Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Annette85    29/09/2010    10 recensioni
Sollevò piano la testa e incrociò le mani sotto di essa, non distogliendo lo sguardo dal soffitto della propria camera: era steso sul letto da ore e non si era ancora mosso, se non per cambiare posizione qualche volta.[...]
Storia classificatasi terza al contest "We want... Missing Moments" indetto sul forum di EFP da TittiGranger.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota: Come già detto nell'introduzione, questa storia si è classificata terza al contest We want... Missing Moments indetto sul forum di EFP da TittiGranger.
La ff è basata sulla traccia indicatami dalla giudicia, cioè "Hermione e Ron parlano per la prima volta del loro rapporto, dalla fine della battaglia."
Buona lettura^^


________________________________________

La chiave giusta

Sollevò piano la testa e incrociò le mani sotto di essa, non distogliendo lo sguardo dal soffitto della propria camera: era steso sul letto da ore e non si era ancora mosso, se non per cambiare posizione qualche volta. I suoi pensieri continuavano a vorticare, a ritornare a quell’anno passato a nascondersi insieme ai suoi migliori amici, alla battaglia finale in cui loro avevano vinto, ma che, inevitabilmente, aveva fatto delle vittime.

Erano ritornati a casa sani e salvi, ma a quale prezzo? Lui aveva perso un fratello, ma c’era anche chi non era stato così fortunato e aveva perso l’intera famiglia, come il piccolo Teddy Lupin.

Sospirò per l’ennesima volta quando sentì sua madre parlare con qualcuno, alcuni piani più sotto.

«Buongiorno, signora Weasley», esordì una voce a lui familiare. «Ron è in casa?»

«Sì, Hermione cara», rispose Molly dolcemente. «È nella sua stanza».

Poco dopo sentì dei passi leggeri salire le scale e un battito sulla porta. Non ci fu bisogno di parole o risposte, prese la bacchetta dal comodino e fece girare la chiave con un incantesimo, aprendo così la porta.

Hermione cercò di fare qualche passo: non era la prima volta che entrava in quella stanza, anzi vi aveva trascorso molto tempo le estati precedenti, ma qualcosa in quel momento la bloccava.

«Ciao», disse solo lui con la voce leggermente impastata, mentre si girava a guardarla; lei prese coraggio ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle. Ron le fece cenno di avvicinarsi e sedersi sul letto.

«Ciao», rispose lei, stranamente nervosa. Non lo vedeva da qualche giorno, da quando c’era stato il funerale di Fred. Lei aveva deciso di andare a trovare i propri genitori, però, dopo un po’ si era resa conto di dover chiarire anche un’altra storia. Così eccola lì, seduta sul letto del proprio migliore amico a torturarsi le mani cercando le parole giuste per introdurre il discorso.

«C’è qualcosa che non va?» chiese lui, alzandosi a sedere contro la spalliera del letto senza staccarle gli occhi di dosso.

Hermione lo guardò incerta, mentre si mordeva un labbro: da quando si era ritrovata davanti a lui non sapeva da che parte cominciare. Precisa com’era, si era preparata il discorso in anticipo, l’aveva ripetuto anche mentre saliva per andare da lui. Ma non appena si erano guardati negli occhi, il suo cervello aveva completamente smesso di collaborare, facendola rimanere muta.

Sentì la mano di Ron sfiorare la propria come a rassicurarla, a dirle che non c’era nulla di cui aver paura e che con lui poteva parlare chiaramente. Rincuorata da quel gesto, Hermione sorrise debolmente e prese coraggio: «Penso che dovremmo chiarire una cosa», iniziò abbassando leggermente lo sguardo e arrossendo un po’. «Mi dispiace toccare l’argomento dell’ultima battaglia, ma si tratta di qualcosa che è successo a Hogwarts, nel corridoio del settimo piano».

Ron annuì senza dire nulla, aspettando pazientemente che lei continuasse il discorso.

«Beh, ecco...», cercò di riprendere il filo, portandosi una ciocca di capelli ricci dietro l’orecchio sinistro. «Non volevo saltarti addosso in quel modo», esalò dopo qualche istante rialzando lo sguardo sull’amico.

Il ragazzo sorrise e scosse lievemente il capo: «Non preoccuparti. Piuttosto, mi scuso io per averti sollevata di peso e per aver risposto con trasporto al bacio».

Hermione abbassò lo sguardo ancora più imbarazzata, sentendo le guance andare a fuoco.

«I tuoi genitori stanno bene?» chiese Ron dopo svariati minuti di silenzio nei quali avevano iniziato un gioco di sguardi del tipo “io non guardo te, tu non guardi me”.

