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Autore: dark_witch    28/09/2010    1 recensioni
Festa di Halloween, Damon incontra una misteriosa ragazza.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Prima fanfiction su Vampire Diaries....premetto che non sono una fan Delena quindi dalla mia tastiera non uscirà mai una fanfiction romantica su quei due, è un primo tentativo, potrebbe continuare (anzi dovrebbe) anche se non so bene come farla procedere!
Tutti i commenti e i consigli sono ben accetti!!!
Buona lettura!

"La notte di Halloween"
Cap. 1


Ti avevano costretto a travestirti e ad andare a quella noiosissima festa di Halloween organizzata dal Consiglio dei Fondatori. Con la tua solita fantasia avevi indossato un tait nero con cilindro, un mantello nero, non avevi avuto nemmeno bisogno di metterti i denti finti, i canini appuntiti erano i tuoi. Elena ti si era avvicinata scrutandoti da capo a piedi, con sguardo incuriosito aveva infilato una mano nella sua borsa e aveva tirato fuori una matita rossa.
- Manca il tocco finale - ti aveva detto, e avvicinandosi ti aveva disegnato delle gocce di sangue al lato della bocca.
- Ecco! Così sì che sei perfetto! Un Conte Dracula di altri tempi - aveva sogghignato.
L'unica cosa che quella sera ti faceva uscire da quella casa era l'idea di poter trovare qualche fanciulla che per un paio di ore ti avrebbe fatto dimenticare quanto Elena fosse importante per te e ignorare quanto invece lei fosse felice con tuo fratello Stefan.
Alla festa c'erano proprio tutti, Caroline, Matt, Tyler e gli altri compagni di scuola di Elena. In un angolo avevi notato Bonnie vestita da strega.
- Davvero Bonnie? Che fantasia! Non mi sarei mai aspettato che dietro questo vestito ci fossi stata tu! -
- Senti chi parla! Abbiamo la stessa fantasia a quanto vedo! - i vostri battibecchi potevano durare per ore, la stizza nella sua voce ti divertiva a tal punto che avresti continuato a riempirla di battute per giorni.
Il tuo sguardo in breve tempo aveva lasciato Bonnie ai suoi brontolii per andarsi a posare sul sorriso di Elena rivolto a Stefan. Danzavano felici come se fossero realmente due adolescenti, dimenticandosi del resto del mondo. E la tua rabbia cominciava a salire. Avevi bisogno di bere, alcool l'alleato più importante nella tua guerra personale ai tuoi sentimenti. Il solito bicchiere di whisky tra le mani e la calma tornava a impossessarsi di te.
Continuavi a osservare Elena e Stefan quando, dall'altra parte della stanza, ti eri accorto di lei. Un abito in stile ottocentesco, con un corpetto di raso viola e una maschera appoggiata sul viso. Solitaria, la gente non osava avvicinarsi a lei, la guardavano incuriositi, spettegolavano tra di loro per riuscire a capire chi fosse. Era sola e non sembrava affatto spaventata dalla situazione ma divertita dalle voci che le arrivavano sul suo conto. Senza pensarci un attimo ti eri ritrovato davanti a lei e, come si usava ai vecchi tempi, avevi fatto un mezzo inchino e avevi allungato il tuo braccio come a invitarla a danzare. Lei ti aveva sorriso e aveva accettato la tua richiesta inchinandosi a sua volta.
La musica scorreva sotto ai vostri piedi come se non aveste mai fatto altro per tutta la vita, come se vi conosceste da sempre. Avevi tentato di rompere il ghiaccio usando la tua solita faccia tosta. Sapevi bene che eravate diventati l'attrazione della serata e la cosa ti piaceva molto. Tutti gli occhi erano puntati su di voi, ma cosa curiosa a lei sembrava non interessare affatto. Non era in soggezione con te, non era intimorita da quello che vi stava succedendo, non era elettrizzata. Al contrario tu, nel vederla così calma, eri spiazzato. Nessuna ragazza era mai stata così incedibile davanti al tuo fascino. Avevi deciso che quella sera non avresti perso la testa, che non avresti ceduto al tuo lato “cattivo”. Nel farla roteare eri stato colpito dal suo profumo dolce ma intenso. E appena avevi ritrovato i suoi occhi verdi ti eri accorto che ti stava sorridendo. Era stata in silenzio per tutto il ballo quasi a cercare una sfida con te. Alla fine della musica si era semplicemente allontanata da te e senza che tu te ne accorgessi eri rimasto da solo in mezzo alle coppie danzanti. Avevi iniziato a cercarla con lo sguardo senza risultati. Era come volatilizzata. Come se fosse stato tutto frutto di un'allucinazione.
Ti eri fatto servire un altro bicchiere di whisky e non potendo più sopportare la vista di quegli adolescenti frivoli ti eri diretto alla terrazza. Anche qui era pieno di gente, ma avevi trovato un posticino per te e per i tuoi pensieri. La tua testa aveva ricominciato a pensare a Elena e Stefan, l'avevi scossa come a voler allontanare quel pensiero da te ed eri tornato a quella maschera, a quel corpetto viola, a quei capelli scuri che profumavano di serenità, a quegli occhi verdi che ti sorridevano. Quella ragazza, nel giro di dieci minuti, ti aveva fatto dimenticare i tuoi problemi, li aveva scacciati, non avevi fatto altro che interrogarti su chi fosse, da dove venisse, come si chiamasse. La folla sulla terrazza si era dispersa e l'avevi ritrovata. All'angolo opposto del grande balcone c'era lei. Ti mostrava la schiena, i gomiti appoggiati al parapetto e osservava incuriosita l'oscurità. Ti stavi avvicinando a lei quando Tyler, con un passo molto più rapido del tuo, ti aveva preceduto. Aveva iniziato a parlarle, lei gli sorrideva dolcemente, ma era sempre più attirata dalla notte più che dal giovane. Faceva finta di ascoltarlo quando, senza aprire bocca, gli aveva fatto capire che non era interessata. Le bastava usare lo sguardo per farsi intendere. Avevi deciso di accettare questa nuova sfida, almeno evitavi di pensare e poi era eccitante riuscire a capire qualcosa di lei. Non avevi fatto in tempo a esserle al suo fianco che lei si era voltata, aveva allungato un braccio quasi a invitarti sul “suo” parapetto. Vi eravate appoggiati entrambi dando le spalle agli incolumi spettatori che ancora una volta vi stavano osservando. Avevi iniziato a parlare raccontandole le leggende sulla luna e le stelle. A differenza di quando era Tyler a parlarle, stavolta era interessata, seguiva tutte le tue parole come se prendesse appunti nella sua testa. Ti si era avvicinata e con semplicità aveva appoggiato la sua delicata mano sul tuo braccio. Era un chiaro indizio di interesse. Eri rimasto sorprendentemente meravigliato dalla naturalità di quel gesto. Avevi osservato che alla mano portava un anello simile al tuo, antico e probabilmente della sua famiglia. Osservavi il tuo, quando lei avvicinò la sua mano alla tua per far incontrare i vostri anelli. Non era una vampira, lo avresti capito al primo sguardo, e allora chi era? O meglio era una creatura sovrannaturale come te o no? Tutte queste domande iniziavano a ronzarti nella testa. Avevi preso coraggio, ti eri voltato per affrontarla occhi negli occhi e le avevi chiesto:
- Tu chi sei? Come ti chiami? -
Lei ti aveva sorriso, un'altra volta. Aveva stretto la tua mano nella sua, ti si era avvicinata all'orecchio e ti aveva sussurrato:
- Sono tutto quello che desideri! -
   
 
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