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Autore: IsaBelle91    28/09/2010    1 recensioni
ad uno scrittore è dato di comandare il proprio mondo, gli scrittori hanno il potere di cambiare le leggi della fisica, la storia, le basi stesse del mondo a noi conosciuto. immaginate come vivremmo oggi se non ci fosse mai stata la Rivoluzione Francese?
immaginate che cosa sarebbe successo se la regina di Francia fosse stata la nipote della bellissima Principessa Sissi? se riuscite ad immaginare un mondo come questo, oppure se non ne siete capaci ma desiderate ugualmente conoscerlo, allora vi aspetto nella mia storia, a cavallo fra mistero e storia reale, con qualche piccolo ritocco a date e personaggi .... ma sempre e comunque con i npostri amati protagonisti, Edward e Bella, questa volta impegnati in una storia ancora più intricata dell'originale.
Genere: Generale, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Salve a tutte ... 
bene, poche chiacchere, vi presento la mia nuova storia, nata dal mio amore per la nostra saga preferita e il magnifico mondo del 700/800 che nascondeva però dietro le belle apparenze brutture e dolori indescrivibili.
una precisazione perà, nella mia storia gli eventi storici sono stati riadattati e rielaborati per favorire la storia a partire dalla strettissima parentela fra Bella e Sissi e dalla mancanza della Rivoluzione Francese che non è mai avvenuta, lasciando il mondo a quell'epoca e a quei costumi. siate clementiXD
 
Bene, ora vi lascio, buona lettura:)
 
 
-         Isabella, vi stanno cercando. – mi informa Angela, indicando l’uomo che attraversa di corsa il giardino venendo verso di noi.
-         Che cosa sarà successo questa volta? – domando a mia sorella Alice, seduta accanto a me, senza scomporsi eccessivamente. Molto probabilmente qualche vecchio amico dei miei genitori che desidera salutarmi oppure qualche nuova idea di mio fratello Chris di cui vuole rendermi partecipe …
-         Probabilmente si tratta di Chris … - sospira Alice, sventolandosi. Che cosa meravigliosa avere solo 14 anni … vivere ancora nel mondo dei bambini, non avere problemi … se solo anche a me fosse dato di poter godere di questo privilegio, ma all’alba dei miei 18 anni, non posso più permettermi di vivere la mia vita con leggerezza.
-         Si, non vi preoccupate, Isabella, non sarà sicuramente nulla di grave … - nemmeno Angela, coetanea di mia sorella ma molto più giudiziosa, sembra preoccupata. Nemmeno io lo sarei se non fosse che ieri ho mio malgrado sentito dei discorsi davvero sgradevoli che mi riguardavano.
-         Bella, che cosa ti succede? Sembri da un altra parte oggi.
-         Niente, Alice, sono solo soprappensiero. Passerà.
-         Pensi alla mamma? Ti ho visto oggi alla messa, la stavi fissando intensamente.
-         Già … - sono felice che mia sorella abbia pensato a quello per giustificare la mia assenza col pensiero. Nostra madre era morta tre anni prima in quello stesso periodo, anzi a dire la verità l’anniversario della sua morte era molto vicino … e quella mattina, durante la funzione mi ero incantata a guardare il dipinto che avevo fatto appendere nella cappella del palazzo.
-         Vostra Altezza, finalmente vi ho trovato.
-         Phil, che cosa vi succede, sembra che abbiate visto un fantasma … - lo prende in giro Alice, quando l’uomo ci raggiunge e dopo i doverosi inchini ci si avvicina.
-         Non un fantasma, Vostra Altezza, ma un uomo che si credeva morto da tempo.
-         Di che cosa parlate? – scatto in piedi e lo incito a parlare, mentre nel mio cuore si riaccendono le speranze che ormai da tempo avevo accantonato.
-         Il Barone Marcus, vecchio amico di Vostro padre, è appena arrivato, Principessa, e chiede urgentemente udienza.
-         Chi è questo barone che si permette di chiedere udienza senza nemmeno preavviso? – chiede mia sorella, impulsiva come suo solito.
-         Alice, ti prego, cera di non essere scortese. Duca Philip, informate il Barone che intendo riceverlo non appena mi sarà possibile, nel frattempo chiedete al primo ministro di intrattenerlo.
-         Già fatto, Vostra Altezza. Che camera devo far preparare per l’udienza?
-         La sala del trono, credo di sapere che cosa porta a noi il buon Barone.
 
