Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Buongiornooooo :)

E' da stamattina che avevo in testa questa one-shot e non potevo non scriverla.

Parla del giorno della nascita di Teddy.

Ringrazio infinitamente fin da ora chi avrà voglia di leggere e recensire.

baciiii,

Ale

Nota: la parte in corsivo parla della nascita di Harry, si capisce ma volevo specificarlo :)

Nota 2: scusate se nel genere ho messo generale, ma vi giuro che non sapevo cosa metterci!

Benvenuto in questo mondo, Teddy Remus Lupin

Remus cammina senza sosta nel corridoio del San Mungo.

Avanti e indietro.

Avanti e indietro.

La Medimaga non esce da quella stanza da più di un’ora.

Mentre cammina si guarda intorno.

Ed è un attimo.

Una sensazione di dejavu lo assale.

“smettila Ramoso! Mi stai facendo venire il mal di testa”.

“scusa è Felpato se in quella stanza sta nascendo mio figlio e sono un po’ nervoso!”

“un po’?!? un po’?!? stai consumando il pavimento!”

Lunastorta scuote la testa divertito davanti all’ennesimo battibecco di due dei suoi migliori amici.

“signor Potter?” dice dolcemente una Medimaga uscendo finalmente dalla stanza con un fagottino tra le braccia “qui c’è qualcuno che vuole conoscerla”.

E così dicendo porge a James suo figlio.

I Malandrini si dispongono attorno a lui, osservando felici quello che è considerato un po’ il bambino di tutti e quattro.

Ramoso si abbassa e sussurra dolcemente al suo orecchio: “Benvenuto in questo mondo, Harry James Potter”.

“ehi Ramoso fammi tenere il mio figlioccio!”

“smettila di rompere Felpato! O ti revoco la carica di Padrino!”

Lunastorta scuote di nuovo la testa, quei due non cambieranno mai.

“signor Lupin…”

Remus, sentendo il suo nome, esce finalmente da quei ricordi e guarda chi lo ha chiamato.

Sorride divertito quando si rende conto che quell’anziana donna è la stessa che ha fatto nascere Harry quasi diciott’anni prima.

“…qui c’è qualcuno che vuole conoscerla…”

Prende il braccio quel fagottino azzurro e si volta per mostrare raggiante suo figlio ai suoi amici ma, voltandosi, si ricorda che loro non ci sono più.

Non sono li per festeggiare come fecero per Harry.

Remus guarda suo figlio, che a sua volta lo fissa di rimando, per poi arrivare con la manina a toccare il volto del padre.

Una lacrima di gioia attraversa il suo viso, e pensare che se non fosse stato per il Prescelto non avrebbe mai provato quelle splendide emozioni.

Entra nella Sala e va verso la moglie, che è ansante e sfinita sul letto.

“è splendido Dora” le sussurra sedendosi accanto a lei.

Entrambi sono orgogliosi di quel loro figlio, nato da un amore grande, nonostante i tempi di guerra.

“Harry…” mormora ad un certo punto il neo papà.

“Harry? Credevo volessimo chiamarlo Ted, come mio padre…” risponde la moglie.

“vorrei che fosse Harry il suo padrino…”

Dora guarda suo marito e annuisce.

Entrambi sanno che è la scelta giusta.

Entrambi sanno che Harry avrebbe vinto.

Entrambi sanno che il bene avrebbe trionfato.