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Autore: lazyl    02/11/2005    34 recensioni
Il desiderio di Sesshomaru di impossessarsi di Tessaiga porterà il demone a rapire Kagome, per indurre Inuyasha a consegnargli la spada. Ma la situazione, nel corso del tempo, si complicherà, tanto portarci a chiederci: sarà veramente rivolta ad Inuyasha la richiesta di scegliere tra Kagome e Tessaiga?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Rin, Sango, Sesshoumaru, Shippou
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La storia è collocata all’incirca poco dopo il ritrovamento di Rin da parte di Sesshomaru, perché la bambina è ancora muta

La storia è collocata all’incirca poco dopo il ritrovamento di Rin da parte di Sesshomaru, perché la bambina è ancora muta.

Diciamo che dal momento in cui la storia inizia in poi non ci sarà più alcun collegamento col manga, nonostante i fatti si svolgano paralleli ad esso.

Quindi non vi resta che leggere e farmi sapere che ne pensate!!!

 

SCEGLI, O LA SPADA O LA DONNA

 

Capitolo 1

 

-Inuyasha, stiamo camminando da 16 ore…non ne posso più, ho completamente consumato le suole delle scarpe!- Kagome stava trascinando i piedi da circa tre ore, e le sue gambe continuavano a muoversi solo per inerzia.

Era distrutta!

-E’ logico, nella tua epoca fanno delle calzature che non vale neanche la pena fabbricare. Si va così bene a camminare a piedi nudi!- il mezzo demone continuava a muoversi a passo spedito come se avesse iniziato una piacevole passeggiata da appena dieci minuti.

Kagome aveva sgranato gli occhi –bhè se permetti siamo un tantino diversi io e te…e poi non è vero che le scarpe che ho addosso sono scadenti, sei tu che sei pazzo!- la ragazza si era fermata di scatto e aveva puntato le mani sui fianchi, guardando il ragazzo con rabbia.

Nell’udire l’affronto anche Inuyasha si era fermato e voltato di scatto, spalancando la bocca per ribattere all’insulto –Sarai…-

-SMETTETELA, UNA BUONA VOLTA!- Sango era davvero stanca di sentire i continui litigi di quei due, non facevano altro che battibeccare dalla mattina alla sera. E poi nel momento del pericolo erano disperati se uno dei due spariva o non stava bene…a capirli…

-Già…- Miroku non la pensava diversamente, è Shippo men che meno.

Erano davvero impossibili quei due, quando ci si mettevano.

-E comunque Kagome ha ragione, stiamo camminando da troppe ore, se dovessimo incontrare qualche demone non saremmo in grado di affrontarlo- Sango si era fermata e seduta a terra, imitata immediatamente da tutti gli altri.

Inuyasha li aveva guardati indignato.

-ma è logico, diventiamo tutti dei buoni a nulla solo per dar retta alle necessità di una piccola umana viziata!-

-Io non sono viziata, ma umana sì, e gli umani non sono in grado di sostenere le fatiche di un mezzo demone!- Kagome aveva strillato infuriata, scambiando occhiate inceneritici con il ragazzo rimasto in piedi.

-Perfetto, allora voi stupidi umani rimanete lì a perdere tempo…io di certo non ho intenzione di fermarmi per colpa vostra!- Inuyasha si era voltato nuovamente, nero di rabbia.

-BENE!- Kagome non gli avrebbe dato retta, non questa volta.

-BENE!- e senza aggiungere altro il mezzo demone era saltato via scomparendo in pochi secondi.

-lascialo perdere, tra poco gli passa…- Miroku aveva tirato fuori i pochi avanzi rimasti dal pranzo, e con un po’ di legno trovato nelle vicinanze aveva acceso un fuoco.

-hai capito male, a me non interessa affatto! Sono davvero stanca di dar retta alle sue idee pazze, siamo un gruppo, e come tale dobbiamo comportarci di conseguenza! E poi tra tre giorni ho un esame importante e devo assolutamente studiare almeno un po’, se no verrò bocciata…- aveva aggiunto con amarezza, tirando a se lo zainetto colmo e cominciano ad estrarre alcuni volumi dall’aria parecchio noiosa.

Il piccolo Shippo si era avvicinato alla ragazza e gli era salito sulle ginocchia, accoccolandosi sul suo ventre e guardandola con tristezza –quindi torni a casa?- aveva sussurrato con una vocetta piccola piccola -…ma poi torni, vero?- probabilmente il cucciolo di volpe, a causa dell’ennesima litigata tra lei e Inuyasha doveva aver pensato che si fosse stancata di stare con loro e avesse deciso di tornarsene a casa una volta per tutte.

Kagome aveva abbracciato il piccolo, stringendolo forte a se…in quei momenti le ricordava tanto il suo fratellino Sota, che non vedeva da tempo e che le mancava molto –stai tranquillo Shippo, non vi lascerei per nulla al mondo…e poi chi vi salverebbe dalle grinfie di Inuyasha quando comincia a ragionare coi piedi?- Kagome aveva sorriso dolcemente al cucciolo, accarezzandogli la testa.

