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Autore: Purrrkwood    02/10/2010    1 recensioni
Era bastato qualche secondo perché tutto ciò che aveva svanisse come fumo.
E ora non gli rimaneva più niente.
Nessuna arma.
Nessuna speranza.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts
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Mmmh.... non so a quando risalga questa fic. Comunque è vecchiotta, questo è certo XD La mia prima fanfiction su Kingdom Hearts, ah, quanti ricordi!
A dire il vero era li che aspettava di essere tolta dalla raccolta "Less" ormai smantellata, e di essere pubblicata da sola come meritava, ma ci sono stati degli intoppi (della serie: non ne avevo voglia XD). Ma ora è qui per voi *coccola la sua fic*
Hopeless significa "Senza speranza". E un motivo c'è XD

Hopeless


"E' finita Sora..."
Il ragazzino dai capelli castani fissava sconvolto le proprie mani, tra le quali, fino a pochi secondi prima, stringeva la sua arma, Il Keyblade. La chiave era ora impugnata da Riku, che lo fissava con aria di sfida.
"Il Keyblade ha scelto il suo padrone. E non sei tu."
"N-non è possibile, io.....io sono il prescelto...il Keyblade ha scelto me!"
Riku lo squadrò con superiorità e scoppiò a ridere.
"Il prescelto dici? Non dire sciocchezze, tu sei stato solo il corriere di quest' arma, il suo vero padrone sono io!"
Sora si lasciò cadere in ginocchio a quelle parole. Sentì le ginocchia nude protestare per il dolore all’ improvviso contatto con la roccia, ma dalle sue labbra non uscì il minimo gemito. Fissava il suolo, gli occhi sbarrati e pieni di un improvviso terrore che quella frase gli aveva provocato, un terrore cieco e devastante.
Quella frase, quella sola frase, aveva appena fatto traballare pericolosamente il piedistallo sul quale aveva posto ogni sua convinzione negli ultimi tempi. La sua certezza di essere nel giusto, di avere un compito, di essere importante.
Riku gli stava comunicando di aver creduto per mesi a delle bugie? Ma Riku stava mentendo, Riku aveva ceduto all’ oscurità, Riku lo stava provocando!
Ma allora perchè il Keyblade lo aveva lasciato con così poche esitazioni? L’ aveva vista bene la spada sparire dalla sua mano e materializzarsi in quella di colui che, fino a poco prima, era stato il suo migliore amico. Già, e adesso cos’ era? Anche lui lo aveva sempre riempito di menzogne?
Riku rigirava la grande chiave tra le dita, ammirandola, sorridendo ogni volta che la superficie metallica incrociava i pochi raggi di sole che arrivavano fin lì. Sora, ancora chinato, lo sentì emettere un ghigno e abbassò la testa ancora di più, per nascondere le lacrime che spingevano sui suoi occhi per uscire, appannandogli al vista.
Il respiro si fece corto e irregolare.
Non voleva credere di avere fallito, non ora. Era arrivato fin li, e per cosa? Per vedersi sottrarre il Keyblade dalle mani, senza fare nulla?

Dei....valgo davvero così poco?

"Sora..."
Il ragazzo alzò gli occhi di scatto sentendosi chiamare, ma ciò che vide furono solo altre due paia che lo fissavano con amarezza.
"Pippo...Paperino...io..."
"Ci dispiace Sora...." il tono di Paperino era rassegnato e la cosa preoccupò terribilmente il giovane dagli occhi di zaffiro.
"Cosa? che vuoi dire con 'ci dispiace'.....Paperino ma che...."
"Il re ci ha detto di seguire colui che possiede la chiave" continuò Pippo, con il tono di chi non vorrebbe pronunciare simili parole, ma vi è costretto " Ma adesso la chiave…. ce l' ha Riku."
Sora si portò la mano al petto, perché il suo cuore si era appena fermato, lo sentiva. La preoccupazione si tramutò nello stesso terrore di poco prima e andò ad aggiungersi a quello instillatogli da Riku.
Il piedistallo ondeggiò pericolosamente,ormai vicino allo schiantarsi per terra. Lo stavano..... abbandonando? No, impossibile. Era troppo brutto per essere concepibile, era insensato, era…
Era ciò che stava accadendo.
Ma a quel punto di che si stupiva? La loro missione era seguire il Keyblade, non lui, lui era solo la persona che lo aveva maneggiato. Una volta trovato il loro sovrano, tutto sarebbe finito li. Era più che ovvio, ci aveva pensato più volte al giorno in cui sarebbe successo. Ma non l' aveva mai nemmeno sfiorato l' idea che potesse davvero finire tutto quanto. Non in quel luogo, almeno, non in quel momento.
Con la coda dell' occhio vide i due ex compagni passargli accanto e pochi secondi dopo erano dietro a Riku, i volti rivolti verso di lui, ma con gli occhi che cercavano chiaramente un altro bersaglio su cui posarsi.
Strinse i pugni e serrò gli occhi a quella visione. E Riku se ne accorse.
"Che c'è? Sei deluso? Ma in fondo, te l' ho detto, ora sono io il Keymaster, non tu. Tu non sei fatto per questo ruolo, Sora, non sei forte abbastanza per affrontare l' oscurità e combatterla. Comunque, se proprio ci tieni...." nella sua mano si materializzò una comune spada di legno, identica a quella che usavano sulle Destiny Islands "gioca a fare l' eroe con questa, almeno siamo sicuri che non ti farai male!"
E si allontanò ridendo, salendo sulla funivia a passo svelto e fiero, Paperino e Pippo al seguito. Quando scomparvero alla sua vista, il silenzio calò improvvisamente. E Sora fece la prima cosa che gli venne in mente: urlò. Gridò come mai aveva gridato prima, riversando in quel grido tutta la sua rabbia e frustrazione. Nella sua testa rimbombavano ancora le parole di Riku.