Rimaniamo tutte in silenzio, mentre in Duca si congeda con degli inchini e poi ci avviamo anche noi verso il palazzo.
-         Ora mi vuoi dire di chi si tratta?- mi chiede mia sorella.
-         Un tempo il Barone Marcus era l’ambasciatore Italiano qui in Francia, e divenne uno dei più fidati consiglieri di nostro padre circa la politica con l’Italia, e fu suo malgrado l’ideatore del viaggio in Italia di nostro padre, prima della tua nascita. – viaggio dal quale il re non è mai tornato, ma non c’era bisogno di aggiungerlo e girare il coltello nella piaga di quella povera ragazza costretta a non conoscere suo padre e a perdere la madre in tenera età.
 
Il viaggi di mio padre in Italia doveva rafforzare i rapporti con quel paese con cui da anni eravamo in lotta e di cui rivendicavamo, a torto o a ragione il dominio. Si era addirittura pensato ad un matrimonio diplomatico, a cui mia madre si era categoricamente opposta, finchè aveva avuto voce in capitolo, ma dalla sua morte la voce aveva ricominciato prepotentemente a circolare, specie in quei giorni data la mia età considerata ideale per contrarre marito.
Il motivo per cui mia madre era tanto contraria ai matrimoni combinati, una consuetudine in questo periodo, era che lei era una delle poche privilegiate che ne era stata risparmiata.
La madre di mia madre, ovvero mia nonna, era l’imperatrice Elisabetta di Baviera, meglio nota con il suo nomignolo Sissi, che aveva sposato Franz, Imperatore d’Austria per amore, al posto della sorella Nenè. Durante il loro regno le inimicizie con la Francia per il controllo dell’Italia, all’epoca appartenente per buona parte all’Austria, erano rifiorite, mettendo in una terribile posizione sia lei che mio nonno. A corte, si cominciò a parlare di un matrimonio dinastico che unisse i due imperi mettendo finalmente a tacere le divergenze, infondo aveva già funzionato una volta con la nostra antenata Maria Antonietta, e ma mia nonna era molto contraria. Alla fine mio nonno, spinto da sua madre che continuava ad interferire sia nelle decisioni private che pubbliche dei miei nonni, decise che la figlia primogenita sarebbe andata in sposa a uno dei figli del re di Francia, Luis Charles. Già adolescente all’epoca. Il dolore di mia nonna per quella grave decisione la spinse a desiderare di poter passare quanto tempo possibile con la figlia maggiore Sofia, portandola con se in ogni viaggio che faceva. Fu durante uno di quei viaggi che mia zia Sofia si ammalò gravemente e morì, non aveva nemmeno 5 anni.
Il dolore per la perdita di quella figlia spinse entrambi i miei nonni a rifiutare qualsiasi matrimonio combinato gli venne in seguito offerto, con grande scontento della vecchia madre di mio nonno, che nonostante l’età continuava ad intromettersi.
Un anno dopo la morte di mia zia Sofia, mia nonna scoprì di essere incinta e nove mesi dopo diede alla luce la sua ultimogenita, Reneè Sofia Maria Alessandra. Estremamente gelosa di quella bambina che le fu permesso di allevare personalmente, gli altri figli le erano stati portati via dalla suocera, crebbe mia madre con amore insegnandogli il valore della libertà e della semplicità.