-A dire il vero siamo noi a salvare te dall’ira di Inuyasha, molto spesso…- aveva aggiunto Miroku con noncuranza.

-Ehi, non è vero!- Kagome l’aveva guardato male, imitata da Shippo e Sango.

-Parla il monaco che tiene le mani a posto, vero Miroku?- Sango aveva guardato con aria di scherno il ragazzo, che per tutta risposta aveva scrollato le spalle -…è una tradizione di famiglia…- e per confermare la sua tesi aveva allungato una mano verso il fondoschiena di Sango.

-MAIALE!- da brava cacciatrice la ragazza aveva risposto a modo suo, e Miroku era tornato al suo posto con un discreto bernoccolo in testa, facendo ridere Kagome e Shippo.

Alcune ore dopo si erano tutti coricati, fatta eccezione per Kagome, che stava cercando di mandare a mente almeno qualcosa di tutto quello che aveva da studiare.

Ma come poteva pensare di studiare se la sua mente era totalmente impegnata a preoccuparsi per Inuyasha? non li lasciava mai soli per tutto quel tempo, specialmente di notte.

Forse gli era successo qualcosa…!

Accidenti a lui e al suo cervello bacato!

Ma improvvisamente uno strano fruscio l’aveva distolta dai suoi pensieri.

Kagome si era voltata di scatto verso la zona buia da cui era provenuto il rumore, senza notare alcun movimento. Aveva scrutato per un po’ in quel punto, ma apparentemente era tutto tranquillo, così si era immersa nuovamente nei suoi libri.

Ma poco dopo un leggero clangore metallico l’aveva allarmata sul serio.

Non poteva essersi sbagliata…

Kagome si era alzata cautamente, aveva preso arco e frecce e si era diretta verso la zona oscura circondata da alberi e cespugli.

E non aveva fatto in tempo a collegare il cervello che si era ritrovata con una mano sulla bocca schiacciata contro un albero.

Aveva fatto per divincolarsi, ma la cosa che la stava bloccando era davvero troppo forte per lei.

Non riusciva a vedere, nonostante si trovasse vicinissima al suo aggressore.

Ma aveva un qualcosa di familiare.

Poi il bagliore dei suoi occhi, nel riflesso della luna, aveva chiarito ogni cosa.

Conosceva solo due persone con quegli occhi….

Aveva dilatato lo sguardo terrorizzata, bloccandosi improvvisamente.

Non era possibile…

-Salve umana…non mi riconosci? Eppure grazie al mio amato fratellino ormai ti dovrei essere familiare…- non poteva vederlo, ma dal tono era abbastanza chiaro che stesse ghignando.

Il demone le aveva liberato la bocca.

-Sesshomaru…- Kagome aveva parlato a denti stretti, guardandolo con profondo odio.

Lei non poteva vederlo, ma lui sì…

-Complimenti ragazzina, hai un’ottima memoria…- stava continuando a prenderla in giro, e questo non le andava affatto a genio…ma non poteva attaccare uno dei più terribili demoni esistenti in circolazione solo con un arco e un paio di frecce.

Inuyasha…dove sei…

-Sai umana, mi stupisco di non scorgere quel mezzo-demone degenere nella vostra combriccola…eppure era proprio di lui che avevo bisogno…o meglio, di ciò che ingiustamente porta con se…- il demone l’aveva lasciata andare…non era una stupida, non avrebbe rischiato la sua vita urlando o cercando di scappare.

-Non riuscirai mai ad avere Tessaiga…è stata affidata a tuo fratello, ormai dovresti averlo capito…e Inuyasha non ti permetterà mai di rubargliela, a costo della sua stessa vita…- Kagome aveva parlato con rabbia e frustrazione, per cercare di nascondere la paura.

-Ehi, tutta questa stima per uno stupido mezzo-demone è sprecata…Inuyasha è solo un povero buono a nulla, mio padre ha commesso il più grande errore della sua vita affidando un’arma come Tessaiga a lui e Tenseiga a me…ma a tutto si può porre rimedio…- la luna si era spostata, permettendo a Kagome di vedere il volto di Sesshomaru…e la sua espressione non le piacque per niente -…visto che non sono riuscito a trovare Inuyasha sarà lui a venire da me…-

-Se credi che Inuyasha ti verrà a cercare solo perché mi hai aggredito ti sbagli di grosso…non gli direi mai e poi mai di averti incontrato…- Kagome cominciava a spaventarsi sul serio…il demone aveva una faccia così strana…

-Ne sono convinto…anche perché dubito che tu rivedrai Inuyasha per parecchio tempo…che ne dici, con questa motivazione mi verrà a cercare?- e senza aggiungere altro il demone aveva sollevato di peso Kagome e l’aveva caricata come un sacco su una spalla, e prima che lei potesse reagire in qualche modo si erano ritrovati in volo a parecchi centinaia di metri dalla terra.

