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Autore: MissHolly    02/11/2005    7 recensioni
Questa è una storia articolata su un sogno che ho fatto!!!!Nel sogno ero un soldato al fronte durante la 2° guerra mondiale e...bhe...il resto è riportato nella storia! recensite!
Genere: Triste, Azione, Avventura, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse merito davvero di morire per mano d’armi…ma non oggi.

 

Il generale è in allerta.

Il cane di Sandro ha fiutato qualcosa.

-Riscendete la collina!Spike ha fiutato qualcosa!-dice Sandro.

Il generale dà l’ordine di ascoltarlo.

Ad un certo punto, avverto un senso di massima allerta.

E attesa.

Poi…il panico.

-I militaristi tedeschi!Cristo Santo,le SS!Con i cani!Ripiegare!-grida il mio generale.

 

Merda!Siamo in una landa desolata,non si può fare un cazzo.

Mi nascondo tra alcuni alberi.

Le SS tedesche arrivano con i Dobermann.

Bastardi.

Un senso di panico mi affera quando ne vedo uno avvicinarsi alla nostra zona.

Dovunque: urla,gridi,colpi di sparo.

E vedo i miei compagni morire ad uno ad uno.

Sotto i miei occhi.

Il cane ormai è tra il mio giaciglio e quello di Andrea. Andrea ed io ci guardiamo.

Lui è sempre stato il mio migliore amico,la persona più coraggiosa che io conosca,eppure i suoi occhi ora sono pieni di paura,la paura fottuta di morire.

Il cane si dirige verso di lui.

Qualcosa scatta in me.

-Pssstt!!!Bel cagnolino!-sussurro alla bestia,che assetata di sangue sposta il suo sguardo verso di me.

 

Guardo Andrea,mi guarda riconoscente e amabile,con quella sua espressione cortese e dolce,ed ho paura…chissà se è l’ultima volta che lo vedo…

 

Il mio sguardo incrocia quello del cane,in un dialogo silenzioso tra me e lui:“E dai,bello,non puoi essere così cattivo,concedici un altro giorno soltanto di vita…non puoi essere così malvagio di natura…”.

Il cane capisce,perché se ne va.

Brava bestiola.

Grazie a Dio.

Però non è ancora il momento di tirare un sospiro di sollievo,perché ovunque vi sono ancora urla,e sangue…

 

Voglio solo vivere.

Devo stare immobile e muto come questi alberi.

Non voglio morire,cazzo.

Non posso morire adesso.

 

Chissà se davvero morirò oggi,in questa landa desolata,senza averlo previsto,senza davvero volerlo,ucciso dalle armi tedesche di un qualche ragazzo che magari in un’altra occasione si è chiesto la stessa cosa.

Oh,Dio.

 

Il capo delle SS e un ufficiale con un cane chiacchierano,camminando verso di me.

Il cane mi ha fiutato.

Mi faccio piccolo piccolo,e nella testa mi balenano le immagini di me da vecchio,a morire in un caldo letto,con accanto la mia anziana signora.

Come vorrei morire così,e non come forse morirò oggi.

I due tedeschi conversano tranquillamente.

Come cazzo fanno a chiacchierare così con tutto il casino che hanno intorno è un mistero.

Il cane mi ha fiutato,e l’ufficiale se ne è accorto…Merda.

Chissà com’è quando ti sparano.

Chissà com’è morire così.

Chissà se fa male.

I due ufficiali mi hanno visto, nonostante io sia immobile e con gli occhi chiusi.

Faccio del mio meglio per non respirare. Trattieni il respiro.

Capisco poco di tedesco.

Mi fingo morto.

Tirano fuori il mio corpo inerme.

-Kutte,è morto!-rimprovera l’ufficiale al cane,buttando la mia sagoma per terra.

Il cane non smette di fiutarmi,ma le due divise non ci fanno più caso.

 

Resto così immobile per un tempo che mi sembra infinito,finchè non sento più il respiro della bestia su di me,finchè non sento silenzio assoluto,finchè non sento il freddo notturno che mi avvolge.

E sussurri nella mia madrelingue su di me,e mani che toccano il mio corpo gelido.

-Credi sia morto?-sussurra una voce giovane.

-No,respira…magari dorme, o è svenuto.-risponde un’altra,più profonda.

Socchiudo gli occhi.

Vedo tutto sfocato.

-Ehi,apre gli occhi!-esclama la voce giovane.

Un ragazzino e un uomo sulla trentina stanno piegati su di me.

Il trentenne mi afferra subito per il collo.

-Chi sei,cane,parla!-mi ringhia addosso.

-Milite italiano,ex milite fascista…-ansimo.

Il trentenne mi scaraventa a terra.

-E’ italiano…-sussurra il giovine.

-Militi fascisti…puah!-mi sputa ai piedi il trentenne.

-Chi siete?-domando,flebile.

-Partigiani!Tuoi amici!-esclama vivacemente il ragazzino.

-Che è successo qua?-chiede,poco cortesemente,il più vecchio.

-Le SS tedesche...io mi sono salvato fingendomi morto…-tossisco.

 

Il partigiano mi fissa a lungo,poi con malagrazia mi afferra,mi mette in piedi e mi toglie la polvere di dosso.

-Vieni,hai bisogno di mangiare e bere…-dice,infine.

-Dove andiamo?-mi arrischio a chiedere.

-Oh,non preoccuparti…andiamo alla nostra base,vedrai che ti piacerà,nonna Omelia cucina benissimo!-mi sorride il più giovane.

 

Forse merito davvero di morire per mano d’armi.

Ma non oggi.

  
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