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Autore: _AleAle_    28/09/2010    7 recensioni
“piacere Ted Tonks, sesto anno Tassorosso” continuò porgendole la mano.
“Andromeda Black, quinto…”
“…anno Corvonero” la interruppe “lo so! Sei leggenda ad Hogwarts”.
“io leggenda?!?” scoppiò a ridere “credo tu ti stia sbagliando!”
“assolutamente no! Una Black che non finisce a Serpeverde e gira senza problemi con Mezzosangue e Nati Babbani?!? Una ragazza che riesce a zittire Bellatrix e Narcissa Black senza beccarsi una fattura?!? Si, sei decisamente leggenda…”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Sorelle Black, Ted Tonks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Salveeeeee :)

So di avere in corso un'altra storia che mi piace aggiornare spesso, ma mi è venuta in mente questa one-shot sul primo incontro tra Andromeda Black e Ted Tonks e dovevo per forza scriverla prima di dimenticarmela :p

Sinceramente me la ero immaginata diverso, ma non credo che sarei riuscita a fare di meglio.

Vi lascio la storia sperando che vi piaccia comunque e che avrete voglia di recensirla, accetto volentieri critiche e consigli.

Buona lettura,

bacioni,

Ale

 

Nota: purtroppo non so di preciso le età dei personaggi, quindi ho deciso che in questa storia Andromeda è al quinto anno, Bellatrix al settimo, Narcissa al quarto e Ted al sesto. Ancora Sirius e gli altri non sono arrivati ad Hogwarts, quindi Andromeda è ancora l'unica a non aver rispettato la tradizione di famiglia finendo a Corvonero.

Nota 2: ho deciso che Ted è sbadato come sua figlia Dora :p

 

 

Leggenda

 

“Piccola traditrice del tuo sangue! Non ti rendi conto di non essere degna del tuo nome?!?”

“Le tue sorelle si vergognano di te e delle tue amicizie!”

“Tuo padre ti vuole cancellare dall’albero genealogico!”

Queste frasi le sentiva ogni giorno da cinque anni, ogni volta che Serpeverde e Corvonero avevano le lezioni insieme.

Andromeda Black, quinto anno Corvonero, era stata l’unica nella storia della sua famiglia a non essere finita nella casa verde argento, almeno fino a quel momento.

E, da cinque anni, Emily Bulstrode, quinto anno Serpeverde, non faceva che torturarla con quella storia.

Andromeda cercava di lasciar perdere e il più delle volte usciva dalle aule infuriata ma senza reagire, ma quel giorno non ce la fece più.

Con un semplice incantesimo, i capelli corvini di Emily diventarono verdi e lei, non appena se ne accorse specchiandosi sulla finestra, iniziò a gridare come un pazza.

Andromeda scoppiò a ridere e la professoressa McGranitt, che nonostante fosse solo ai primi anni di insegnamento era già la severità fatta persona, capì che era opera sua e la mise in punizione.

“dovrò pulire tutta la Sala Trofei senza magia” si lamentò con la sua amica mentre entravano in Sala Grande per il pranzo.

Stavano mangiando, quando un aereoplanino di carta le arrivò davanti al viso.

Lo aprì e vide che, vergato nella pomposa scrittura della sorella maggiore Bellatrix, c’era un messaggio.

 

Abbiamo saputo della punizione.

Dobbiamo parlarti.

Ti aspettiamo fuori dalla sala trofei.

Bella e Cissy

 

Dopo le lezioni del pomeriggio, Andromeda si avviò verso la Sala Trofei e, davanti alla porta, trovò il vecchio custode Hansel Podmore ad aspettarla.

“fuori la bacchetta signorina” grugnì.

La ragazza, pur riluttante, gliela consegnò.

Quando entrò nella stanza sentì un gran baccano e qualche imprecazione e quando si guardò intorno vide un ragazzo circondato da coppe rotte.

“ciao!” esclamò alzando gli occhi e sorridendole.

“ciao!” rispose lei.

“piacere Ted Tonks, sesto anno Tassorosso” continuò porgendole la mano.

