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Autore: fata_morgana    29/09/2010    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Edward non fosse stato un eroe romantico ma un vampiro come tutti gli altri? Come si sarebbe comportato di fronte ad una tentazione tanto grando come Bella Swan? A voi scoprirlo leggendo questa breve oneshot!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Ciao a tutte! Sono tornata con una breve, anzi brevissima, oneshot! Come al solito non sono un'amante degli avvenimenti "scontati" o ripetutamente proposti (intendo per quanto riguarda ciò che scrivo io, per la lettura bazzico un po' ovunque!) quindi vi propongo questa nuova visione del primo incontro tra Edward e Bella! Fatemi sapere che ve ne pare!

 

 

Guardo i miei fratelli seduti di fronte a me, l’ennesima recita familiare, l’ennesimo non-pranzo nella mensa della scuola.

Alice e Jasper si guardano amorevolmente mentre fingono di mangiare qualcosa, stento a capire come facciano a comunicare solo con lo sguardo.

Alice prevede la mia domanda e prontamente dai suoi pensieri mi giunge la risposta “E’ amore fratellino, semplicemente amore. Ma questo genere di sentimento non credo ti appartenga!”

La sua risposta è acida e secca, a volte proprio non la capisco.

 

“Ehi hai sentito la novità?” ci pensa Emmet a distrarmi, e per fortuna è talmente spontaneo da parlare ad alta voce, talvolta sembriamo una famiglia di sordomuti.

“Quale novità Em?”

“La ragazza nuova! Dovrebbe essere arrivata oggi, l’hai vista?”

La ragazza nuova, tutti parlano di questa nuova arrivata, che ci sarà di speciale in un’umana in più?

“No, non ancora.” Mi limito a rispondere con poche parole.

Il mio fratellone inaspettatamente coglie al volo che non si tratta del mio argomento preferito e non va oltre, o forse, molto più ragionevolmente, neanche lui è così interessato alla cosa, si tratta solo di una tentazione in più a cui dover resistere.

Questo  rappresenta per noi la nuova arrivata.

“Edward perché ridi?”

“Eh?”

“Stavi ridendo …”

La sua mente mi ripropone l’immagine di me stesso intento a sogghignare, ma non aggiunge altro.

Già, stavo davvero ridendo, il mio essere così melodrammatico mi diverte, cosa avevo pensato al riguardo della nuova studentessa? L’avevo definita “l’ennesima tentazione”! Come se per noi un’umana in più potesse fare la differenza! E’ solo una come tanti altri ed io sono un vampiro centenario.

Nessuna novità dunque.

 

Prendo un pezzo di pane, e senza che qualcuno mi possa vedere, lo sbriciolo,  la solita routine, far finta di mangiare, far finta di bere.

Bere … perché no, ho bisogno di dissetarmi un po’, in questo periodo sono davvero insofferente, forse andare a caccia placherà un poco il mio animo agitato.

 E’ ora di tornare a lezione, i pensieri di Alice tuonano come un allarme, mi alzo sbuffando e troppo lentamente per le mie gambe mi avvio verso il cestino per gettare i resti del mio non-pranzo.

“Em smettila!” lo rimprovero.

“Di fare cosa?”
“Di guardare la nuova arrivata! I tuoi pensieri sono fastidiosi come un’insegna al neon, mi stordisci, mi fai venire il mal di testa.”

“I vampiri non possono avere il mal di testa Edward! Non fare il tragico come al solito.”

Mi avvicino al mio fratello orso e con un’abile mossa riesco a pizzicargli un braccio.

“Ahi! Ma sei scemo?”

“Niente mal di testa, ma a quanto pare tu sei proprio una femminuccia!”

La mia lingua è veloce e tagliente, ma già so che Emmet è troppo buono, o forse troppo ingenuo, per raccogliere la sfida  velata dalla mia frecciatina.

“Ah si? Se ti prendo!” per un attimo mi mostra i canini affilati poi scoppia a ridere come un bambino ed inizia a rincorrermi, il solito burlone, avrei dovuto saperlo.