Hermione finalmente rialzò la testa, lasciando perdere lo studio delle venature del pavimento di legno: «Oh, sì. Sì, tutto bene, sono felici di essere ritornati in Inghilterra», rispose abbozzando un sorriso. Ron fece altrettanto e di nuovo calò il silenzio, interrotto solo da Leotordo che, in giardino, cercava di cacciare gli gnomi.

«R-Ron», iniziò Hermione esitante, mentre si schiariva la gola. «Tu e io siamo amici?»

Il ragazzo la guardò sorpreso da quella semplice domanda: nell’ultimo anno gli sembrava di essere diventato più che un amico per lei, soprattutto dopo tutto quello che era successo, dal medaglione che racchiudeva l’Horcrux al bacio di cui si erano appena scusati reciprocamente. «Certo che siamo amici», rispose dopo aver pensato bene alle parole da usare.

«E due amici dovrebbero dirsi tutto, giusto?» chiese ancora Hermione cercando di mantenere il suo sguardo negli occhi dell’amico.

«Giusto», convenne Ron senza bisogno di perdersi nei propri pensieri prima di rispondere.

«Perché tu e io non riusciamo a dirci tutto?» domandò ancora a bruciapelo, finalmente riprendendo il coraggio che le era mancato poco prima.

«Noi ci diciamo tutto, altrimenti come spieghi i continui litigi?» disse lui cercando di sorridere.

Hermione scosse la testa quasi non riuscendo a credere alle proprie orecchie. «Io penso che proprio perché non ci diciamo tutto, litighiamo sempre», rispose, cercando di mantenere un filo logico dei pensieri.

Colpito da quell’ultimo ragionamento, Ron ebbe come un’illuminazione, capendo forse per la prima volta dove volesse andare a parare l’amica. «Quindi se adesso decidiamo di essere sinceri l’uno con l’altra, pensi che non litigheremo più?» chiese mentre il suo sguardo danzava sul viso di Hermione.

«Penso di sì», rispose lei arrossendo.

«Quindi se io ti dicessi che quel bacio nel corridoio di Hogwarts è stata la cosa più bella che mi sia mai successa e che scusarci reciprocamente sia stato inutile, tu non avresti nulla da obiettare?» chiese prendendo coraggio e avvicinandosi lentamente a Hermione.

«Nulla», disse con un filo di voce.

Ron sollevò una mano ad accarezzarle una guancia: «Visto che siamo in vena di confidenze, sappi che ti trovo molto carina quando arrossisci», asserì avvicinandosi ancora un po’ a lei, prima di sfiorarle le labbra con le proprie.

Hermione non se lo fece ripetere due volte e rispose con entusiasmo al bacio, come se dopo il primo a Hogwarts non avessero mai smesso di fare altro. Ron le circondò il corpo con le braccia, portandola più verso di sé, in modo da stare comodo mentre approfondiva quel nuovo concetto, e lei si aggrappò come a un’ancora di salvezza alla sua maglietta, lasciandosi cullare.

«E così, hai deciso di giocare la carta della sincerità», disse Ron a un tratto, dopo essersi finalmente separati, e aver appoggiato la propria fronte a quella di Hermione.

«Beh, sapevo che poteva essere la chiave giusta», rispose lei con un sorriso furbo sulle labbra, incatenando ancora una volta lo sguardo in quegli occhi azzurri così magnetici, che l’avevano fatta innamorare.

«Quindi...», cominciò a dire Ron, cercando di riprendere il discorso interrotto poco prima.

«Ti prego, non ricominciare con i “quindi”», sospirò Hermione e, prima che potesse aggiungere altro, chiuse la bocca di lui con la propria.


________________________________________

Penso che farò un commento breve, perché ho fame XD e poi perché non ho molto da dire, solo che ringrazio infinitamente TittiGranger per aver indetto il contest e perché nella mia immensa fortuna ho beccato (dopo un tentativo, ma facciamo finta di nulla), un momento che ancora mancava alla mia collezione di Missing Moments sulla coppia. Come ho già detto nel topic del contest è stata dura scrivere questa storia, perché mi sono bloccata ben due volte, non sapendo come continuare, come far affrontare l'argomento che mi era stato dato. Ma alla fine ne sono uscita vincitrice, perché volevo con tutte le mie forze portare fino in fondo questo contest.
Spero che la storia vi sia piaciuta e che, se vorrete, mi lascerete un commento^^
Ehm, sì, alla fine l'ho fatta un po' lunga comunque XD

Ciao ciao

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Annette85