-MALEDETTO! LASCIAMI ANDARE!- Kagome aveva preso a dimenarsi come una furia.

-Ti sconsiglio di muoverti, è parecchio alto qui…- il Principe dei Demoni aveva mantenuto la sua nota freddezza e non si era scomposto minimamente alla miriade di colpi e insulti che gli erano piovuti addosso durante tutto il tragitto.

Giunti a destinazione, Kagome era talmente esausta da essere quasi grata a Sesshomaru per il fatto di essersela caricata in spalla. Il demone la stava trasportando con una naturalezza tale da sembrare che anziché essersi caricato addosso una ragazza appena rapita stesse trasportando un telo per andarsi a fare un bagno.

Era molto buio e lei era veramente esausta, ma in ogni caso Kagome non potè fare a meno di ammirare la gigantesca dimora dove era stata portata dal suo rapitore.

Non appena varcata la soglia del palazzo, il demone venne attorniato da una marea di servi pronti ad eseguire i suoi ordini, con a capo il fedele Jaken.

Non appena quest’ultimo vide Kagome per poco non crollò stecchito per terra.

-Ma…mio signore Sesshomaru…questa è l’umana che segue sempre vostro fratello Inuyasha!- aveva balbettato sconvolto.

-Ti ringrazio Jaken…ma so benissimo chi è- aveva ribattuto secco, non accennando a depositare a terra la ragazza –Dov’è Rin?-

-In cucina a mangiare…quella ragazzina è un pozzo senza fondo…- aveva sibilato Jaken con profonda amarezza. Ancora non riusciva a capacitarsi della decisione del suo padrone di permettere ad una bambina umana di vivere con loro.

Ed ora arrivava con un altro essere umano!

-Non ti ho chiesto commenti in proposito, Jaken…- il demone aveva guardato freddamente il servitore, che imbarazzato e impaurito si era prostrato ai suoi piedi.

-Perdonatemi, mio sign…-

-Basta così. Mandatemi immediatamente Rin, ho bisogno di parlarle, nel frattempo porterò quest’umana in una stanza dalla quale non potrà fuggire…andate- tutti i servitori si sparpagliarono all’istante lungo i corridoi del vasto castello, Jaken incluso, nonostante fosse palese che era piuttosto infuriato.

Solo in quel momento Sesshomaru si accorse che Kagome non parlava da tempo, e tutti i suoi dubbi vennero chiariti dal fatto che la ragazza si era addormentata.

-Meglio così, creerà meno problemi…- disse il demone tra se e se, cominciando a salire le scale con lentezza.

Arrivato nella stanza prescelta, il demone adagiò delicatamente la ragazza sull’ampio letto, evitando di svegliarla per evitare urla che preferiva risparmiarsi…almeno per il momento.

Il demone si soffermò ad osservarla con i suoi gelidi occhi d’ambra.

Non l’aveva mai guardata bene…sinceramente non è che gliene importasse poi molto, ma doveva ammettere che suo fratello aveva gusto nello scegliersi le compagnie…

Non appena ebbe richiuso la porta della stanza vide una figurina avvicinarsi tranquillamente a lui.

-Rin…voglio che tu ti prenda cura di questa ragazza per tutto il tempo in cui sarà nostra…ospite. Non voglio che le manchi niente, ma è importante che non esca dalla stanza. Siamo intesi?- il demone guardò profondamente quella bambina che da poco aveva accolto sotto la sua protezione, e che lo adorava ancora di più di Jaken.

Ma per lo meno la sua era un’ossessione dovuta alla gratitudine, quella di Jaken dovuta alla paura.

Rin aveva annuito sorridendo, del tutto inconsapevole delle motivazioni che avevano portato il suo Signore ad ospitare una ragazza.

Ma almeno avrebbe avuto una compagna con cui passare il tempo.

Sesshomaru si ritirò nelle sue stanze, non certo per la necessità di dormire, quanto per avere tutto il tempo di perfezionare il suo piano.

Se tutto fosse andato per il verso giusto presto avrebbe ottenuto la tanto agognata Tessaiga.

 

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Bene bene bene, gente!

Allora, è la prima volta che scrivo una ff su Inuyasha, anzi, è la prima volta che scrivo qualcosa che non riguardi Harry Potter!

Ho letto poche ff di questo tipo, perciò se vi sembra che abbia ripreso la storia di qualcun altro chiedo umilmente perdono perché non era mia intenzione, non amo le cose di questo tipo.

Spero solo che possiate apprezzare sta storia, e confido nei vostri commenti per aiutarmi a migliorarla e per correggermi per eventuali errori (non mi reputo assolutamente un’intenditrice di questo manga/anime!)

Perciò, a presto, fatemi sapere!

 

Ah, sto portando avanti anche un’altra storia (ovv. di Harry Potter!), quindi non garantisco una gran velocità nel postare…dipende tutto dall’ispirazione del momento!

Bye bye!

 

  
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