Debole

Era un debole. Non aveva saputo portare a termine il suo compito, la cosa lo accecava di rabbia. E dire che ci aveva sperato tanto. Era partito per quel viaggio pieno di timore ed entusiasmo, desideroso di avventure, deciso a ritrovare ciò che di più caro aveva, i suoi amici.
Ma ora i suoi amici non c' erano più.
Era bastato qualche secondo perché tutto ciò che aveva svanisse come fumo.
E ora non gli rimaneva più niente.
Nessuna arma.
Nessuna speranza.
"Quindi ti arrendi?"
Sora sobbalzò nel sentire una voce alle sue spalle e si voltò verso la fonte. A pochi passi da lui, la Bestia cercava faticosamente di alzarsi.
"Cosa fai? Sei ferito, dove vuoi andare?" esclamò alzandosi a sua volta.
"Vado a combattere".
Sora rimase stupito da quell' affermazione. Combattere? Da solo? Senza un aiuto e perdipiù ferito?
"Devo salvare Belle. Devo trovarla. Sono arrivato fin qui e non mi tirerò indietro, dovesse costarmi la vita riporterò Belle a casa!" l’ animale ringhiava quelle parole, mentre metteva faticosamente un piede davanti all’ altro.
"Ma tu.... ma non vedi che ti reggi in piedi a fatica? E poi, come vuoi combattere? Non hai nessuna arma per farlo!"
"Ho la fede. Ho la speranza di poter salvare chi amo. Finché avrò fede, niente potrà farmi paura."
Detto questo l' animale iniziò a muovere i primi passi verso la funivia, lasciando Sora indietro. Il ragazzo era ancora sconvolto dalle sue parole.

Speranza...
fede....

Kairi...?

I ricordi iniziarono ad affiorare in lui. Vide, in quei pochi secondi, tutte le persone che lo avevano aiutato in quel viaggio. Vide la città di mezzo, Lèon, Yuffie, Cid, vide tutti i mondi visitati e i suoi abitanti.

Non c'è più nemmeno una briciola di speranza?
O si?

"Fermati!"
La Bestia si voltò e vide Sora corrergli incontro, la spada di legno stretta in mano.
"Allora?" chiese
"Hai ragione tu, finché si ha speranza, si è imbattibili. Io posso salvare Kairi, VOGLIO salvarla e ci riuscirò! non chiedermi come, ma ce la farò!"
Alzò gli occhi verso il cielo.
"Ero disperato per quello che mi aveva detto Riku" continuò "Ma che abbia ragione o no, è come dici tu,sono arrivato qui e ormai non posso più tornare indietro, non avrebbe senso, mi sentirei uno stupido! Riku si sbaglia, io posso affrontare l' oscurità, non serve un corpo vigoroso, tantomeno un' arma potentissima. Basta avere un cuore forte. E il mio cuore lo è, perchè è stato rafforzato da tantissime esperienze, buone o cattive che siano. E se il mio cuore è forte, allora sono forte anche io! Questa è una convinzione che nessuno potrà mai togliermi!"
L' enorme animale sorrise. "allora andiamo?"
Sora annuì energicamente ed entrambi si diressero a gran velocità verso la fortezza.
Mentre correva Sora continuò a pensare a quello che era accaduto.
Aveva perso il Keyblade.
Aveva perso i suoi compagni.
Eppure, non ricordava di essersi mai sentito così sicuro come in quel momento.

Si..
Si, c'è ancora speranza!

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Ahem....
Si, i capolavori di Tikal tredicenne powano ù.ù
Boh, ora aspetto voi, no?^^






   
 
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