Mi divincolo tra i tavoli della mensa correndo il minimo che basta per non farmi acciuffare, ma improvvisamente mi blocco e sento la mano di Emmet far presa sulla mia t-shirt.

“Preso fratellino! Sei proprio una schiappa!”

Sento le sue parole, ma non riesco a muovermi, mi sento intrappolato.

“Ehi Edward? Se ci sei rimasto male posso darti la rivincita …”

Non riesco ne a parlare, ne a spostarmi di un solo millimetro, resto muto e immobile in una posa del tutto innaturale.

“Ed?” la sua voce ora è preoccupata “Ti senti bene? Alice che succede?!”

Neppure Alice riesce a rispondere, gli occhi sono velati da una visione che solo lei può vedere, ma che io posso percepire, la sua mente, come in trance, continua a ripropormi un’immagine drammatica e raccapricciante.

Terrorizzata alza gli occhi verso di me, i suoi pensieri sono troppo forti per non sentirli, sono obbligato ad alzare a mio volta lo sguardo verso mia sorella, ora anche i miei occhi sono pieni di terrore e di sgomento.

“Edward …” sento la voce di Emmet sussurrare qualcosa che solo noi vampiri riusciamo a percepire “Eddy i tuoi occhi … sono neri come la pece accidenti! Cosa sta succedendo?”

Il mio sguardo è ancora rivolto verso Alice, non vedo come una visione del genere possa avverarsi, come possa accadere qualcosa di tanto grave. E’ impossibile, deve essersi sbagliata.

 

“Permesso …” una voce flebile e delicata a pochi centimetri da me “Posso passare?”

I miei occhi shockati si rianimano e la vedo.

La nuova arrivata.

Mi guarda con i suoi occhioni color cioccolato in cerca di un assenso alla sua banalissima richiesta, io di rimando la fisso con i miei occhi neri e famelici.

Gli occhi di un assassino.

La distanza tra di noi è veramente troppo poca, il suo profumo è talmente forte ed inebriante, non esistono briglie che possano trattenere la mia furia omicida ed in un attimo capisco il senso della visione di Alice.

“No Edward, puoi farcela …”

Non e vero. Non posso. Non voglio.

Mi limito a mimare con le labbra una muta richiesta di perdono e nello stesso tempo le mia braccia sono già sulle sue cingendola dalle spalle.

 

Cosa sto facendo?

 

La stringo forte e la attiro ancor più verso il mio corpo, la sua schiena aderisce perfettamente al mio torace.

 

Cosa ne sarà di tutta la mia famiglia?

 

Sposto a velocità sovrumana i suoi capelli dietro l’orecchio. La sento tremare incapace di proferire una sola parola.

 

Causerò la fine di tutti noi, non posso farlo. Devo fermarmi.

 

Annuso il dolce richiamo che arriva dalla pelle scoperta, scopro istintivamente i miei denti affilati, lucenti e letali.

 

Non riesco a controllarmi. Ormai è troppo tardi.

 

Affondo nel suo caldo e tenero collo, sono impaziente ed avido, con le mani la scuoto per averne ancora di più quanto prima.

 

Alice, non ce l’ho fatta. Perdonatemi.

 

Sento il suo sangue dolce e delizioso ribollire nella mia bocca, il suo nettare riempie e rinvigorisce il mio corpo.

Senza controllo affondo ancor più in profondità , voglio tutto di lei, tutto fino all’ultima goccia.

 

Cos’ho fatto?

 

Non riesco a capacitarmi delle mie azioni, come ho potuto arrivare a tanto? Perché?

Osservo il corpo esangue senza vita tra le mie braccia. Sono inorridito e sconvolto.

 

Mio Dio …

 

Le urla terrorizzate dei presenti mi riportano alla realtà e mi straziano la mente.

Prima che qualcuno possa avvicinarsi lascio cadere a terra il corpo della sconosciuta, afferro la mano di Alice e inizio a correre alla velocità della luce.

 

Ci hanno scoperto.

Dobbiamo scappare.

  
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