A differenza dei fratelli maggiori, mia madre odiava sua nonna, che l’aveva sempre tenuta lontana persino dai suoi stessi fratelli e sorelle, che convinse persino a matrimoni dinastici per favorire i suoi intrighi di corte.
Ancora ragazza, ad un ballo di corte al quale erano invitati anche i principi francesi Charlie, secondogenito e Marie Christine l’unica principessa.  Durante i balli e i ricevimenti Charlie conobbe l’Arciduchessa Reneè e se ne innamorò perdutamente. Dopo mesi di assiduo corteggiamento, dirante i quali mio padre venne duramente messo alla prova da Sissi, alla fine i due imperatori concessero il loro benestare, lasciando però l’ultima decisione alla figlia ed impedendo a qualsiasi politico o diplomatico di farle pressioni, pena l’arresto. Mia madre, che è sempre stata una donna caparbia, prima di capitolare al corteggiamento di mio padre, fatto di lunghe passeggiate, poesie e fiori, ci mise ben due anni, e alla fine al loro fidanzamento lui aveva ventitre anni e lei vent’uno. I festeggiamenti per quel matrimonio che tutta la diplomazia aveva desiderato e che si era realizzato quasi miracolosamente, durarono tre settimane. Rientrati in Francia, mia madre e mio padre vennero informati che la Regina Cloe, moglie di Luis Charles era prossima al parto. Tre settimane dopo circa la regina entrò in travaglio, ma data la costituzione gracile della donna, appena sedicenne, le complicazioni successive a l parto furono molto gravi e lei morì, così come il bambino che portava in grambo, poche ore dopo la morte. Tutte le corti europee piansero la morte della Regina e del Delfino di Francia e il dolore per mio zio Luis fu talmente grande che appena qualche giorno dopo la morte della moglie si suicidò, con un colpo di pistola al cuore.
Nel giro di pochissimi giorni la Francia aveva perso entrambi i sovrani e l’erede al trono, a nemmeno un anno dalla loro incoronazione. Prima che il paese piombasse nel caos, prima ancora che la famiglia reale si fosse ripresa dal dramma che stava vivendo, i più servili e approfittatori parassiti della corte si erano già inginocchiati ai piedi dei miei genitori i nuovi sovrani della Francia. Impreparati a quell’eventualità, i miei genitori si dimostrarono incredibilmente all’altezza delle aspettative. Due anni di regno dopo sono nata io, generando sconforto  dispiacere, dispiacere, dato che tutti speravano in un maschio, ma mio padre sosprese tutta la corte dichiarando che io sarei stata, come primogenita, la futura regina, esattamente come se fossi stata un maschio, ed in poco tempo tutti cominciarono ad acclamare quel re moderno e la Delfina Isabella Marie Elisabetta, futura Regina di Francia, non appena avessi compiuto 18 anni.
Da quel momento sono passati esattamente 17 anni nove mesi il che significa che il mio compleanno è più vicino di quanto io abbia mai desiderato, e ora le prime avvisaglie di quello che sarà il mio destino si avvicinano.
 
