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Autore: Murasaki    02/10/2010    7 recensioni
Per quanto gli sembrasse ridicolo dare credito a quell'assurda storiella, era suo preciso dovere verificare.
[ATTENZIONE: Spoiler Terza Stagione, Episodio 03]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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ATTENZIONE: Spoiler Terza Stagione, Episodio 03 "Goblin's Gold"



***



Ne sono pienamente consapevole: avrei dovuto resistere alla tentazione. Ma, la carne è debole e la mia forza di volontà è ai minimi storici, per cui non ho potuto sottrarmi al fascino di quegli adorabili ghignetti malefici che Merlin ha elargito per gran parte dell'episodio. Non mi diffonderò su questi, ovviamente, ma mentre scrivevo, la mia faccia ne produceva pallide e meno affascinanti imitazioni XD. Il pov è di Arthur. Ulteriori osservazioni in coda treno.



***





Fidarsi è bene, non fidarsi è...



Merlin non riusciva mai a produrre alcuna prova per discolparsi o per avvalorare le sue teorie.
Anche questa volta, accusato di praticare la magia, il crimine verso cui Uther mostrava in assoluto meno clemenza, aveva blaterato su un goblin e sul fatto che Gaius ne fosse posseduto, guadagnandosi lo scherno della corte e il tacito rimprovero di Arthur.
La sentenza di morte, pronunciata dal re, però, aveva fatto aggrottare la fronte del principe.
Da quando Merlin era entrato al suo servizio, più di una volta, improbabili sciocchezze si erano rivelate verità incontestabili.
Per quanto gli sembrasse ridicolo dare credito all'assurda storiella del goblin, era suo preciso dovere verificare.
L'evasione, avvenuta durante la notte, aveva messo abbastanza di buon umore l'erede al trono.
Merlin possedeva impensabili qualità, per cui poteva star tranquillo sul fatto che sarebbe riapparso, quando le acque si fossero calmate.

Ad Arthur non era sfuggito l'affetto incondizionato che il medico di corte tributava a Merlin.
L'uomo che gli stava di fronte, impaziente di assistere all'impiccagione, non poteva essere il vero Gaius.
Il principe era particolarmente soddisfatto di essere giunto a quella conclusione.
Non avrebbe dovuto sorbirsi i consueti se mi aveste ascoltato, i ve l'avevo detto e tutte le altre espressioni impertinenti e petulanti del suo valletto.
La sua spada non aveva, però, sortito l'effetto desiderato.
Il goblin, lungi dal temerlo, l'aveva tramortito e, con suo sommo sconcerto, messo a tacere.
I ragli, che al momento uscivano dalla sua bocca, non sarebbero apparsi comprensibili ai più e, per niente al mondo, avrebbe permesso che altri lo vedessero ridotto in quello stato.

Il destino sembrava essersi accanito contro Arthur.
Colei che lo stava guardando con occhi inteneriti, quasi fosse un animaletto grazioso, era proprio Gwen.
L'ultima persona a cui avrebbe voluto mostrare la sua attuale condizione asinina.
Non era certo la tenerezza, il sentimento che desiderava suscitare nel cuore di una fanciulla.
“Merlin sta mettendo a punto un piano.”
Il principe cercò di esprimere la propria contrarietà al riguardo, ma quello che la ragazza udì fu solo l'ennesimo raglio.
“Voi restate qui. Andrà tutto bene. Abbiate fiducia.”
Certo che sarebbe rimasto lì.
Non aveva nessuna intenzione di andarsene in giro per il castello in quelle condizioni.
Parlando di fiducia, era la prima volta che ne nutriva, senza riserve, nei confronti del suo servitore, e questo era il risultato.

Merlin, infine, aveva liberato il suo mentore dall'influsso malefico del goblin e aveva provveduto alla cattura di quest'ultimo.
Come facesse ogni volta a risolvere determinate questioni, Arthur preferiva non domandarselo.
L'importante, per lui, era che le imbarazzanti orecchie d'asino fossero scomparse.
In poco tempo, tutti gli incantesimi lanciati dalla dispettosa creatura magica si erano dissolti, forse come risultato dell'imprigionamento.
C'era, però, ancora un particolare che preoccupava il principe.
Riusciva a parlare normalmente, ma ogni tanto, indipendentemente dalla sua volontà, tornava a ragliare.
Lo irritavano gli sguardi sfuggenti dei cavalieri e lo irritava, più di tutto, il sorrisetto beffardo che compariva sul viso di Merlin.



***



Murasaki



NdA: Rileggendo ad alta voce, mi sono accorta che ha una strana cadenza... il maestro mi direbbe "L'hai scritto negli anni '20?".
Ma passiamo alle note serie (si fa per dire). Il titolo l'ho lasciato in sospeso di proposito, ognuno di voi è libero di concluderlo in base al gusto personale. Il perché di questa flashfic: be' in questo episodio abbiamo visto un Arthur inedito. Per la prima volta, non ha avuto il minimo dubbio sulla veridicità delle affermazioni di Merlin e, senza che nessuno provvedesse a mettergli la pulce nelle orecchie, si è occupato di investigare. Mi ha fatto morire la sua faccia soddisfatta nel momento in cui ha puntato la lama contro Gaius. Mi è sembrato di leggere una sorta di rivalsa nei confronti di Merlin, quasi a volergli dire, guarda quanto sono intelligente oltre che forte, valoroso, etc. etc. Quello che è successo poi, non era proprio stato previsto dal nostro povero principe. La sua espressione, quando Gwen, nell'intento di tranquillizzarlo, gli dice che Merlin sta provvedendo a risolvere la situazione, è abbastanza eloquente, se avesse potuto parlare, avrebbe detto "Che gli dei mi aiutino". Alla fine tutto si risolve per il meglio, tranne che per un piccolo particolare XD.
Spero che vi sia piaciuta e ringrazio in anticipo coloro che leggeranno e che avranno la bontà di lasciare un commento.
Alla prossima!

   
 
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