrati al liceo e siamo rimasti insieme per tutti e cinque gli anni. Nella mia città o ti trovi un ragazzo con cui passare il resto della tua vita oppure sei una sgualdrina o una zitella. Beh, dopo il liceo volevo lasciarlo per andare al college e inseguire i miei sogni,ma Tayler- questo è il suo nome- non era per niente attento ai miei sogni, così diffuse la notizia che sarei andata a lavorare con lui nell’impresa della sua famiglia e che naturalmente ci saremmo sposati. È cosi ottuso che ha capito che lo volevo lasciare solo quando sono salita sull’aereo per Boston”
”Sei andata cosi lontano per lui”
“Oddio no, l’ho fatto per me e per mio padre, lui vuole grandi cose per me”
“Va bene ultima domanda…quindi è stato questo Tayler l’ultimo che hai baciato?”
“NO” urlo ridendo al solo pensiero che secondo lui non dovrei baciare da circa 5 anni. Forse sarebbe stato meglio che se fossi rimasta in silenzio. Ora mi sta guardando con uno sguardo malizioso.
“O-ora tocca a me”faccio un respiro profondo e comincio con le domande.
“Dimmi, tu come sei finito a New York?”
“In realtà ci sono nato e mi sono allontanato a causa del lavoro” ancora non riesce a sciogliersi un po’. È perso nei suoi ricordi fissando il vuoto di fronte a sé.
“Sono il più piccolo della mia famiglia. Ognuno dei membri è un’artista e invece io a 18 volevo ancora divertirmi ed è stato cosi che ho scoperto la passione per la recitazione”
“Posso farti una domanda forse un po’ indiscreta?”chiedo titubante.
“Spara”
“Ma ti piace seriamente essere un attore?”
“Sinceramente?” mi guarda dritto negli occhi.
“Non proprio…è come dire…pesante. Non posso portare una camicia fuori posto che subito vengo sbattuto in prima pagina, senza parlare dei trucchi del mestiere che sono costretto ad imparare come creare un look di capelli spettinato che in realtà è ordinato”
“Già trovo difficile  partecipare a tutti quegli eventi, avere qualcuno che ogni mattina magari ti pettina e ti porta la colazione” sdrammatizzo io.
“Vedendola da questo punto di vista la mia vita è un vero sballo” afferma serio per poi scoppiare insieme a me in una fragorosa risata.
Ci siamo dimenticati degli altri in salotto. ci siamo dimenticati persino del freddo che infuria sul balcone.
“Bella, devo dirti la verità non sei come tutte le ragazze che incontro”
“Modelle ,attrici, soubrette?”
“No ,vera,hai avuto problemi reali e sani. Sei semplice, ma allo stesso tempo misteriosa. Hai un ottimo senso dell’umorismo e saresti capace, se te lo chiedessi, di intraprendere un discorso sulla mancanza di risorse rinnovabili sul pianeta”
“Mi stai dicendo che sono una ragazza intelligente?”
“Ti sto dicendo che sei una ragazza affascinante”
Siamo tornati a guardarci negli occhi. I nostri corpi erano vicini già prima. Le braccia incrociate sulla ringhiera,i gomiti che si sfiorano e ora le nostre labbra che si avvicinano. Quelle labbra piccole ,ma carnose vogliono baciare me.
O meglio volevano.
“Ma che cazzo…”  imprechiamo all’unisono, dopo che la mia adorata vicina del piano di sopra ci ha buttato una secchiata di acqua fredda addosso.
“Non si fuma signorino” lo ammonisce la dolce quanto stronza e distruggi sogni vecchietta del piano superiore.
Io ed Edward ci guardiamo e scoppiamo a ridere, ci ha beccati in pieno e ora ci conviene proprio entrare se non vogliamo beccarci pure un malanno. Forse anche la vecchia è una fan di Edward Cullen e voleva solo infrangere i miei sogni per averlo tutto per sé.

