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Autore: Micchan    30/09/2010    3 recensioni
“Romania”, gli rispose in maniera vaga l’uomo di colore, posizionando davanti al moro un banale biglietto della metro usato, per poi infilarsi una mano dentro la giacca per estrarre un orologio da taschino dall’aspetto decisamente delicato, o forse era a causa del contrasto con quella mano grossa quanto un badile. “Il passaggio si attiverà tra tre, due, uno… buon viaggio, Harry”.( Seconda classificata al contest "Io il titolo, voi la storia" indetto da Only_me + Premio speciale Comedy )
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Charlie Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Freelove

La fan fiction ha partecipato al contest “Io il titolo, voi la storia” indetto da Only_me [ fandom Harry Potter ] classificandosi al secondo posto ed ottenendo il premio speciale Comedy.
Titolo scelto: Freelove
Personaggio/Pairing ricevuto: Norberto ( NorbertA in realtà XD )
Altri personaggi: Charlie Weasley, Harry Potter, Kingsley Shacklebolt
Altri pairing: Harry/Draco ( accenno )
Genere: Commedia, Avventura
Rating: Giallo
Avvertimenti: Linguaggio, Shounen-Ai 
Introduzione/NdA:
Romania”, gli rispose in maniera vaga l’uomo di colore, posizionando davanti al moro un banale biglietto della metro usato, per poi infilarsi una mano dentro la giacca per estrarre un orologio da taschino dall’aspetto decisamente delicato, o forse era a causa del contrasto con quella mano grossa quanto un badile. “Il passaggio si attiverà tra tre, due, uno… buon viaggio, Harry”.

 

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Freelove




Ron Weasley: Accidenti, Harry, tu uccidi draghi, se non trovi tu una ragazza allora chi?!
Harry Potter: In questo momento uscirei con un drago!

( Harry Potter e il Calice di Fuoco )



Aggrottò le folte sopracciglia nere perdendosi nell’osservazione estatica dei nodi del legno di quercia della porta dell’ufficio del Ministro della Magia, indeciso se entrare o no. Sono quasi in ferie dopotutto, non poté fare a meno di pensare, conscio che l’essere convocato lì, almeno per quanto lo riguardava, non fosse mai un buon segno.

 

L’ultima volta, ricordò reprimendo un piccolo brivido, era finito in Egitto – perseguitato da una mummia che un qualche Mago Oscuro aveva avuto la geniale idea di riportare in vita, per così dire. Ma tu sei solo quasi in ferie, Harry, gli ricordò irritantemente il suo spirito Grifondoro, animato dalla vocina di Hermione; alzò quindi una mano, chiudendola a pugno.

“Entra, Potter.”

Si fermò nell’atto di bussare, ancora prima di riuscire a sfiorare con le nocche la superficie lucida e solida; e si chiese perché ci provasse ancora, nonostante mai da quando aveva iniziato a lavorare lì al Ministero come Auror fosse riuscito a sorprendere Kingsley in alcun modo.

 

Mi voleva vedere, Shacklebolt?” domandò, entrando e richiudendosi la porta alle spalle. Di’ di no, di’ di no, sperò fermandosi a pochi passi dalla scrivania in scuro legno di noce del Ministro – probabilmente era una cosa egoistica da pensare ma, ehi, era da mesi che aspettava quella vacanza tanto meritata.

Sì, ho una missione da affidarti” gli rispose invece l’uomo, per poco non causandogli un gemito degno solo uno studente che viene a scoprire che ci sarà una verifica a sorpresa, senza neanche sollevare gli occhi da alcuni fogli che stava esaminando – sventagliando una mano enorme ed ingombrante per fargli segno di sedersi.

Non accolse l’invito, rimanendo in piedi lì al centro della stanza, perdendo qualche attimo nell’osservazione dell’ormai ex Capo Auror – nonostante gli anni fossero passati senza segno di clemenza, l’enorme uomo di colore ancora si ostinava ad indossare quel cerchietto dorato ad un lobo dell’orecchio, colpevole di un luccichio quasi ipnotico.

