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Autore: None to Blame    02/10/2010    2 recensioni
Un mito scritto per una platea di bambini
C'era un tempo in cui il Sole non tramontava. Poi, l'Amore cambiò le cose..
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molto tempo fa, sulla Terra non scendeva mai la notte e l’Astro del Giorno splendeva perennemente. Il Sole aveva un figlio,  Fotòs, dalla bellezza devastante.

In un regno prospero e felice viveva una stupenda principessa di nome Luna, dai neri capelli e con la pelle candida come neve. Ella era l’orgoglio del padre, il re Saguvashe, e della madre, Kaleia.

Un giorno, mentre Luna passeggiava sulla riva di un lago, Fotòs la vide e, colpito dalla sua bellezza, se ne innamorò. Anche per Luna la visione del giovane suscitò in lei il sentimento dell’amore.

Il Sole, però, non volle accettare la relazione tra i due, così prese il figlio e, per punirlo, gli proibì di tornare sulla Terra. La giovane Luna, distrutta per la perdita dell’amato, pianse lacrime amare e dopo poco tempo spirò, afflitta dal dolore.

Comparve in quel momento una ninfa, custode del lago, la quale rimproverò il Sole per il suo comportamento. Poiché il Sole non accennava a pentirsi, la ninfa gli fece promettere che avrebbe concesso al figlio un giorno su ventotto da trascorrere sulla Terra.

Appena questi acconsentì, ella lanciò la chioma della principessa nel cielo, che si colorò di nero.

Raccolse, poi, le lacrime della giovane e le scagliò sul manto scuro, dove restarono attaccate a formare tanti punti luminosi: le stelle.

Infine, la ninfa sfiorò il viso di Luna e lo trasformò in una sfera candida e lucente che depose sul cielo nero.

Il Sole, colto dalla paura, si tuffò dietro la linea dell’orizzonte. Questa fu, infatti, la sua punizione: ogni giorno sarebbe tramontato per lasciare spazio all’oscurità.

Il giovane Fotòs, come promesso dal padre, tornò sulla Terra ogni ventotto giorni, quando nel cielo stellato compariva il viso dell’amata Luna.  Tra le braccia delle tenebre, Fotòs ammirava l’amata e così faceva Luna dall’alto del cielo, per ore e ore.

Così nacque la notte e questa esisterà sempre fino a quando il Sole non si pentirà e non riunirà i due giovani innamorati.

 

 

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Spazio Autrice

So che è incredibilmente banale.

Vorrei comunque un vostro parere, per favore. Se è talmente brutta da non meritare il più piccolo commento, capirò e finirà qui la mia carriera di Scrittrice di Miti.. x)

Grazie mille comunque a chi ha letto! Bye!

   
 
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