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Autore: glendower    30/09/2010    4 recensioni
Muto soddisfare.
Inghiotti la chiave del labirinto.
Non giochi, non cadi.
La trappola dell'amore è solo nuda passione.
Un po' di sesso, qualche bugia.

Si mentiva da solo pur di non pensare a Lei, a Loro.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPICE!

Il peccato, la faccia della gelosia.

 

 

Le gambe a ciondoloni, le mani strette in grembo.
Un esercito di donne attorno al banco, sussurra.
Vieni scimmiottato da frivoli sorrisi. Occhi spenti, oscurato di gelosia.
Guardi distrattamente un punto a vuoto.
Una coppia. Uno scambio di sensazioni.
Lei. Lei. Lei, ha parole solo per Lui.

DRIIINDRIIINDRIIIN

Vibrazione. Stridere continuo, incessante.

 

Letto condiviso, stesse lenzuola umide di piacere corrosivo. Il solito testimone malato di un attimo tempestivo, rubato per giocare in una piccola sottigliezza come il divertimento.
Un sospiro, nella notte ormai trasformata in mattina, fragile raggio dell'alba.
Un dormire tranquillo, apparentemente indisturbato.
Flash di macchine illuminano le ombre a scatti, dibattendosi convulsamente sulle pareti luride di una vecchia stanza incartata di poster.
Con un piccolo movimento alla tua sinistra  la bella addormentata dai soffici capelli color del cielo si gira dall'altra parte.
Dorme: che tenera, ignorante, bambina beata.
La sveglia eletronica sul comodino lampeggia le 4.00 in punto. E' ancora presto ma sei già sveglio da un po'.
Resti a guardare fuori dalla finestra, indeciso se rispondere a quel benedetto cellulare che trilla da ore, rovistando in mezzo ai tuoi pensieri per distoglierti dai veri problemi.
Pieghi le labbra indurendole in una smorfia mefitica e finalmente allunghi le dita per prendere l'oggetto, spingi qualche tasto e lo porti all'orecchio.
E' inutile puntare l'attenzione sullo schermo per guardare chi sia, già lo sai.


E' una delle tante compagne da portarsi in giro di notte.


" Ieri dov'eri, con chi eri? " dall'altro lato, la voce trema. Appare nervosa, dimostrandosi però calma. All'altezza di te.
" A scuola, poi in biblioteca. Studiavo. Ho fatto tardi. Ero solo. "
Sotterfugi, scuse inventate con prontezza.
Parole incantatrici in cui si può credere, sono intrise di purezza rubata e nessun tipo di sospetto.
Menti come quegli attori che stanno sul palcoscenico, ti travesti da uomo quando invece sei solo un bambino.
La donna al telefono sospira, si sente più tranquilla.
S'è bevuta l'ennesimo tranello e nel frattempo tu brindi con un sorriso abominevole.
" Ci sei solo tu per me. " E mette giù, dopo essersi schiarita le idee.


Nei corridoi al tramonto, le mani in tasca.
Mirabolante silenzio, nessuno nei piedi.
Sbirci oltre le fessure di una porta e l'incanto finisce.
Il suo bacino avvinghiato al suo.
La faccia arrossata. I gemiti silenziosi.
Lei. Lei. Lei, ha il corpo solo per Lui.


Stordisce.
Uccide.
Inebria.
Amaro e piccante.
Uno sciroppo.
Il sapore di un corpo che non si lega a nessuno.


Muto soddisfare.
Inghiotti la chiave del labirinto.
Non giochi, non cadi.
La trappola dell'amore è solo nuda passione.
Un po' di sesso, qualche bugia.



Oscuri il vero sentimento.

Quello per tua sorella, non per le altre.

La gelosia tramutata in voglia.



Lecchi i rimasugli di panna sulle dita, ripulendo le tracce di quel giochetto perverso.
La donnicciola si stende su di te.
Lasci scivolare la lingua sulla sua pelle e poi entri nella sua bocca,
 cibandoti dei suoi sentimenti.
L'azzurra invece scosta una spallina del vestito, ammiccando.
La più grande di quel gruppetto di giovani ti afferra per braccarti al muro.
Spogliato Graffiato. Malato.
Tu. Tu. Tu, hai mente e corpo per loro e il cuore per Rin.


Quando la ragazzina dai capelli chiari si sveglia, tu non sei più al suo fianco.
C'è solo un letto grande, troppo vuoto se non è condiviso in due.
Sul comodino è rimasto un cellulare spaccato, buttato contro il pavimento per far sbollire la rabbia. Il display crepato, i tasti sparsi sul tappeto.
Non capisce, non ci arriva.
Tu ormai sei già lontano. Sei corso a casa per nostalgia.
Una stretta allo stomaco, come soprammobili graziate dal dono della vita, le vecchie foto ti guardano distratte, qualcuna sorride, qualcun'altra è seria... quella di loro due insieme ti ride in faccia con un ghigno malefico su entrambi i volti.
Getti via la borsa di scuola e lasci cadere la mano sulla maniglia della stanza di tua sorella.
Entri e quando sei ai piedi della sua culla ti fermi a guardarla.

 

E' tutto ciò che vorresti.
La tua medicina.
Lo speziato sapore del sogno.
L'incesto di anime in un abbraccio.


Ti chini sulla biondina addormentata, in silenzio, nascondendoti per coglierla di sorpresa.
Le stringi un polso ma è solo aria.
In quella stanza Lei non c'è adesso.
Quella è solo un' illusione.
Non è lì, non è con te. E' ancora là, nelle braccia dell'altro.


Ti disperi e piangi solo.

 

 

[ note dell'autrice; Occielo, eccomi di nuovo qua.
Intanto vorrei ringraziare le gentil donzelle che mi hanno commentata nella fanfiction precedente <3 Mi ha fatto molto piacere, per secondo beh... ecco la terza creazione sui Vocaloid.
Ormai mi son fissata su questo fandom e credo che la tirerò per le lunghe, mi piace troppo °_°
Più canzoni e video guardo, più le idee mi si accollano contro e non riesco a disfarmene finché non scrivo.
Buaaaaah *noseblood*
Ps: La canzone di ispira a Spice di Len Kagamine. ]

  
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