Bene Potter, tra un paio di minuti si attiverà la passaporta che porterà sul luogo della missione, lì un esperto t’informerà su tutti i dettagli necessari” spiegò Kingsley, sollevando lo sguardo su di lui ed intrecciando le dita sopra la scrivania – dovette forzarsi a distogliere lo sguardo dall’orecchino, per prestare attenzione. Inarcò un sopracciglio. Una passaporta? Male, davvero molto male.

Mnh, bene, perfetto. E questo posto sarebbe esattamente… DOVE?” domandò, con un gran brutto presentimento – e uno non diventa il Ragazzo Sopravvissuto ignorando i propri fottuti brutti presentimenti.

Romania”, gli rispose in maniera vaga l’uomo di colore, posizionando davanti al moro un banale biglietto della metro usato, per poi infilarsi una mano dentro la giacca per estrarre un orologio da taschino dall’aspetto decisamente delicato, o forse era a causa del contrasto con quella mano grossa quanto un badile. “Il passaggio si attiverà tra tre, due, uno… buon viaggio, Harry”.

Molto divertente, ebbe appena il tempo di pensare con una smorfia, prima di allungare il braccio a stringere il pezzo di carta – e scomparire con il tipico ed odiato strappo all’altezza dell’ombelico.

 

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Gli parve infinito il tempo passato lì in quel vortice di energia e vento magico – non aveva mai capito in realtà come funzionassero le passaporte, non era mai riuscito a superare l’antipatia che provava nei loro riguardi; niente di personale, ma capita di non voler più avere nulla a che vedere con qualcosa complice di averti portato tra le braccia della morte.

Si tenne stretta la bacchetta, premendosi una mano contro il sedere per evitare che quest’ultima decidesse di sgusciargli via durante il tragitto. Non aveva alcuna intenzione di dover tornare indietro a cercarla perché gli era caduta dalle parti della Foresta Nera.

Stava ancora sputacchiando ciocche di capelli che inevitabilmente gli sferzavano in faccia finendogli in bocca, quando finalmente quella centrifuga cominciò a rallentare, e scendere di quota – per poi abbandonarlo di colpo in balia della gravità, come un tappeto volante scarico*, facendolo piombare sgraziatamente contro un terreno umidiccio e vagamente muschioso.

Bene, almeno so di essere arrivato a destinazione, pensò emettendo un lieve gemito dolorante.

Gli atterraggi non sono mai stati il tuo forte, vero Harry?” pronunciò una voce divertita, mentre una mano tesa entrò nel suo scarso campo visivo. Una voce familiare, tra l’altro. Quando fu sicuro che un qualsiasi movimento non l’avrebbe mandato in mille pezzi, arrischiò di muove un braccio per sistemarsi gli occhiali sul naso e sollevando lo sguardo.

Charlie?!” si ritrovò ad esclamare, con un tono strozzato tra l’incredulità e la gioia, spalancando gli occhi dietro le spesse lenti – afferrò la mano che ancora gli veniva porta, riuscendo finalmente a tornare in posizione eretta. Beh, commentò mentalmente facendo scivolare un’occhiata lungo il corpo del rosso che non vedeva da un bel po’ di tempo, qui di certo il problema non è l’essere eretto.

 

In carne ed ossa, amico” rispose Weasley, lasciando la presa che lo legava a lui per improvvisare una posa statica, ironicamente statuaria, con le mani ben piantate nei fianchi. E muscoli, aggiunse silenziosamente Potter, tenendo per sé quel parere – aveva cose più importanti a cui pensare, al momento. Sbatté le palpebre, con una rivelazione improvvisa. “Saresti tu quindi l’esperto?”

Vedere l’altro annuire, con un saputo sorriso sulle labbra, confermò i suoi sospetti; sbuffò seccato, dandosi qualche inutile pacca sulla divisa per tentare di rimuovere le macchie, ormai indelebili, di terriccio. “Shacklebolt avrebbe anche potuto dirmelo…” borbottò, per poi continuare a voce più alta “Allora, quale terribile disavventura mi attende questa volta? Penso di aver già visto di tutto, ormai.

 

Non considerò un buon segno, vedere il volto di Charlie oscurarsi in quella maniera, quando accennò alla missione – lasciò che il rosso gli posasse un braccio su una spalla, facendogli strada. “Ci serviva una mano prima che la situazione degenerasse” ammise quest’ultimo con un sospiro lieve, sollevando un palmo per portarselo tra i capelli, mandandoli all’indietro.

