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Autore: _Diane_    28/09/2010    11 recensioni
In tutto il tempo che ho trascorso nel Castello del famigerato mago Howl, ho imparato almeno tre cose.
La prima: mai provare a mettere le mani nel bagno di Howl. O la testa. O il naso.
Meglio starne proprio alla larga; non consiglio a nessuno una casa invasa da viscida gelatina verde, soprattutto se prima avevate messo anima e corpo (e nel caso di una diciottenne trasformata in novantenne, molto corpo!) nella pulizia della stessa…
La seconda: non disturbarlo quando chiede “acqua calda su in bagno” a Calcifer, sbattendo violentemente la porta dietro di sé.
La terza… C’era una terza considerazione degna di nota? Uhm….
Ve lo prometto. Vi prometto che se mi viene in mente, ve la dico!

[SophiexHowl]
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Due cuori ed un... bagno


In tutto il tempo che ho trascorso nel Castello del famigerato mago Howl, ho imparato almeno tre cose.
La prima: mai provare a mettere le mani nel bagno di Howl. O la testa. O il naso.
Meglio starne proprio alla larga; non consiglio a nessuno una casa invasa da viscida gelatina verde, soprattutto se prima avevate messo anima e corpo (e nel caso di una diciottenne trasformata in novantenne, molto corpo!) nella pulizia della stessa…
La seconda: non disturbarlo quando chiede “acqua calda su in bagno” a Calcifer, sbattendo violentemente la porta dietro di sé.
La terza… C’era una terza considerazione degna di nota? Uhm….
Ve lo prometto.  Vi prometto che se mi viene in mente, ve la dico!

-Sophie!-

Il tutto il tempo che ho trascorso e continuo a trascorrere ancora oggi nel castello errante del famigerato mago Howl, non penso di averlo mai smesso di amare. No, aspettate… Quando ha cosparso di gelatina verde tutto? Lo amavo anche in quel momento?
Uhm…
No. Decisamente no.

-Sophieeeeeeeeeeeeeee…!-

-Sophie, le mie orecchie non possono sopportare oltre questo terribile lamento! Fa qualcosa!-

Gracchiava nervoso Calcifer, rannicchiato nell’angolo del grande focolare.

-Calcifer, tu non hai orecchie!-

Rispondo io, continuando a girare un cappello da adornare tra le mani.

-Ma non pensi a… a… a Markl? E al castello? Potrebbe crollare! Sai come è fatto lui! -

-Lui la deve smettere di urlare in questo modo. Il castello non crollerà, verò Calcifer?-

Mi guarda di sottecchi, tenendo bassa la fronte infuocata. Nonostante non possegga più il cuore di Howl, è sempre lo stesso Calcifer, troppo orgoglioso di sé per ammettere la sconfitta. Ovviamente la cosa gioca a mio vantaggio… Sorrido, mentre continuo a lavorare il cappello adagiato tra le mie ginocchia. Faccio leggermente dondolare all’indietro la sedia per arrivare alla decorazione floreale che voglio aggiungere sopra il copricapo, quando... un altro urlo arriva alle mie orecchie.
Molto più potente dei precedenti.

-SOPHIEEEE!-

Cado rovinosamente a terra; se il castello è davvero tremato (o crollato) come diceva Calcifer, potrei non essermene accorta!
Mi alzo in piedi, tolgo un po’ di polvere dal vestito e sbuffo.
Poi comincio a salire le scale, aggrappandomi al corrimano.
Evidentemente ho una faccia più buffa di quanto penso. Mentre gli passo davanti Calcifer se la ride di gusto, ed il suo fuoco scoppietta allegro qua e là nel focolare. Arrivata davanti alla porta chiusa dalla quale provenivano gli urli di Howl, mi appoggio alla stessa porta continuando a sbuffare.

-Che intenzioni abbiamo oggi, bambino? Di fare crollare la casa?-

-Certamente no, ma.. potrebbe essere un’idea.-

-Chiami “idea” seppellire vive le persone a cui tieni?!-

-Chiamo “idea” tutto ciò che non riguarda il mischiare le mie lozioni del bagno.-

-Ah.-

Mi mordo il labbro. Accidentaccio alla mia mania di pulire! Eppure non posso tollerare di avere un bagno in condizioni pietose. Ogni tanto va necessariamente messo a posto… E le lozioni sono così tante! Un errore ci può stare! Non per Howl, intendiamoci.

