Io lo temo come il buio teme la luce. Tento disperatamente di fare del mio meglio, di soddisfarlo. Ma non sempre è possibile, lui è esigente. Vuole il meglio da me. Pretende che io faccia tutto quello che lui mi ordina. Il nostro è un rapporto freddo e distaccato, non come tutti possono pensare.

Una volta come punizione mi sono toccate delle frustate. Naturalmente non fù lui a infliggermi la punizione, no. Uno dei tanti, troppi servi che lui manopola come pedine di un gioco perverso.

Ma prima o poi tutto questo finirà. Un giorno l'alba illuminerà una nuova vita, e i tramonti non saranno più bui e tetri. L'esistenza dell'uomo è breve, ma lo diventa ancora di più se costretto a vivere nelle tenebre.

Il mio fù un errore caro. E lo sto pagando in tutto e per tutto. Sputo sangue dall'anima, lo stesso di cui ho privato tante altre esistenze. La notte faccio incubi, dove il mostro non sono io, io in questi casi sono la preda. E non è bello. Affatto.

Mi chiedo coma faccia la gente a vivere sapendo che in circolazione ci sono persone come me e lui. Lui. Il mostro per eccellenza. Colui che è l'antagonista delle favole per bambini, e che terrorizza la realtà degli adulti.

Non sarà semplice far si che le tenebre scopagano, ma prima poi dovrà avvenire per forza. Il buio non regnerà all'infinito. La luce freme, rivuole la sua aria, rivuole la sua esistenza, rivuole il suo spazio vitale.

"Come la ninfa sgorga dagli alberi producendo vita, il sangue sgorga dall'uomo seminando distruzione e dolore". Qiesto mi disse, in un tempo remoto.

Ma allora cosa fare? L'arresa è per i deboli, e la luce non è debole. Sprigiona più forza di quanto il buoio non possa immaginare. E io questo lo so. Pure lui è a conoscenza di questo. Ma preferisce chiudere gli occhi all'evidenza. Sapete come è, conviene.

Ma, forse, un giorno il buio sarà sconfitto dalla luce. E quel giorno io potrò essere liberato. Liberato dalla vita, staccare i fili con essa, gli stessi fili che qualcuno mi tesse tanto tempo fà.

Commentate? ^^