Sembra che nella zona attorno alla riserva siano cominciati a sparire parecchi capi di bestiame – all’inizio nessun problema, è bastato insabbiare un po’ la cosa, ma il numero continua ad aumentare e la gente comincia a prendersela con i draghi; se si dovesse continuare così, c’è il rischio che facciano chiudere la riserva” spiegò con una smorfia in viso che rendeva inutile chiedere cosa pensasse lui della situazione. “Mi dispiace, Charlie” pronunciò sinceramente il moro, rendendosi conto di quanto l’altro amasse il suo lavoro, e i draghi. “Quindi sostanzialmente io, ehm, che dovrei fare..?” chiese, infine, non avendo in realtà ancora ben capito quale fosse l’utilità della sua presenza lì, in tutto quello.

Ci aiuterai negli appostamenti notturni, naturalmente, così da scoprire se la colpa è davvero di uno dei nostri draghi!” esclamò il maggiore, sollevando le braccia in alto come se la cosa fosse semplicemente ovvia. Beh, non lo era per niente.

Il Ragazzo Sopravvissuto Per Fare la Babysitter Ai Draghi avanzò ancora di un paio di passi, apparentemente ammutolito – senza rendersi conto di aver lasciato indietro il compagno, troppo occupato a stringere spasmodicamente le dita attorno all’aria, immaginando di avere il grosso e forzuto collo di Kingsley tra le mani, invece. Sarebbe stata la prima cosa che avrebbe fatto una volta tornato.

“Tu mi vorresti dire che sono stato mandato qui, ad un giorno dall’inizio delle mie ferie, per starmene appostato in qualche cespuglio tutta la notte a controllare delle cazzo di PECORE?!” iniziò a sbraitare, alzando la voce e gesticolando con le mani per aria in maniera più convulsa di un ballerino di flamenco.

HARRY, FAI ATTENZ-”

L’urlo d’avvertimento di Charlie non gli giunse in tempo, perché infatti il Salvatore del Mondo Magico e Non si ritrovò per l’ennesima volta, nel giro di pochi minuti, con la faccia premuta contro il terreno, neanche fosse finito a sua insaputa davanti al Grauman’s Chinese Theatre** di Hollywood, invece che in Romania.

Rantolò per il dolore, tossicchiando faticosamente a causa del peso che si sentiva sulla schiena. O ho appena sputato un polmone, o devo aver ingogliato una zolla di terra, si ritrovò a pensare sconnessamente, prima di rendersi conto che Weasley stava tentando di dirgli qualcosa.

Harry. Non. Ti. Muovere.” l’udì, finalmente, al di sopra del vago ronzio che sentiva nelle orecchie. Probabilmente la botta era stata peggio di quanto avesse immaginato, rimuginò vagamente, prima di rendersi conto che non era il suo udito a giocargli brutti scherzi – il suo udito non ha un fiato pesante che gli soffi aria calda alla base del collo.

Si immobilizzò, neanche avesse visto in faccia una Gorgone – ma dopotutto non era poi così diverso, ritrovarsi un drago praticamente sulla schiena. Lentamente storse il collo finché non gli iniziò a fare male, ma comunque abbastanza da vedere in faccia – o muso? – il suo assalitore.

Assottigliò lo sguardo, nel difficile tentativo di mettere a fuoco la vista nonostante gli occhiali gli stessero penzolando sbilenchi sul naso, in procinto di cadere. Tutto ciò che riuscì a distinguere furono una montagna di scaglie nere e lucenti, dall’apparenza inequivocabilmente resistente – e un paio di fauci socchiuse decisamente troppo vicine per i suoi gusti. Per i gusti di chiunque, in effetti.

Harry Potter fa da spuntino ad un drago il giorno prima delle sue ferie! già si immaginava i titoli dei giornali del giorno dopo, che avrebbero sottolineato quanto quella fosse stata una morte indegna per un giovane e promettente Auror come lui, e di come nessuno avrebbe mai pensato che la sua proverbiale sfiga sarebbe arrivata a tanto.