“Ragazzi abbiamo deciso di fare un giro per qualche pub dato che è ancora presto. Ma che diavolo vi è successo?”ci avvisa Jake prima di  guardarci con un sopracciglio alzato.
“La vicina” rispondo con una scrollata di spalle.”Ah già quella simpatica vecchietta “ride Jake al ricordo del suo primo incontro con la signora Rottemaier. No, non è uno scherzo si chiama veramente così e come se non bastasse è stata una tata. Ha un’ aspetto austero come il suo carattere. Non riesce proprio a sopportare me ed Alice. Dice che è indecente per due ragazze vivere insieme e far entrare in  casa tutti gli uomini che vogliamo. Il realtà tutti gli uomini si riducono a Jasper,il fidanzato di Alice. E allora la cara vecchietta ci fa tanti begli scherzi come ritirare la posta al posto nostro per poi lamentarsi con noi che paghiamo le bollette in ritardo; oppure chiederci qualche strano ingrediente indispensabile per le sue ricette e lamentarsi che non siamo delle brave donne di casa. Il primo incontro tra Jake e la signora Rottemaier è stato comico. Probabilmente lo aveva visto arrivare dalla finestra , prima che bussasse alla mia porta lo raggiunse e gli fece un lungo discorso sulla promiscuità della mia casa, ma dato che Jake era intenzionato ad entrare gli diede dei preservativi perché non si sa mai quale malattie io ed Alice possiamo trasmettergli, dato che siamo delle ragazze promiscue. Certo è una vicina ficcanaso, ma riserva lo stesso trattamento a coloro che sono al di sotto dei 35 anni nell’edificio perciò ci ridiamo semplicemente su.
“Volete perciò bere qualcosa da qualche parte” Edward interrompe il flusso dei miei pensieri.
“Sì, la notte è ancora giovane divertiamoci” risponde Emmett.
“Se non vi dispiace, potete già avviarvi? Dateci il tempo di asciugarci e vi raggiungiamo” non potevamo certo uscire tutti bagnati.
“Ok, fate presto. Noi prendiamo la macchina di Jake” mi fa l’occhiolino Alice prima di chiudersi la porta alle spalle.
“Vieni in bagno con me, ti do degli asciugamani” gli mostro la strada per il bagno e prendo degli asciugamani puliti per asciugarsi i capelli, ma la sua maglia è completamente zuppa.
“Edward, se non ti dispiace potresti darmi la tua maglia almeno tento di asciugarla un po’ con il phon” solo il pensiero di lui a petto nudo mi fa diventare color rosso cardinale.
“Meno male che me lo hai chiesto me la volevo proprio togliere la t-shirt è fradicia e fredda”
“Già la simpaticona ci ha tirato una secchiata di acqua gelida”e mentre si toglie la maglia io mi riscaldo mettendo le mani sotto l’acqua bollente.
“Non vi deve proprio sopportare la vecchietta cos’è fate un sacco di festini? Sesso, droga e rock’n roll?” mi stava prendendo in giro alla grande. Se la stava ridendo di gusto, aveva capito benissimo che non ero una persona da festini.
“La prossima volta se vuoi quando folleggio ti invito” e lo schizzo con l’acqua che ancora scorre dal rubinetto.
“Non ci riprovare” ma un altro schizzo lo prende in pieno in volto.
“Sei proprio una ragazzaccia, ma io sono molto peggio di te” non faccio in tempo a voltarmi che ha preso in mano la doccia e mi sta completamente inzuppando.
“E-edwa…no…s-smettilaaa” cerco di afferrare il doccino, ma furbamente tende il braccio verso l’alto. Sa che il mio metro e sessantadue non può raggiungere il suo metro e ottantasette. allora prendo la prima cosa che trovo a portata di mano e gliela lancio contro.
“NO” urla afferrandomi per il vestito e finendo tutti e due a terra.
Petto contro petto.
Fronte contro fronte.
Naso contro naso.
Io sopra di lui a cavalcioni.
le sue mani sulla mia vita.
E finalmente la sua bocca sulla mia.
Non è un bacio gentile, ma aggressivo. Volevamo baciarci già prima e la secchiata  ha aumentato la nostra voglia. C’era già prima eccitazione nell’aria e ora noi non abbiamo intenzione di negarla.
Con un braccio mi reggo, mentre l’altro è arpionato ai suoi capelli fradici. Un suo braccio, invece, mi circonda la vita e l’altro sprona la mia nuca ad avvicinarsi sempre più a lui e ad approfondire il bacio.
“Dio …è da quando sono entrato in questa casa che volevo baciarti” ansima sul mio collo mentre lo bacia.”Non c’è problema possiamo rimediare ora” ehi, ma di chi è quella voce che ha parlato…la mia?
Non sono mai stata cosi sfacciata in vita mia, neppure sul lavoro, per questo all’inizio ero l’ultima ruota del carro. Ma la mia sfacciataggine di prima non è nulla in confronto a quello che sto facendo ora. Edward cercava di alzarmi la gonna, ma dato che i tulle si sono appiccicati alle gambe come una seconda pelle, mi sono scostata da lui per abbassare la zip del vestito.
“Ferma…quello voglio farlo io” mi sussurra con voce roca all’orecchio. Mi abbassa la zip completamente, ma non mi toglie il vestito anzi bacia tutta la colonna vertebrale in tutta la sua lunghezza.