“Andromeda Black, quinto…”

“…anno Corvonero” la interruppe “lo so! Sei leggenda ad Hogwarts”.

“io leggenda?!?” scoppiò a ridere “credo tu ti stia sbagliando!”

“assolutamente no! Una Black che non finisce a Serpeverde e gira senza problemi con Mezzosangue e Nati Babbani?!? Una ragazza che riesce a zittire Bellatrix e Narcissa Black senza beccarsi una fattura?!? Si, sei decisamente leggenda…”

Lei sorrise, fortunatamente non aveva ereditato dalla sua famiglia quella sua stupida convinzione che i Purosangue fossero i migliori, praticamente dei reali, mentre gli altri solo feccia.

Per lei i maghi erano tutti uguali, il sangue non faceva differenza.

Per quanto riguardava le sue sorelle invece, bè, pur appartenendo a case diverse e credendo in cose diverse, erano pur sempre sorelle e, nonostante tutto, si volevano ancora bene.

“Dai ti aiuto” esclamò iniziando a raccogliere le coppe e rimettendole al loro posto.

Ted si guardò intorno poi mormorò un veloce “reparo” e le coppe rotte tornarono integre.

“ma non hai consegnato la bacchetta al custode?!?” gli chiese lei incredula.

“certo!” rispose lui sorridendo “ma non la mia! Due miei stanno studiando e probabilmente non finiranno prima di stasera, quindi ho fregato la bacchetta a uno di loro e ho consegnata quella”.

“allora potrai anche pulire tutti i trofei” disse lei allegra.

Lui levò la bacchetta, le fece l'occhiolino e con un incantesimo Non Verbale fece rispendere tutte le coppe e le medaglie della Sala.

A quel punto si sedettero contro il muro e iniziarono a chiacchierare.

“insomma” chiese lui “come mai sei qui?”

“ho fatto diventare verdi i capelli di una idiota di Serpeverde” rispose semplicemente.

“come mai?”

“passa il suo tempo dicendomi che sono una traditrice del mio sangue e che sono la vergogna della mia famiglia. Mi pareva un motivo valido per trasformarli”.

Ted scoppiò a ridere a annuì.

“tu invece?” domandò lei.

“giocavo in un corridoio con un mio amico e il custode ci ha beccato. Pensava che stessimo duellando sul serio. Ci ha spediti dalla McGranitt e ora io sono qui, mentre lui sta pulendo i telescopi sulla Torre di Astronomia, solo che lui non ha avuto l’idea di scambiare le bacchette”.

Andromeda lo guardò e vide che era decisamente carino.

Alto, magro, occhi verdi e capelli neri.

Non gli si poteva dire assolutamente niente.

“quindi tu non sei una maniaca del sangue puro come la tua famiglia…” disse lui ad un certo punto.

Lei scosse la testa.

“la mia migliore amica è una Nata Babbana” rispose lei.

Lui parve rilassarsi.

“bene, allora posso stare tranquillo senza rischiare di beccarmi una fattura”.

“perché dovrei lanciarti una fattura?” chiese incredula.

“sono un Nato Babbano anche io”.

Andromeda seppe all’istante che non gli importava assolutamente nulla, quel ragazzo non era diverso da lei solo perché i suoi non avevano poteri magici.

Così, tra chiacchiere e risate, il tempo della punizione finì e entrambi si avviarono alla porta.

Quando uscirono, ancora ridendo, lui andò verso gli amici per andare a giocare a Quidditch, mentre lei si avviò verso le sorelle che la stavano aspettando.

“perché stavi parlando con quella feccia??” ringhiò Bellatrix.

Lei alzò gli al cielo e soffiò e stava per risponderle quando sentì gridare.

“Andromeda! Aspetta!”

Si girò e vide che Ted correva verso di lei.

“ti va di venire ad Hogsmead con me sabato??” le chiese.

Lei annuì felice.

“si, certo che mi va!”

“bene!” esclamò lui.

E se ne andò, non prima però di averle dato un bacio sulla guancia.

Lasciò Andromeda così, ancora che si toccava il viso nel punto in cui le labbra di Ted l’avevano sfiorata, con le sorelle dietro che la fissavano furiose.

  
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