BLEAH! Ma… che schifo!” esclamò, reprimendo qualcosa di molto simile ad un conato di vomito – passandosi una mano sulla faccia affogata nella saliva del drago, ormai consapevole di come gli sarebbe stato impossibile togliersi di dosso quella puzza di carne rancida senza farsi almeno tre docce. Quello di cui non riusciva a capacitarsi era, invece, che quella bestia feroce potenzialmente mortale l’avesse appena… leccato come un innocuo animaletto domestico!

Beh, pare proprio che tu abbia fatto colpo, Harry. Norberta non è una che va con il primo che incontra” gli rise praticamente dietro il rosso, avvicinandosi e riponendo tranquillamente la bacchetta che aveva sfoderato, nel caso in cui la situazione fosse degenerata.

Norberta..?” ripeté critico l’ex Grifondoro, rotolando sul terreno il necessario per stendersi sulla schiena, sistemandosi gli occhiali – non avrebbe azzardato altri movimenti finché quel COSO enorme non fosse tornato ad una debita distanza di sicurezza, grazie tante. Poi spalancò gli occhi, ricordando finalmente come Charlie stesso li avesse informati che, l’adorabile cucciolo di drago clandestino di Hagrid, fosse in realtà una… draghessa, dragonessa, o in qualunque altro modo si dicesse.

Ma non mi dire… che fortuna, eh?” aggiunse sarcasticamente, lanciando l’ennesima occhiata dubbiosa contro il decisamente troppo affettuoso animale, prima di recidersi ad alzarsi. “E dopo questa piacevole rimpatriata, io ho decisamente bisogno di una doccia.” concluse, tornando ad incamminarsi insieme a Charlie verso la baita che l’avrebbe ospitato fino a sera – sobbalzando miseramente, quando il drago gli diede una poderosa pacca sulla schiena con il muso, sbuffando vapore grigiastro dalle narici.

Sai Harry, io credo ti stia guardando il culo.” ghignò Charlie.

Gemette nolente, e soprattutto dolente, a quel commento – causando per tutta risposta l’ennesimo scoppio d’ilarità del rosso.

 

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C’era da dire che, tra tutti i modi possibile, non avrebbe mai pensato di passare la notte precedente al suo primo giorno di ferie in quella maniera. Non era tanto il dover stare all’aperto, perché lì alla riserva – il Delta del Danubio, da quanto aveva poi appreso da Charlie – il cielo era limpido e terso come non l’aveva mai visto; allungando la mano avrebbe come avuto l’impressione di poter toccare quel fiume di stelle.

No, il suo problema erano le spine di quel cespuglio che gli si erano ormai conficcate ovunque, trasformandolo in un grottesco puntaspilli da sarta a grandezza umana – un nascondiglio per di più inutile, considerata l’ingombrante presenza di un drago accucciato accanto a lui.

Sbuffò seccamente per l’ennesima volta, premendo una mano contro il muso dell’animale per scostarlo da sé; cominciava a non poterne più di quella situazione, continuava a strusciarglisi addosso come un gatto da salotto troppo cresciuto – sfiorando posti decisamente troppo delicati che avrebbe preferito sapere più al sicuro.

Sbatté un paio di volte le palpebre, che cominciava a sentire più pesanti man mano che il tempo passava; non aveva mai avuto problemi nel fare le ore piccole, ma evidentemente il metodo del contare le pecore doveva essere più efficace di quel che pensasse.

Un fruscio tra le foglie lo fece sobbalzare come se qualcuno lo avesse pungolato con la punta della bacchetta, facendogli spalancare gli occhi dietro le spesse lenti degli occhiali, scrutando nel buio; i muscoli tesi, la mano ad un soffio dalla tasca posteriore dei pantaloni della divisa, pronto a scattare al minimo accenno di pericolo.

Si lasciò nuovamente andare contro il prato come se le sue ossa si fossero improvvisamente liquefatte, quando vide comparire tra la boscaglia la figura evanescente e nebbiosa di uno stallone; semplicemente il patronus di Charlie.

