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Autore: Martina van der woodsen    01/10/2010    3 recensioni
Tratto dal primo capitolo
< Che cazzo fai Nathaniel, vuoi forse morire? > dissi spostandomi da sopra di lui porgendogli la mano aiutandolp cosi ad alzarsi. Nath mi sorrise pulendosi i vestiti. < Scusami non volevo spaventarti, Marcus mi ha chiesto di vedere se eri tornata in città> Guardai quegli occhi verdi che per lungo tempo avevo cercato di evitare dopo l'incidente. < Io spaventarmi? sbaglio o quello che dovrebbe aver paura di me dovresti essere tu? > Risposi sorridente. < Il fatto che tu abbia più poteri di me non significa necessariamente che sei più forte e comunque se continuerai ad andare in giro cosi diventerai molto debbole > "
spero di avervi incuriosita. un bacione.
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Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di postare questa nuova storia voglio ringraziare in particolar modo Adry91 che l'ha letta per prima =).
Ecco a voi Immortal Blood.
p.s a breve inserirò le foto riguardanti questa storia. =)



Immortal Blood


Ormai a Weesbourn l'estate stava per giungere al termine e nonostante la mattina ci fosse stato un caldo quasi afoso quella sera faceva maledettamente freddo, segno che qualcosa di sovrannaturale era giunta in città e questo significava per me ricominciare le notti in bianco. Non che questo mi desse qualche problema, anzi, dopo l'incidente mi bastavano giusto due o tre ore di sonno ed era come se ne avessi dormite tredici. Mi affacciai alla finestra ed ebbi come la sensazione che qualcosa, o meglio, qualcuno mi stesse spiando e ne ebbi la conferma quando un cespuglio si mosse davanti a me ed un ombra prese a correre, balzai giù dalla finestra e corsi dietro la figura infischiandomene che fossi in mutande con solo addosso una maglietta a maniche corte che mi stava cinque volte. Per mia fortuna essere me comportava molti vantaggi tra questi la velocità che mi permise di atterrare il guardone non appena entrai nel bosco, lo avevo messo a faccia in giù, il corpo mi era stranamente famigliare e quando attraverso la felpa sentii come dei bozzi dietro la schiena urlai dalla rabbia.
< Che cazzo fai Nathaniel, vuoi forse morire? > dissi spostandomi da sopra di lui porgendogli la mano aiutandolp cosi ad alzarsi. Nath mi sorrise pulendosi i vestiti.
< Scusami non volevo spaventarti, Marcus mi ha chiesto di vedere se eri tornata in città> Guardai quegli occhi verdi che per lungo tempo avevo cercato di evitare dopo l'incidente.
< Io spaventarmi? sbaglio o quello che dovrebbe aver paura di me dovresti essere tu? > Risposi sorridente.
< Il fatto che tu abbia più poteri di me non significa necessariamente che sei più forte e comunque se continuerai ad andare in giro cosi diventerai molto debbole > Mi guardò dalla testa ai piedi e solo in quel momento mi ricordai del mio abbigliamento assurdo. Nonostante Nathaniel fosse un ragazzo, molto attraente anche, non mi vergognavo affatto di essere seminuda davanti a lui, più di una volta lui stesso mi aveva spogliato facendomi sua in svariati posti e situazioni, la più bella fu sul davanzale della mia finestra una sera d'inizio estate, l'unico momento in cui nessuno dei due dovette aver paura di mostrarsi.
< Oh andiamo Nath, non fare il pudico proprio adesso. Ti ricordo che mi stavi spiando e sinceramente non ho pensato ad infilarmi i jeans per correrti dietro >
Nathan accellera il passo e prima di uscire dal bosco mi blocca, piegai leggermente la testa non capendo la sua intenzione ma non appena mi strattonò a se baciandomi con foga mi venne da sorridere, ci eravamo rivisti da neanche cinque minuti e già non resistette dal baciarmi. Sento la sua mano gelida risalire la mia coscia ma prima che la sua mano potesse farmi varcare le porte del paradiso lo allontanai.
< Perchè? > mi sussurrò a fior di labbra.
< Dovrei essere la tua acerrima nemica e invece sono la tua migliore amica, dovresti odiarmi e invece mi ami, dovresti provare ribrezzo nei miei confronti e invece mi desideri a tal punto che mi faresti tua anche sulla cattedra della professoressa davanti all'intera classe >
< E il problema dove starebbe? si ti amo, si sei la mia migliroe amica e si ti farei mia ovunque cosa c'e si sbagliato? > domandò guardandomi negli occhi.
< Noi non ci apparteniamo, non infrangiamo le regole nuovamente più di quanto già non abbiamo fatto > Nathaniel si staccò da me e solo in quel momento mi ritorvai ad osservalo. I capelli bondi gli erano leggermente cresciuti, gli occhi verdi brillavano più del solito, le spalle larghe e muscolose si muovevano su e giù a causa del respiro che gli si era fatto affannoso. Era arrabbiato ma non potevo farci nulla, il solo fatto di essere amici, se qualcuno in alto lo avesse scoperto, gli avrebbe assicurato la morte ed io non volevo e non potevo permetterlo. Lo guardai dispiaciuta e lo baciai, inizialmente non rispose a quel bacio ma subito dopo mi prese il volto tra le mani e ricambiò passionale e voglioso. Avrei voluto concedermi a lui come quelle volte ma ero sicura che sarebbe stato un enorme sbaglio.

  
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