“A-andiamo in c-camera da lettooo” ansimo quando mordicchia la base del collo.
Come un automa mi alzo e lo prendo per mano guidandolo verso la mia stanza.
Non sono una ragazza che va a letto con il primo che incontra per strada. Ma ho avuto le mie esperienze. Beh a dire il vero non molte, due. La mia prima volta è stata con Tayler ed è stata talmente traumatica che poco dopo sono partita per Boston. No, non è stato violento è che…non è stato niente. Non mi sono accorta né quando è iniziato né quando è finito l’atto. La seconda volta è stato con il porta lettere della rivista per cui lavoro. Un bel ragazzo, forse anche troppo. Tutta quella bellezza stanca. Ci siamo visti un paio di volte, lo abbiamo fatto un paio di volte, lui è stato trasferito e io non l’ho più cercato. Almeno mi ha lasciato un bel ricordo del sesso.
Però con Edward è diverso, mi piace troppo, il che lo trovo un po’ un problema. Ma anche se sarà solo una notte e via lo voglio fare, ma credo che forse ci vedremo qualche altra volta. Lui è cosi dolce.
Non mi abbandonerebbe mai il giorno dopo senza neppure salutare.

Entrati nella mia stanza mi afferra per la vita e ritorna a baciarmi con passione.
Sono completamente impazzita. Non riesco più a controllare il mio corpo. Lancio le scarpe da qualche parte nella stanza. Salgo in piedi sul letto e mi sfilo, con un po’ di fatica il vestito. Resta a guardarmi come paralizzato. Ero così euforica nel pomeriggio che ho voluto indossare un completino intimo di pizzo nero, balconcino e brasiliana. Da paralisi per lui. Da prurito per me.
Mi afferra per i glutei e mi riavvicina di nuovo alle sue labbra. Allaccio le mia gambe al suo bacino e con un colpo di reni lo istigo a buttarsi sul letto con me sotto e lui sopra.
C’è vera e proprio frenesia. Slaccia il mio reggiseno e comincia a baciarmi il seno e a morderlo scherzosamente.
Sbottono i suoi pantaloni e con le gambe cerco di farglieli scivolare via. Torna sul mio collo e io strizzo una sua natica. Mmm soda. Sembriamo due assetati di fronte ad un’oasi nel deserto. È come se non facessimo sesso da anni. Per me è vero, per lui non credo proprio. Ma questa sua frenesia nei miei confronti mi piace. Come mi piace il modo in cui mi tocca, mi accarezza, mi bacia, mi guarda.
È proprio una serata fantastica.

Il risveglio dopo una notte di sesso selvaggio o dopo una sbornia è indifferente. Ossa a pezzi e mal di testa. Però nel caso del sesso il ricordo della notte prima allevia qualsiasi male. Il vomito della sbornia no.
È stata una nottata di puro fuoco. Non c’è parte del mio corpo che non ha toccato e parte del suo corpo che io non ho sbirciato. Allungo un braccio alla mia destra per augurargli un buongiorno e vederlo andare via dispiaciuta quando mi accorgo del vuoto al mio fianco. Mi alzo di scatto, ricordandomi di essere nuda e perciò coprendomi subito.
Il mio letto è vuoto.
Ispeziono la stanza.
I suoi vestiti non ci sono.
Corro alla finestra e apro le tende.
Niente. nessun messaggio, nessun biglietto.
Mi risiedo sul letto incavolata e delusa. Va bene, per lui sono una delle tante,ma almeno farsi vedere al risveglio?!
Improvvisamente mi ricordo che Jake mi ha dato il  numero di cellulare di Edward. Scatto alla borsa e afferro il cellulare. Non so precisamente cosa mi voglia sentir dire, probabilmente che non sono una stupida ragazzina ingenua.
Trovo il numero e lo chiamo.
“Pronto?”
“Edward?”chiedo titubante.
“No, sono il suo manager. Con chi parlo?”
“Ehm ieri mi sono vista con Edward e lo cercavo. Sono Bella”
“Ah”risponde soltanto il mio interlocutore.
“Senta signorina, l’avverto fin da subito che se vuole parlare con Edward deve farlo tramite me e se lo vuole rivedere per altri motivi le garantisco che Edward…non replica mai con la stessa partner”
Gli chiudo il telefono in faccia indignata per avermi trattato da sgualdrina.
Immaginavo che Edward fosse andato a letto con parecchie donne. Sapevo che non avrebbe mai intrapreso una relazione con un’anonima ragazza come me, ma che fosse un puttaniere stronzo che non ha neppure le palle di dirti al risveglio ‘è stato bello , ma addio’ proprio no.
Gliela avrei fatta pagare non solo a nome mio, ma anche di tutte quelle che sono state fregate come me.






Note:
La verità è che non gli piaci abbastanza diretto da Ken Kwapis.












   
 
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