Faccio un respiro.

So che me ne pentirò.
Glielo dico.
Tutto d’un fiato.

-Senti, non volevo fare ancora pulizia in quel bagno ma tu... tu, lasciandolo nelle condizioni in cui lo lasci, non mi lasci scelta! Non sei capace a lavarti senza inondare tutta casa?-

Resto davanti alla porta chiusa in attesa di una risposta. Un terremoto. Un crollo. Un’inondazione.
Mi era già capitato di alzare i toni con Howl. Sono l’unica che riesce a tenergli testa. Eppure non sempre l’esito della discussione è pacifico e privo di rischi.

Poi la porta si spalanca.

Howl è immerso nella vasca da bagno circondato da una schiuma rosastra, la testa appoggiata dolcemente sul bordo, leggermente chinata all’indietro. Gli occhi sono socchiusi e le mani, posate poco al di fuori, fanno gesti circolari lenti e delicati.

Grazie alla magia, la stanza si riempie di bolle di sapone con riflessi coloratissimi. Nascono dal nulla e ruotano delicatamente intorno a me, senza sfiorarmi e senza rompersi. I miei occhi sono così estasiati dallo spettacolo che si ritrovano a contemplare che riescono ad ignorare il caos che -ovviamente- regna nel bagno.
Continuando ad osservare quella magia mi avvicino a lui, portando le mani al petto.

-Howl è... splendido.-

I miei occhi dovevano brillare perché non appena Howl ha aperto i suoi, sul suo volto si è dipinto un dolce sorriso che mi ha scaldato il cuore.

-Vieni, Sophie.-

Mi dice allargando le braccia, volendomi accanto a sé.
Mi avvicino alla vasca per abbracciarlo, nonostante sia completamente bagnato e... nudo.

-Ma che diamine..!!-

Con una mossa strategica ed energica, Howl mi afferra per la vita e mi trascina con sé nella vasca. Il primo istinto è prenderlo a schiaffi e urlargli contro - lo sa quanto odio essere trattata come una bambolina - ma lui si mette a ridere e la sua risata riesce a contagiare anche me.

-Sei uno stupido, eppure mi piaci così.-

Dico sorridendo, mentre siamo ancora abbracciati, il suo corpo perfetto vicino al mio che, con i vestiti zuppi d’acqua, fa fatica a muoversi.

-Sei una devastratrice di bagni, eppure sei sempre bellissima.-

Continuo a sorridere, mentre le sue labbra incontrano le mie.


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In tutto il tempo che ho trascorso nel Castello del famigerato mago Howl, ho imparato almeno tre cose.
La prima: mai provare a mettere le mani nel bagno di Howl. O la testa. O il naso.
Meglio starne proprio alla larga; non consiglio a nessuno una casa invasa da viscida gelatina verde, soprattutto se prima avevate messo anima e corpo (e nel caso di una diciottenne trasformata in novantenne, molto corpo!) nella pulizia della stessa…
La seconda: non disturbarlo quando chiede “acqua calda su in bagno” a Calcifer, sbattendo violentemente la porta dietro di sé.
La terza: Nonostante questo e molto ancora, nonostante le sfuriate per nulla e i rischi di morte che si corrono abitando in una casa semi-movente, con un fuoco che parla...

Non scambierei Howl per nessun altro al mondo.


-Ah Sophie, dopo discutiamo dell’accesso vietato alla stanza “bagno”.-

Ehm.
Non sempre.
















Note finali:

Ho scritto la prima parte di questa fiction su "Il Castello Errante di Howl" dopo aver rivisto per la seconda volta questo bellissimo film. Ero letteralmente entusiasta e dovevo scrivere qualcosa - che è stato completato in questi giorni, dopo aver scovato nei meandri del pc varie bozze di fiction.
Spero che alle - credo poche - persone che leggeranno piacerà questo scritto su i giovani protagonisti del film. :)

Ringrazio in anticipo chi leggerà e soprattutto, chi recensirà!

_Diane_
   
 
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