Non l’aveva mai visto prima di quel momento – anzi, in effetti non era neanche a conoscenza del fatto che il rosso ne possedesse uno, ma non c’era da esserne poi così tanto stupiti, alla luce della sua appartenenza all’Ordine della Fenice. Neanche la forma era stata poi una grande sorpresa – certo, diceva molto su alcune particolari… dimensioni del secondogenito di casa Weasley.

Allora Harry, come vanno lì le cose? O forse ho interrotto qualcosa tra te e la tua amica?” la voce del domatore fuoriuscì dalla bocca del cavallo, frammentata da qualche nitrito e scalpiccio di zoccoli contro il terriccio molle.

Ah ah, davvero divertente – pensò con una dose massiccia di sarcasmo, arricciando le labbra in una smorfia infastidita. “, ho capito che mi vuoi bene Norberta…” borbottò sgarbatamente, cercando nuovamente di levarsi di dosso il nuovo attacco di affettuosità della dragonessa.

E che cazzo!” esclamò alla fine, schizzando in piedi come se uno Schiopodo Sparacoda l’avesse punto sul sedere – non così diversamente dalla realtà, dato che invece si era trovato il muso del Dorsorugoso contro l’inguine.

Un grido seguì il suo, peccato che quest’ultimo fosse decisamente NON umano; voltò il capo così all’improvviso da sentire lo schiocco doloroso delle vertebre del collo, ma senza curarsene. No, era troppo occupato a fissare con occhi sbarrati un Ironbelly Ucraino intento ad atterrare nel bel mezzo dell’enorme zona pascolo.

Non aveva mai visto un drago più grande – al confronto Norberta era solo un innocuo cucciolotto, e l’Ungaro Spinato che gli era toccato affrontare durante il quarto anno appena un terzo di quel bestione colossale.

Merda” imprecò mordendosi le labbra – si lasciò appena il tempo si sparare in alto una cascata di scintille rosse con la bacchetta, il segnale che aveva concordato con Charlie e il resto del gruppo, prima di lanciarsi giù per la piccola collinetta che aveva scelto per appostarsi.

In un momento diverso si sarebbe soffermato ad ammirare affascinato gli effetti di luce che i raggi lunari disegnavano riflettendosi sulle scaglie argentee del drago – ma in quel momento la sua attenzione era più concentrata sulla bocca irta di denti affilati spalancata a poche spanne da una povera pecora innocente.

 

Un incantesimo contro i draghi, un incantesimo con draghi enormi Harry… si ripeté febbrilmente, tenendo la bacchetta tesa davanti a sé e continuando a correre dritto verso le fauci della creatura. Un’abitudine che avrebbe dovuto cominciare a perdere.

CONJUCTIVITUS!” urlò con una scoccata del braccio, mancando per un soffio i piccoli occhietti rossi come il sangue dell’animale – ma sfortunatamente ottenne di attirare la sua attenzione, nonché farlo incazzare.

Si arrestò all’improvviso, quando l’ennesimo ruggito gli fece tremare la terra sotto i piedi; vedere l’Ironbelly cominciare ad avanzare verso di lui lo portò a riconsiderare l’opzione di iniziare a correre nella direzione opposta, questa volta.

Eccomi che arrivo, ferie eterne, fu il suo ultimo pensiero prima che il drago fosse praticamente su di lui; chiuse gli occhi attendendo l’impatto, puzza di carne bruciata, fiumi di sangue scorrere o qualsiasi altra cosa del genere. Niente. Non sentì assolutamente niente, a parte un soffio d’aria scompigliarsi sopra la testa i capelli.

Arrischiò a sollevare una palpebra, dando una sbirciata per sapere che fine avesse fatto il suo, teorico, assassino – ciò che vide gli fece perdere il controllo della mandibola, la bocca spalancata come quella di un bambino che vede per la prima volta la vetrina di Mielandia addobbata per le feste natalizie.

Quella cosa fottutamente enorme e mortalmente pericolosa stava praticamente… facendo le fusa e strusciandosi contro quella che riconobbe come Norberta neanche fosse un adorabile gattino.

Sentendosi improvvisamente privo di forze, ed incredulo, si lasciò cadere a terra con un lieve tonfo che per la prima volta gli fece ringraziare per la presenza di quel terriccio molle; rimase in quella posizione finché non giunsero Charlie e gli altri, a fissare i due draghi amoreggiare.