Persa nei miei pensieri ero arrivata, fino nei miei appartamenti, accompagnata da mia sorella e da Angela. Sempre aiutata da loro mi cambio l’abito e mi preparo ad incontrare il vecchio ambasciatore che non vedo da almeno dodici anni.
 
Mi avvio con il mio seguito verso la sala del Trono dove sono certa mi stiano già aspettando, ma a pochi passi da quella stanza incontro mio fratello Christian, nato due anni dopo di me, che mi raggiunge a passo svelto.
-         Bella .. – dopo avermi raggiunto mi fa il baciamano, come d’usanza e poi saluta nostra sorella e la mia dama di compagnia.
-         Temo di non poter rimanere a chiacchierare con te, Chris.
-         Lo so, ti cercavo in guardino e la contessa Elodye mi ha detto che eri stata convocata così sono vento di corsa. Posso sapere di che cosa si tratta?
-         Temo di non saperlo nemmeno io, ma ti assicuro che ti informerò io stessa non appena …
-         No, vengo con te. Non discutere. – immaginavo che avrebbe detto una cosa del genere.
-         Christian … - poso una mano sul braccio di mio fratello e facciamo due passi da soli lungo il corridoio.  – ascoltami, quello che dovrò discutere in quella sala fra qualche minuto lo sappiamo bene entrambi, e non mi spaventa, quindi non dovrebbe paventare nemmeno te.
-         Niente mi spaventa ….
-         Non mentire. Nessun uomo è immune alla paura, nemmeno il lottatore più fiero e coraggioso. Cullarci nell’illusione di non avere paure ci indebolisce semplicmente. Ora ti prego di ascoltare, voglio, e lotterò strenuamente per questo, che nostra sorella non condivida il mio destino, e desidero proteggerla da quello che dovrò discutere in quella sala. Ho bisogno del tuo aiuto per proteggerla.
-         Bella …
-         Ascolta, c’è una cosa che non ho mai ammesso con nessuno se non con nostra madre … lei ti vede come un padre, sei la figura di riferimento, è da te che si faceva difendere quando aveva bisogno di protezione, e da me è sempre venuta a chiedere consiglio quando le serviva.
-         Noi non siamo i suoi genitori.
-         Siamo la cosa più simile che lei abbia avuto. Chris i genitori non sono semplicemente le persone che ci danno la vita ma anche coloro che ci amano e si prendono cura di noi, e non è forse quello che abbiamo sempre fatto con lei, anche se biologicamente non era nostra figlia? Rifletti un minuto, è nata due mesi dopo la scomparsa di nostro padre, e era ancor piccola quando la mamma è morta, e per tutta la sua infanzia nostra madre le è stata lontana perché si doveva occupare del regno. Abbi cuore, Chris, ora non sono io quella da proteggere, ma lei, una bambina che ancora non capisce che al mondo esistono orrori come i matrimoni combinati.
-         Puoi sempre sottrarti. Sei la Delfina, tu sarai comunque regina dopo il tuo 18 compleanno, che tu sia sposata o meno …
-         Lo so, e credimi è un’alternativa che mi alletta parecchio, ma un’alleanza con ò’Italia porterebbe solo giovamento al nostro paese … e se questo è il mio destino lo accetterò.
-         E se non lo è?
-         Siamo nelle mani del cielo, Chris, se non è il mio destino sarà solo l’ennesima prova alla quale sono chiamata. Ma ora devo andare e voglio una promessa solenne da parte tua.
-         Ti giusto, Bella, sul mio onore che farò quanto in mio potere per proteggere nostra sorella dai pericoli e dalle brutture del mondo.
-         Molto bene. Accetto il tuo giuramento e prego che tu possa rispettarlo. E ora sorridi, c’è il sole perché non porti nostra sorella a fare una passeggiata a cavallo? – tiene le mie mani strette nelle sue. Mi scruta attentamente prima di chinare leggermente la testa.
-         Troverò ancora la mia amata sorella quando sarò di ritorno?
-         Fratello mio, mi troverai qui ad aspettarti, ansiosa di sapere se vi siete divertiti.
 
Con un ultimo sguardo doloroso si allontana da me e dopo che entrambi abbiamo raggiunto Angela e Alice, le propone una passeggiata. Saluto calorosamente entrambi, mentre si allontanano, ma non appena svoltano l’angolo il sorriso muore sulle mie labbra, e Angela mi si affianca preoccupata.
-         Isabella, che cosa vi succede, faccio chiamare un medico?
-         No, Angela, non preoccuparti. Avvisa l’usciere di annunciarmi come si deve.
 
Mentre mi lascia sola cerco di riprendermi e di calmare le mie emozioni. Poco dopo è di ritorno e mi segue, due passi dopo di me, mentre entro nell’anticamera della Sala del Trono. Due colpi di bastone segnalano che un nobile sta per entrare, e l’usciere scandisce per bene il mio nome.
-         Sua Altezza Reale, la Serenissima Delfina Isabella. In piedi!.
Con calma entro nella stanza, dominata dalla presenza di due grandi troni che spettano al re e alla regina e di un piccolo sgabello, che per ora viene occupato dal Primo Ministro, in attesa della mia incoronazione, il Duca Aro. Come sempre sorride mellifluo al mio ingresso, e insieme all’ambasciatore si inchina rispettoso al mio cospetto.
 
 
spero che la mia storia vi sia piaciuta, e atttendo molte vostre recensioni e commenti. prima di lasciavi, un occhiatina all'abito di Bella in questo capitolo:
 
   
 
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