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“Harry, sei sicuro di non voler rimanere un po’ di più?”

“Ti ringrazio Charlie ma… no. Ho rimandato anche troppo le mie ferie per i miei gusti” rispose al rosso con un piccolo sogghigno divertito – era ormai mattina, precisamente quasi l’alba, e lui era ufficialmente in ferie da già cinque ore.

Tutto si era concluso nel migliore dei modi; alla riserva non sarebbe successo niente, in quanto quel drago non ne faceva parte – apparteneva evidentemente a quel rado gruppo di esemplari ancora in libertà, arrivato probabilmente dopo un bel viaggetto dai suoi territori d’origine in Ucraina.

“Questo su che gradino della Scale delle Stranezze*** di Potter si piazza?” replicò Weasley, con un sorriso divertito gemello al suo.

Scoppiò a ridere il moro, gettando all’indietro la testa; dovette aspettare di calmarsi prima di poter replicare. Mnh, vediamo – essere convocato per porre fine ai regali di corteggiamento di un drago per la sua amata dragonessa… direi proprio che si merita uno dei primi posti”.

Allungò una mano verso il domatore, che gliela strinse in segno di saluto e congedo, prima di mettergli tra le mani un piccolo peluche a forma di pecorella, evidentemente adibito a passaporta – si limitò ad inarcare un sopracciglio scettico, evitando di commentare.

“Certo che, amico, adesso anche i draghi ti danno i bidoni!”

Le labbra del moro si tesero da un lato in un sorrisetto sghembo, gli occhi color smeraldo animati da un luccichio malizioso. “Vedi Charlie, io ho già ad aspettarmi a casa il mio personale Drago”.

In quel momento la passaporta di attivò, facendolo scomparire con il consueto strappo nauseante all’altezza dello stomaco – e la risata sguaiata di Weasley in sottofondo.

 

 

 

The End.

 

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*In un certo senso è un omaggio alla fan fiction “Eldorado” di Ernil che semplicemente amo.

**Per chi non lo conoscesse, perché dopotutto è possibile dato che il nome era sconosciuto anche a me prima di scrivere la fan fiction, è il famoso teatro che si affaccia sulla via dei diamanti e sul cui piazzale le star maggiori hanno impresso le loro impronte e nomi nel cemento.

***Citazione di “Secrets” di Vorabiza.

 

 

Punteggio ottenuto:

Originalità: 9.8/10;

Grammatica: 9.8/10;

Forma: 10/10;

Caratterizzazione personaggi: 9.8/10;

Attinenza al tema: 9.5/10;

Gradimento personale: 5/5;

Totale: 53.9/55.

 

Partendo dai punteggi pieni, troviamo la forma e il gradimento.

Non ho trovato nessun errore, in quel parametro, le virgole erano poste nei punti giusti e gli altri segni di punteggiatura sono stati utilizzati nella maniera e nei momenti più corretti.

La tua fic mi è piaciuta davvero molto, e ho apprezzato parecchio l'uso che hai fatto del personaggio assegnato (che, diciamocelo, è un po' particolare).

L'attinenza al tema: il personaggio l'hai utilizzato senza alcun dubbio nel modo migliore, ma il titolo.. non l'ho trovato molto approfondito all'interno della storia, ecco. Certo, si capisce che non è completamente sparato a caso, ma in ogni caso sarebbe stato preferibile che all'interno della fic ci fosse qualche riferimento in più.

I personaggi sono ben caratterizzati, Harry e Charlie mi sono piaciuti davvero moltissimo. Ma, purtroppo, Kingsley Shacklebolt l'ho trovato un po'.. vuoto. Non mi ha affascinata, non mi ha trasmesso nulla di particolare.

Nella grammatica ho davvero poco da dire: è perfetta, escludendo un piccolo errore di battitura.

Nell'originalità, invece, hai riportato quella penalizzazione solamente per la scelta finale di accoppiare Harry e Draco. Certamente è stata una scelta azzeccata, e come lettrice non ho potuto fare a meno di apprezzare, ma purtroppo questo pairing è fin troppo utilizzato nel mondo delle fanfiction, quindi, da giudice, ho dovuto sottrarti qualcosa.

 

 

 

      

   
 
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